I moralizzatori del "devi morire" e gli spacconi del "non nevica + hahaha"

Vettore2480

VETTORE
I saccentoni del funerale dello sci, i moralizzatori, coloro che dall’alto della loro cattedratica cultura ci ammoniscono continuamente (tipo “ricordati che devi morire”), come se noi sciatori fossimo un branco di stupidi con i paraocchi, completamente ignari del cambio climatico, mentre loro depositari della scienza più evoluta…

Ecco, tali individui, con in tasca solo certezze e nessun dubbio, affermano che per l’Appennino lo sci alpino sia già morto e sepolto fin d’ora, mentre le Alpi hanno gli anni contati.

Secondo me le persone intelligenti hanno molti dubbi e poche certezze. Per quanto possa essere idiota colui che appena vede mezzo metro di neve in terra si butta sui social a fare lo sborone con commenti del tipo “…non fiocca più hahaha 🤣, parimenti imbecille è chi ripete a pappagallo ciò che il mainstream ci propina, dall’alto della propria “ragionevolezza”, senza sapere nulla di meteorologia.

Crechiamo di ragionare con un po' di buon senso.
Il cambio climatico sul Mediterraneo ha portato tre cose:
  • Diminuzione della frequenza delle precipitazioni (sfavorevole per tutti)
  • Marcata meridianizzazione delle correnti (favorevole agli Appennini, sfavorevole per gran parte dei settori delle Alpi Italiane)
  • Oscillazioni termiche esorbitanti (sfavorevole per entrambi ma certamente più penalizzante per gli Appennini).

Sulla base di questa semplificazione, premesso che in generale tutti ci perdono e la neve diventa ovunque più rara, rispetto al passato le Alpi hanno perso più degli Appennini, hanno tre fattori sfavorevoli contro i due degli Appennini.
Ovviamente questa analisi semplicistica presta il fianco a mille critiche ma, un conto è tentare una analisi, altro è sparare a zero senza cognizione di causa. Sono sicuro che oltre il 90% dei commentatori seriali del funerale delle sci non sappia nemmeno il significato del termine "orografia", inteso in senso meteorologico.
Gli Appennini fin dai tempi remoti hanno dovuto fronteggiare le oscillazioni di temperatura ed umidità, che rendevano la stagione sciistica discontinua. Oggi più che mai soffrono tale fenomeno, ma per loro non è una novità, i gestori sono consapevoli che durante la stagione ci saranno periodi di chiusura per assenza di neve.

Per le Alpi, al contrario, una tale frequenza di ondate di caldo estremo, che possono portare alla totale chiusura degli impianti per periodi prolungati, è una novità (penso ad esempio alle feste natalizie in Alta Savoia). Inoltre la meridianizzazione delle correnti è quanto di più deleterio possa esistere per acuire la siccità del versante sud dell’Arco Alpino.

Lo scorso inverno Camigliatello Silano ha fatto l'en plein e le Alpi hanno sofferto da cani, quest'anno idem! Non voglio elevare a statistica tale dato, con la disonestà intellettuale dello sborone del "...non fiocca più hahaha", tuttavia questo è un dato, e con grande probabilità figlio del cambio climatico.

Per concludere ribadisco, se mai non fosse ancora chiara la mia opinione: la situzione è drammatica per tutti e non abbiamo bisogno degli scienziati da tastiera che ce lo ricordano in ogni momento, tuttavia, la meteorolgia e l'orografia sono sistemi complessi la cui lettura non più essere ridotta a frasi fatte e lughi comuni, infatti, non ci sono più le mezze stagioni. 😜
 
Ultima modifica:
nella catena alpina bastano 3 gg di freddo e un impianto di innevamento efficiente per garantire l'aperture di buona parte delle piste...
In appenino l'innevamento è mediamente 10-15 anni indietro sia a livello di tecnologie che di copertura...

