Ahahah ... è sempre divertente leggere i fanboys e gli haters del Plan de Corones che si scatenano, più o meno come quelli di Chiara Ferragni o i guelfi e i ghibellini di una volta
A mio parere, il Plan è il posto perfetto per farci una giornata di puro sci (piste lunghe, con dislivelli considerevoli e di tutti i gradi di difficoltà), ma io non riuscirei a farci un'intera settimana bianca, perché dopo il 2° giorno consecutivo vorrei scappare altrove, per cambiare aria e panorami
Credo che un paio di screenshot tratti da un'applicazione di tracking, più di mille parole (anche se poi temo di averle scritte
), possano aiutare il collega a capire le differenze tra una giornata "in palestra" al Plan e una giornata "al pascolo" in posti completamente diversi fra di loro (il cuore del DSS e il comprensorio di Cervinia/Zermatt). Sono giornate più o meno comparabili fra loro, per durata effettiva di sci (circa 6 ore, a cui togliere al massimo 15 minuti di pausa-torta) e per velocità di crociera sulle piste (circa 30 km/h).
1) Plan de Corones:
Tra il punto di partenza (
Piccolino) e il punto più lontano raggiunto (la stazione della ferrovia di
Percha) ci sono 14 km in linea d'aria. Se però si considera che quasi tutto lo sciare di giornata è avvenuto dal passo Furcia in avanti, siamo rimasti entro un cerchio di non più di
8 km di diametro e quindi l'ambiente e il panorama (ammesso che ci fosse il tempo di ammirarli, col fiatone
) sono variati ben poco.
Con
51,1 km di sviluppo (ipotenusa), abbiamo sceso -
13,8 km di dislivello (cateto verticale) e dunque percorso 49,2 km in pianta (cateto orizzontale), per una pendenza media del
28% (tra i 15-16°). Se guardi il grafico altimetrico nella parte bassa della skimap, vedrai che il profilo a dente di sega ha
relativamente pochi su e giù, ma tutti di
grande dislivello.
In pratica, almeno fino a metà giornata, abbiamo potuto scegliere
quali piste andare a fare (le nere che scendono a Riscone), trasformando il comprensorio in un luna park dove cimentarsi nelle giostre più divertenti. O, per fare un paragone più calzante, in una palestra dove allenarsi con gli attrezzi ritenuti più utili/interessanti. Insomma, una sorta di "sfida all'alpe" e ai primi limiti tecnici e atletici ... Poi, però, dopo un paio di ripetizioni delle piste che ci interessavano di più, ci siamo rotti i maroni (o forse ci si sono congelati, dato che la temperatura era attorno ai -10°C
) e ci è toccato riempire il resto della giornata con discese / ripetizioni per noi meno interessanti. Però c'è da dire che gli sviluppi (3-4 km) e i dislivelli sono sempre considerevoli e, in una giornata infrasettimanale di gennaio in cui anche il Plan è semi-deserto, anche una pistina facile facile come una Alpen può diventare divertente.
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2) Val Badia - Pozza di Fassa e ritorno
Tra il punto di partenza (
Pedraces) e il punto più lontano raggiunto (la partenza della cabinovia Buffaure a
Pozza di Fassa) ci sono
26(!) km in linea d'aria, che diventano 28 km se si considera la spezzata Pedraces - Arabba - Pozza. Siamo partiti fra i massicci di Fanes e del Puez, abbiamo costeggiato circa metà del gruppo del Sella, abbiamo osservato la Marmolada e il Sassolungo da non più di 5 km di distanza e abbiamo fatto il giro di boa davanti al Catinaccio e al Larsec. Se poi si aggiunge che, in vari momenti della giornata, abbiamo potuto ammirare da lontano anche le Tofane, il Sorapis, l'Antelao, il Pelmo e il Civetta (e intravedere, ma proprio piccole piccole
, anche le Dolomiti di Brenta e il massiccio dell'Ortles/Cevedale), direi che sono mancate all'appello solo le Dolomiti di Sesto e le Pale di San Martino, per fare filotto
Con
46,6 km di sviluppo, abbiamo sceso -
11,3 km di dislivello e dunque percorso 45,2 km in pianta, per una pendenza media del
25% (circa 14°). Se guardi il grafico altimetrico nella parte bassa della skimap, vedrai che il profilo a dente di sega è
molto più spezzettato e che, nei vari momenti della giornata, si è sciato a
quote sensibilmente diverse (medio/basse in val Badia, medio/alte fra il Belvedere del Pordoi e la Pala del Geiger).
