skissskiss
Magggica!ɐɔıƃƃƃɐ
? akdov aveveb icniv ad odranoel erup arolla
:fumato::bottiglia:DD
:fumato::bottiglia:DD
ps: sai che spesso fatico a leggerti? :-?
lo so. in fondo un pochettino a volte lo faccio apposta. altre volte è il mio naturale contorsionismo.
insomma in parole povere son scemo. a volte dico cose sensate altre meno. e quindi quando fai fatica è forse perchè la parte scema partorisce cose sceme.
ma è ancora peggio quando spesso partorendo cose sceme c'è chi si arrovella per far si che quelle cose sceme abbiano un senso compiuto.
bah.
.
siamo al bergonzianesimo ora.. DD
dico la mia, tanto credo che male non faccia leggendo quanto già scritto.. la deriva lessicale a me spaventa da morire, e temo il principale vettore di questa malattia sia la televisione.
La lettura è sicuramente una buona "cura", sempre che vada nella direzione giusta.
La proprietà di linguaggio, essendo forma, se accompagnata dal contenuto non guasta.
Un contenuto senza forma è accettabile se illuminante (e lo è sempre più di rado), un contenuto illuminante e ben "presentato" è sicuramente più efficace.
Non si confonda però l'accademico sofista con l'acculturato, ed a sua volta l'acculturato con l'intelligente.
L'insieme delle tre sfaccettature dell'ego dovrebbero accompagnarsi, ma lo fanno raramente.
Ad oggi la semiotica ha stravolto la semantica, e stiamo ritornando inesorabilmente a forme di comunicazioni primordiali.
Poi c'è chi mi cita autori beat, scrittori dal tratto naive: assolutamente ingannevoli. E' come nella pittura astratta, se uno ripercorre le opere di certi autori giunti a tirare "due righe" o un taglio su una tela, ci si accorge che il loro è stato un iter tecnico mostruoso. Prima di giungere ad una estrema sintesi, hanno ripercorso tutte le tecniche pittoriche conosciute.
La sintesi è un lusso quindi infine, la semplicità parimenti.
Fine del pamphlet serale.
Oh, ccccc'hai sigarett? DD
siamo al bergonzianesimo ora.. DD
dico la mia, tanto credo che male non faccia leggendo quanto già scritto.. la deriva lessicale a me spaventa da morire, e temo il principale vettore di questa malattia sia la televisione.
La lettura è sicuramente una buona "cura", sempre che vada nella direzione giusta.
La proprietà di linguaggio, essendo forma, se accompagnata dal contenuto non guasta.
Un contenuto senza forma è accettabile se illuminante (e lo è sempre più di rado), un contenuto illuminante e ben "presentato" è sicuramente più efficace.
Non si confonda però l'accademico sofista con l'acculturato, ed a sua volta l'acculturato con l'intelligente.
L'insieme delle tre sfaccettature dell'ego dovrebbero accompagnarsi, ma lo fanno raramente.
Ad oggi la semiotica ha stravolto la semantica, e stiamo ritornando inesorabilmente a forme di comunicazioni primordiali.
Poi c'è chi mi cita autori beat, scrittori dal tratto naive: assolutamente ingannevoli. E' come nella pittura astratta, se uno ripercorre le opere di certi autori giunti a tirare "due righe" o un taglio su una tela, ci si accorge che il loro è stato un iter tecnico mostruoso. Prima di giungere ad una estrema sintesi, hanno ripercorso tutte le tecniche pittoriche conosciute.
La sintesi è un lusso quindi infine, la semplicità parimenti.
Fine del pamphlet serale.
Oh, ccccc'hai sigarett? DD
se si potesse tankulerei quindi "facci come se avessi"!
e comunque se vuole ho il tabacco...gliene giro una?
Condoglianze....
lo so. in fondo un pochettino a volte lo faccio apposta. altre volte è il mio naturale contorsionismo.
insomma in parole povere son scemo. a volte dico cose sensate altre meno. e quindi quando fai fatica è forse perchè la parte scema partorisce cose sceme.
ma è ancora peggio quando spesso partorendo cose sceme c'è chi si arrovella per far si che quelle cose sceme abbiano un senso compiuto.
bah.
io ci do di Pueblo al momento..