I gestori che siano essi alpini o appenninici, per il futuro dovranno lavorare su due fronti:
Migliorare e ampliare i bacini per l'acqua, compatibilmente ad usi alternativi (ad esempio l'allevamento in alpeggio d'estate) in modo da poter conservare quanta più acqua possibile
Pianificare l'innevamento in modo da poter produrre quanta più neve possibile in poco tempo in modo da sfruttare ogni momento in cui si è sottozero.

Gli haters dello sci... che si fottano e vadano al centro commerciale con i suv elettrici...
 
L'appennino patisce perlopiu solo le lavate nei momenti sbagliati ad esempio quelle che avvengono prima che la neve appena caduta di solito tanta sia stata consolidata e lavorata..per il resto da una scaldata su manto consolidato come quella di febbraio il cimone ad es è uscito mantenenendo una situazione molto migliore di quella di molte localita alpine partite con lo stesso livello di neve pre scaldata
Ma anche quando piove su fondo già sistemato e consolidato la capacità di attenuarne gli effetti è alta.
 
Facciamoli parlare, purtroppo penso che molti nn facendo una vita gratificante gioiscano delle “disgrazie” altrui e trovino in queste un sollievo alla loro triste vita.
Per quando riguardo i saccenti o coloro che definisco tuttologi… categoria ben presente sul territorio italico li taccio sempre con un mottto che ho fattto mio nella vita e che recita cosi: “è un peccato che gli stupidi siano pieni di se e gli intelligenti pieni di dubbi, scegli pure tu in che categoria rientrare!”
 
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nella catena alpina bastano 3 gg di freddo e un impianto di innevamento efficiente per garantire l'aperture di buona parte delle piste...
In appenino l'innevamento è mediamente 10-15 anni indietro sia a livello di tecnologie che di copertura...

I gestori che siano essi alpini o appenninici, per il futuro dovranno lavorare su due fronti:
Migliorare e ampliare i bacini per l'acqua, compatibilmente ad usi alternativi (ad esempio l'allevamento in alpeggio d'estate) in modo da poter conservare quanta più acqua possibile
Pianificare l'innevamento in modo da poter produrre quanta più neve possibile in poco tempo in modo da sfruttare ogni momento in cui si è sottozero.

Gli haters dello sci... che si fottano e vadano al centro commerciale con i suv elettrici...
Non concordo, dove, in appennino, è presente l'impianto di innevamento artificiale, è sempre più efficiente di quello un via lattea. Non generalizziamo.
 
nella catena alpina bastano 3 gg di freddo e un impianto di innevamento efficiente per garantire l'aperture di buona parte delle piste...
In appenino l'innevamento è mediamente 10-15 anni indietro sia a livello di tecnologie che di copertura...

I gestori che siano essi alpini o appenninici, per il futuro dovranno lavorare su due fronti:
Migliorare e ampliare i bacini per l'acqua, compatibilmente ad usi alternativi (ad esempio l'allevamento in alpeggio d'estate) in modo da poter conservare quanta più acqua possibile
Pianificare l'innevamento in modo da poter produrre quanta più neve possibile in poco tempo in modo da sfruttare ogni momento in cui si è sottozero.

Gli haters dello sci... che si fottano e vadano al centro commerciale con i suv elettrici...
Non tanto vero..per farti un esempio con finestre fredde che saranno la metà di quelle alpine e quote minori il cimone è spesso in grado di generare una sciabilità da neve artificiale pari se non superiore a quello di diverse località alpine che lavorano con molti elementi di vantaggio,piu freddo e minori intrusioni calde in primis oltre per molte stazioni ai vantaggi di quota..direi che produrrre ad es.neve in valli apine fredde o con partenza di molti impianti a quote medio alte sia decisamente piu semplice che mettere in buona sciabilita per molto tempo con un pugno di giorni fredde le parti basse del cimone..per non parlare della maggiore difficoltà a tenere la neve,cosa in cui il cimone eccelle mentre altrove sulle alpi diverse stazioni finiscono alla frutta nella metà del tempo
 
