La Piega Autodidatta

E' che mi chiedo... quanta gente che scia decentemente fuori non ha consolidato la tecnica in pista, perlomeno su questo lato dell'atlantico?
Tutti gli skier molto forti che mi vengono in mente hanno passato da garisti (magari abbandonato presto, ma sono imprinting che non se ne vanno)
A parte il solito Jeremie, o Camille o lo stesso Bruno'.
I miei stessi amichetti valdotèn son praticamente tutti maestri.

Altrettanto pero', di maestri cosi' tanto intrippati di perfezione tecnica ce ne è molto pochi: Quanto tento di estrarre qualche correzione tecnica a Lady Matyt o a Matyt Sister in Law, e' una fatica.
E mi avete visto sciare, non e' che sia proprio un proazzo.
 
I sollogismi (o i ragionamenti che appaiono tali) sono sempre sbagliati. "Se X sa fare quello allora saprà certamente fare anche quell'altro" è proprio una fallacia logica. X sa fare quello, bene, quando proverà a fare quell'altro lo scopriremo. Altrimenti iniziamo con i "se mio nonno avesse tre palle sarebbe un flipper" e i "se mia nonna avesse una ruota in C..o sarebbe una carriola".
di gente che ha cominciato facendo pali e poi è finita a sciare ad altissimi livelli fuori pista ce n'è a bizzeffe. Di gente che ha fatto il contrario invece mi pare ce ne sia molto molto poca
Anche perché, come dicevo prima, a fare i pali ci finiscono tutti compresi i vitelli dai piedi di balsa, mentre i gruppi che si occupano di portare i ragazzini in montagna in proporzione sono pochissimi. Quindi è una mera questione statistica, partono tutti dai pali, poi quelli buoni continuano lì più per abitudine che per altro, finché non decidono di provare altro. Quei pochissimi che fanno club freeride tendenzialmente sono già passati dai pali e non ci tornano, percHé è da lì che stan fuggendo.
Altrettanto pero', di maestri cosi' tanto intrippati di perfezione tecnica ce ne è molto pochi: Quanto tento di estrarre qualche correzione tecnica a Lady Matyt o a Matyt Sister in Law, e' una fatica.
Mi ci ritrovo in pieno, è difficilissimo: "ma scii bene!" (sottinteso: "continua a sciare e non farti seghe mentali") :D
 
Mah, mi pare che si stia svilendo un po' il ragionamento. A fare i pali ci finiscono tutti? Forse tutti quelli che vivono in montagna, e poi nemmeno, visto che sto a Trento e vedo quanti dei compagni di scuola delle mie figlie che fanno scuola sci poi continuano con l'agonismo (spoiler: molto pochi). Io sono cresciuto in pianura e tanta manna che riuscivo a sciare le mie 10 giornate l'anno, e come me credo la stragrande maggioranza della gente che si vede sulle piste. E tra un vitello coi piedi di balsa che fa anche solo un paio d'anni di agonismo e uno che non li fa la differenza a livello di tecnica si vede e come.

Io sono il primo a dire che bisogna sciare dappertutto in tutte le condizioni, e credo che i miei post e report qui sul forum siano li a dimostrarlo. E non c'è dubbio che sciare in fresca, o in crosta, o sul trefolo, ecc. affini la sensibilità di piedi e ti aiuti a migliorare. Però per la mia personale esperienza i progressi più grossi li ho fatti quando ho cominciato a mettere a posto la tecnica in pista, perchè è li che riesci a lavorare meglio sui movimenti di base che poi rendono la sciata efficace in tutte le condizioni. Non mi pare un sillogismo ma un ragionamento anche abbastanza banale.
 
Anche perché, come dicevo prima, a fare i pali ci finiscono tutti compresi i vitelli dai piedi di balsa, mentre i gruppi che si occupano di portare i ragazzini in montagna in proporzione sono pochissimi.
Qualche eccezione c'è. C'è un noto maestro e guida alpina a Cortina, sciatore fenomenale (uno di quelli di Linea, per intenderci) che fa fare ai suoi piccoli allievi qualunque cosa che non siano i pali, persino l'erba, e dice "se sai sciare su erba e pietre allora sai sciare dappertutto". Il figlio di un amico che ha frequentato i suoi "corsi" era già a 12 anni sciatore totale.

