Curiosità storiche, linguistiche, ecc. ecc. - O vero [sic] come si divertono i Nerd skifosi quando la geografia non basta più

In questi giorni in Euskadi (paese Basco) si corre la Korrika - una corsa / marcia per la raccolta fondi e la promozione della lingua più antica d'Europa tuttora parlata - il basco o, come la chiamano loro, l'Euskara.

Corrono per 11 giorni e 10 notti circa 2500km in tutta la regione storica.



L'idea è semplice: un bastone di legno con un messaggio segreto di sostegno all'Euskara viene passato di mano in mano e attraversa l'intero Paese Basco. Una volta raggiunta la destinazione, il messaggio verrà letto al pubblico del raduno finale. Lungo tutto il percorso le persone si alternano portando il bastone di legno, seguite da stendardi, bandiere e musica. Nei villaggi e nelle città la corsa assume la forma di una manifestazione di massa. Portare il testimone è un onore speciale. Club, organizzazioni e aziende acquistano a questo scopo alcuni tratti del percorso. Il denaro raccolto servirà a finanziare le scuole basche dell'AEK, organizzazione che insegna Euskara agli adulti in tutte le province dei Paesi Baschi.
Dalla prima Korrika nel 1980, l'evento è diventato uno degli eventi principali a sostegno dell' Euskara e dell'intero Paese Basco. Con il motto “Harro Herri” (gente orgogliosa), quest'anno si svolge la 23a edizione, percorrendo oltre 2.700 km. Si stima che nel corso degli anni diverse centinaia di migliaia di persone abbiano preso parte alla Korrika. Queste cifre mostrano quanto la società basca sia impegnata nei confronti della sua lingua. La partecipazione aumenta ogni anno e
migliaia di persone si offrono volontarie per aiutare a organizzarla unendosi ai comitati di villaggio o distretto o aiutando a organizzare altre attività culturali.

Ma la Korrika non si svolge solo nei Paesi Baschi. La diaspora basca e altri sostenitori dei Paesi Baschi organizzano iniziative simili in tutto il mondo contemporaneamente ad ogni edizione. Inoltre, anche altre minoranze nel mondo hanno iniziato a correre per la propria lingua, come in Catalogna o Galizia.

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Qui la diretta :)
 
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^ Sono immagini di banconote della Banca Nazionale Austro-Ungarica.

Sul recto il valore nominale è espresso, oltreché in tedesco, in ceco (Praga, Brünn ... ), ruteno (Cernovizza ... ), polacco (Cracovia, Leopoli ...), italiano (Trento, Pola ... ), sloveno (Lubiana ... ), croato (Zagabria ... ), serbo (Sarajevo ... ) e rumeno (Arad, Hunedoara ... ).
Sul verso unicamente in ungherese.

Mi sono sempre chiesto come mai manchi lo slovacco e non ho mai trovato risposta.

PS: forse l'avevo già chiesto da qualche altra parte nel forum ma non riesco a trovare la discussione ...
 

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Mi sono sempre chiesto come mai manchi lo slovacco e non ho mai trovato risposta.
Perché gli Slovacchi erano parte integrante del regno ungherese e non hanno mai avuto una loro "autonomia" o unità territoriale - amministrativa, quindi nessuna lingua ufficiale.

Guarda lo stemma "Ungarn" e riconoscerai all'interno la parte slovacca.

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Infatti lessi che siccome gli ungheresi nel regno erano numericamente una piccola minoranza hanno dovuto magiarizzare gli altri popoli (soprattutto perché gli austriaci tendevano al modello federalista, mentre gli ungheresi volevano lo stato unitario). Processo durato più di 100 anni con periodi più o meno intensi. Si stima che anche oggi parte degli ungheresi che si dichiarano tali sono in realtà ucraini o rumeni (o altra etnia) magiarizzati.