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Facciamoli parlare, purtroppo penso che molti nn facendo una vita gratificante gioiscano delle “disgrazie” altrui e trovino in queste un sollievo alla loro triste vita.
Per quando riguardo i saccenti o coloro che definisco tuttologi… categoria ben presente sul territorio italico li taccio sempre con un mottto che ho fattto mio nella vita e che recita cosi: “è un peccato che gli stupidi siano pieni di se e gli intelligenti pieni di dubbi, scegli pure tu in che categoria rientrare!”
Guarda per identificare i tuttologhi io uso un altra frase

Un esperto è uno che sa sempre più cose su sempre meno cose, fino a sapere tutto di nulla.
(Max Weber)

Ed i tuttologhi del clima sono proprio la peggior specie, non ammettono repliche, non hanno dubbi, sono portatori di verità assoluta, insomma i peggiori che ci sono in giro...
 
Giustissime le osservazioni, ma il mio post è riferito alla neve naturale, non facevo alcun riferimento alla neve artificiale.
La neve naturale è già oggi ininfluente per le aperture dei grandi comprensori, senza artificiale non si scia più, e i gestori prima lo capiscono, più facilmente avranno modo di sopravvivere...

Se poi gestisci una società impianti e a natale sei chiuso (come Cimone questo natale), stai già fallendo...
 
Guarda per identificare i tuttologhi io uso un altra frase

Un esperto è uno che sa sempre più cose su sempre meno cose, fino a sapere tutto di nulla.
(Max Weber)

Ed i tuttologhi del clima sono proprio la peggior specie, non ammettono repliche, non hanno dubbi, sono portatori di verità assoluta, insomma i peggiori che ci sono in giro...
Bella anche la tua🤣 concordo in pieno, volgarmente detti pajassi😀
 
La neve naturale è già oggi ininfluente per le aperture dei grandi comprensori, senza artificiale non si scia più, e i gestori prima lo capiscono, più facilmente avranno modo di sopravvivere...

Se poi gestisci una società impianti e a natale sei chiuso (come Cimone questo natale), stai già fallendo...
Ho capito ma il mio è un TD meteorologia più che altro, è scontato che se non hai i cannoni non puoi accogliere lo sci di massa, poiché dopo due giorni le orde barbariche hanno raschiato giù tutto fino all'erba anche se ci sono 4 metri di neve...
Il focus del post è questo: ma è vero che col cambio climatico l'appennino non potrà mai più avere un innevamento naturale prolungato?
A detta dei gufi oramai sull'Appennino: nevica, dura due giorni ...e poi si è squagliato via tutto. Secondo me non è così.
 
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Ho capito ma il mio è un TD meteorologia più che altro, è scontato che se non hai i cannoni non puoi accogliere lo sci di massa, poiché dopo due giorni le orde barbariche hanno raschiato giù tutto fino all'erba anche se ci sono 4 metri di neve...
Il focus del post è questo: ma è vero che col cambio climatico l'appennino non potrà mai più avere un innevamento naturale prolungato?
A detta dei gufi oramai sull'Appennino: nevica, dura due giorni ...e poi si è squagliato via tutto. Secondo me non è così.
Che si vada a peggiorare penso ormai sia scontato e innegabile, certamente l'esposizione al sole e la morfologia del territorio farà si che la neve duri di più in qualche posto rispetto alla media, ma non mi aspetto che l'anno prossimo o peggio tra 5 anni nevichi di più, magari farà sempre le due grosse nevicate all'anno, magari da grosse diventeranno medie e poi piccole...

Il fatto è che, indipendentemente dai catastrofismi di gente che si dichiara pro-ambiente ma poi fa terrorismo o peggio disinformazione, tutti i modelli concordano sul fatto che le precipitazioni si faranno sempre più rade e sempre più violente, un buon innevamento naturale ce l'hai se almeno 2 volte al mese fa una nevicata... qua ormai siamo prossimi alle 2 volte l'anno... e hai voglia a da avere le correnti fredde e l'esposizione a nord che la mantiene...
 
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