Nella giornata di ieri ho finalmente avuto l'occasione di provare questo sci, durante una sessione di test della gamma Head per la prossima stagione.
Premetto che è la mia prima esperienza su uno sci di questo livello, usando abitualmente un più tranquillo all-mountain da 167cm e 82mm sotto al piede, e che sinceramente lo ritenevo un po' eccessivo per le mie capacità anche in virtù di una pessima forma fisica. Fortunatamente la prova ha smentito in buona parte i miei timori reverenziali verso questa categoria di attrezzi.
Purtroppo le condizioni della giornata non erano ideali: in quota nevicava e, oltre alla neve fresca, c'era già qualche avvallamento, mentre nel rientro verso valle comparivano ancora più mucchi e il terreno era sempre più molle e cedevole.
Comunque, appena messi ai piedi percepisco la "magrezza" che rende veramente immediata l'inversione di spigolo. Scesi dalla seggiovia, con gli scarponi ancora slacciati, un breve diagonale per raggiungere la massima pendenza mi fa immediatamente apprezzare la grande facilità e gentilezza nello sci anche in derapata. Una volta strette le scarpe sul secondo gancio, inizio la discesa con un cortoraggio. Inutile dire che è stato il migliore della mia vita: quasi senza accorgermene riesco ad inanellare una ventina di curve strette senza la minima interruzione che mi portano alla fine del pendio. Rispetto ai miei l'inversione è veramente fulminea, per la prima volta su un terreno compatto riesco a saltare da uno spigolo all'altro in una frazione di secondo senza il minimo slittamento.
Dal tratto pianeggiante successivo ho cercato di condurre lo sci, anche se ho desistito abbastanza presto per la bassa visibilità e il terreno accidentato. Ho notato che il centro stretto ancora una volta facilita l'inizio dell'arco, ma punisce di più gli errori di bilanciamento delle spalle e la poca convinzione nell'inclinazione delle caviglie, due aspetti su cui sto lavorando e verso i quali probabilmente il mio è più permissivo. Il raggio di curvatura mi è parso comunque non troppo ampio, a patto di mantenere la posizione corretta di corpo e piedi.
Faccio ancora un po' di corto ricavandone le stesse, ottime sensazioni.
Durante la discesa verso il paese (due muri di pista nera abbastanza ripidi e la restante rossa) inizio ad essere un po' stanco, e lo sci fa sentire l'arretramento sulla pendenza più elevata mostrandosi più reticente al cambio. Nonostante questo si riesce a scendere senza grosse difficoltà derapando leggermente di più al cambio di direzione e arrotondando le traiettorie: complice probabilmente la lunghezza, ho la sensazione di avere una sciata più armonica ed equilibrata, meno nervosa.
In sintesi, ho trovato in questo i.Speed uno sci frizzante e reattivo, soprattutto nel corto, ma al tempo stesso permissivo anche in derapata, su nevi sfatte e con sciatori debolucci e molto leggeri come me. Avrei solo voluto provarlo meglio sul duro e con archi più ampi.
Un pregio non da poco, ma credo sia comune a tutti i GS negozio, è che è molto comunicativo: fa capire immediatamente se si sta lasciando cadere la spalla sull'interno o se non si sta abbastanza avanzati. Infatti nelle successive discese con i miei, sicuramente più facili, ho avuto subito un feeling migliore e nel pomeriggio con le piste semi-deserte mi sono divertito a condurre archi medio-ampi chiudendo le curve molto meglio del solito anche sul ripido. Segno che il GS mi aveva indirizzato su un assetto più corretto e centrale.
Se avete avuto la pazienza di leggere fin qui, beh, spero di essere stato utile e, soprattutto, di non avervi annoiati!
Un'ultima informazione: ho visto in rete il modello della stagione corrente, che naturalmente si trova a prezzi molto più vantaggiosi, e come geometrie e disegno di punta e coda mi pare assolutamente identico a quello che ho provato. C'è stata qualche miglioria o è cambiata solo la serigrafia?