In quanto agli Slovacchi, per secoli le loro élites hanno preferito parlare o il ceco slovakizzato o l'ungherese, le due lingue più "prestigiose". Quindi anche lo slovacco scritto si è sviluppato tardi. Il risveglio del "sentimento nazionale" degli Slovacchi ha coinciso infatti col periodo di magiarizzazione e nonostante qualche rivolta che inizialmente sembrava promettere bene (avendo anche l'appoggio di Vienna), dopo il Compromesso del 1867 (la divisione delle competenze tra i 2 regni) il politica di magiarizzazione ha stroncato ogni tentativo di "lotta nazionale" degli slovacchi.

Di fatto quindi verranno riconosciuti solo come parte della nuova Cecoslovacchia dopo la fine della 1a guerra mondiale.

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Per quanto riguarda la Cechia e la presenza di etnia tedesca al suo interno, leggevo un mesetto fa che lo stato ceco ha deciso di riconoscere i diritti della popolazione di etnia tedesca, quindi promuove scuole in lingua, media, cultura etc. Questo senza che ci fosse una richiesta da parte della Germania. Come invece succede nel caso dell'Ungheria che se ne esci ogni tot con richieste in difesa degli ungheresi, a loro detta, repressi dagli altri stati (Ucraina, Romania). Tra l'altro l'Ungheria dagli anni 90 in poi ha cercato di dare la cittadinanza a tutti gli ungheresi (o presunti tali) che vivono all'estero in paesi confinanti.
In generale per parte dell'attuale popolazione ungherese il trattato di Trianon è considerato il trauma più grande di sempre.
Da qui anche la tendenza ad essere più amici della Russia (che dell'Europa).
 

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Ciò che più sorprende nelle banconote è la presenza del romeno tra le lingue del lato "austriaco", se si pensa che, a occhio, il 95% dei parlanti questa lingua abitava la Transilvania ungherese. Tanto di cappello agli austriaci che, per rispetto dell'esigua minoranza rumena della Bucovina, inserirono anche la loro lingua tra le tante da essi tutelate. Discorso analogo si potrebbe fare per il croato, anche se la percentuale di parlanti dal lato austriaco (Dalmazia e parte del Litorale) pesa certamente di più rispetto al rumeno della Bucovina.

anche lo slovacco scritto si è sviluppato tardi. Il risveglio del "sentimento nazionale" degli Slovacchi ha coinciso infatti col periodo di magiarizzazione

Vero.



:)

Per quanto riguarda la Cechia e la presenza di etnia tedesca al suo interno, leggevo un mesetto fa che lo stato ceco ha deciso di riconoscere i diritti della popolazione di etnia tedesca, quindi promuove scuole in lingua, media, cultura etc.

Presenza quantificabile in ?

In generale per parte dell'attuale popolazione ungherese il trattato di Trianon è considerato il trauma più grande di sempre.
Beh, sfido, gli ungheresi rimasti fuori dai confini erano numericamente superiori a quelli rimasti dentro ...
 
⬆️
⬇️
[Im Verband des Königreiches Ungarn lebten 1910 ca. 3,5 Millionen Menschen, die sich zur rumänischen Sprachgruppe bekannten, was 16,1 % der Bevölkerung der ungarischen Reichshälfte entsprach. In Cisleithanien lebten Rumänen in der Bukowina. Mit rund 300.000 Sprechern stellten sie mit 34,4 % in diesem Kronland die zweitgrößte Sprachgruppe nach den Ruthenen.]

Bedeutend für die Geschichte der rumänischen Nationswerdung war die Tatsache, dass sich ihre Siedlungsgebiete nicht nur auf die Habsburgermonarchie beschränkten. Der größere Teil dieser südosteuropäischen Sprachgruppe lebte in den historischen Fürstentümern Walachei und Moldau, zwei Regionen, die in der Frühen Neuzeit in Abhängigkeit vom Osmanischen Reich gestanden waren. Von hier aus nahm die Entstehung des rumänischen Nationalstaates ihren Anfang, als sich diese Gebiete im 19. Jahrhundert aus der türkischen Oberherrschaft emanzipierten, ein Prozess, der 1859/61 in der Bildung des Fürstentums Rumänien gipfelte. Die Existenz eines souveränen Nationalstaates förderte den Irredentismus der rumänischsprachigen Minderheiten in der Habsburgermonarchie, die in diesem nun eine Schutzmacht und eine Stütze für ihr nationales Selbstbewusstsein sahen.

