Pmts

Mi scuso con Baldax e tutti per la latitanza, ma il sabato e la domenica
alleno, il lunedì riapro lo studio, la notte studio per gli esami con Harald e
rivedo le bozze della traduzione degli "Essentials of skiing",
ergo sono un po'cotto...

Oggi a pizzichi e bocconi fra tecnigrafo (rimarrò antiquato e tradizionalista fino alla fine!)
e visite in cantiere sto scrivendo un post chilometrico con risposte per tutti
che assemblerò e posterò stasera, vi prego di aver pazienza...

Ciao a tutti,
Federico

e autocad?????..........................
 
Risposte

Eccomi!

Per Malf:

1) conosco personalmente alcuni istruttori nazionali e allenatori che hanno idee quasi identiche a quelle di Harald
(che peraltro sostiene che ci siano ottimi tecnici in Italia) ma, come giustamente rilevi, non c'è metodo,
tutto è lasciato alla genialità del singolo e per fortuna almeno quella qui non manca...

2) penso che Marchisio si sia trovato nella classica situazione italiota della "commissione" e sia stato
costretto a mediare fra le varie tendenze, studiando bene il testo c'è una palese soluzione di continuità didattica
fra le curve condotte e quelle sportive; alcuni cortocircuiti logici fra le definizioni della terminologia nel glossario
e l'uso che se ne fa nei "commenti"; non c'è la definizione di "raddrizzamento" bisogna estrapolarla dai commenti
della curva agonistica; non esistono descrizioni di movimenti con cui eseguire i concetti espressi.
Da un altro punto di vista in effetti può essere un vantaggio, in scienza e coscienza un professionista o un gruppo
di professionisti possono addottare orientamenti tecnici diversi pur utilizzando il gergo tecnico ufficiale...
a livello di responsabilità, argomento estremamente delicato, se non erro non dovrebbero esserci
problemi, in sede giudiziale viene considerata generalmente solo la difficoltà delle piste e la velocità, rientrando
le tipologie di movimenti proposti dall'istruttore nell'ambito della discrezionalità professionale.
Più delicata la questione dell'insegnamento a principianti e bambini dato che la progressione didattica PMTS
differisce dai dettami Coscuma, Colnaz ( che acronimo terrificante, sa di KGB o STASI...3°grado: "pierchè
nuon hai insegniato spazzanieve?"), Amsi che in un contenzioso legale sarebbero presi sicuramente in
considerazione dal perito nominato dal giudice. Harald in USA fa sempre firmare una manleva
che nella Common law anglosassone, fondata sul principio della libertà e responsabilità individuale
costituisce una liberatoria assoluta.

Tornando a noi, vedrai che, complice Floriano e i 3G (che mi fanno moolta pressione) ne discuteremo
quest'estate alle Deux Alpes fra un palo e l'altro...

Per Baldax:

E' vero, HH dopo esser stato 5 anni nel demo team USA e nel board della PSIA s'è rotto gli zebedei
di sentir fesserie, litigare (che a mediare non è molto abile...) etc. e s'è messo per conto suo
formalizzando, con un grandissimo contributo di qualcuna di cui dirò in seguito, tutta la sua esperienza,
libero da qualsiasi condizionamento.

Per quanto riguarda l'insegnamento ai bambini, non ho visto di persona, a Hintertux mi informo bene,
ma per quanto ho studiato e mi è stato riferito dai genitori il metodo è lo stesso che per i principianti: non utilizzano lo spazzaneve,
lavorano molto in piano a sviluppare le abilità motorie di base prima da fermi poi camminando solo con gli scarponi su linee a S
sempre prima l'interno poi l'esterno, poi su pendenze "baby"con realizzate micro cunette per insegnare
la presa di spigolo sci interno ed equilibrio sull'esterno, poi sequenze a collegare serie di curve, nel caso dei bambini
varia l'approccio psicologico-didattico [che per tutto l'insegnamento PMTS è molto diverso
da quello tradizionale lo sto studiando a fondo (student directed ski instruction) in questi giorni sul manuale
e secondo me è una delle componenti del successo della PMTS stessa]
ma qui apriamo un altro capitolo interessantissimo ma lungo, lungo...
per concludere, NESSUNA discesa su pendenze più impegnative prima di aver acquisito abilità tecniche sul
facilissimo, devono acquisire prima tecnica, confidenza e sicurezza, NON devono sperimentare paura e sviluppare
atteggiamenti difensivi, non si vedono le classiche scuolette maestro in testa e tutti indietro in fila indiana
a spazzaneve. Tutta una serie di tecniche sono state sviluppate per la riconversione di principianti e bambini
provenienti da una impostazione di tipo tradizionale per eliminare lo spazzaneve, le aperture tipo stem, e le
azioni sterzanti del piede ext.
Avendo letto il manuale dell'istruttore prima di andare in Colorado ero molto ma molto scettico a riguardo ma là
sono rimasto letteralmente di m....gente, adulta, che imparava a sciare in parallelo in un paio di giorni,
in tre quattro giorni scendeva, in parallelo dalle blu.

