Skywalker67
Fondatore Bene Gesserit
Ovvero, come farsi una sciata galattica!
Era da un po' che curavamo il meteo, visto che le avverse condizioni ci avevano già costretto ad annullare il weekend sciistico, e quando si è palesato il fatto che ad inizio settimana sarebbe stato bello, abbiamo fatto la conta degli effettivi in servizio e siamo partiti.
La sveglia è suonata presto, come d'altronde lo sci estivo ti impone, se vuoi sfruttare fino all'ultimo minuto: ore 5:30 ritrovo a Gravellona per me ed Erni, a casa di Dani per lui e Nick.
Ci ritroviamo verso le 7:45 nel parcheggio di Saas Fee dopo una sana colazione a base di strudel e caffè-creme in una pasticceria veramente buona a Saas Grund.
Il tempo necessario a sbarcare "gli strumenti di lavoro", svolgere una piccola pratica "idraulica" mattutina (Dani sapientemente parcheggia sempre nelle vicinanze del luogo a ciò deputato, anche se i maligni sostengono sia per via di un'auto con troppi adesivi ... DD), e saliamo sul primo troncone della cabinovia.
Durante la salita non possiamo fare a meno di ammirare un cielo terso, limpido, azzurro senza la benchè minima traccia di velatura, cielo che si manterrà tale per tutta la mattinata, cominciando a velarsi soltanto dopo le 13.
Una volta in cima, usciti dall'Alpin Express, il trenino sotterraneo che sbuca in cima al MittelAllalin, sotto il ristorante girevole, calzati gli scarponi, ci separiamo da Dani: lo attende una mezza mattinata di duro lavoro accovacciato nella neve, a fotografare gli atleti della squadra nazionale maschile svizzera, più una pimpante Lara Gut tra i pali da speciale, con la quale abbiamo avuto il piacere di fare conoscenza.
Noi, dal nostro canto, ci lanciamo sulle piste accanto a quelle di allenamento, un'occhio al percorso ed uno agli atleti che scendono.
La recentissima nevicata ci ha regalato una neve tipicamente invernale: compatta e piacevole, come non avevamo trovato ad agosto, ed una serie di raccordi e varianti di piste che il mese scorso erano chiusi per scarsità di neve.
Le piste, a parte noi, la squadra maschile svizzera e la nazionale svedese al completo, erano assolutamente de-ser-te: una goduria poter scivolare giù facendo quello che più ti intrippa, quello che ti passa per la testa, senza il rischio di centrare o di vedersi arrivare addosso qualcuno.
Ovviamente, dato che aveva ancora un conto in sospeso con me da quando nelle sedute di allenamento a vercelli l'avevo sfiancato ben bene, Erni ci ha tirato come una locomotiva, facendo sputare a me ed a Nick polmoni, fegato e anche qualche pezzo di milza.
Abbiamo tirato come pazzi fino verso le 11 e 30, quando a noi si è unito Dani, che non stava più nella pelle dalla voglia di provare i suoi nuovi iRD 183cm kersizzati.
Se avevo anche solo pensato di riposarmi due secondi, mi sbagliavo di grosso ... :lol: ... mi hanno tirato il collo come un cappone per un'altra ora abbondante.
Verso l'una ho dovuto ammainare la bandiera ed alzare quella bianca: la mia manifesta inferiorità tecnica, unita a quella fisica, mi aveva ridotto al punto da avere la testa che mi girava come se fossi ubriaco, per cui mi sono separato dal gruppo (non cominciate a pensare male e fare allusioni, non è "quel" gruppo ...) che mi ha poi raggiunto dopo una mezz'ora. Nei 300m di strada sci a spalla dalle piste al ristorante mi sono chiesto più volte se ci sarei arrivato prima di svenire ... :lol:
La giornata si è chiusa poi assieme, dinanzi ad una sana birra ed una fetta di torta, prima di riprendere la strada di casa.
Un ringraziamento sentito ad Erni, Nick e Dani per la magnifica giornata passata insieme, e per gli insegnamenti che hanno voluto darmi per cercare di migliorare la mia condizione di "perditore scoordinato di quota".
Purtoppo non mi ero attrezzato per le foto, quindi lascio a Nick e Dani l'incombenza di abbellire questo report con i loro scatti.
Una raccomandazione: non fatevi ingannare, chiedetegli di pubblicare quelli delle "svedesi".