Altro esempio: il mio maestro e guida alpina di riferimento, con il quale scio sia in inverno in Svizzera che in estate a casa sua, in Argentina, non viene dall'agonismo. Però è testimonial di un brand molto chic di abbigliamento da sci che ha lui per il freeride e Ted Ligety per la pista (in uno degli ultimi video c'erano lui e Ted Ligety che sciano insieme sia in pista che fuori). Ha la tecnica del manuale della scuola italiana sci, che capisco essere il Talmud? Boh, però ho visto sue linee in Alaska e lo vedo con quale grazia scende canalini a 45 gradi in Patagonia con qualunque tipo di neve. E quando spiega va molto sul concreto. Ecco, l'idea che uno come lui verrebbe massacrato nella sezione "Scuola Sci" mi fa semplicemente ridere a crepapelle.
 

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Mah, mi pare che si stia svilendo un po' il ragionamento. A fare i pali ci finiscono tutti? Forse tutti quelli che vivono in montagna, e poi nemmeno, visto che sto a Trento e vedo quanti dei compagni di scuola delle mie figlie che fanno scuola sci poi continuano con l'agonismo (spoiler: molto pochi). Io sono cresciuto in pianura e tanta manna che riuscivo a sciare le mie 10 giornate l'anno, e come me credo la stragrande maggioranza della gente che si vede sulle piste. E tra un vitello coi piedi di balsa che fa anche solo un paio d'anni di agonismo e uno che non li fa la differenza a livello di tecnica si vede e come.
Forse ho interpretato male io, avevo capito si parlasse di "(pseudo)agonisti che diventano freerider" confrontati a "freerider che diventano agonisti". Si parla comunque di gente che scia, che spende un bel numero di giornate a sciare ogni inverno. Tra questi, i primi sono certamente più dei secondi, facevo notare questa disparità numerica data dal fatto che lo sciclub classico è la prima scelta per chi vuol far sciare i propri figli per 30+ giornate all'anno.
Io sono il primo a dire che bisogna sciare dappertutto in tutte le condizioni, e credo che i miei post e report qui sul forum siano li a dimostrarlo. E non c'è dubbio che sciare in fresca, o in crosta, o sul trefolo, ecc. affini la sensibilità di piedi e ti aiuti a migliorare. Però per la mia personale esperienza i progressi più grossi li ho fatti quando ho cominciato a mettere a posto la tecnica in pista, perchè è li che riesci a lavorare meglio sui movimenti di base che poi rendono la sciata efficace in tutte le condizioni.
Certo, provare le cose sul facile (pista ben battuta, non il barrato di cui si parlava prima) aiuta a mettere a posto la tecnica, su questo siamo d'accordissimo
Non mi pare un sillogismo ma un ragionamento anche abbastanza banale.
I solligismi erano riferiti a chi diceva che se tizio è un freerider fenomenale andrà forte in gigante e se caio è un gigantista cazzuto allora sarà forte anche come freerider. Sono cose diverse, se uno ha i piedi buoni può eccellere in entrambe, a patto che le pratichi. Se non le pratica, non ci sono ragionamenti da fare.
 
Qualche eccezione c'è. C'è un noto maestro e guida alpina a Cortina, sciatore fenomenale (uno di quelli di Linea, per intenderci) che fa fare ai suoi piccoli allievi qualunque cosa che non siano i pali, persino l'erba, e dice "se sai sciare su erba e pietre allora sai sciare dappertutto". Il figlio di un amico che ha frequentato i suoi "corsi" era già a 12 anni sciatore totale.

Altro esempio: il mio maestro e guida alpina di riferimento, con il quale scio sia in inverno in Svizzera che in estate a casa sua, in Argentina, non viene dall'agonismo. Però è testimonial di un brand molto chic di abbigliamento da sci che ha lui per il freeride e Ted Ligety per la pista (in uno degli ultimi video c'erano lui e Ted Ligety che sciano insieme sia in pista che fuori). Ha la tecnica del manuale della scuola italiana sci, che capisco essere il Talmud? Boh, però ho visto sue linee in Alaska e lo vedo con quale grazia scende canalini a 45 gradi in Patagonia con qualunque tipo di neve. E quando spiega va molto sul concreto. Ecco, l'idea che uno come lui verrebbe massacrato nella sezione "Scuola Sci" mi fa semplicemente ridere a crepapelle.

