E' il mio turno... matyt che torna sugli sci!

Un L6 ci può stare ... Sei bravo e si vede ,ma certe sfumature tecniche suggerite non possono che farti sentire meglio nella solidità , poi l'estetica è abbastanza soggettiva , io guardo i piedi e l'uso della parte sopra , ma soprattutto in antero posteriore per la gestione della centralità. Per l'uso dell'interno direi che se vuoi essere veramente capace di gestire i carichi che arrivano sull'esterno , prima metti a posto l'interno e meglio è, nel senso che capisci a cosa serve e come e quando usarlo. Spezzare il busto serve a non cadere dentro la curva quando le pressioni nella seconda metà diminuiscono , specie se , come quelli al tuo livello , il concetto di profondità e di mantenimento della tensione sull'esterno fino all'inizio della prossima curva geometrica è quasi sconosciuto. In generale ti manca quell'attimo di fiducia a inizio curva , per cui inclini sapendo che lo sci ti torna sotto....al momento vuoi avere il controllo degli equilibri , va bene ma viene il momento in cui bisogna osare e saltare quel muro . Vero è che le prime volte che lo salti spesso finisci col culo sulla neve . ...
Rileggevo un po' quello che scrivi, sempre a proposito della "fiducia" a inizio curva.
Effettivamente (era l'esercizio che ho fatto sul pianetto precedente a questo), sento che potrei "salire" sull'esterno leggermente prima di quanto faccio ora, invece sento di farlo quasi a metà curva.
In realta' son troppo cattivo con me stesso, visto che mi pare che la deformazione arrivi (ho ai piedi uno sci corto, e' 168, ma pur sempre 17 metri di raggio), quindi non mi sembra di farmi portare dalla sciancratura.
Mi chiedo se salirci prima possa essere la chiave per andar giu' bene ad inizio curva.
Trovar bene l'esterno appena usciti dalla curva precedente, per poi andar giu (un po' come diceva giampa).

Spezzar di busto non serve, in generale, invece, ad evitare di finir dentro? nel senso, vedo tanti che, per cercar inclinazione, si buttano dentro di spalla (con il conseguente esterno scarico). Ero convinto che il busto spezzato (e quindi cercare l'angolazione con le anche e non con le spalle, o il discorso delle spalle parallele al terreno che dir si voglia) servisse a quello... Pero' forse mi concentro troppo sull'inizio curva e meno sull'ultimo terzo dove mi dici che ho poca "profondità" nel tenere l'esterno.

Non entro nel discorso interno, visto che vorrei evitare di confondermi troppo prima di riuscire a ridiventare (o a diventare?) consistente sull'uso dell'esterno. Pero' son curioso visto che capisco essere un tema controverso
 
Come ti hanno operato ? usando gracile\semitendinoso ?
Sono stati suturati ai "monconi" del crociato?

Qualche problema propriocettivo lo metterei sicuramente in conto, specie alla prima uscita...
Ovviamente bravo, ma detto da me non vale un tubo.
 
Come ti hanno operato ? usando gracile\semitendinoso ?
Sono stati suturati ai "monconi" del crociato?

Qualche problema propriocettivo lo metterei sicuramente in conto, specie alla prima uscita...
Ovviamente bravo, ma detto da me non vale un tubo.
gracile e semitendinoso, con graft fissato usando tunnel osseo...
Lavoro fatto in artroscopia da bravo ed esperto ginocchista milanese. Relativamente poco dolore quindi ho iniziato con i lavori per la riabilitazione molto rapidamente.
 
In realta' son troppo cattivo con me stesso, visto che mi pare che la deformazione arrivi (ho ai piedi uno sci corto, e' 168, ma pur sempre 17 metri di raggio), quindi non mi sembra di farmi portare dalla sciancratura.
Mi chiedo se salirci prima possa essere la chiave per andar giu' bene ad inizio curva.
Mi permetto una domanda: esiste una fase della curva in cui ti senti di deformare attivamente lo sci esterno? Se pensi a una curva che ti è uscita bene, in che punto hai percepito il picco di intensità?
Lo chiedo perché secondo me i tempismi tendono ad andare a posto nel momento in cui abbiamo ben chiaro che la massima intensità è da esprimere nella zona intorno alla massima pendenza, in modo da sfruttare la deformazione per cambiare direzione. Per deformare attivamente sulla massima lo sci deve essere saldamente vincolato, quindi è necessario che la fase di vincolo inizi ben prima. Se non inizia prima è facilissimo accorgersene, la curva avviene dopo la massima e non sarà possibile deformare attivamente lo sci sulla massima.
In pratica il vecchio video "da muro a muro", quindi potrebbe suonare come un enorme "grazie al c...", in realtà io ricordo di averlo capito davvero solo dopo che mi è venuto quasi per caso.
 