Era da un po' che curavamo il meteo, visto che le avverse condizioni ci avevano già costretto ad annullare il weekend sciistico, e quando si è palesato il fatto che ad inizio settimana sarebbe stato bello, abbiamo fatto la conta degli effettivi in servizio e siamo partiti.
La sveglia è suonata presto, come d'altronde lo sci estivo ti impone, se vuoi sfruttare fino all'ultimo minuto: ore 5:30 ritrovo a Gravellona per me ed Erni, a casa di Dani per lui e Nick.
Ci ritroviamo verso le 7:45 nel parcheggio di Saas Fee dopo una sana colazione a base di strudel e caffè-creme in una pasticceria veramente buona a Saas Grund.
Il tempo necessario a sbarcare "gli strumenti di lavoro", svolgere una piccola pratica "idraulica" mattutina (Dani sapientemente parcheggia sempre nelle vicinanze del luogo a ciò deputato, anche se i maligni sostengono sia per via di un'auto con troppi adesivi ... DD), e saliamo sul primo troncone della cabinovia.
Durante la salita non possiamo fare a meno di ammirare un cielo terso, limpido, azzurro senza la benchè minima traccia di velatura, cielo che si manterrà tale per tutta la mattinata, cominciando a velarsi soltanto dopo le 13.
Una volta in cima, usciti dall'Alpin Express, il trenino sotterraneo che sbuca in cima al MittelAllalin, sotto il ristorante girevole, calzati gli scarponi, ci separiamo da Dani: lo attende una mezza mattinata di duro lavoro accovacciato nella neve, a fotografare gli atleti della squadra nazionale maschile svizzera, più una pimpante Lara Gut tra i pali da speciale, con la quale abbiamo avuto il piacere di fare conoscenza.
Noi, dal nostro canto, ci lanciamo sulle piste accanto a quelle di allenamento, un'occhio al percorso ed uno agli atleti che scendono.
La recentissima nevicata ci ha regalato una neve tipicamente invernale: compatta e piacevole, come non avevamo trovato ad agosto, ed una serie di raccordi e varianti di piste che il mese scorso erano chiusi per scarsità di neve.
Le piste, a parte noi, la squadra maschile svizzera e la nazionale svedese al completo, erano assolutamente de-ser-te: una goduria poter scivolare giù facendo quello che più ti intrippa, quello che ti passa per la testa, senza il rischio di centrare o di vedersi arrivare addosso qualcuno.
Ovviamente, dato che aveva ancora un conto in sospeso con me da quando nelle sedute di allenamento a vercelli l'avevo sfiancato ben bene, Erni ci ha tirato come una locomotiva, facendo sputare a me ed a Nick polmoni, fegato e anche qualche pezzo di milza.
Abbiamo tirato come pazzi fino verso le 11 e 30, quando a noi si è unito Dani, che non stava più nella pelle dalla voglia di provare i suoi nuovi iRD 183cm kersizzati.
Se avevo anche solo pensato di riposarmi due secondi, mi sbagliavo di grosso ... :lol: ... mi hanno tirato il collo come un cappone per un'altra ora abbondante.
Verso l'una ho dovuto ammainare la bandiera ed alzare quella bianca: la mia manifesta inferiorità tecnica, unita a quella fisica, mi aveva ridotto al punto da avere la testa che mi girava come se fossi ubriaco, per cui mi sono separato dal gruppo (non cominciate a pensare male e fare allusioni, non è "quel" gruppo ...) che mi ha poi raggiunto dopo una mezz'ora. Nei 300m di strada sci a spalla dalle piste al ristorante mi sono chiesto più volte se ci sarei arrivato prima di svenire ... :lol:
La giornata si è chiusa poi assieme, dinanzi ad una sana birra ed una fetta di torta, prima di riprendere la strada di casa.
Un ringraziamento sentito ad Erni, Nick e Dani per la magnifica giornata passata insieme, e per gli insegnamenti che hanno voluto darmi per cercare di migliorare la mia condizione di "perditore scoordinato di quota".
Purtoppo non mi ero attrezzato per le foto, quindi lascio a Nick e Dani l'incombenza di abbellire questo report con i loro scatti.
Una raccomandazione: non fatevi ingannare, chiedetegli di pubblicare quelli delle "svedesi".