Lucas Swieykowski

 
I sollogismi (o i ragionamenti che appaiono tali) sono sempre sbagliati. "Se X sa fare quello allora saprà certamente fare anche quell'altro" è proprio una fallacia logica. X sa fare quello, bene, quando proverà a fare quell'altro lo scopriremo. Altrimenti iniziamo con i "se mio nonno avesse tre palle sarebbe un flipper" e i "se mia nonna avesse una ruota in C..o sarebbe una carriola".
Mah, diciamo che spesso (non necessariamente, ma spesso è così) se si parla dello stesso sport / lavoro, un certo transfer c'è. Un pilota di F-15 e uno di F/A-18 probabilmente non avranno problemi su un Cessna. Può essere che il pilota di F-15 riesca a pilotare l'F/A-18, ma probabilmente non lo farà allo stesso livello dell'altro pilota (e viceversa). Probabilmente nessuno dei due ha però fatto il primo volo della propria vita sull'F-15 o sull'F/A-18 HIHIHI. Chiaro che un gigantista di Coppa del Mondo spesso non sarà competitivo in fresca come un freerider professionista (e viceversa), ma ci sono dei pattern come già detto, non solo in Italia tra l'altro. Questo non vuol dire che non possa esserci uno sciatore che impara a sciare in fresca senza mai fare pali e che poi vada a dare la paga a tutti in gigante, ma non è qualcosa di frequente, per il semplice fatto che le basi della tecnica solitamente si imparano in pista. Per cui il freerider forte stesso probabilmente spesso avrà un minimo di esperienza tra i pali. Che poi gli sia piaciuto o meno far gigante è un altro discorso, ma intanto in quel periodo ha formato delle basi tecniche non indifferenti. Questo sia chiaro, non vuol dire che il freerider, che magari non scia secondo il manuale della scuola italiana sci, sia scarso.
 
Qualche eccezione c'è. C'è un noto maestro e guida alpina a Cortina, sciatore fenomenale (uno di quelli di Linea, per intenderci) che fa fare ai suoi piccoli allievi qualunque cosa che non siano i pali, persino l'erba, e dice "se sai sciare su erba e pietre allora sai sciare dappertutto". Il figlio di un amico che ha frequentato i suoi "corsi" era già a 12 anni sciatore totale.
Ma per fortuna che esistono queste eccezioni! Però son poche, in proporzione al resto.
Altro esempio: il mio maestro e guida alpina di riferimento, con il quale scio sia in inverno in Svizzera che in estate a casa sua, in Argentina, non viene dall'agonismo. Però è testimonial di un brand molto chic di abbigliamento da sci che ha lui per il freeride e Ted Ligety per la pista (in uno degli ultimi video c'erano lui e Ted Ligety che sciano insieme sia in pista che fuori). Ha la tecnica del manuale della scuola italiana sci, che capisco essere il Talmud? Boh, però ho visto sue linee in Alaska e lo vedo con quale grazia scende canalini a 45 gradi in Patagonia con qualunque tipo di neve. E quando spiega va molto sul concreto. Ecco, l'idea che uno come lui verrebbe massacrato nella sezione "Scuola Sci" mi fa semplicemente ridere a crepapelle.
Escici 'sti video che ce li guardiamo volentieri!
 
ragazzi non so se sono OT, secondo voi qual'è il miglior modo per migliorarsi sugli sci?, ho provato a prendere un ora di lezione lo scorso anno ma sono stato più tempo sugli impianti che in pista con il maestro, sinceramente mi sembrano un po' soldi buttati, voi che mi consigliate? io abito a Perugia e quindi non scio molti giorni l'anno, voi come avete imparato? quante ore di lezione mi consigliate di prendere in giornata?
 
Un'ora di lezione è davvero nulla. Conta molto il livello di partenza (se è basso con qualche giornata a due ore di lezione vedi progressi), più è alto più il miglioramento costa ore e soldi.
 
Purtroppo se non metti in conto un pò di giorni di sci con relative lezoini il miglioramento tarderà ad arrivare.
 
Un'ora di lezione è davvero nulla. Conta molto il livello di partenza (se è basso con qualche giornata a due ore di lezione vedi progressi), più è alto più il miglioramento costa ore e soldi.

In alta badia si spende 70 euro l'ora, per me sono costi ad ora un po' proibitivi, vediamo se riesco a trovare qualche lezione di gruppo, no so..
 
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