Rileggevo un po' quello che scrivi, sempre a proposito della "fiducia" a inizio curva.
Effettivamente (era l'esercizio che ho fatto sul pianetto precedente a questo), sento che potrei "salire" sull'esterno leggermente prima di quanto faccio ora, invece sento di farlo quasi a metà curva.
In realta' son troppo cattivo con me stesso, visto che mi pare che la deformazione arrivi (ho ai piedi uno sci corto, e' 168, ma pur sempre 17 metri di raggio), quindi non mi sembra di farmi portare dalla sciancratura.
Mi chiedo se salirci prima possa essere la chiave per andar giu' bene ad inizio curva.
Trovar bene l'esterno appena usciti dalla curva precedente, per poi andar giu (un po' come diceva giampa).

Spezzar di busto non serve, in generale, invece, ad evitare di finir dentro? nel senso, vedo tanti che, per cercar inclinazione, si buttano dentro di spalla (con il conseguente esterno scarico). Ero convinto che il busto spezzato (e quindi cercare l'angolazione con le anche e non con le spalle, o il discorso delle spalle parallele al terreno che dir si voglia) servisse a quello... Pero' forse mi concentro troppo sull'inizio curva e meno sull'ultimo terzo dove mi dici che ho poca "profondità" nel tenere l'esterno.

Non entro nel discorso interno, visto che vorrei evitare di confondermi troppo prima di riuscire a ridiventare (o a diventare?) consistente sull'uso dell'esterno. Pero' son curioso visto che capisco essere un tema controverso
Mah, prima di iniziare la madre di tutte le discussioni ( perché qui c'è la sostanza) bisogna che ci capiamo , che parliamo la stessa lingua.
Cosa intendi per " salire " sopra lo sci? Ovvero.... abbiamo chiaro il concetto del come e del perché uno sci viene sollecitato a deformarsi e quali sono i requisiti di base perché questo avvenga? Perché sinceramente , per come la vedo io , mi pare di no.
Tempo fa un medico ha scritto un libro a proposito della preparazione fisica , di come ottenere crescita muscolare , dal titolo " Body by science" dove spiega come funziona il metabolismo di un muscolo e il conseguente metodo di allenamento .
Ora ..." skiing by science " qualcuno l'ha scritto?
Perché se uno capisce cosa serve per far lavorare uno sci utilizzando le forze che la natura ci mette a disposizione agisce di conseguenza , altrimenti diventa ( alcuni tratti della tua sciata sono emblematici ) una guerra " contro gravità" che non può vincere.
 
Mah, prima di iniziare la madre di tutte le discussioni ( perché qui c'è la sostanza)
Però poi iniziamola questa discussione... anche perché questo thread è partito e sta proseguendo con il giusto "mood" (grazie @matyt!) e invita a... fare bilanci di fine stagione... fare buoni propositi per la prossima... e intavolare discussioni filosofiche sui massimi sistemi 😇
 
Mah, prima di iniziare la madre di tutte le discussioni ( perché qui c'è la sostanza) bisogna che ci capiamo , che parliamo la stessa lingua.
Cosa intendi per " salire " sopra lo sci? Ovvero.... abbiamo chiaro il concetto del come e del perché uno sci viene sollecitato a deformarsi e quali sono i requisiti di base perché questo avvenga? Perché sinceramente , per come la vedo io , mi pare di no.
Tempo fa un medico ha scritto un libro a proposito della preparazione fisica , di come ottenere crescita muscolare , dal titolo " Body by science" dove spiega come funziona il metabolismo di un muscolo e il conseguente metodo di allenamento .
Ora ..." skiing by science " qualcuno l'ha scritto?
Perché se uno capisce cosa serve per far lavorare uno sci utilizzando le forze che la natura ci mette a disposizione agisce di conseguenza , altrimenti diventa ( alcuni tratti della tua sciata sono emblematici ) una guerra " contro gravità" che non può vincere.
Allora, se la domanda e' nello specifico a me, direi che il concetto non e' chiaro per niente, ma la percezione intuitiva e' che lo sci si deformi grazie alla forza impressa sulla normale al piano dello sci, e che riesca a deformarlo tanto piu' riesco a trovare angolo con le tibie (con quello che ne consegue).
Su questo spero di esserci se non altro abbastanza vicino.

Da qui, leggendo tra le righe della tua domanda, deduco che secondo te quello che mi manca non e' il "carico", non appena passo sugli spigoli nuovi (quindi la sensazione di spingere sullo sci esterno), quanto una inclinazione (della parte inferiore, ca va sans dire...) precoce.
Ricordo pero' una discussione sulla stessa falsariga, in stile "prima l'uovo o la gallina" dove si dibatteva se prima arrivasse l'inclinazione, o prima il carico.

