Film "di montagna"

Ieri mi sono imbattuto in questo docu-film (su sky nature credo..)


Lo consiglio
 
Tempo fa invece, sulla Rai, mi ero imbattuto in un altro docu-film. Imperdibile per i frequentatori del Nord-Est.
@madflyhalf lo apprezzerà sicuramente

 
OK , non è proprio un film ma una serie, però la prima puntata della stagione 5 di Rocco Schiavone è particolare.

Se infatti il Vice-questore ci aveva già portato - ovviamente in Clarcks e Loden! - presso chalet in quota e sulle piste da sci (Chamois o Pila, non ricordo bene) questa è praticamente ambientata quasi tutta su Punta Helbronner, Skyway, Val Veny (Entreves).



Un cadavere (alquanto semovente) viene ritrovato sul ghiacciaio del Gigante e scatena una diatriba\collaborazione tra le polizie di Aosta e Chamonix.

- L'episodio merita innanzitutto per apprezzare il Monte Bianco (che in TV si vede di rado e non stanca mai...), inquadrato da entrambe i versanti.
- Poi per il lavoro di compositing effettuato per cancellare le "brutture" di confine all'altezza del Rifugio Torino (evidentemente non si poteva fare di più!).
- Inoltre viene spesso ripresa la vexata quaestio relativa alla linea di confine ed alla cima del Monte Bianco (...e non solo ! Schiavone lo spiega chiaramente) di cui i Francesi vorrebbero riappropriarsi (doveva proprio arrivare un romano per sollevare la questione?).
- Sempre in tema di mancata collaborazione con i cugini d'oltralpe, senza spoilerare c'è posto addirittura per la funivia della Val Veny in veste inedita.

E' sempre bello ammirare la Valle d'Aosta dal mio divano in Roma Sud...
Puntata comunque che presenta un caso interessante (speriamo si torni un po' al poliziesco, perché le ultime stagioni erano un po' troppo basate sui personaggi più che sulle storie).
 
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Molto bella questa puntata . A me in generale piace la serie (una delle pochissime della rai) dopo aver apprezzato tutti i libri
 
Molto bella questa puntata . A me in generale piace la serie (una delle pochissime della rai) dopo aver apprezzato tutti i libri
Non ho letto i libri ... onestamente ho cominciato a vederla per gustarmi un po' di VdA in tv pur odiando il personaggio di Schiavone, ma adorando Giallini qualsiasi cosa faccia 🙂

Le ultime stagioni mi sembravano un po' in calo (non so però se rispecchiano fedelmente i libri) , ma questa promette bene.
 

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sono fermo alla terza, che ha un po' stallato come ritmo, ma adesso riprendo...
 
sono fermo alla terza, che ha un po' stallato come ritmo, ma adesso riprendo...
Eh sì ... erano un po' troppe trame, tutte sospese ... ma quest'ultima invece è breve e piuttosto "stretta" e dinamica anche sulle trame sottostanti, decisamente in ripresa per me.
 
Non è un film ma su LA7 è in corso una puntata di Eden - Un Pianeta Da Salvare che Licia Coló ha annunciato come "sui ghiacciai" .
Inizio in Val Veny ai piedi del Monte Bianco.

A sensazione sembra una replica, quindi dovrebbe essere già disponibile online.

Edit: finora vediamo il ghiacciaio del Miage con il suo lago, un glaciologo, il Monte Bianco, la Skyway e le precedenti funivie, Messner legato a un pilone combatte(va) contro altri piloni, Walter Bonatti primo cittadino del M.Bianco, intervista a Danilo Callegari, innalzamento dei mari e Maldive, i politici subacquei, il Prof.Galli di Milano Bicocca che lavora alle Maldive, innalzamento temperature e barriere coralline, Licia sul ghiacciaio con Alex Campedelli, i carotaggi del progetto internazionale ICE Memory, Aruba e progetti di sostenibilità, Oslo e la sua cascata urbana (e apicoltura urbana) + altre cose...
 
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L'Alpinista [Prime Video]

Il film racconta in stile documentaristico, le straordinarie imprese di Agostino "Gustin" Gazzera, soprannominato il Vichingo delle Alpi, che a novant'anni armato di casco e picozza scalava ripide cascate di ghiaccio. Questa è la storia di un "operaio-alpinista" e del suo rapporto con la montagna.
Classe 1927, scomparso venerdì 11 gennaio 2019. Il suo è stato un amore senza tempo per le montagne, una passione ardente e infaticabile pure nella indisponibilità di mezzi e risorse e con l'immancabile bicicletta che dalla fabbrica lo conduce in montagna e dopo la discesa lo riporta al lavoro....

