Ho letto in modo quasi morboso Le otto montagne di Paolo Cognetti. Ho scoperto di recente questo scrittore cui mi lega l'età, siamo quasi coetanei, e l'amore per la montagna se pur vissuto e interpretato in modo diverso. Ieri Cognetti su Repubblica ha ribadito il suo non amore per gli sciatori e per lo sci. Sostiene e credo che non lo faccio solo per marketing che andare in montagna vuol dire farlo lentamente e sui sentieri. Lo sciatore consuma la montagna come lo consuma lo sci con le piste e gli impianti. Nello specifico su Repubblica ieri Cognetti manifestava tutte le sue perplessità sulla possibilità di collegare il comprensori di Cervinia a quello del Monte Rosa. Il suo odio per Cervinia è noto: "andrebbe abbattuta". Ovviamente il riferimento è ai palazzoni che caratterizzano il paese.
Devo dire che Le otto montagne è un romanzo straordinario per me e pure per i giurati del premio Strega perchè descrive in modo semplice e realistico la passione per la montagna e le sensazioni che si provano andando per sentieri.
Ma su Cognetti mi fa piacere sapere da voi come lo valutate
Devo dire che Le otto montagne è un romanzo straordinario per me e pure per i giurati del premio Strega perchè descrive in modo semplice e realistico la passione per la montagna e le sensazioni che si provano andando per sentieri.
Ma su Cognetti mi fa piacere sapere da voi come lo valutate