Serendipity: anche le Dolomiti hanno un momento 'più' magico

botto

I ♥ Pelmo
Ci sono momenti nei quali ti trovi di fronte a scenari talmente belli che fare fotografie diventa compulsivo. E sfidi il freddo, la scomodità d'infilarti e sfilarti i guanti e tutto i resto, ma non per condividere sui social: lo fai per cercare di fermare nei tuoi archivi questi momenti, perchè sai che altrimenti dopo qualche giorno sarà uno di quei tanti ricordi che tendono a sbiadire. Uno dei tanti. Invece così google ogni tanto me lo riproporrà ed io godrò di nuovo.

Ieri 8 gennaio è stata una mattina velata ed un po' grigia, ma con ottima visibilità, ma era previsto che nel pomeriggio si aprisse (appena in tempo per fare ultime sciate al sole prima del mesto rientro in città).

In effetti dalle 14 in poi si è aperto eccome, ma verso il tramonto sono tornate un po' di nubi che hanno regalato in chi era ancora a sciare emozioni indimenticabili.
E queste le voglio condividere con voi.

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L'imbocco dello Schuss al centro della foto
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L'imbocco col suo cartello intimidatorio
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Di queste foto ne ho fatte almeno 20, ma ve le risparmio.
Ecco invece il momento in cui si è aperto ed è stata premiata l'ostinazione di allungare le ferie di un giorno per godere del ritorno del sole.
Sci appenninici in trasferta
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Alcune delle Torri che così banali non sono
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La magia di fare la pista che dal Lagazuoi rientra al Falzarego al pomeriggio: prima parte in ombra (ma illuminata quasi fosse al sole dal riflesso), ma poi laggiù curvone verso destra ed ultimo sole ad inondare la pista. Uno scenario da favola. C'era un americano fermo di fianco a me che continuava a dire: incredible, you just can't believe it.
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L'emozione della Lacedelli (raramente aperta ai turisti) dove ad ogni cambio di pendenza di sembra di andare sbattere contro il Tofanone (Tofana di Rozes)
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Sono state due settimane molto caratterizzate dalla presenza di nubi coreografiche, che hanno spesso accentuato l'enrosadira (che assume i suoi toni migliori proprio in presenza di nuvole o veli deitro le montagne infuocate.

Questa è la congiunzione tra Luna e Giove, sempre con nuvole a fare da coreogafia
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E queste invece alcune enrosadira
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Poi tante inversioni termiche (questa sulla val Boite presa dal Bus de Tofana
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e tanti mari di nuvole (queste da Falcade)
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La magia di fare la pista che dal Lagazuoi rientra al Falzarego al pomeriggio: prima parte in ombra (ma illuminata quasi fosse al sole dal riflesso), ma poi laggiù curvone verso destra ed ultimo sole ad inondare la pista. Uno scenario da favola. C'era un americano fermo di fianco a me che continuava a dire: incredible, you just can't believe it.

spettacolo puro!

mi è capitato un episodio analogo qualche anno fa... discesa dal lagazuoi dopo aver preso una delle ultime funivie, sole che inonda la pista e tutte le montagne intorno... ero fermo a bordo pista a fare foto (con le lacrime agli occhi) quando mi si avvicina un altro sciatore straniero e mi dice più o meno le stesse parole... unbelievable, unbelievable... magia di Cortina...

ora vedo se ritrovo le foto di quel giorno...
 
Ci sono momenti nei quali ti trovi di fronte a scenari talmente belli che fare fotografie diventa compulsivo. E sfidi il freddo, la scomodità d'infilarti e sfilarti i guanti e tutto i resto, ma non per condividere sui social: lo fai per cercare di fermare nei tuoi archivi questi momenti, perchè sai che altrimenti dopo qualche giorno sarà uno di quei tanti ricordi che tendono a sbiadire.
È quello che capita anche a me, che giro sempre con la fotocamera compatta in tasca anche alla 150esima sciata al Tonale, e puntualmente torno a casa con qualche decina di scatti dei soliti posti che conosco da 30 anni. Eppure quando vedo certi scenari non riesco a non scattare... l'altro pomeriggio ad esempio mi sono fermato a godermi il tramonto al Presena:

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Poi c'è anche chi si domanda: ma come fanno ogni anno a fare il pienone?

