Laggggente e il pericolo 4

Ciao!
Facebook: manco mi sono mai iscritto perchè ricordo i lunghi coltelli di un pur bellissimo sito di snowboard.. ed era ancora il 2003! Purtroppo ho avuto diverse anche recenti prove di come i social portino sempre a leggere il messaggio di un altro nel modo peggiore, quando la stessa frase detta di eprsona passerebbe inosservata o quasi.
Campo Felice: è particolare, con questa forma a catino e con pendenze che all'improvviso possono essere importanti. A natale credo di essere passato nella zona in questione... Mentre da altra parte pensavo di passare sicuro proprio in un passaggio aperto fra due zone di alberi, ma subito sotto la pendenza aumentava e avendo cominciato a sentire cantare forte il pendio sotto i piedi come scitto altrove mi sono fermato e sono risalito a piedi senza tavola lungo una linea di alberi per non mettere pressione ulteriore al pendio. Sotto c'era un alto boschetto di alberetti. Sta di fatto che mi pare di aver pregato, avevo la maniglia dell'airbag ben fuori e pronta e un notevole senso strano proveniente da sotto le chiappe, brrr. Ah lì gli alberi (faggi?) sono abbastanza stretti per cui è difficile farsi i boschetti puri e semplici come da noi.
Sport a rischio di morte (sgratsgrat). Sì certo, ma non è che (come ripeto a mia madre) a stare in pista si rischi di meno, fra quelli che si sentono figli di Herman Majer e fra possibili incidenti anche autoprovocati, e se si osserva mi sa che finora ne sono morti più così che per slavine. Preferisco andare dove posso vedermela cercando di arrangiarmi col mio vecchio processore brain '67 che affidarmi alle dubbie qualità degli altri nuovissimi processori cerebrali che mi arrivano da dietro. Ah poi io d'estate raddoppio col windsurf, che talvolta altro che pericolo potenziale, lo vedi proprio reale...
Ma c'è la viè e a mi me piase cussì ;-))
 
Il mio dire"è uno sport in cui si muore" è riferito non tanto al confronto con altri sport ma in risposta a tutti quelli che mi dicono,e sono molti, che loro praticano il freeride o lo skialp in sicurezza perchè "sanno valutare" e sono davvero convinti che a loro non succederà nulla,salvo poi vederli in faccia quando qualcosa succede e leggere quella espressione che recita:"ma allora succede davvero!"
 
Un grosso limite specie nel mondo FR è "nn saper rinunciare" ed il fatto di non avere spesso possibilità di verificare il pendio come spesso accade allo skialp che in salita può valutare eventuali pericoli anche in funzione della linea di discesa
 
Un grosso limite specie nel mondo FR è "nn saper rinunciare" ed il fatto di non avere spesso possibilità di verificare il pendio come spesso accade allo skialp che in salita può valutare eventuali pericoli anche in funzione della linea di discesa

Si e no,lo skialp resta li per molto tempo(cambiano condizioni) in più dove si trova non può sapere se 50 metri più su c'è una gonfia....sono entrambi situazioni imprevedibili,magari presumibili.....ma non prevedibili al 100%
 
si succede e quando succede molte persone rimpiangono di non avere speso 900 euro di attrezzatura......bisogna rompere le scatole alle persone fino anche allo sfinimento: se esci (anche per due tracce bordo pista) ci vogliono: ARTVA, pala e sonda....e possibilmente Airbag.....ma soprattutto ci vuole anche che tu abbia fatto un bel corso per sapere usare tutto questo....ci vogliono zone nelle stazioni importanti dove tu puoi esercitarti......pensate per un minuto cosa vuole dire avere un tuo amico sotto e tu con pochi minuti a disposizione per trovarlo....o sai veramente come funziona Artva e resto oppure ti tremano mani e polsi, e tu non si in grado di fare le cose giuste al momento giusto!
 

