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San simone riapre!!!
Dal corriere.it sezione Bergamo
Case per i profughi devastate dopo il sopralluogo della Prefettura
di Maddalena Berbenni
L’ingresso di un appartamento all’ex Albergo Pineta di Foppolo
Martedì mattina il sopralluogo della Prefettura. Ieri, il devasto. Il portoncino divelto. I vetri delle finestre in frantumi. I bagni distrutti. Le stanze a soqquadro. E Foppolo ripiomba nel clima grigio degli attentati. Vandalici? Intimidatori? Razzisti? Chi lo sa. La cosa certa è che, nella notte tra giovedì e venerdì, qualcuno si è infilato nei due mini appartamenti dell’ex albergo Pineta e si è scatenato. Niente di paragonabile al disastro delle seggiovie incendiate tra il 7 e l’8 luglio 2016, chiaro. Ma tempismo e modalità gettano un’ombra pesante (un’altra) sull’Alta Valle Brembana.
Una finestra danneggiata
Una finestra danneggiata
L’ex Pineta, chiuso da anni, è della San Simone evolution, la società che in passato aveva tentato il grande rilancio del comprensorio attraverso l’operazione London group. Sulle piste di San Simone, Comune di Valleve, è proprietaria, tra le altre cose, di una parte degli impianti e dell’hotel che in queste ore è sulla bocca di tutti: villeggianti e ragazzini, amministratori e avvocati. L’ipotesi che venga trasformato in una struttura di accoglienza per richiedenti asilo ha scatenato un putiferio. L’intenzione c’è e non c’è. Tutto è partito da un contatto tra l’amministratore della San Simone evolution, Franco Quarti, e la cooperativa Ubuntu, lecchese, specializzata in migranti, interessata anche ad altre realtà della Bergamasca, come Villa d’Adda. Presentata una lettera di manifestazione d’interesse in vista del bando che Via Tasso aprirà per trovare nuove strutture per il dopo-sbarchi, proprio insieme a un delegato della Prefettura, ai vigili del fuoco e all’Asl, la coop ha eseguito un sopralluogo preventivo tre giorni fa.
Così funziona. Le strutture vanno esaminate per comprendere se e quanti richiedenti asilo sono in grado di ospitare. L’esito non è noto, ma si parla di un albergo funzionante con 38 camere, che in estate dà alloggio anche ai Cre. È logico pensare che grandi ostacoli non ci siano. Volendo. Molto, cioè quasi tutto, dipende da come evolveranno le cose attorno al fallimento della Brembo Super Ski, la società pubblica che fino a quest’inverno ha gestito anche San Simone. C’è da capire se la ripartenza delle seggiovie è possibile. I curatori si stanno muovendo anche per raggiungere questo obiettivo.
I bagni danneggiati
I bagni danneggiati
Martedì — e questo è il punto inquietante — le verifiche della Prefettura si sono spinte fino a Foppolo. All’ex Pineta. Trattasi di tutt’altra situazione, perché l’edificio con 20 camere e due appartamenti è abbandonato da tempo e piuttosto conciato. Servirebbero non pochi lavori. È stato incluso, però, tra gli immobili che, dovesse concretizzarsi la peggiore delle ipotesi (gli impianti chiusi), Quarti potrebbe mettere a disposizione di Ubuntu.
A distanza di due giorni, ieri mattina, la scoperta dei danneggiamenti, concentrati nei due bilocali più defilati rispetto all’ingresso principale. Le porte erano state sprangate perché erano già stati presi di mira due volte. Mai trovati i responsabili. Chi è entrato ha spaccato un po’ di tutto: vetri, mobili, piastrelle. Se n’è accorto il tecnico comunale, che poi ha avvisato Antonio Marcogiuseppe, da tre anni gestore dell’hotel San Simone. Lui non commenta, Quarti nemmeno. Ma risulta che i carabinieri siano già stati informati.