Scialpinismo in Dolomiti di Fanes, salita al Sasso delle Dieci
La salita al Sasso delle Dieci
Siamo partiti verso le ore 8 dal rifugio Lavarella. Subito si sale per un pendio mai troppo pendente al termine del quale inizia una lunga traversata in sali scendi fino a sotto gli ultimi 500 metri circa di dislivello costante e con pendenza sostenuta per arrivare fin sotto la vetta del Sasso delle Dieci.
La croce di vetta si raggiunge percorrendo una breve ma esposta ferratina.
Appena trovo una cartina online faccio uno schizzo del percorso.
Discesa molto bella nella prima parte: pendenza sostenuta e costante in campo libero.
Poi nel semipiano può piacere o meno; a me è piaciuta in quanto lasciandosi andare la "pista - traccia" sembra un tracciato di skicross.
Dopo il tratto semipiano ultima picchiatina verso il rifugio Lavarella. Non è mai troppo ripida e mai difficile. Una bella discesa.
Per gli snowboarders il tratto centrale semipiano può rompere le scatole.
Itinerario scialpinismo Sasso delle Dieci
La mia gita in Dolomit idi Fanes
Siamo partiti da Padova verso le 11.40 e dopo 5 ore circa di auto siamo arrivati al Pederù.
Rifugio Pederù
Indossati gli sci e pestata una cacca di cane gigante (quanta fortuna mi ha portato...) abbiamo preso la stradina che porta in un paio d'ore al rifugio Fanes o Lavarella. La strada è molto bella da fare in bicicletta e fa parte del giro dei Cinque Rifugi: http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=6437 con gli sci è una rottura sia in salita che in discesa.
Io dopo 10 minuti avevo le vesciche sui plantari dei piedi e ho vissuto l'inferno. Siamo saliti con il cielo stellato, una meraviglia unica, che non ho potuto godermi a causa di una male assoluto. C'erano dei colori increbilimente rossi!
Dolomiti di Fanes
Le Dolomiti di Fanes salendo al rifugio Lavarella dal Pederù.
Arrivato senza forze e demoralizzato al rifugio Lavarella volevo dire al capogita che il giorno seguente non avrei nemmeno tentato di mettermi gli scarponi: pensate che non riuscivo a camminare poggiando il plantare con le scarpe comode! Il miracolo dei Compeed mi ha fatto fare la gita completa e con enorme soddisfazione... anche se la fatica è stata molto maggiore.
Il mattino il cielo è quasi verde da quanto azzurro e limpido è. Abbagliante oserei definirlo. Partiamo, facciamo il primo colletto, e il male c'è ma non è un inferno come il giorno prima, rimango a patire nel purgatorio.
Compeed: la più grande invensione della storia.
Salendo il famoso ed atteso, meraviglioso, affascinante, ricco di leggende e di colori ambiente dei Fanes si fa scoprire... piano piano... non giri la testa per 5 minuti e quando ti ri-giri un nuovo, ragale, maestoso, colossale spettacolo prepotentemente ti obbliga a fermarti per ammirarlo. Mille soste poi da recuperare dovendo scarpinare con più forza per recuperare il gruppo!
Scialpinismo in Dolomiti di Fanes
Lo spettacolo delle Dolomiti di Fanes non si può descrivere con uan foto.
Durante la "salita pendente" al Sasso delle Dieci il Sasso delle Nove ci guarda dalla sua placconata famosa per le "viuzze" del Messner.
Sasso delle Nove
Immaginatevi il profumo dell'aria ed il suo colore... (sempre sa quello davanti non aveva aromatizzato l'ambiente con eleganti e silenziosi ffffhhhh...
La favola dello scialpinismo in Dolomiti di Fanes
Sasso delle Nove
Sugli sci che pesanto o non pesano
Non so quanto in più rispetto ad uno sciettino skialp, ad un attacchino skialp e soprattutto ad uno scarpone skialp mi abbiano fatto "tribolare" questi sci, quasti attacchi ed i miei scarponi con flex 110. Fatto è che sono soddisfatto del mio corso skialp. Sono arrivato dove sono arrivati tutti gli altri senza grosse difficoltà. Sono sceso come gli altri e nell'ultima gita con curve a mio parere di qualità crescente nel tempo della discesa.
Lasciando stare la tribolazione dovuta al peso ed alle dimensioni (tribolazione da non confondere con la tribologia, la scienza che studia gl iattriti, ottima per studiare il perchè delel mie vesciche) devo dire che ad un SA1 una persona con un po' di fiato, gamba e tecnica sciatoria può presentarsi anche con gli sci fat. Io mi ci sono pure molto divertito. Se non avessi fatto 15 giorni di zero sport conditi da seratelle pesanti sarei arrivato in in vetta al Sasso delle Dieci molto meno sudato.
Volkl Gotama e Diamir
Stimo ad occhio e croce che tra Gotama, attacchi e scarponi il peso complessivo sia dalle 2 alle 3 volte il peso di una attrezzatura classica.