Mi sono dimenticato di dire una della particolarità salienti della Pmts: la posizione di base per tutti,
principianti e bambini compresi, prescrive una distanza tra gli sci di 10-12cm, gli esercizi sono basati moltissimo
ad acquisire equilibrio solo sull' esterno, come detto in precedenza all'interno viene delegato il ruolo di
innescare e implementare la presa di spigolo per disegnare la curva, la ragione principale è che con una posizione
di base con gli sci più vicini è molto più semplice l'acquisizione del bilanciamento laterale, basta un range
di movimento molto contenuto per gestire l'equilibrio sull'esterno, con una posizione a sci maggiormente
distanziati si avrà una sensazione illusoria di stabilità dovuta alla base più larga ma la si pagherà molto
cara quando si tenterà di bilanciarsi correttamente sull'esterno, anche in presenza di un ben effettuato
movimento di compensazione (che richiederà uno sforzo maggiore e una maggior mobilità articolare
non da tutti raggiungibile, specialmente da principianti...) la risultante delle forze cadrà non sufficientemente
sullo sci esterno con tutte le conseguenze negative del caso, il principiante rimarrà bloccato nella sua
evoluzione e probabimente non riuscirà più a liberarsi dello spazzaneve o svilupperà un parallelo in
forte valgismo (ginocchia a x) con azione sterzante dell'esterno (arrivo velocemente in max pendenza
dritto, non riesco a trovare appoggio e stabilità nel primo terzo di curva, la velocità aumenta, devo dare spigolo
di colpo, derapo l'ultimo terzo di curva) che altro non è che uno spazzaneve mascherato...

Per gli sciatori evoluti e i ragazzi delle agonistiche provocherà guai ancora maggiori, ma ora non ne discutiamo,
la separazione delle due gambe per loro, deve avvenire sulla verticale man mano che aumenta la velocità e/o diminuisce il raggio di curva,
l'internata, l'arretramento e la difficoltà a formare angoli sono sempre in agguato...

Baldax, ti invito veramente a leggerti tutto questo post, è lungo ed in inglese ma se lo farai a mente aperta ti potrà chiarire
molte cose a riguardo, poi potrai decidere, ma è sempre opportuno guardare da diversi punti di vista, non so come te la cavi in inglese,
magari meglio di me, ma se incontrassi difficoltà non esitare a farmi un fischio.
PMTS.org • View topic - MA of my 8 year old son...

Per quanto riguarda il secondo video di un ragazzino di 8 anni allenato da HH è interessante ciò che afferma nel video:
vista la giovane età non è opportuno lavorare
sull'allineamento nonostante la situazione posturale degli arti inferiori debole,
solo tecnica per il momento, allineamento neutro non compensato e aspettare la crescita.

Il suo top junior di 8 anni è attualmente questo qui:
isaac1.jpg

per altro anche la giovanissima star di Coppa la sedicenne americana Michaela Schriffin è un suo sottoprodotto,
ha allenato per dieci anni entrambi i genitori che a sua volta hanno alenato lei...


Per Sloggul:
Quoto tutto ciò che hai scritto...

Per Blockhaus:
Non riesco ad aprire il video, controlla l'URL.