Avendo scelto il punto di partenza e quello dove fare il giro di boa (ed essendo partiti, con la nostra solita flemma, non prima delle 10 del mattino),
la scelta delle piste è stata dettata dall'itinerario da seguire (l'unica che siamo riusciti ad aggiungere è stata la Fodoma ad Arabba). La giornata è stata ovviamente inframezzata dalle classiche piste dolomitiche "inutili" (come la Costes da l'Ega - Col Alto o la Col Alto - Braia Fraida, giusto per fare un paio di esempi), la nostra battaglia contro il cronometro (abbiamo timbrato l'ultimo impianto alle 16:14 ...) ci ha obbligato a scendere la Alting anziché la Gran Risa, ma la (
Pala del Geiger - Buffaure - Pozza) e la (
Sella Brunech - Ciampac - Alba) valgono da sole il prezzo del biglietto e persino la Crep de Mont di Corvara è tornata a essere una pista divertente, con poca gente e con la neve preservata dalle temperature polari.
Insomma, abbiamo "pascolato" in giro per le Dolomiti, infilandoci dentro 4-5 pistoni belli / carini durante la giornata. La pendenza media è stata solo di poco inferiore a quella del Plan e la scocciatura è stata solo il notevole spezzettamento della sciata nell'attraversare il carosello fra La Villa e Corvara.
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3) Cervinia - Zermatt
Tra il punto di partenza (
Cervinia) e il punto più lontano raggiunto (la partenza della seggiovia a
Patrullarve sopra Zermatt) ci sono
15 km in linea d'aria. Il panorama non cambia di molto durante la giornata (anche perché le creste sono così alte da non farti vedere le altre valli), ma l'immensità dei valloni scavati dai ghiacciai è davvero impressionante (dall'arrivo della seggiovia di Patrullarve, la cresta del Monte Rosa è ancora lontana 9-10 km!) e il Cervino, visto dal lato di Zermatt, è proprio bello.
Con
64,6 km di sviluppo, ho sceso "solo" -
11,7 km di dislivello e dunque percorso 63,5 km in pianta, per una pendenza media solo del
18% (tra i 10-11°). Se guardi il grafico altimetrico nella parte bassa della skimap, vedrai che il profilo a dente di sega ha davvero
pochissimi su e giù, ma tutti di
grande dislivello. Quando poi si arriva in cima al Piccolo Cervino, si tocca la quota
monstre di circa 3.900 metri, inimmaginabile per le Dolomiti.
Insomma, un "pascolare" a cavallo della cresta forse più interessante delle Alpi Occidentali (quella fra il Cervino e il Monte Rosa), percorrendo anche in questo caso un itinerario sostanzialmente obbligato (se si vogliono toccare in giornata i punti estremi). Gli impianti di risalita (quasi tutte cabinovie e funivie) sono dei proiettili, per cui - nelle stesse 6 ore di sci e alla stessa velocità di "pascolo" di circa 30 km/h - il chilometraggio percorso è salito da 45-50 a 65 km (ben il 30% in più!). Tuttavia, come si vede dalla pendenza media molto modesta, si va davvero a passeggio per pistoni blandi e l'unico plus sono le lunghe tirate che fanno gli impianti (eventualmente con stazioni intermedie), consentendo così discesoni sino a 12 km di sviluppo e -1800 m di dislivello (la Piccolo Cervino - Cervinia).
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Per chiudere, ci sarebbe davvero da aprire un nuovo thread:
ma perché gli impianti del DSS vanno così piano, rispetto a quelli di Cervinia/Zermatt?
Mi sa che pensi troppo ai cateti e ai coseni e poco alle piste. Io conosco tutti i posti che hai citato ma le piste del Plan sono superiori a quelle di Cervinia e poi io vado a sciare e non a guardare il panorama. Cervinia mi piace ma troppo aleatoria per il vento e la parte italiana francamente noiosissima. Impianti veloci a Cervinia? ma quali hai preso? Mi sa che i tuo è un partito preso. E poi non sono località paragonabili soprattutto Plan e Cervinia. Badia è comoda per muoversi e variare le piste-.