Altre foto panoramiche le metterò nei prossimi giorni, ora vado a dormire
La salita al Sasso delle Dieci
Siamo partiti verso le ore 8 dal rifugio Lavarella. Subito si sale per un pendio mai troppo pendente al termine del quale inizia una lunga traversata in sali scendi fino a sotto gli ultimi 500 metri circa di dislivello costante e con pendenza sostenuta per arrivare fin sotto la vetta del Sasso delle Dieci.
La croce di vetta si raggiunge percorrendo una breve ma esposta ferratina.
Appena trovo una cartina online faccio uno schizzo del percorso.
Discesa molto bella nella prima parte: pendenza sostenuta e costante in campo libero.
Poi nel semipiano può piacere o meno; a me è piaciuta in quanto lasciandosi andare la "pista - traccia" sembra un tracciato di skicross.
Dopo il tratto semipiano ultima picchiatina verso il rifugio Lavarella. Non è mai troppo ripida e mai difficile. Una bella discesa.
Per gli snowboarders il tratto centrale semipiano può rompere le scatole.
Itinerario scialpinismo Sasso delle Dieci
La mia gita in Dolomit idi Fanes
Siamo partiti da Padova verso le 11.40 e dopo 5 ore circa di auto siamo arrivati al Pederù.
Rifugio Pederù
Indossati gli sci e pestata una cacca di cane gigante (quanta fortuna mi ha portato...) abbiamo preso la stradina che porta in un paio d'ore al rifugio Fanes o Lavarella. La strada è molto bella da fare in bicicletta e fa parte del giro dei Cinque Rifugi: http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=6437 con gli sci è una rottura sia in salita che in discesa.
Io dopo 10 minuti avevo le vesciche sui plantari dei piedi e ho vissuto l'inferno. Siamo saliti con il cielo stellato, una meraviglia unica, che non ho potuto godermi a causa di una male assoluto. C'erano dei colori increbilimente rossi!
Dolomiti di Fanes
Le Dolomiti di Fanes salendo al rifugio Lavarella dal Pederù.
Arrivato senza forze e demoralizzato al rifugio Lavarella volevo dire al capogita che il giorno seguente non avrei nemmeno tentato di mettermi gli scarponi: pensate che non riuscivo a camminare poggiando il plantare con le scarpe comode! Il miracolo dei Compeed mi ha fatto fare la gita completa e con enorme soddisfazione... anche se la fatica è stata molto maggiore.
Il mattino il cielo è quasi verde da quanto azzurro e limpido è. Abbagliante oserei definirlo. Partiamo, facciamo il primo colletto, e il male c'è ma non è un inferno come il giorno prima, rimango a patire nel purgatorio.
Compeed: la più grande invensione della storia.
Salendo il famoso ed atteso, meraviglioso, affascinante, ricco di leggende e di colori ambiente dei Fanes si fa scoprire... piano piano... non giri la testa per 5 minuti e quando ti ri-giri un nuovo, ragale, maestoso, colossale spettacolo prepotentemente ti obbliga a fermarti per ammirarlo. Mille soste poi da recuperare dovendo scarpinare con più forza per recuperare il gruppo!
Scialpinismo in Dolomiti di Fanes
Lo spettacolo delle Dolomiti di Fanes non si può descrivere con uan foto.
Durante la "salita pendente" al Sasso delle Dieci il Sasso delle Nove ci guarda dalla sua placconata famosa per le "viuzze" del Messner.
Sasso delle Nove
Immaginatevi il profumo dell'aria ed il suo colore... (sempre sa quello davanti non aveva aromatizzato l'ambiente con eleganti e silenziosi ffffhhhh...
La favola dello scialpinismo in Dolomiti di Fanes
Sasso delle Nove
Grazie ai compagni del corso SA1 di Padova anno 2008, grazie agli istruttori e grazie ai creanti che hanno disegnato e colorato le Dolomiti di Fanes.
Sugli sci che pesanto o non pesano
Non so quanto in più rispetto ad uno sciettino skialp, ad un attacchino skialp e soprattutto ad uno scarpone skialp mi abbiano fatto "tribolare" questi sci, quasti attacchi ed i miei scarponi con flex 110. Fatto è che sono soddisfatto del mio corso skialp. Sono arrivato dove sono arrivati tutti gli altri senza grosse difficoltà. Sono sceso come gli altri e nell'ultima gita con curve a mio parere di qualità crescente nel tempo della discesa.
Lasciando stare la tribolazione dovuta al peso ed alle dimensioni (tribolazione da non confondere con la tribologia, la scienza che studia gl iattriti, ottima per studiare il perchè delel mie vesciche) devo dire che ad un SA1 una persona con un po' di fiato, gamba e tecnica sciatoria può presentarsi anche con gli sci fat. Io mi ci sono pure molto divertito. Se non avessi fatto 15 giorni di zero sport conditi da seratelle pesanti sarei arrivato in in vetta al Sasso delle Dieci molto meno sudato.
Volkl Gotama e Diamir
Stimo ad occhio e croce che tra Gotama, attacchi e scarponi il peso complessivo sia dalle 2 alle 3 volte il peso di una attrezzatura classica.
Arrivederci a presto Regno del Fanes. Il Parlamento delle Marmotte spero emani presto il decreto per la mia futura visita!
Altre foto panoramiche le metterò nei prossimi giorni, ora vado a dormire