Per iBruno:
Sì, prescinde, al cambio, IN FLESSIONE (ritrazione) la presa di spigolo viene delegata ai movimenti di rotazione delle caviglie sull'asse long.
del piede, interno per primo, che innescano la catena cinetica coinvolgendo dal basso all'alto
tibie, ginocchia, femori, anche. La posizione a 90°del tronco con gli arti inferiori che giustamente noti
è generata sempre dal basso all'alto e coinvolge l'asse trasversale delle anche(im-por-tan-tis-si-mo!), il tronco
e le spalle

Per Fausto:
Sfotti? ad autocad ( meglio vector works per l'Architettura), si delega il lavoro sporco,
al posto di lucido, rapidograph e santa lametta (che pure avevno una loro nobiltà)...
Il lavoro nobile: tecnigrafo, matita e mano libera!

Guardate un po' che ora è...
Buonanotte,
Federico
 
Ultima modifica:
Oh grazie fede!!!
Rimango ancora dubbioso su molte cose!! A livello tecnico contesto esclusivamente il discorso che tutto parta dai piedi per poi salire!!! FISICAMENTE IMPOSSIBILE!!! Per il resto la vedo come h.h.!!
Didatticamente la tecnica ha molti pro ma anche innumerevoli contro!!!
In Italia tale metodo di insegnamento nn piacerebbe ai clienti!!! Insomma si vedrebbero superati nell'esecuzione delle varie piste dai clienti di tecnica Italiana!! E si sa sopratutto chi scia una sett all'anno col cavolo che è interessato a farsi una settimana di pista azzurre/ campo scuola!!!
Discorso diverso per gli sci club!!! Ma anche qui ho visto sciare una certa lara della mea a spazzaneve da piccola e ora (12 anni) è tra le più forti del palcoscenico mondiale!!!
E poi cmq ritengo che proprio durante la fase di apprendimento lo spazzaneve abbia un ruolo fondamentale!!! Grazie alla spazzaneve son riuscito a insegnare il cambio a molti master inchiodati su concetti old stile!!!
Vi è anche da dire che molti bambini faticano a lasciare la posizione a spazzaneve, ma non è vero che essa porta a posizioni con ginocchia a x!! E quest'anno con i piccoli di un club ne ho avuto la conferma riuscendo a tramutare il loro spazzaneve in curve condotte!!!
C'e da dire che è importante imparare anche a ruotare i piedi!! Non ci può essere solo spigolo!!!

La tecnica didattica di h h a mio parere è adatta a un pubblico adulto, e va eseguita le prime volte con sci adatti!! Tipo scietti con raggi di 5 metri!! Così posso insegnare fin da subito la presa di spigolo insegnando all'allievo che per rallentare basta andar in salita tra un curva e l'altra!!! Certo è che se uno nn ha super equilibrio so cavoli imparare con una posizione degli sci parallela!!!

Andando poi oltre, analizzando la ragazzina in foto, essa risulta inclinata!! Il busto non sta minimamente controbilanciando verso lo sci esterno!! Mi sembrava di aver capito che questa del busto è una cosa su cui h h batte molto!! Giusto fede??
Per dei bambini vedo molto meglio una posizione come quella assunta in foto se nn posizioni con il busto troppo parallelo al piano neve!!!!

Probabilmente questa sera leggo l'articolo da te postato!! Ovviamente, come faccio sempre, a mente super aperta e libera di preconcetti!!!
 
Primary Movements Teaching System

E' il sistema didattico sviluppato da Harald Harb
impostato sulla tecnica formalizzata da lui e Diana Rogers
(sua compagna, ingegnere aerospaziale ex ricercatrice,
grandissima sciatrice ex ottima gigantista FIS NOR-AM [ coppa Europa americana]
è la mente scientifica e sistematizzante di tutta la faccenda, Harald nonostante quel che possa sembrare
è capace di grandissimo rigore e disciplina ma possiede una mente più artistico-intuitiva).