Per quanto riguarda la risposta "generale" non son sicuro esista una "scienza dello sci", o una descrizione fisicamente corretta del come si scia..

Ho risposto?

Rispondendo invece a @nedjem, ti direi che le curve nel filmato mi sembrano ben fatte, come forma, quindi direi che la deformazione massima si ha sulla massima pendenza.
La cosa che mi chiedo e', riprendendo alcuni degli spunti di Giampa, se "salendo" sullo sci un po' prima (cosa che attualmente non sento di fare, avendo la sensazione di cercar vincolo si, ma senza "calcare" per poi deformare e venir via se non nei pressi della massima) possa riuscire a girare ancora di piu'.

Invece, rispondendo a @fax 67 , e' un vecchio Rossignol GS9, questo qui per intenderci
 
Ultima modifica:
Per quanto riguarda la risposta "generale" non son sicuro esista una "scienza dello sci", o una descrizione fisicamente corretta del come si scia..
Punterei su "Ultimate skiing", ma anche sul nostrano "E adesso come faccio a fermarmi?". non ho letto tutti i libri in commercio sullo sci, ma questi due certamente parlano di inclinazione e deformazione in modo corretto (spiegando in modo più approfondito quello che hai scritto intuitivamente nelle righe precedenti).
Rispondendo invece a @nedjem, ti direi che le curve nel filmato mi sembrano ben fatte, come forma, quindi direi che la deformazione massima si ha sulla massima pendenza.
Mi permetto di sottolineare una cosa del mio precedente intervento, poi smetto perché non voglio ammorbare nessuno, soprattutto avendo la consapevolezza di non saperlo spiegare a parole. Io parlavo di "deformazione attiva", ossia una fase in cui ho una chiara percezione di fare qualcosa di specifico per modificare l'arco naturale dello sci. Che non è spingere come un asino uno sci piatto dall'alto verso il basso, ma questo lo sai benissimo e si vede, ma è comunque una ricerca di intensità muscolare nella fase di deformazione. Non me ne accorgo dopo, guardando il video e verificando la forma delle curve, me ne accorgo mentre lo faccio, così come mi accorgo di quanto spingo su un muro per allontanarmene.
La cosa che mi chiedo e', riprendendo alcuni degli spunti di Giampa, se "salendo" sullo sci un po' prima (cosa che attualmente non sento di fare, avendo la sensazione di cercar vincolo si, ma senza "calcare" per poi deformare e venir via se non nei pressi della massima) possa riuscire a girare ancora di piu'.
Gireresti prima, accorciando la fase di diagonale (che può essere buono o meno a seconda dell'arco che stai facendo), ma non gireresti di più. Per girare di più, ossia per chiudere di più la fase di curva, devi inclinare di più lo sci (dando per scontato di non perdere il vincolo), e creare quella reazione forte di cui parlavo sopra. Questa reazione avviene quando la direzione dello sci fa da "ostacolo" alla direzione del corpo, quindi non può essere anticipata granché rispetto alla zona intorno alla massima pendenza (metro più, metro meno), per il semplice fatto che fino a quella zona corpo e sci vanno nella stessa direzione (o quasi) e quindi non è possibile applicare un carico che deformi lo sci. Quindi cambio spigolo anticipato rispetto alla massima ok, sacrosanto, per fare in modo che lo sci abbia vincolo e inizi a girare, ma la deformazione arriva solo dopo che lo sci inizia a girare per sciancratura; prima non si può.
 
Gli sci carving hanno un effetto autogirante. Lo scopo è massimizzare questa caratteristica. Come si fa ?
 
No no, non ammorbi nessuno, anzi!
Come vedi non sono particolarmente "tecnico", ma piu' un intuitivo a buon livello che cerca di migliorare ancora, quindi questo tipo di discussioni mi appassiona.
Interessante "Ultimate Skiing" che provero' a cercare..
Capisco cosa intendi per "deformazione attiva". Il mio parlare del filmato era per cercare un parallelo tra una sensazione personale e la realtà dei fatti, pero' riformulando si, per come sento io, sento una intensità muscolare crescente dal cambio degli spigoli, massima in corrispondenza della massima, e che poi si riduce gradualmente per poi passare sugli spigoli nuovi.
Intensità muscolare che, peraltro, con sci sciancrati (che ho iniziato ad usare solo recentemente, visto che prima sciavo con un GS R25) si sente moltissimo, con la sensazione che la parte bassa "spari" in senso contrario alla forza esercitata.

Pero' vero.
Quindi, non ha ragione giampa (o forse lo ho interpretato male io), ma la cosa da farsi è gettare il cuore oltre l'ostacolo come consiglia fausto, e quindi cercare angolazione prima.
Tra l'altro, a ripensarci, era una (bellissima) sensazione che avevo avuto facendo un bel medio a Cervinia prima di rompermi. Ottima neve sul lato italiano, io molto in fiducia, quindi a cercare tanta angolazione, e questo sci (ai tempi il Dyna Master) che girava in un fazzoletto.