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Al di là del valore tecnico (che non so valutare) mi è piaciuta questa storia di altri tempi, di un uomo semplice che con scarsi mezzi ma evidentemente determinazione d'acciaio realizza passioni enormi: i doppi turni in fabbrica, seguire da ragazzo i più esperti e sognare ascoltando i loro racconti in rifugio, la bici lasciata sotto una tettoia (e sempre ritrovata!), le corde in prestito, fino all'incidente sulla Brenva in cui perde gli avanpiedi ... eppure continua lo stesso.

Mi è piaciuta la forza semplice - titanica ma schiva - lontana da action-cam e podcast ma alimentata solo da un bisogno interiore a cui non occorre mettersi in mostra.
La sua vicenda mi ha ricordato tempi diversi (dove bastava poco per essere felici, mi pare evidente. Mentre le complicazioni odierne hanno bisogno di alimentare vanità e frustrazione) ed ho trovato delle assonanze con le vicende dei fratelli Ollier (di cui ho conosciuto solo lo schivo ma inarrestabile Attilio) raccontate nel bel libro Fratelli E Compagni di Cordata nella cui prefazione Messner sottolinea le ben maggiori difficoltà, e la differente tempra, di quella generazione rispetto ai tempi attuali.
 
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Ieri mi sono imbattuto in questo docu-film (su sky nature credo..)


Lo consiglio

L'Alpinista [Prime Video]
che fantasia con questi titoli HIHIHI


8 montagne per me è stata una storia comune come tante altre, non raccontata benissimo. anche secondo me i paesaggi potevano essere molto più ricchi
 
Concordo su tutto: su 8 Montagne aggiungerei omissioni enormi ed inspiegabili, come le vicende dei 2 padri, peraltro cinematograficamente facili ed appetibili.
Senza quelle è la solita storia del matto/sociopatico che si rifugia in montagna... quasi l'ultimo jap di Iwo Jima.
 
Che è poi in sintesi la descrizione di chi ha scritto il libro...😁

Ma infatti quelli che vanno per montagne sono effettivamente dei sociopatici (io buon ultimo). 😁

fortuna che non ho letto il libro, se no la mia opinione peggiorava di molto

A me è piaciuto proprio per la parte tagliata dal film, pensa un po'. Il Ragazzo Selvatico secondo me è molto meglio.
Detto questo di quello che Cognetti sostiene fuori dai libri non mi frega 'na ceppa.
 
Infinite Storm
2022 - Thriller, Avventura, Dramma 1h 37m
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Una storia di sopravvivenza che porta a trovare sé stessi, in modo del tutto imprevedibile.

Naomi Watts ripercorre la vera impresa compiuta da Pam Bales, un’escursionista che ha rischiato la propria vita per salvare quella di uno sconosciuto che sentiva di "dover" morire in montagna; in una ricorrenza molto particolare Pam si prepara ad affrontare il Monte Washington malgrado le preoccupanti previsioni meteo e gli inviti degli amici a desistere.
Ma Pam non è una sprovveduta: era una soccorritrice ed è preparata per qualsiasi emergenza. Conosce bene quell'ascesa che per lei è un rito personalissimo, un modo per affrontare i propri mostri interiori, e forse con il suo vissuto vede il pericolo imminente in una prospettiva diversa...
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Però durante la bufera incontra uno sconosciuto, non attrezzato, impreparato e semi-assiderato che non sembra avere a cuore la propria vita, e che con comportamenti irrazionali non appare molto diverso da un bambino inerme.
Cosa lega - inconsapevolmente - i due protagonisti e chi è davvero che porta soccorso a chi ?
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Il film (stante la quasi onnipresente tormenta del titolo!) non offre moltissimo con le panoramiche ma si regge su una Naomi Watts titanica (attrice non abbastanza apprezzata) sebbene ormai matura, eppure forte e bella nella propria determinazione (anche quella di combattere gli anni che passano inesorabili: c'è del sottotesto?) e riesce a trasmettere bene quella "vibrazione" silenziosa tipica di chi ha conosciuto il dolore, e ne rimane sempre consapevole o perseguitato pur senza doverlo esibire.
Frase-cult: "La montagna ? Più economica della pscicoterapia. Ti ascolta sempre ... e non parla mai".
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Suggerisco di non cercare info sulla trama, a forte rischio spoiler sui principali siti. Malgrado il percorso tostissimo in quelle condizioni, la vera esplorazione qui è interiore e se già conosci la meta il percorso vale poco o nulla.

Un po' spiazzante (come spiazzata rimane a un certo punto la protagonista), ma a me è piaciuto.
 
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