Ciao,
Federico
 
Ultima modifica:
mi avete contaggiato!
ho qui il libro !
santo"tipping"
ma non è che poi siano tanto concetti nuovi, specie per chi ha frequentato la Jam session ;)

grazie di questo 3d, molto appassionante!

quanto hai ragione su questo punto:
In Italia tale metodo di insegnamento nn piacerebbe ai clienti!!! Insomma si vedrebbero superati nell'esecuzione delle varie piste dai clienti di tecnica Italiana!! E si sa sopratutto chi scia una sett all'anno col cavolo che è interessato a farsi una settimana di pista azzurre/ campo scuola!!!


però poi senti dire da chi ha iniziato a sciare prima dell'avvento dello sci sciancrato che quel rimanere sui campetti era più efficiente in termini di apprendimento e controllo, mentre adesso si dà subito la sensazione di saper sciare ed affrontare tutte le pendenze!
Sarà che la maggior parte delle persone appena pensa di saper scivolare lascia le scuole/lezioni senza aver imparato a sciare come si deve!

mentre non sono tanto d'accordo su questo:
A livello tecnico contesto esclusivamente il discorso che tutto parta dai piedi per poi salire!!! FISICAMENTE IMPOSSIBILE!!! Per il resto la vedo come h.h.!!

solo provando a salire su una slackline ti potresti accorgere di quanto il corpo ricerchi l'equilibrio su indicazione dei piedi, mi sembra di aver capito che sia attraverso la delicata gestione di questo rapporto piedi/terreno (in relazione al tipo di sci che lo permette) che si gioca poi la costruzione dell'assetto migliore di discesa.

Sarà che da Valerio ultimamente ho sentito: piedi, tutto parte dai piedi!

Didatticamente la tecnica ha molti pro ma anche innumerevoli contro!!!


anche su quest'altra cosa non saprei che dire, alla fine uno bravo anche con la scuola italiana lo si tiene pochissimo sullo spazzaneve!

da allieva ho dovuto reimpararlo per affrontare il primo fuoripista, e insomma torna utile!

ma d'altra parte leggendo quanto scritto da Fede1414
il principiante rimarrà bloccato nella sua
evoluzione e probabimente non riuscirà più a liberarsi dello spazzaneve o svilupperà un parallelo in
forte valgismo (ginocchia a x) con azione sterzante dell'esterno (arrivo velocemente in max pendenza
dritto, non riesco a trovare appoggio e stabilità nel primo terzo di curva, la velocità aumenta, devo dare spigolo
di colpo, derapo l'ultimo terzo di curva) che altro non è che uno spazzaneve mascherato...

ecco quoto tutto il suo discorso perchè sulla mia pelle se non avessi abbandonato le scuole turistiche affrontando i Malfatto, sarebbe il mio profilo di spazzauovoHIHIHI (termine coniato da mio figlio proprio per definire un certo tipo di sciatori)

p.s. con tutto il rispetto con chi si diverte a sciare a spazzauovo, nel senso che credo non tutti hanno poi la voglia di upgradarsi o si divertirebbero a farlo!

 
Ultima modifica:
solo provando a salire su una slackline ti potresti accorgere di quanto il corpo ricerchi l'equilibrio su indicazione dei piedi, mi sembra di aver capito che sia attraverso la delicata gestione di questo rapporto piedi/terreno (in relazione al tipo di sci che lo permette) che si gioca poi la costruzione dell'assetto migliore di discesa.

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ciao Skiss,

quello che dici tu e' un altro discorso, sul quale siamo tutti d'accordo..l'importanza propriocettiva del piede in generale e' fuori discussione.

Dicendo che non era d'accordo sul partire dal piede per l'inversione, Baldax intende dire che il ribaltamento, da un punto di vista della fisica, non puo' partire dai piedi.......visivamente il corpo si ribalta in "toto" ed in maniera contemporanea con tutte le sue parti, rispetto ai piedi che sono il punto di appoggio.
Il fatto che si pensi ad innescare il ribaltamento col piede esterno che sta per diventare interno e' un trucco pratico, un approccio mentale che porta appunto a cambiare gli spigoli con il corpo che rimane "compatto" e si sposta lateralmente bene in sinergia, la parte alta e gli arti inferiori contemporaneamente e con un parallelismo perfetto delle gambe.
Se realmente quando sei ancora inclinato a fine curva, ribaltassi solo il piedi (e non tutto il corpo), non faresti altro che appiattire gli sci e cadere.
Meglio dire allora che da un punto di vista della fisica, la parte alta del corpo e' quella de-ter-mi-nan-te da per creare il ribaltamento, ma perche' cio' si concretizzi al meglio dobbiamo pensare che siano i piedi a comandare questo movimento...