Chiaro, e food for thought...
 
Gli sci carving hanno un effetto autogirante. Lo scopo è massimizzare questa caratteristica. Come si fa ?
Inclinandoli e deformandoli, tutto parte da lì. Tutte le indicazioni su piedi, caviglie, busto, spalle, inclinazioni, rotazioni, sono finalizzate a inclinare e deformare gli sci, soprattutto l'esterno perché è il più lontano e quello che sopporta meglio lo scarico di forze che viene a crearsi. Su cosa fare e quando per massimizzare inclinazione e deformazione si può discutere ;)
 
No no, non ammorbi nessuno, anzi!
Come vedi non sono particolarmente "tecnico", ma piu' un intuitivo a buon livello che cerca di migliorare ancora, quindi questo tipo di discussioni mi appassiona.
Interessante "Ultimate Skiing" che provero' a cercare..
Capisco cosa intendi per "deformazione attiva". Il mio parlare del filmato era per cercare un parallelo tra una sensazione personale e la realtà dei fatti, pero' riformulando si, per come sento io, sento una intensità muscolare crescente dal cambio degli spigoli, massima in corrispondenza della massima, e che poi si riduce gradualmente per poi passare sugli spigoli nuovi.
Quindi, non ha ragione giampa (o forse lo ho interpretato male io), ma la cosa da farsi è gettare il cuore oltre l'ostacolo come consiglia fausto, e quindi cercare angolazione prima.

Chiaro, e food for thought...
Io penso che Giampa abbia ragione invece, perché non credo che sostenga di poter deformare lo sci in una fase troppo precoce per poterlo fare e senza carichi a suo favore. Semplicemente penso che ciò che lui esplicita con l'espressione "salire sullo sci" sia semplicemente "inizio a portare i carichi dal vecchio esterno al prossimo esterno, inclinandolo, il modo da iniziare a farlo girare per sciancratura". Quando sente il vincolo e lo sci che inizia a fornire una solida base, "gliene dà" (sempre per usare un'espressione gergale), ossia crea la tensione muscolare necessaria per deformare lo sci a dovere.
Credo che la questione sia semplicemente trovare un linguaggio comune , quello gergale è utile se è condiviso, ma per le spiegazioni può portare a fraintendimenti.
 
Quindi "salire" nel senso trovare carico, che permette di trovare inclinazione, che permette di aggiungere carico, che permette di aggiungere inclinazione.
Quindi e' l'inclinazione precoce (e le forze scaricate tramite le gambe, soprattutto quelle esterne, che sono quelle che ti permettono di avere un vincolo sulla neve che e' quello che ti fa rimanere in piedi) a far girare piu' stretto.
 
Quindi "salire" nel senso trovare carico, che permette di trovare inclinazione,
Che il carico permetta di trovare inclinazione non lo so ancora, sono combattuto :D. Certamente è l'interpretazione della didattica italiana. Quest'anno ho sperimentato un po' e in questo momento mi sembra che sfruttare la fase di floating per trovare inclinazione funzioni meglio, almeno per me. Ma ho già cambiato idea troppe volte per farne una religione :D Alla fine l'ipotesi più probabile è che la scelta migliore possa dipendere dalla neve e dalle sensazioni che cerchi in quel momento, oltre che dall'arco che vuoi fare. Su di me ho notato che caricare l'esterno prima di iniziare la piega funziona bene sull'ampio, meno sul medio. Magari perché non riesco a farlo abbastanza in fretta, può essere. Al contrario, se provo a fare un ampio cercando l'inclinazione durante la fase di floating non mi viene granché, anche qui potrebbe dipendere dal fatto che non riesco a spalmare bene i movimenti e mi ritrovo "senza niente da fare" per riempire gli spazi. Quindi possono essere limiti tecnici, o semplicemente che le due modalità abbiano pro e contro che fanno sì che siano più o meno adatte a una certa situazione. non ultimo, ci metterei anche il raggio dello sci.
Quindi e' l'inclinazione precoce (e le forze scaricate tramite le gambe, soprattutto quelle esterne, che sono quelle che ti permettono di avere un vincolo sulla neve che e' quello che ti fa rimanere in piedi) a far girare piu' stretto.
Non ne farei una questione di tempistica. Non è un'inclinazione precoce che ti fa girare tanto, è un'inclinazione abbondante. Il fatto che sia precoce fa sì che ci sia ritmo, che è cosa buona, ma non è quello che fa girare più stretto. Tu puoi fare una diagonale da bordo a bordo, e poi girare su una moneta perché inclini tanto e con un vincolo forte, creando una forte deformazione.
 
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