Ghiacciai e Glaceologia

reèort simili ce ne sono pochi...
su Nimbus ne mettono di solito almeno tre..se riescono!
per altri spesso navigo il web :)
 
Disse Claudio Smiraglia in un articolo che ieri era su Sette del Corriere della sera:

La gente si illude che nevicate come quelle degli ultimi due inverni possano invertire la tendenza dei ghiacciai, ma si sbagliano. Il caldo dì'estate fa troppi danni, già ora sul Presena c'è ghiaccio vivo, servirebbero DIECI anni di nevicate come quelle degli ultimi inverni e TEMPERATURE di ALMENO UN GRADO più basse durante l'estate per poter INIZIARE ad osservare un cambiamento di tendenza.
:shock:
 
Beh certo, la neve impiega 5-10 anni prima di passare allo stato di ghiaccio perenne.

Per vedere un aumento dei ghiacciai, allo stato attuale, a partire da quest'anno, dovrebbero SCOMPARIRE i mesi di giugno, luglio, agosto. E fra una decina d'anni, si vedrebbero forse i primi, timidi segni di espansione dei ghiacciai...

Mi stupisco come ci sia ancora gente che creda che basti un inverno mooooolto nevoso per far sì che la situazione dei ghiacciai possa trarne giovamento :shock:
 
Beh certo, la neve impiega 5-10 anni prima di passare allo stato di ghiaccio perenne.

Per vedere un aumento dei ghiacciai, allo stato attuale, a partire da quest'anno, dovrebbero SCOMPARIRE i mesi di giugno, luglio, agosto. E fra una decina d'anni, si vedrebbero forse i primi, timidi segni di espansione dei ghiacciai...

Mi stupisco come ci sia ancora gente che creda che basti un inverno mooooolto nevoso per far sì che la situazione dei ghiacciai possa trarne giovamento :shock:
la glaceologia nasconde fenomeni molto complessi che certamente questa discussione non ha ancora adombrato.
Quanto all'ultima affermazione: ci sono ghiacciai nel mondo (vedi groenlandia e alaska) dove in un anno possono esserci variazioni di decine di km quadrati di ghiacciaio. Quindi non posso che considerare l'ultima affermazione non corretta ed annoverarmi nelle liste di coloro che sostengono che le variazioni dei ghiacciai sono dovute anche ( e direi soprattutto) alla nevosità invernale.
 
la glaceologia nasconde fenomeni molto complessi che certamente questa discussione non ha ancora adombrato.
Quanto all'ultima affermazione: ci sono ghiacciai nel mondo (vedi groenlandia e alaska) dove in un anno possono esserci variazioni di decine di km quadrati di ghiacciaio. Quindi non posso che considerare l'ultima affermazione non corretta ed annoverarmi nelle liste di coloro che sostengono che le variazioni dei ghiacciai sono dovute anche ( e direi soprattutto) alla nevosità invernale.

Marcus, il mio discorso si riferisce a quanto vediamo sulle nostre Alpi... le anomalie positive in termini di innevamento servono a ben poco per la salute dei nostri ghiacciai, se assistiamo a delle prolungate e marcate anomalie negative estive in termini di temperatura... per questo dicevo che di fronte a mesi di giugno-luglio agosto così caldi, c'è ben poco da sperare... il mio senso era tutto qui.

Che in altre zone del mondo invece si assista a fenomeni diversi, non lo metto in dubbio.

Per quanto riguarda la formazione di ghiaccio in groenlandia ed alaska, sbaglio o stai parlando di ghiacciai in prevalenza marini, la cui formazione di ghiaccio è, almeno in parte, dii natura diversa, e pertanto esula dal discorso di accumulo dei ghiacciai alpini per metamorfismo della neve.... o no? :think:
 
credo che, a rigore, i ghiacci marini abbiano anche un'altra categorizzazione rispetto al ghiacciaio vero e proprio.

inoltre il loro ciclo Stagionale non li rende veri e propri ghiacciai...a mio avviso sarebbe come (con ildobvuto rispetto) considerare gli accumuli invernali e le cascate di ghiaccio come veri ghiacciai!

;)
 
I ghiacciai sopra una certa quota aumentano in volume (vedesi il monte bianco) sono i bracci glaciali che accorciano e i fronti glaciali a bassa quota (sotto i 3500 metri); per i ghiacciai a bassa quota è un disastro comunque. Ma i bracci glaciali a e i fronti da cosa dipendono? in buona parte dalle termiche estive che però sarà bene precisarlo: non un grado di media in meno che può fare questa differenza. Negli anni settanta i fronti avanzavano perchè le termiche estive erano 1-2 gradi in meno rispetto alla media. Quindi la differenza tra un'estate buona ed una cattiva sono almeno due gradi se non tre più bassi dei valori attuali. Voi capite che un' estate di tre gradi più fresca dell'attuale, significa soprattutto un'estate molto perturbata altrimenti non si capisce dove si potrebbero trovare questi 2 o 3 gradi in meno. L'azzorre al posto dell'affricano porterebbe solo termiche in media.
Seconda cosa: se non c'è peso a monte con tanta neve, i ghiacciai a valle non avanzano nemmeno se in estate ci sono 5 gradi in meno di media. E' il peso a monte che spinge i fronti a valle.

Terza cosa: per alaska e groenlandia sto ovviamente parlando dei ghiacciai terrestri, che avanzano e retrocedono anche di decine di km di lunghezza ogni anno.

Ovviamente questo per precisare che coloro che ritengono le variazioni annuali in funzione della forte nevosità, hanno qualche argomentazione: se la scorsa estate invece di proporci 35° tutti i giorni da inizio maggio a fine settembre, ce li proponeva a luglio ed agosto, nonostante un'estate sopramedia avremmo visto risultati ben diversi: il problema è che nel 2009 ci furono 5 mesi fortemente sopra media e non due o tre.
 
credo che, a rigore, i ghiacci marini abbiano anche un'altra categorizzazione rispetto al ghiacciaio vero e proprio.

inoltre il loro ciclo Stagionale non li rende veri e propri ghiacciai...a mio avviso sarebbe come (con ildobvuto rispetto) considerare gli accumuli invernali e le cascate di ghiaccio come veri ghiacciai!

;)
con il dovuto rispetto...quando si parla di ghiaccia non si parla di poli...come (con il dovuto rispetto :D ) ho precistao poco sopra... :p
 
bisognerebbe capire che tipi di "sistemi glaciali" sono.

Comunque Marcussino, smettila, la scommessa l'avresti persa ugualmente nel 2009 :) almeno sui bacini importanti. Il tempo di reazione di un ghiacciaio alpino è du almeno quattro anni: la neve diventa firn, poi diventa ghiaccio e allora, se il peso e il volume aumentano, si avanza.
:SISI
 
Voglio essere più preciso in quanto ho detto: guardate l'immagine a questiùo link

pixel.gif

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http://glaciology.ethz.ch/messnetz/lengthvariation.html

Se le termiche globali a ritroso nel tempo erano più fresche delle attuali (penso al primo cinquantennio del secolo passato), per quale ragione se non per la forte nevosità del periodo, tra la fine degli anni 60 e gli anni 70 i ghiacciai ebbero un forte picco in estensione?
 
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