Quando un tecnico dice "per cambiare si parte dai piedi" intende dare una indicazione pratica sul "cosa bisogna pensare" affinche' l'esecuzione ne guadagni.

Se uno ti dice che per stare sull'esterno devi provare ad "abbassare la spalla a valle", provandoci innescherai una serie di movimenti che vanno ben al di la della spalla, quindi la spalla e' solo un espediente pratico, perche' e' facile pensarci.
 
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mi avete contaggiato!
ho qui il libro !
santo"tipping"
ma non è che poi siano tanto concetti nuovi, specie per chi ha frequentato la Jam session ;)

grazie di questo 3d, molto appassionante!

quanto hai ragione su questo punto:

però poi senti dire da chi ha iniziato a sciare prima dell'avvento dello sci sciancrato che quel rimanere sui campetti era più efficiente in termini di apprendimento e controllo, mentre adesso si dà subito la sensazione di saper sciare ed affrontare tutte le pendenze!
Sarà che la maggior parte delle persone appena pensa di saper scivolare lascia le scuole/lezioni senza aver imparato a sciare come si deve!

mentre non sono tanto d'accordo su questo:


solo provando a salire su una slackline ti potresti accorgere di quanto il corpo ricerchi l'equilibrio su indicazione dei piedi, mi sembra di aver capito che sia attraverso la delicata gestione di questo rapporto piedi/terreno (in relazione al tipo di sci che lo permette) che si gioca poi la costruzione dell'assetto migliore di discesa.

Sarà che da Valerio ultimamente ho sentito: piedi, tutto parte dai piedi!



anche su quest'altra cosa non saprei che dire, alla fine uno bravo anche con la scuola italiana lo si tiene pochissimo sullo spazzaneve!

da allieva ho dovuto reimpararlo per affrontare il primo fuoripista, e insomma torna utile!

ma d'altra parte leggendo quanto scritto da Fede1414

ecco quoto tutto il suo discorso perchè sulla mia pelle se non avessi abbandonato le scuole turistiche affrontando i Malfatto, sarebbe il mio profilo di spazzauovoHIHIHI (termine coniato da mio figlio proprio per definire un certo tipo di sciatori)

p.s. con tutto il rispetto con chi si diverte a sciare a spazzauovo, nel senso che credo non tutti hanno poi la voglia di upgradarsi o si divertirebbero a farlo!




Accidenti, perchè te riesci a starci sopra a quella specie di corda? Io al massimo ogni tanto mi diletto con qualche attrezzetto molto più terra terra. Ho visto da qualche parte che anche Harald usa la corda. Beati voi!!

Per il tipping considera che la prima stesura di Anyone Can Be An Expert Skier mi pare sia del 97 se non 95, non lo so esattamente perchè non ce l'ho. Tutto poi è partito da lì e lì c'era già il sistema. Pensa invece che cosa si insegnava ancora da noi in quegli anni.
Per quanto dice Baldax in merito alla bramosia dello sciatore italiota devo dargli ragione, però parzialmente. Lo dimostra il fatto che ne stiamo parlando con un certo interesse. Capisco la domanda che si può fare o forse sarebbe più corretto dire l'obiezione in merito a questa affermazione: Si, ma noi stiamo parlando del tipico sciatore turista italiano da una settimana l'anno! Quale sia in realtà il target che rientra in questa categoria oggi in tempi di crisi per me è difficile da quantificare ed altrettanto difficile capire le scelte economiche che tale target ritiene opportune seguire. Certo in tempi di non crisi ricordo bene pulmate di "spazzanevisti" armati di tutto punto con i migliori mareriali sotto e sopra i piedi seguire le mode più disparate lanciate sul mercato e massacrarsi le gambe giù pei ripidi, sciando solo una settimana all'anno. Da questo punto di vista credo che oggi ci sia una oculatezza maggiore e maggiori possibilità di positive "contaminazioni". Ecco perchè secondo me non è improbabile che oggi "l'informato" sciatore turista o futuro turista italiano possa apprezzare il fatto di autodisciplinarsi in un sistema che darà comunque i suoi frutti e non dopo un periodo esageratamente lungo, bensì dopo pochi giorni. Vista la mentalità nostra credo di poter asserire senza grossi patemi d'animo che la cosa sarebbe molto più certa se qualcuno seguisse la stessa strada del marketing che seguono le ditte di articoli sportivi. Da oggi "TIPPING" perchè così fa tizio, caio e sempronio......
Probabilmente il turista da una settimana l'anno "contaminato" vorrebbe provare ed i super attrezzati seguirebbero ben contenti "la moda"....
Una volta tanto forse nessuno resterebbe ingannato dalla pubblicità!
 
