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Well-known member
Questo week end trasferta in val Masino e val di Mello, da cui mancavo da quasi sette anni; c'ero stato con la famiglia, in quest'occasione invece son salito con un amico.
Primo giorno trekking da Preda Rossa (m1950) , a cui si accede da Filorera previo pagamento di un ticket di 5 euro valido per il transito e per il parcheggio in quota, al rif Cesare Ponti (m2550) che si raggiunge in due ore o poco più salendo con percorso evidente tenendosi a sinistra del ruscello, e superando nel tratto finale un massiccio gradino roccioso che richiede un po' di accortezza e fatica in più rispetto alla prima parte. Da lì, dopo esserci ben rifocillati, ci siam diretti verso la morena del ghiacciaio di Predarossa, che scende dai 3600 della cima del Disgrazia e che si vede nelle giornate più limpide anche da Treviglio , e siam scesi seguendone il corso, congiungendoci al tracciato dell'andata più o meno al di sotto di quel balzo roccioso di cui vi parlavo prima. Purtroppo la cima del Disgrazia e dei Corni Bruciati è stata per lungo tempo offuscata da nuvole che, verso le quattro, han dato origine a qualche innocua goccia di pioggia.
Oggi invece tranquilla passeggiata di fondovalle nella stupenda val di Mello, caratterizzata da laghetti smeraldini facilmente accessibili e aspre pareti incombenti regno dell'arrampicata sportiva
Alla Madonnina poco prima del rif Ponti
il rif Carlo Ponti in vista e il ghiacciaio di Preda Rossa
il Disgrazia , il ghiacciaio e la morena che seguiremo al ritorno
il Ponti visto dalle ultime rampe
sulla pietraia in direzione della morena, prime nubi
Voltando le spalle...
la neve alla base della morena
il torrente
abbandonata la morena si raggiunge il pianoro superiore di Preda Rossa
non è un difetto ottico, quelle montagne son veramente rosse
Si chiamano "Corni Bruciati" sia per il loro colore rosso dovuto quasi sicuramente all'abbondanza di ferro nella roccia, sia (presumo) per la facilità con cui attraggono fulmini in caso di temporali: le due cime sono alte 3100m circa
nuvole minacciose incombono dopo una brevissima schiarita
il sentiero del ritorno; quello dell'andata passa al di sopra e al di là di questo sperone roccioso
il parcheggio di Preda Rossa, alla fine del secondo pianoro... noi eravamo lassù !
sia il primo che il secondo pianoro di Preda Rossa, solcati da un ruscello che lascia molte anse e oasi felici, erano oggetto di sistemazione per numerose e variopinte tende da campeggio, nonostante il divieto posto proprio al parcheggio.
Primo giorno trekking da Preda Rossa (m1950) , a cui si accede da Filorera previo pagamento di un ticket di 5 euro valido per il transito e per il parcheggio in quota, al rif Cesare Ponti (m2550) che si raggiunge in due ore o poco più salendo con percorso evidente tenendosi a sinistra del ruscello, e superando nel tratto finale un massiccio gradino roccioso che richiede un po' di accortezza e fatica in più rispetto alla prima parte. Da lì, dopo esserci ben rifocillati, ci siam diretti verso la morena del ghiacciaio di Predarossa, che scende dai 3600 della cima del Disgrazia e che si vede nelle giornate più limpide anche da Treviglio , e siam scesi seguendone il corso, congiungendoci al tracciato dell'andata più o meno al di sotto di quel balzo roccioso di cui vi parlavo prima. Purtroppo la cima del Disgrazia e dei Corni Bruciati è stata per lungo tempo offuscata da nuvole che, verso le quattro, han dato origine a qualche innocua goccia di pioggia.
Oggi invece tranquilla passeggiata di fondovalle nella stupenda val di Mello, caratterizzata da laghetti smeraldini facilmente accessibili e aspre pareti incombenti regno dell'arrampicata sportiva
Alla Madonnina poco prima del rif Ponti

il rif Carlo Ponti in vista e il ghiacciaio di Preda Rossa

il Disgrazia , il ghiacciaio e la morena che seguiremo al ritorno

il Ponti visto dalle ultime rampe

sulla pietraia in direzione della morena, prime nubi

Voltando le spalle...

la neve alla base della morena

il torrente

abbandonata la morena si raggiunge il pianoro superiore di Preda Rossa

non è un difetto ottico, quelle montagne son veramente rosse

Si chiamano "Corni Bruciati" sia per il loro colore rosso dovuto quasi sicuramente all'abbondanza di ferro nella roccia, sia (presumo) per la facilità con cui attraggono fulmini in caso di temporali: le due cime sono alte 3100m circa
nuvole minacciose incombono dopo una brevissima schiarita

il sentiero del ritorno; quello dell'andata passa al di sopra e al di là di questo sperone roccioso

il parcheggio di Preda Rossa, alla fine del secondo pianoro... noi eravamo lassù !

sia il primo che il secondo pianoro di Preda Rossa, solcati da un ruscello che lascia molte anse e oasi felici, erano oggetto di sistemazione per numerose e variopinte tende da campeggio, nonostante il divieto posto proprio al parcheggio.
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