In sintesi:
Una volta era possibile scegliere da sè gli accoppiamenti sci - piastra - attacco.
Adesso solo in pochi casi è possibile farlo.
La connessione scarpone/attacco/piastra/sci è solitamente un punto "critico", perchè in questa zona, a causa della rigidità complessiva, si ha una deformazione non omogenea rispetto al resto della struttura.
Questa problematica è resa attuale dalla moderna tecnica carving, in quanto è proprio grazie alla deformazione della struttura, combinata alla sciancratura dello sci, che si ottengono delle curve "tonde" sul manto nevoso, che approssimano curve di raggio maggiore o minore (dipendenti sia dalla sciancratura sia dalla deformazione e dall'inclinazione dello sci).
In secondo luogo, lo sci deve poter trasformare l'energia accumulata nella deformazione acquisita in curva (energia potenziale elastica), in energia propulsiva durante il rilascio della deformazione in uscita di curva (energia cinetica), ottenendo così quell'effetto spinta o effetto fionda che porta lo sci ad accelerare a fine curva (mentre con la vecchia sciata ad assi diritti la curva era più "spazzolata" ed aveva un'azione frenante).
Il controllo di queste deformazioni e quindi del comportamento elastico della struttura dello sci, è diventato oggetto di studio sempre più approfondito e raffinato, assieme all'ottimizzazione delle strutture e delle sciancrature degli sci.
Per questo motivo ormai su gran parte della produzione, abbiamo piastre integrate, se non annegate nella struttura, per omogeneizzare l'insieme e ridurre gli stati di coazione nella connessione sci/piastra.
Abbiamo poi dei sistemi che fanno sì che gli attacchi possano scorrere sulla piastra (Nordica XBi, Fischer Flowflex, Head Freeflex, giusto per citarne alcune), mentre questa segue la deformazione dello sci, migliorando così il comportamento della struttura.
Inoltre, si stanno diffondendo sempre di più le piastre con sistema di aggancio degli attacchi "a slitta", che consentono tramite un semplice meccanismo di regolazione di spostare in avanti o in indietro l'attacco, per rendere la sciata più facile o più aggressiva, a seconda delle condizioni del manto nevoso, dell'abilità tecnica e della freschezza atletica dello sciatore. Citiamo all'uopo il sistema Railflex di Fischer ed Head, il sistema Twinpulsion di Rossignol.
Spero di esser stato chiaro. Ho adottato alcuni termini propri della fisica e della scienza delle costruzioni per spiegare le problematiche e le innovazioni tecnologiche nei moderni sci.