Grazie malf mi hai levato un bel poco di lavoro!!! Concordo in Toto con il tuo discorso!!! E mi ha fatto un gran piacere che tu sia intervenuto!!! Grazie!!!


Skiss nn è che solo perché sei andata alla jaam nn sci a spazzauovo!! Capitavi a Tarvisio con me e credo fosse uguale!!! Nn puoi paragonare un corso con h h al corso con un maestro x!!! Come nn è detto che un maestro allievo di h h possa essere per forza bravo a insegnare come un maestro italiano!!! Quel che voglio dire è che in tutte le scuole ci sono i bravi maestri e i meno!!! E poi molto lo fa l'allievo!!!
In jaam abbiamo il vantaggio di essere tutti dei thinking skiers!!! Non ci fermiamo a quanto scritto o al sentito dire!! Ci confrontiamo e sopratutto sperimentiamo!!! Oltre al fattore umano altra caratteristica che ci distingue!!!!
 
alcune prime conclusioni

Fissiamo velocemente alcuni punti fissi di questa bella discussione poi,
con calma domani ritorneremo ad entrare nello specifico e continueremo
ad analizzare nei dettagli le scuole di pensiero che qui si stanno confrontando,
logicamente io parlerò dell'orientamento tecnico PMTS riguardo a raddrizzamento,
catena cinetica arti inferiori, ribaltamento del busto, forze, controbilanciamento etc, etc...

1) Baldax ha ragione: a livello di massa un 'impostazione PMTS sarebbe fortemente
anticommerciale per un SISTEMA NAZIONALE, la sua analisi delle aspirazioni del cliente
medio sciatore italiano non fa una grinza.

Invece per una realtà di "nicchia" commercialmente sarebbe la manna, attirerebbe plotoni di sciatori
altamente motivati, profondamente scontenti dell'impostazione didattica dele scuole "tradizionali.

2) La Jam e quindi Baldax NON sono
assimilabili alle realtà medie nel panorama didattico tradizionale, anche loro, come la PMTS
sono, commercialmente parlando, un prodotto di nicchia altamente qualificato,
non confondibile, che si rivolge ad una clientela di nicchia, qualificata e motivata.

2bis) La Jam e la PMTS hanno a livello tecnico molti elementi in comune

2ter) La Jam e la PMTS hanno a livello tecnico poco in comune coi rispettivi sistemi
nazionali quali sono nella effettiva realtà quotidiana

2quater) La PMTS è un sistema fortemente strutturato, più rigido, la Jam è un metodo sperimentale più elastico.

3) ha ragione anche Sgarrozzo, le realtà di nicchia seguono sempre queste "fasi":

1.) Immediate Resistance to Change
2.) Observations
3.) Gradual Acceptance (first adopters)
4.) Gradual Acceptance (influencers)
5.) Momentum (ndt. impulso, quantità di moto)
6.) Market Acceptance / Dominance

realtà di nicchia se possono espandersi sopravvivendo a crisi di crescita
quando diventano di moda acquisiscono una forza d'inerzia incredibile(5)
e diventano la tendenza dominante, probabilmente qui non è il caso
ma la formula di base è questa.

4)Skiss ha ragione. Per imparare a sciare bene ci vogliono i campetti.
anche ad alto livello si prova e riprova a bassa velocità sul facile,
soprattutto se bisogna cambiare ed automatizzare qualcosa.
2 anni fa ad agosto ho visto Benni Reich a Cervinia stare una mattina intera a 0 all'ora
sul piattone con i bastoncini legati alle anche (l'hip-o-meter di HH).
Se si vuole imparare a giocare a golf BENE si sta su di un tappeto
a tirare palle ai 2 all'ora contro una rete per non preoccuparsi dell'esito del colpo
con uno specchio davanti per focalizzarsi sui movimenti intervallando con
centinaia di ripetizioni a vuoto a rallentatore. Il mondo è pieno di maestri
che vi mettono in grado di tirare 2 bastonate in campo subito, se avessi
seguito i loro dettami NON sarei mai diventato maestro.