La risposta è in una parola: bellezza.
No. La maggior parte di chi intasa quei posti non ci va per ammirare la bellezza, perchè non sa distinguere il Civetta dal Cervino dal Corno alle Scale.
Posso portare esperienze dirette con gente che va da quelle parti perchè tutto quello che fa rima con Trentino* e/o con Dolomiti fa figo. Il secondo poi è il toponimo più abusato del mondo, quando vedo un Hotel Dolomiti a 100 km dal primo sasso di dolomia mi cadono le palle.
Questo senza togliere nulla all'oggettiva bellezza di quelle montagne, ma se fossero in provincia di Cuneo o di Bergamo non ci andrebbe un cane al di fuori di chi abita in zona.

* per l'italiano medio il Trentino inizia sul Garda e finisce in Austria
 
Purtroppo (o per fortuna) viviamo in un mondo in cui non serve sempre sapere il nome di cosa è bello, l’esatta ubicazione geografica di qualcosa che ti sbalordisce, la regione storica di appartenenza di questa o quella montagna, per poterne trarre un beneficio interiore.

Sono oggettivamente montagne uniche dalle forme particolari, estremamente fotogeniche (=marketing).

Pero… Tantissima gente vede in un profilo di una montagna, o in uno scorcio, in una luce particolare, qualcosa di bello senza sapere come si chiama di preciso.

E ne è felice ugualmente.

Sono oggettivamente montagne uniche dalle forme particolari.
Se fossero in provincia di Cuneo o Bergamo, dai che ti ridai, la gente bene o male le inquadrerebbe e andrebbe nelle Dolomiti lombarde e in quelle Cuneesi…
 
Continui ad attribuire il sovraffollamento successo turistico delle Dolomiti alla loro bellezza. È quasi tutto merito del marketing. La gente è scema e va dove il marketing funziona meglio, se poi intorno ci sono anche montagne belle è solo un caso. Altrimenti non si spiegherebbe perchè in un paesino di merda di una valle prealpina di merda del basso Trentino ci sia pieno di turisti, e in un analogo paesino di merda delle prealpi biellesi non ci sia (giustamente) un cane. Forse perchè il primo è bello? Per piacere.
 
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la maggior parte di noi dentro un decanter nn è in grado di riconoscere un tavernello da 1 barbaresco, per le montagne uguale.
Una volta postai una foto di Prato a un dolomitico e mi scrisse:” sempre belle le Dolomiti” e io gli riposi;” certo, se te ne faccio un’altra vedi anche il mar ligure”
Con questo nn dico nn siano bellissime, mica son scemo.
Dico solo, che nn tutti, ma molti lo fanno per poi tornare al paesello come il mio e tutti pieni di se esclamare ah, ero sulle Dolomiti
La dicotomia vacanza dolomiti/ vacanza nn dolomiti c’è sempre stata sin da quando ero ragazzo e negli hotel dolomitici rigettavo il cibo da quanto ero pieno sulle pellicce delle signore di quei tempi🤣(rischiando pure delle serie legnate dai mariti)
W la montagna, dolomiti o nn dolomiti🤣
 
Ultima modifica:
Il successo delle Dolomiti (estate o inverno che sia) precede di molto, cronologicamente, gli anni in cui il marketing ha spostato gli equilibri.
Non dico che il marketing non conti, tutt'altro (altrimenti non si spiegherebbe come mai le Dolomiti nell'immaginario sono in Trentino e un po' in Alto Adige, mentre sono per la maggior parte in Veneto). Ma è innegabile che la zona partisse da una posizione favorita che ha dato lustro in temi non sospetti.
 
D’accordo con botto: il discorso marketing secondo me è subentrato comunque successivamente al discorso “passaparola”. Il tutto al netto del web: con quello e soprattutto con i social “da immagine” (Instagram) il mondo Dolomiti ha trovato terreno fertilissimo (o meglio gli addetti marketing).
Posso portare esperienze dirette con gente che va da quelle parti perchè tutto quello che fa rima con Trentino* e/o con Dolomiti fa figo
Questo è verissimo.
 
Alberto I del Belgio scalava nel Catinaccio nel 1910 grazie al marketing della Magnifica Comunità di Fassa.

Lo sanno tutti che è un posto di merda, con roccia del cazzo.

Figuriamoci a Covtina, quelle due pocodibuono ungheresi, Ilona e Rolanda sono finite in Tofana solo per farsi belle con le amiche a casa 😅
 
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