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Si ma almeno l'arva in funzione passiva lo dovrebbero avere tutti quelli che proprio non stanno sempre e solo in pista, ormai un buon tre antenne costa un quinto di un Iphogn e insomma non c'è scusa per non averlo, almeno per farsi trovare dai soccorsi prima dei fatidici 20 minuti.
Poi un corso non costa un granché ma per i più pigri vedo che ormai sempre più gli artva o arva sono autointelligenti. Però ovunque vada io apro poi l'arva in ricezione davanti al rifugio e mai che becchi un segnale...
 
Ultima modifica:
Specialmente riguardo l'episodio di Tarvisio e le sonseguenti polemiche sul profilo del coinvolto.

Nessuno in montagna dovrebbe "incarnare" la SICUREZZA (tranne forse un operatore CNSAS impegnato in un'operazione) in primo luogo perché la sicurezza in senso assoluto non esiste e inoltre perché dietro incidenti del genere ci sono mille variabili/trappole "psicologiche"/euristiche che da sempre (purtroppo) coinvolgono tutti indistintamente. Fransson, JP, Rosenbarger...R.I.P.

Questa operazione di profiling estensiva del coinvolto (vita,morte,miracoli), compiuta con una solerzia da parte dei sig. Giornalisti davvero inaspettata, serve solo a fomentare e amplificare le sicurezze dei profani ("EcCo ERA puRe EsPeRto vERgoGNIaAAaa!1!1!") per poi incanalarle nella solita polemica squallida.

Io non mi soffermo a discutere nessuno di questi episodi perché l'errore umano/di valutazione/imputabile a mille altri motivi è già ben che evidente e il coinvolto ne è e ne sarà ben consapevole per tutta la sua vita. Con o senza l'approvazione della sig.ra Opinione Pubblica.

Occhio a farsi dare dell' "esperto" a destra e manca, nel dubbio dire a tutti che si è l"ultimo dei *******i (che è la verità poi)e volare bassi.
 
Figurati che tempo fa mia madre aveva sentito un servizio sul pericolo valanghe in val d aosta ( le nevicate di inizio gennaio se non ricordo male) ed aveva deciso che doveva avvisarmi se non impedirmi di andare in montagna a me che vivo in friuli e scio fra friuli e austria dove non nevicava da almeno 2 settimane......c è stata una valanga a Courmayeur, non andare a sciare a Pramollo che è pericoloso......

per le mamma, il peicolo valanghe è sempre 6, generalizzato su tutto arco alpino ove ci sia un monte da sciare ;)

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si succede e quando succede molte persone rimpiangono di non avere speso 900 euro di attrezzatura......bisogna rompere le scatole alle persone fino anche allo sfinimento: se esci (anche per due tracce bordo pista) ci vogliono: ARTVA, pala e sonda....e possibilmente Airbag.....ma soprattutto ci vuole anche che tu abbia fatto un bel corso per sapere usare tutto questo....ci vogliono zone nelle stazioni importanti dove tu puoi esercitarti......pensate per un minuto cosa vuole dire avere un tuo amico sotto e tu con pochi minuti a disposizione per trovarlo....o sai veramente come funziona Artva e resto oppure ti tremano mani e polsi, e tu non si in grado di fare le cose giuste al momento giusto!

si chiama educazione alla montagna, e soprattutto usare la testa.
purtroppo siamo ancora abbastanza indietro quanto a cultura e comportamento nel fuoripista , inteso come pratica normale, tanto che viene vista come attività da colpevolizzare sempre e comunque , tanto torna sempre comodo farlo .
le stazioni sciistiche investono su impianti e piste sempre tirate al massimo, industria turistica deve vivere con quello, il resto non porta denaro ma rotture di marroni( bonificare il territorio circostante per esempio )
in realta anche questo turismo va incentivato proprio per quanto puo dare a località magari piu piccole o non provviste di estesi impianti di innevamento programmato e piste kilometriche .
pero anche da parte degli utenti ci deve essere la capacità e l'umilta nel fare fuoripista ( che non è solo selfi e go pro ) ;)
 
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