Fonzie
Utente malamente
3 curve su firn come fosse un dono divino visto il contesto 2024
900dsl+, 700dsl-, 9 km, iperventilazione... numeri orribili, ma che metto per completezza di info.
Mentre tutto l'Appennino si riversa a Campo Imperatore (da dove poi mi son giunte voci da girone dantesco, prevedibile) noi rimaniamo nei giardini di casa dato che da una certa quota (esageratamente in alto) in su neve ce n'è: salita al solito Pizzo di Moscio da Ceppo (grazie al trattorino Fiat, cercato il maggior avvicinamento possibile).
Arrivo come sempre con largo anticipo nella amena località del Ceppo, valico che unisce i papalini Ascolani e i regnicoli Teramani: già dilungato in passato su quanto stupidamente mi commuova la foresta ivi presente... lascio solo una foto (zoom cell, scusate) "scova l'intruso" del mio arrivo in solitaria con la primavera in fortissimo risveglio.
Qui nella "disgraziata Valle Castellana" (cit. credo giusta, non posso controllare la libreria di casa in questo istante), tra brigantaggio e resistenza, qua e là orribili fatiscenti monumenti in calcestruzzo giaciono a ricordo... con sorpresa noto un restauro recente: alla luce della mia età non ne ricordavo da QUARANTA anni.
Ancora in attesa ho tempo di prendere un caffè e fotografare di nascosto la forestale intenta in rilievi Metomont: a voi l'immagine e le riflessioni.
...e si cammina sci sullo zaino fino a una parvenza di continuità del manto dove mettiamo pelli e rampant (neve saponosa), su fino al vulcanello di casa.
Croce di cima giù: vento o luddisti delle croci? NONCELODICONOOOOOH...
Panorami verso Gorzano.
Curvette su ottima neve molto veloce che non fa patire la scarsa pendenza.
La montagnola di casa laggiù completamente glabra, a Marzo: tristezza.
E si continua nei fossi più profondi che arrivano al limite del bosco (anche con qualche metro su falasco a la Candide), fino a quando il ruscello vince sul manto, in una atmosfera/portata da Maggio.
Da qui aria da Pasquetta, birrette e rientro auto in valle, marrone in tremendo anticipo. Giusto il tempo di beccare un lupo solitario che mi taglia la strada (non ho fatto in tempo a fotografare) e di respirare un po' di aria di infanzia sulla strada che costeggia l'incassato lago di Talvacchia e il micro-borgo di Castel Trosino.
6+, il + è di incoraggiamento... almeno l'aria era a tratti frizzante e corroborante. E poi quel bosco lì è panacea di tutti i mali.
Ora aspetto i report degli altri utenti Alpini che tra nevone da antologia, Norvegia e circolo polare artico faranno cadere questo report (giustamente) nel dimenticatoio.
900dsl+, 700dsl-, 9 km, iperventilazione... numeri orribili, ma che metto per completezza di info.
Mentre tutto l'Appennino si riversa a Campo Imperatore (da dove poi mi son giunte voci da girone dantesco, prevedibile) noi rimaniamo nei giardini di casa dato che da una certa quota (esageratamente in alto) in su neve ce n'è: salita al solito Pizzo di Moscio da Ceppo (grazie al trattorino Fiat, cercato il maggior avvicinamento possibile).
Arrivo come sempre con largo anticipo nella amena località del Ceppo, valico che unisce i papalini Ascolani e i regnicoli Teramani: già dilungato in passato su quanto stupidamente mi commuova la foresta ivi presente... lascio solo una foto (zoom cell, scusate) "scova l'intruso" del mio arrivo in solitaria con la primavera in fortissimo risveglio.
Qui nella "disgraziata Valle Castellana" (cit. credo giusta, non posso controllare la libreria di casa in questo istante), tra brigantaggio e resistenza, qua e là orribili fatiscenti monumenti in calcestruzzo giaciono a ricordo... con sorpresa noto un restauro recente: alla luce della mia età non ne ricordavo da QUARANTA anni.
Ancora in attesa ho tempo di prendere un caffè e fotografare di nascosto la forestale intenta in rilievi Metomont: a voi l'immagine e le riflessioni.
...e si cammina sci sullo zaino fino a una parvenza di continuità del manto dove mettiamo pelli e rampant (neve saponosa), su fino al vulcanello di casa.
Croce di cima giù: vento o luddisti delle croci? NONCELODICONOOOOOH...
Panorami verso Gorzano.
Curvette su ottima neve molto veloce che non fa patire la scarsa pendenza.
La montagnola di casa laggiù completamente glabra, a Marzo: tristezza.
E si continua nei fossi più profondi che arrivano al limite del bosco (anche con qualche metro su falasco a la Candide), fino a quando il ruscello vince sul manto, in una atmosfera/portata da Maggio.
Da qui aria da Pasquetta, birrette e rientro auto in valle, marrone in tremendo anticipo. Giusto il tempo di beccare un lupo solitario che mi taglia la strada (non ho fatto in tempo a fotografare) e di respirare un po' di aria di infanzia sulla strada che costeggia l'incassato lago di Talvacchia e il micro-borgo di Castel Trosino.
6+, il + è di incoraggiamento... almeno l'aria era a tratti frizzante e corroborante. E poi quel bosco lì è panacea di tutti i mali.
Ora aspetto i report degli altri utenti Alpini che tra nevone da antologia, Norvegia e circolo polare artico faranno cadere questo report (giustamente) nel dimenticatoio.