...

In der Folge identifizierten sich die Vertreter der Rumänen während der ungarischen Revolution und des Freiheitskrieges von 1848/49 nicht mit dem ungarisch-magyarischen nationalen Program – im Gegenteil: Die Walachen sahen im Kaiser im fernen Wien ihren Schutzherrn gegen die magyarische Übermacht und beteiligten sich an der Niederschlagung der ungarischen separatistischen Bestrebungen. Dies äußerte sich vor allem in lokalen Aufständen gegen die ungarischen Grundherren, woraus wiederum die explosive Mischung aus nationalen und sozialen Motiven sprach.

Die Loyalität schien sich bezahlt zu machen: Als Entgegenkommen Wiens – vor allem aber um die magyarische Position zu schwächen – wurde Siebenbürgen ein eigenes Kronland, das zwar weiterhin Teil der Krone Ungarns blieb, in dem die Rumänen aber nun die Mehrheit stellten und durch Repräsentanten im Landtag vertreten waren.

.....


Per chi fosse interessato ma non ha tempo di tradurre :
il rumeno divento lingua ufficiale soprattutto perché Vienna riconobbe la nazionalità rumena come maggioritaria all'interno della Transilvania.
 
a occhio, il 95% dei parlanti questa lingua abitava la Transilvania ungherese [...] esigua minoranza rumena della Bucovina

Im Verband des Königreiches Ungarn lebten 1910 ca. 3,5 Millionen Menschen, die sich zur rumänischen Sprachgruppe bekannten [...] In Cisleithanien lebten Rumänen in der Bukowina [m]it rund 300.000 Sprechern
Il mio calcolo "a occhio" non era così errato: 92,10% Transilvania e 7,90% Bucovina.
 
Die Loyalität schien sich bezahlt zu machen: Als Entgegenkommen Wiens – vor allem aber um die magyarische Position zu schwächen – wurde Siebenbürgen ein eigenes Kronland, das zwar weiterhin Teil der Krone Ungarns blieb, in dem die Rumänen aber nun die Mehrheit stellten und durch Repräsentanten im Landtag vertreten waren.
Die Verfassungsurkunde vom 4. März 1849 führt folgende Kronländer auf: Erzherzogtum Österreich ob und unter der Enns, Herzogtum Salzburg, Herzogtum Steiermark, Königreich Illirien („bestehend: aus dem Herzogtum Kärnten, dem Herzogtum Krain, der gefürsteten Grafschaft Görz und Gradiska, der Markgrafschaft Istrien und der Stadt Triest mit ihrem Gebiete“), gefürstete Grafschaft Tirol und Vorarlberg, Königreich Böhmen, Markgrafschaft Mähren, Herzogtum Ober- und Nieder-Schlesien, Königreiche Galizien und Lodomerien mit den Herzogtümern Auschwitz und Zator und dem Großherzogtum Krakau, Herzogtum Bukowina, Königreiche Dalmatien, Croatien und Slavonien mit dem croatischen Küstenlande, der Stadt Fiume und dem dazu gehörigen Gebiete, Königreich Ungarn, Großfürstentum Siebenbürgen mit Inbegriff des Sachsenlandes und der wiedereinverleibten Gespanschaften Krászna, Mittel-Szolnok und Zárand, „dann dem Distrikte Kövar und der Stadt Ziláh (Zillenmarkt), den Militärgränzgebieten und dem lombardisch-venetianischen Königreiche.“

^ Quindi dal 1849 al 1867 ... sarebbe interessante andare a vedere com'erano le banconote prima del 1849 :unsure:
 
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