Premetto che è la mia prima esperienza su uno sci di questo livello, usando abitualmente un più tranquillo all-mountain da 167cm e 82mm sotto al piede, e che sinceramente lo ritenevo un po' eccessivo per le mie capacità anche in virtù di una pessima forma fisica. Fortunatamente la prova ha smentito in buona parte i miei timori reverenziali verso questa categoria di attrezzi.
Purtroppo le condizioni della giornata non erano ideali: in quota nevicava e, oltre alla neve fresca, c'era già qualche avvallamento, mentre nel rientro verso valle comparivano ancora più mucchi e il terreno era sempre più molle e cedevole.
Comunque, appena messi ai piedi percepisco la "magrezza" che rende veramente immediata l'inversione di spigolo. Scesi dalla seggiovia, con gli scarponi ancora slacciati, un breve diagonale per raggiungere la massima pendenza mi fa immediatamente apprezzare la grande facilità e gentilezza nello sci anche in derapata. Una volta strette le scarpe sul secondo gancio, inizio la discesa con un cortoraggio. Inutile dire che è stato il migliore della mia vita: quasi senza accorgermene riesco ad inanellare una ventina di curve strette senza la minima interruzione che mi portano alla fine del pendio. Rispetto ai miei l'inversione è veramente fulminea, per la prima volta su un terreno compatto riesco a saltare da uno spigolo all'altro in una frazione di secondo senza il minimo slittamento.
Dal tratto pianeggiante successivo ho cercato di condurre lo sci, anche se ho desistito abbastanza presto per la bassa visibilità e il terreno accidentato. Ho notato che il centro stretto ancora una volta facilita l'inizio dell'arco, ma punisce di più gli errori di bilanciamento delle spalle e la poca convinzione nell'inclinazione delle caviglie, due aspetti su cui sto lavorando e verso i quali probabilmente il mio è più permissivo. Il raggio di curvatura mi è parso comunque non troppo ampio, a patto di mantenere la posizione corretta di corpo e piedi.
Faccio ancora un po' di corto ricavandone le stesse, ottime sensazioni.
Durante la discesa verso il paese (due muri di pista nera abbastanza ripidi e la restante rossa) inizio ad essere un po' stanco, e lo sci fa sentire l'arretramento sulla pendenza più elevata mostrandosi più reticente al cambio. Nonostante questo si riesce a scendere senza grosse difficoltà derapando leggermente di più al cambio di direzione e arrotondando le traiettorie: complice probabilmente la lunghezza, ho la sensazione di avere una sciata più armonica ed equilibrata, meno nervosa.
In sintesi, ho trovato in questo i.Speed uno sci frizzante e reattivo, soprattutto nel corto, ma al tempo stesso permissivo anche in derapata, su nevi sfatte e con sciatori debolucci e molto leggeri come me. Avrei solo voluto provarlo meglio sul duro e con archi più ampi.
Un pregio non da poco, ma credo sia comune a tutti i GS negozio, è che è molto comunicativo: fa capire immediatamente se si sta lasciando cadere la spalla sull'interno o se non si sta abbastanza avanzati. Infatti nelle successive discese con i miei, sicuramente più facili, ho avuto subito un feeling migliore e nel pomeriggio con le piste semi-deserte mi sono divertito a condurre archi medio-ampi chiudendo le curve molto meglio del solito anche sul ripido. Segno che il GS mi aveva indirizzato su un assetto più corretto e centrale.
Se avete avuto la pazienza di leggere fin qui, beh, spero di essere stato utile e, soprattutto, di non avervi annoiati!
Un'ultima informazione: ho visto in rete il modello della stagione corrente, che naturalmente si trova a prezzi molto più vantaggiosi, e come geometrie e disegno di punta e coda mi pare assolutamente identico a quello che ho provato. C'è stata qualche miglioria o è cambiata solo la serigrafia?