Premesso che di tutto il suo repertorio ha scritto e composto di proprio pugno solo una parte dei brani, e il resto è preso "in prestito" da canzoni più o meno tradizionali il cui brevetto era scaduto da qualche centinaio di anni, al buon Angiolino va dato atto di aver intrapreso e approfondito un filone particolare, sicuramente poco commerciale ma secondo me interessante.
Mi metto tra quelli che lo ascoltano volentieri, e propongo un pezzo che si allontana un po' dallo stile del menestrello, ma che mi ha sempre intrigato per la sua atmosfera rarefatta, rotta nella parte centrale del brano dal
tocco potente del Bandini: