Corona-virus Covid-19 e Sci alpino

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Gli stagionali si considerano ammortizzati dopo 15 gg (questo in caso di infortunio, penso sarà lo stesso in questo caso), per cui chi potrà usufruire di ratei per avere sciato meno di 15 gg saranno ben pochi.

Diverso per i plurigiornalieri ed i Family, che dovranno essere rimborsati in proporzione
 
A te serve un corso di comprensione del testo scritto o un paio di occhiali. Capisci sempre a ***** di cane e rispondi altrettato a *****.

Ero curioso di sapere dove ti fossi infilato il rotolo di banconote pressate. E' stato piacevole almeno? HIHIHIHIHIHI

Non c'è nessun male ad avere gusti particolari ....

Bisfra ma lascia perdere, dopo una testimonianza come quella che segue ti sembra il caso di sprecare il tempo cosi con fenomeni del genere?
Parliamo tra persone sensate, tanto se non l'ha capito nemmeno ora che gli ospedali sono costretti a scegliere chi curare non lo capisce più

lunedì mattina della scorsa settimana mentre andavo al lavoro mi telefona il mio responsabile che mi dice "Tizio [seduto ad un'isola di lavoro alle mie spalle era a casa da mercoledì in malattia] è risultato positivo al tampone, non venire al lavoro, ci ri-aggiorniamo"Tizio ha la moglie [45 anni] in terapia intensiva perchè fa "fatica ad ossigenare", ammalata dal 21/02 e peggiorata giovedì scorso.
Le direttive sono molto rigide, tanto che nemmeno ai figli di Tizio, non è stato fatto il tampone, essendo entrambi asintomatici.
Martedì mi chiama ASL che fatto indagine epidemiologica ed essendo contatto-stretto di Tizio, mi dichiara ufficialmente di essere stato messo in quarantena

Venerdì prima lieve febbre, avviso ASL che dallo stato "Quarantena" mi dichiara "contatto sospetto" e l'isolamento diventa totale [anche dai familiari]
sono in lista per un tampone ma la ASL mi ha detto che non so quando verranno a fare perchè fanno fatica a reperire i tamponi [il bastoncino con il cotton fioc alla fine]

vivo con moglie e 2 figli, appartamento disposto su unico piano
fino a venerdì era una quarantena "tranquilla" in quanto non avevo sintomi ed anche l'ASL mi aveva fornito indicazioni si stringenti, ma per esempio mi avevano detto che la mascherina non era necessaria, ma solo usare un bagno diverso, dormire in luogo separato, e mangiavo anche separatamente.
Fazzoletti da naso usare le veline che devono essere buttate nel WC subito dopo
ma da oggi è diventata appunto isolamento


ho trasformato una camera [la così detta camera della confusione: asse da stiro, zaini sportivi, attaccapanni, scarpe... ect etc] togliendo le cose di uso quotidiano della famiglia e mettendoci un letto, fino a ieri dormivo sul divano;
ora sono chiuso in camera, mia moglie da ora in poi userà il 2° bagno [quello usato solitamente dai miei figli]; finito di usare il bagno, amuchina spray nei sanitari;


è tutto sopporatabilissimo, la gente che fa fatica a fare un po' di quarantena "sociale o sportiva" (perchè loro sono quelli furbi e in salute [sicuro in salute?]) farebbe bene a fare un po' di vero isolamento, rimpiango quando ero in quarantena ma almeno con gli occhi "raggiungevo" la mia famiglia

Madonna, la moglie da due settimane in terapia intensiva e quello continuava a farsi i ca suoi
Un abbraccio, tieni duro!
 
Ma che ***** sta a di'???

Perdono la settimana di Pasqua e gran parte delle spese di innevamento e preparazione di inizio stagione servono proprio per garantirsi di arrivarci, a Pasqua!

Ma che cretini, che sciocchi!
Basta chiudere prima e massimizzi i profitti!
A saperlo, potevano eleggerti nel CDA del DSS!

Tra l'altro, se leggi, dovranno rimborsare (parzialmente) i pluriguornalieri in corso di validitá, gli stagionali e i DSS Family.

Ma non hai niente di meglio da fare che star qua a sparar cazzate?

Dei compensi non sapevo…. cmq gli incassi sono tutti upfront mentre i costi crescono cumulativamente durante la stagione.

I complimenti tienili per te. (A giudicare dall'ammontare di posts che ci propini, di tempo per fare altro ne hai ben poco.)

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Gli stagionali si considerano ammortizzati dopo 15 gg (questo in caso di infortunio, penso sarà lo stesso in questo caso), per cui chi potrà usufruire di ratei per avere sciato meno di 15 gg saranno ben pochi.

Diverso per i plurigiornalieri ed i Family, che dovranno essere rimborsati in proporzione

Grazie per l'info. Già ci speravo poco, accà nisciun' è fiess'... vale pure in Sued Tirol e confinanti.
 
Gli stagionali si considerano ammortizzati dopo 15 gg (questo in caso di infortunio, penso sarà lo stesso in questo caso), per cui chi potrà usufruire di ratei per avere sciato meno di 15 gg saranno ben pochi.

Diverso per i plurigiornalieri ed i Family, che dovranno essere rimborsati in proporzione

18. Non è garantito il funzionamento ininterrotto e durante l’intera stagione invernale, come definita all’art. 5, di tutti gli impianti di risalita e l’agibilità di tutte le piste del comprensorio Dolomiti Superski, essendo gli stessi condizionati da alcuni fattori fuori dalla sfera di controllo degli esercenti, quali - a titolo meramente esemplificativo - le condizioni meteorologiche, di innevamento, di sicurezza, guasti all’impianto, disponibilità delle fonti energetiche, disposizioni delle autorità e impedimenti dovuti ad altre cause di forza maggiore o di caso fortuito.


Effettivamente ci sarà da battagliare se non fanno il gesto loro..
 
18. Non è garantito il funzionamento ininterrotto e durante l’intera stagione invernale, come definita all’art. 5, di tutti gli impianti di risalita e l’agibilità di tutte le piste del comprensorio Dolomiti Superski, essendo gli stessi condizionati da alcuni fattori fuori dalla sfera di controllo degli esercenti, quali - a titolo meramente esemplificativo - le condizioni meteorologiche, di innevamento, di sicurezza, guasti all’impianto, disponibilità delle fonti energetiche, disposizioni delle autorità e impedimenti dovuti ad altre cause di forza maggiore o di caso fortuito.


Effettivamente ci sarà da battagliare se non fanno il gesto loro..

Questo è un caso in cui lascio volentieri il "maltolto". Sperando lo reinvestano - ovviamente non in gabine al Plan Marvel - magari nei fanta-plans di cui da tempo si parla per la zone 3 Cime. O 4 sghei di mancia per il povero Civetta.HIHIHI:KEV
 

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Potete dire quel ***** che vi pare.

Ma qualcuno merita l'estinzione più di altri.

estinzione.PNG



E quanto mi secca aver sempre ragione...
 
Io riassumerei la situazione con: "siamo in guerra". Se addirittura non possiamo spostarci per andare al parco del paese vicino senza essere fermati dalla polizia, trovo impensabile poter sciare.

Oramai è ufficiale, se siete del nord quest'anno la stagione è finita. Soprattutto se come me siete vicino a Milano.
 
Buona parte dei costi fissi sono manutenzioni (impianti, infrastrutture, battipista, ...), collaudi e spese di innevamento ad inizio stagione. Poi ci sono le spese per il personale, l'energia e il carburante dei gatti... Questi si variabili, ma non del tutto. E comunque il grosso lo hai giá sostenuto.

Quindi sostenere che chiudere prima dell'ultima festivitá, con la macchina organizzativa ben avviata, le piste perfette e gli impianti in ordine, porti ad un aumento dei profitti, é una cazzata sesquipedale o, come piace a voi che piazzate l'inglese a membro di segugio ovunque (everywhere dog-members method), una six-footed dicked statement.

Best salut.
 
Potete dire quel ***** che vi pare.

Ma qualcuno merita l'estinzione più di altri.

Visualizza allegato 72710


E quanto mi secca aver sempre ragione...


Okkio che chiamano la polizia postale.

PS: Però, forse ha visto le aperò-zingarate inscenate a Milano qualche gg fa… La giovine ha forse voluto seguirne l'esempio?

aperitivo-a-milano-di-zingaretti.jpg


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Buona parte dei costi fissi sono manutenzioni (impianti, infrastrutture, battipista, ...), collaudi e spese di innevamento ad inizio stagione. Poi ci sono le spese per il personale, l'energia e il carburante dei gatti... Questi si variabili, ma non del tutto. E comunque il grosso lo hai giá sostenuto.

Quindi sostenere che chiudere prima dell'ultima festivitá, con la macchina organizzativa ben avviata, le piste perfette e gli impianti in ordine, porti ad un aumento dei profitti, é una cazzata sesquipedale o, come piace a voi che piazzate l'inglese a membro di segugio ovunque (everywhere dog-members method), una six-footed dicked statement.

Best salut.

Parla come mangi che è meglio.
 
[h=1]Coronavirus, il medico di Bergamo: «Dobbiamo scegliere chi curare e chi no, come in ogni guerra. State a casa»[/h][h=2]Christian Salaroli, anestesista rianimatore a Bergamo: «Si decide in base all’età e alle condizioni di salute. Alcuni di noi, primari o ragazzini, ne escono stritolati... State a casa. Vedo troppa gente per strada».[/h]
«All’interno del Pronto soccorso è stato aperto uno stanzone con venti posti letto, che viene utilizzato solo per eventi di massa. Lo chiamiamo Pemaf, ovvero Piano di emergenza per il maxi-afflusso. È qui che viene fatto il triage, ovvero la scelta».
Non è un colloquio facile, quello con Christian Salaroli, 48 anni, una moglie, due figli, dirigente medico, anestesista rianimatore dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, uno dei più sollecitati di queste settimane, distante appena sette chilometri dal cluster di Alzano Lombardo, uno dei più misteriosi e persistenti di questa epidemia. Non lo è per l’argomento che tratta, non lo è per l’emotività che ci scorre dentro, che abbiamo il dovere di asciugare, anche se pure dice molto di quello che sta avvenendo dove si combatte per davvero. «Si decide per età, e per condizioni di salute. Come in tutte le situazioni di guerra. Non lo dico io, ma i manuali sui quali abbiamo studiato».


Allora è vero?
«Certo che lo è. In quei letti vengono ammessi solo donne e uomini con la polmonite da Covid-19, affetti da insufficienza respiratoria. Gli altri, a casa».


Poi cosa succede?
«Li mettiamo in ventilazione non invasiva, che si chiama Niv. Il primo passo è quello».


E gli altri passi?
«Vengo al più importante. Al mattino presto, con i curanti del Pronto soccorso, passa il rianimatore. Il suo parere è molto importante».


Perché conta così tanto?
«Oltre all’età e al quadro generale, il terzo elemento è la capacità del paziente di guarire da un intervento rianimatorio».

Di cosa stiamo parlando?
«Questa indotta dal Covid-19 è una polmonite interstiziale, una forma molto aggressiva che impatta tanto sull’ossigenazione del sangue. I pazienti più colpiti diventano ipossici, ovvero non hanno più quantità sufficienti di ossigeno nell’organismo».


Quando arriva il momento di scegliere?
«Subito dopo. Siamo obbligati a farlo. Nel giro di un paio di giorni, al massimo. La ventilazione non invasiva è solo una fase di passaggio. Siccome purtroppo c’è sproporzione tra le risorse ospedaliere, i posti letto in terapia intensiva, e gli ammalati critici, non tutti vengono intubati».


A quel punto cosa succede?
«Diventa necessario ventilarli meccanicamente. Quelli su cui si sceglie di proseguire vengono tutti intubati e pronati, ovvero messi a pancia in giù, perché questa manovra può favorire la ventilazione delle zone basse del polmone».


Esiste una regola scritta?
«Al momento, nonostante quel che leggo, no. Per consuetudine, anche se mi rendo conto che è una brutta parola, si valutano con molta attenzione i pazienti con gravi patologie cardiorespiratorie, e le persone con problemi gravi alle coronarie, perché tollerano male l’ipossia acuta e hanno poche probabilità di sopravvivere alla fase critica».


Nient’altro?
«Se una persona tra gli 80 e i 95 anni ha una grave insufficienza respiratoria, verosimilmente non procedi. Se ha una insufficienza multi organica di più di tre organi vitali, significa che ha un tasso di mortalità del cento per cento. Ormai è andato».


Lo lasciate andare?
«Anche questa è una frase terribile. Ma purtroppo è vera. Non siamo in condizione di tentare quelli che si chiamano miracoli. È la realtà».


Non è sempre così?
«No. Certo, anche in tempi normali si valuta caso per caso, nei reparti si cerca di capire se il paziente può recuperare da qualunque intervento. Adesso questa discrezionalità la stiamo applicando su larga scala».


Chi viene lasciato andare muore di Covid-19 o di patologie pregresse?
«Questa che non muoiono di coronavirus è una bugia che mi amareggia. Non è neppure rispettosa nei confronti di chi ci lascia. Muoiono di Covid-19, perché nella sua forma critica la polmonite interstiziale incide su problemi respiratori pregressi, e il malato non riesce più a sopportare questa situazione. Il decesso è causato dal virus, non da altro».


E voi medici, riuscite a sopportare questa situazione?
«Alcuni ne escono stritolati. Capita al primario, e al ragazzino appena arrivato che si trova di prima mattina a dover decidere della sorte di un essere umano. Su larga scala, lo ripeto».


A lei non pesa essere arbitro della vita e della morte di un essere umano?
«Io per ora dormo la notte. Perché so che la scelta è basata sul presupposto che qualcuno, quasi sempre più giovane, ha più probabilità di sopravvivere dell’altro. Almeno, è una consolazione».


Cosa ne pensa degli ultimi provvedimenti del governo?
«Forse sono un po’ generici. Il concetto di chiudere il virus in certe zone è giusto, ma arriva con almeno una settimana di ritardo. Quello che conta davvero è un’altra cosa».


Quale?
«State a casa. State a casa. Non mi stanco di ripeterlo. Vedo troppa gente per strada. La miglior risposta a questo virus è non andare in giro. Voi non immaginate cosa succede qui dentro. State a casa».


C’è carenza di personale?
«Tutti stiamo facendo tutto. Noi anestesisti facciamo turni di supporto nella nostra sala operativa, che gestisce Bergamo, Brescia e Sondrio. Altri medici di ambulanza finiscono in corsia, oggi toccherà a me».


Nello stanzone?
«Esatto. Tanti miei colleghi stanno accusando questa situazione. Non è solo il carico di lavoro, ma quello emotivo, che è devastante. Ho visto piangere infermieri con trent’anni di esperienza alle spalle, Gente che ha crisi di nervi e all’improvviso trema. Voi non sapete cosa sta succedendo negli ospedali, per questo ho deciso di parlare con lei».


Esiste ancora il diritto alla cura?
«In questo momento è minacciato dal fatto che il sistema non è in grado di farsi carico dell’ordinario e dello straordinario al tempo stesso. Così le cure standard possono avere ritardi anche gravi».


Mi fa un esempio?
«Normalmente la chiamata per un infarto viene processata in pochi minuti. Ora può capitare che si aspetti anche per un’ora o più».


Trova una spiegazione a tutto questo?
«Non la cerco. Mi dico che è come per la chirurgia di guerra. Si cerca di salvare la pelle solo a chi ce la può fare. È quel che sta succedendo».
 
Siete sempre più penosi, o eccelsi scesi dall'olimpo degli Dei, voi illuminati, e noi bestioni leghisti....:TTTT:TTTT:TTTT:TTTT
Sinceramente, ci sei o ci fai? infatti i ratti fuggiti non sono milanesiHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHI

E quelli delle seconde case in Engandina o in Liguria come si sono comportati? perchè è ovvio che che quelli che hanno la seconda casa in Svizzera sono tutti immigrati...

A me piacerebbe sapere quanti cosiddetti milanesi con la seconda casa fuori zona rossa sono rimasti a milano ma sopratutto quanti che se avessero potuto sarebbero magicamente spostati in altri lidi.

