Secondo me neanche. Leggo "caricare le spatole"....gli sci carving hanno un effetto autogirante: una volta messi di spigolo, girano, senza dover caricare alcunchè.... Il discorso del gambetto al limite è valido se lo considero come "sensore" del fatto di riportarmi in avanti una volta che ho concluso la curva, ma che debba spingere su di esso per me non esiste. IMHO naturalmente. Per la cronaca il mio gambetto è chiuso in pratica dal solo booster, i ganci li tengo al minimo: anche se volessi spingervi contro non avrei nessuna resistenza da parte sua...le tibie devono potersi muovere, se i ganci superiori sono troppo serrati dovrei sì spingere sul gambetto per riportarmi in avanti, il che a mio avviso non ha senso.
In una mattinata con un maestro di sci anni fa, lui mi aveva fatto sganciare completamente il gancio più alto e mi aveva lasciato lo "strap" superiore in modo che, da chiuso, potessero passarci due dita tra la fascia e la plastica. Su neve farinosa o compatta è un valido aiuto per sentire quella spinta sul gambetto di cui parlava Nedjem e al contempo per fare in modo che il "portarsi in avanti" assomigliasse quasi alla prima fase di un movimento paragonabile a quello di uno che si tuffa in piscina dalla pedana.
A volte lo faccio ancora.
Non lo faccio su neve ghiacciata o in presenza di neve molle che crea gobbe.
In questi ultimi due casi preferisco un gambetto più "solido" e aderente.
Il calcagno deve esser tenuto giù dal secondo gancio (partendo dalla punta) che è il terzo gancio partendo dall'alto.
Quel movimento verso l'avanti, se non avessimo ai piedi gli sci solidalmente legati agli attacchi, ci farebbe cadere in avanti inesorabilmente. Se ci spostassimo quel po' in avanti che, mantendo ai piedi solo le scarpe, ci farebbe sentire solo un po'il peso sulle punte ma senza cadere, allora non sarebbe teoricamente sufficiente.
Io spesso mi limito a questa seconda sensazione, senza spingere oltre, senza arrivare al primo caso descritto, per vari motivi (abitudine, sciata in relax, un po' di stanchezza) e scio lo stesso, ma a volte so (perchè me l'han detto) di tendere a una sciata più "seduta" del necessario.
Per godere appieno dei benefici effetti del movimento del primo tipo (quello tipo "tuffo" e magari con il gancio alto completamente aperto e lo strapp blandamente chiuso) ci vuole anche una velocità media o sostenuta, da mantenere tale anche in curva ... gli sci flettono maggiormente, le forze in gioco sono maggiori, la presa di spigolo si sente di più e la magia del carving si compie (per poche curve o per tutta la pista a seconda delle capacità e della reattività muscolare).