La confidenza colla velocità e la velocità stessa vanno sempre sviluppate in tutti gli sport tecnici, ma
la padronanza degli schemi motorii si allena molto più efficacemente a bassa velocità in assenza di tensione.

Spesso la velocità aiuta e maschera i difetti...

Ciao,
Federico
 
Non concordo con il 4 ter!!! Per me la jam è molto legata al sistema nazionale, infondo nasce dal confronto tra istruttori/ maestri/ allenatori italiani!!!!
Quello che è il grande potenziale jam, da cui ho imparato molto ( beneficiandone), sono gli spunti didattici, o metodi di insegnamento che questo gruppo è riuscito a sviluppare!!!
Inoltre continuo a nn scorgere grosse differenze tra tecnica di h h e quella italiana!! La grossa differenza si fa a livello didattico, da cui il nome stesso del metodo!! P m t s!!!

Per quanto riguarda il discorso campetto basti chiedere a Alex quanto ne abbiam fatto prima di salire su piste medie!!!
Io faccio un esempio anche a genitori: è più facile imparare a nuotare in piscina o sulle onde dell'oceano???

Con gli adulti è facile.... Gli si chiede quale sia l'obiettivo a cui aspirano!! Ma la maggior parte degli sciatori nn è interessata a troppe menate!! Anche se quando sentono lo spigolo si divertono maggiormente!!

Il bambino è un mondo a se!! Quel che conta è farlo divertire insegnandoli come sfruttare lo spigolo!! Il gioco è fatto!!


Riguardo al discorso velocità la penso esattamente come te!!!
 
Dopo un corso jam (ho avuto la fortuna di avere il vecchio e "malconcio" Malf come maestro) che mi ha dato una bella infarinatura sulla conduzione,quest'anno mi sono affidato a Baldax e devo dire che trovo molte similitudini tra il metodo che lui ha usato con me e quello che ho letto qui sul Pmts.
ho fatto campetti a non finire, slittamenti anche lo spazzaneve, ha improntato molto il lavoro sul ginocchio interno (ricordo ancora la prima volta che l'ho visto i 40 min. passati a farmi capire sto benedetto movimento) eseguire i movimenti andando piano, controllando la velocità e poi importantissimo, ha lavorato sull'ampliare le mie sensazioni, come direbbe lui ampliare la base della piramide.
I risultati?? certo non posso considerarmi un conduttore, resto un mesto scivolatore da tastiera, pero' qualche risultato l'ho visto e mi piace.
Spero l'estate prossima di poter fare un'altro corso jam e poi l'inverno seguente Baldax.
p.s. grazie Paolo e grazie Giovanni
 
A me sfugge un particolare: ma senza velocità e relative forze derivanti, come deformate lo sci? Nel suo ultimo libro Harb parla di sci slalom junior (a livello didattico, beninteso), e adotta una serie di posture piuttosto forzate (penso agli esercizi di tipping a secco o su campo scuola). Quando la velocità aumenta tutto torna "normale", ma a bassa velocità a me sembra una forzatura: ora, molto chiaro il discorso del metabolizzare i movimenti sul facile per non pensare ad altro, ma quando c'è da andare piano davvero come la mettiamo? Baldax sostiene (secondo me giustamente) che sia importante anche saper ruotare i piedi, e mi pare che qua e là anche malf abbia sostenuto la stessa cosa, mentre dalla lettura del libro di Harb si evince che nella sua ottica il pilotaggio equivalga alla bestemmia. Ho estrapolato male io o secondo il pmts si scia sempre e solo sugli spigoli? In questo caso, con sci che non siano particolarmente "didattici", si scia sempre a una velocità che consenta di deformare correttamente le aste o ci sono altri particolari che non ho colto?
Grazie a chi vorrà/potrà fare chiarezza su questi dubbi.
 
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