Vorrei proprio saperlo.
 
mi hanno appena fatto il tampone, domani mi sapranno dire se positivo o negativo
ha detto la dottoressa che lavorano giorno e notte, sono sfiniti, non ci sono più orari ne sabato ne domenica
lei arriva con la mascherina, le serve un tavolo, appoggia la sua borsa sopra ad un telo usa e getta
si veste con le protezioni [camice, guanti, occhiali]
ti fa 2 tamponi, uno faringeo ed uno "nasale"
li sigilla
si spoglia tranne la mascherina, mette da parte gli occhiali, e tutto il resto in un sacco che l'ospedale dovrà smaltire

quindi per ogni test, serve un camice nuovo ed un paio di guanti, oltre alle ore del tecnico di laboratorio


STATE A CASA
 
Milanesi che scappano col treno??? MILANESI??? Ma che dici? Sei ubriaco? Era pieno di meneghini che scappavano col treno.... certo certo...

Mi ripeto.

E quelli delle seconde case in Engandina o in Liguria come si sono comportati? perchè è ovvio che che quelli che hanno la seconda casa in Svizzera sono tutti immigrati...

A me piacerebbe sapere quanti cosiddetti milanesi con la seconda casa fuori zona rossa sono rimasti a milano ma sopratutto quanti che se avessero potuto sarebbero magicamente spostati in altri lidi.

Vorrei proprio saperlo.
 
sottotraccia da scienza in rete:

Non è vero, come si continua ossessivamente a dichiarare, che al momento non esistono composti in grado di ostacolare SARS-CoV-2. Almeno due composti - uno è il remdesivir, farmaco antivirale ad ampio spettro, l’altro è la clorochina, che è il più usato farmaco antimalarico- inibiscono con differenti meccanismi d’azione l’abilità del virus di portare a morte colture cellulari umane: è un effetto, come si dice , in vitro, che normalmente deve essere validato con molteplici trial clinici, ma che, sulla scorta delle informazioni di tossicità già disponibili per il fatto che questi due composti sono già stati usati su uomo, in questa situazione di emergenza ha portato ugualmente alla sperimentazione su alcuni pazienti. Il primo paziente statunitense, un 35enne di Seattle in grave stato di insufficienza polmonare, è stato trattato, e guarito, con il remdesivir. Il farmaco è stato messo a disposizione dei medici cinesi, e dalle risposte che se ne hanno, sta avendo un eguale effetto positivo. Da quanto si è potuto capire, il farmaco è stato inoltre usato anche per i due pazienti cinesi che sono guariti dopo il lungo ricovero allo Spallanzani, per quanto in associazione con altri presidi terapeutici.


C’è anche spazio per un commento sulla clorochina, l’altro farmaco in sperimentazione contro il coronavirus. Per il momento, come uno di noi ha ricordato, i dati ottenuti su circa 100 pazienti in Cina sembrano confermare un’efficacia della clorochina contro il virus, effetto atteso sulla base di precedenti dati in vitro e in vivo e basato su un meccanismo ben noto.

Oltretutto, tutti sappiamo che la penetrazione della Cina in Africa ha assunto livelli imponenti: milioni di cinesi vanno e vengono continuamente dall’Africa. Stranamente, però, l’Africa sembra sinora scarsamente toccata da Covid-19. E questo nonostante le sue strutture igienico-sanitarie-diagnostiche non siano di certo all’altezza di quelle Europee. Ma sappiamo anche che in Africa la malaria è ancora un terribile flagello ed è noto che in Africa la clorochina è usata dovunque e largamente.
 
Questa dei governatori del nord che volevano limitare gli ingressi per tutti (impraticabile) mi è sfuggita. Probabilmente te la sei inventata.

Ma in ogni caso poco importa, sarebbe entrato lo stesso.

È la diffusione dovuta alla poca serietà dei cittadini che è la maggiore causa della crisi attuale.

E per non dire che ce l’ho solo con alcuni per motivi ideologici dico che Gallera in Lombardia in questo momento si sta comportando da persona seria. Diamogli retta.

Scusa ma non ricordi la polemica Burioni - governo, dove Burioni sosteneva assolutamente necessaria la richiesta dei leghisti di mettere in quarantena tutti quelli che provenivano dalla Cina (Bauscia e imprenditori compresi), poi tacciato di essere fascista e che non era necessario in quanto loro avevano preso tutte le misure di sicurezza (infatti adesso vediamo ...).
viste le misure di oggi (60 milioni di persone bloccate + tot a rischio vita) quella misura preventiva era non solo praticabile ma irrisoria.
il bello che lo disse chiaro Burioni, meglio sopravvalutare che sottovalutare, meglio prevenire che curare.
 
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