Ritorno all'epoca del proporzionale?

Io credo che, prima di discutere la legge elettorale, sia necessario chiarire qual’è il risultato desiderato, ovvero cosa si pensa debba uscire dalle elezioni.

Gli estremi sono concettualmente due.

i) Dalle elezioni esce “il vincitore”, un singolo individuo o partito che rappresenta una sola parte politica e che in completa autonomia decide le sorti del paese fino a nuove elezioni, senza dover scendere ad alcun compromesso con le altre parti.
La stabilità del governo è assicurata nel parlamento, ma al prezzo di potere potenzialmente scontentare con ogni provvedimento la maggioranza assoluta degli elettori.

ii) Dalle elezioni esce la composizione del parlamento, rappresentativo di tutto il paese, nel quale ogni posizione politica ha una forza proporzionale alla sua base elettorale.
Le decisioni sono prese dal parlamento nel suo complesso e devono dunque accontentare la maggioranza assoluta degli elettori, idealmente ogni legge approvata dal parlamento sarebbe anche approvata se messa a referendum.

Se lo scopo è la prima ipotesi, allora la legge elettorale deve necessariamente prevedere un grande premio di maggioranza, così importante da rendere praticamente inutile l'esistenza delle opposizioni. Idealmente si potrebbe assegnare il 100% del parlamento al partito che ottiene la maggioranza relativa alle elezioni.
In questo caso una legge elettorale corretta potrebbe essere un sistema tipo Condorcet, ognuno ordina le preferenze e vince l'opzione che prevarrebbe in un ballottaggio a due contro ogni altro candidato.

Nella seconda ipotesi, invece, idealmente basterebbe un proporzionale puro, ma si dovrebbe essere in grado di discutere civilmente e giungere di volta in volta al migliore compromesso possibile (senza gridare allo scandalo se due forze politiche trovano un accordo).

Poi si può discutere su come mediare tra i due estremi per adattarsi alla realtà, dando una rilevanza anche se non decisiva alle opposizioni nella prima ipotesi o invece, nella seconda ipotesi, dando più stabilità al governo assegnando un premio, non eccessivo, al partito di maggioranza o mettendo una soglia di sbarramento.

Personalmente, tra stabilità e rappresentatività, tenderei a privilegiare il secondo aspetto.


Ilm

P.S. ribadisco ancora una volta che non esiste una legge elettorale che possa supplire alla incapacità dei politici.
Politici inetti produrranno leggi inefficaci o dannose, a prescindere dalle regole con la quale vengono eletti.
Sta agli elettori selezionare una classe politica capace e onesta (non basta una delle due purtroppo).

Post da incorniciare. Complimenti per l'esposizione.
 
Visto il risultato del referendum pare tramontata l'idea di un sistema elettorale fortemente maggioritario con il ritorno ad un proporzionale più o meno puro con collegi uninominali o leggero premio di maggioranza.

Cosa ne pensate? quale potrebbe essere una buona legge elettorale?

Andremo incontro ad elezioni senza un vincitore con grandi coalizioni (un proporzionale puro che obbliga la ricerca della coalizione dopo l'elezione, dunque senza un candidato premier)?



Speriamo di riuscire a confrontarci civilmente


proporzionale? dio lo volesse, ma purtroppo penso che non se ne fara' nulla. fosse per me tornerei al proporzionale puro della ''prima republica''.
 
Non conosco nessun paese evoluto che abbia proporzionale puro senza neanche un bello sbarramento.
In canada per esempio il partito che ha preso meno del 40% ha una solidissima maggioranza in parlamento che potrebbe addirittura permettere di rendere efficaci legalmente leggi in rottura alla costituzione.
 

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non sempre un paese cosiddetto evoluto e' anche sano e socialmente avanzato. comunque dopo l'ultima volta meglio se mi taccio subito, le mie idee sono troppo impopolari.
 
Emiliano, il proporzionale puro ha il pregio della rappresentatività piena... ma nel nostro paese ha già dati amplissime prove di essere disfunzionale.

Meglio un sistema che, con le ovvie correzioni proporzionali (così nessuno rimane fuori dal circuito democratico, cosa sempre pericolosa) consegni comunque a qualcuno l'onore e l'onere di governare e ... al tempo... ci lasci la possibilità di mandarlo a casa se, dopo una legislatura (o prima in caso di crisi) abbia dimostrato di governare male.

Perchè il ns. è un paese dove (ad arte) vengono mantenute le divisioni aprioristiche ... stile guelfi e ghibellini... i cittadini vengono indotti a ragionare da tifosi, poco interessati a vedere se chi hanno votato faccia bene oppure no.

Invece bisogna imparare ad essere oggettivi ed ipercritici proprio nei confronti di chi abbiamo votato.... e pretendere che se ne vada a casa se ha esercitato male la delega che gli consegniamo.
Ergo: è bene che, senza esagerazioni furbette, ci sia qualcuno cui viene data la chance di governare... se fa bene... bene, se no a casa... avanti un altro.
 
In un paese in cui al centro del sistema istituzionale c'è il parlamento anche la sfiducia costruttiva non ha senso. Un governo in carica che non ha la totale fiducia del parlamento non potrebbe fare nulla. Neanche una leggina di bilancio o una conversione di decreto legge.
 
In un paese in cui al centro del sistema istituzionale c'è il parlamento anche la sfiducia costruttiva non ha senso. Un governo in carica che non ha la totale fiducia del parlamento non potrebbe fare nulla. Neanche una leggina di bilancio o una conversione di decreto legge.

questo puo' accadere anche adesso. la sfiducia costruttiva non e' quel sistema per cui non si puo' sfiduciare un governo se non c'e' n'e' gia' pronto un altro come alternativa?
 
Si emiliano, ma come cacchio lo fai un governo col proporzionale, oggi come oggi... ??

Non è più roba da pentapartito... ed io che ho l'età per ricordarli, ti dico: MENO MALE !!
 
Il problema sono gli italiani, non la legge elettorale. Insomma se ovunque ci sono governi stabili ciò non avviene per chissà quale alchimia costituzionale che noi, unici, non siamo stati capaci di far nostra...qui da noi è il tutti contro tutti, l'uomo-atomo che pretende di farsi sistema....insomma va ribaltato il nesso causale: non siamo così a causa della legge elettorale, è la legge elettorale ad esser così a causa nostra.

Secondo me dobbiamo capire un po' come gira l' economia nel nostro paese e soprattutto chi la fa girare e a discapito di chi ; inoltre quando si analizza un problema per cercare una possibile soluzione non si deve partire da quello che vediamo "con una prima occhiata" ma come dice anche Mattarella guardare all' origine di un problema.
Secondo voi oggi quel' è il problema principale ?
Ripeto "secondo voi" anche senza far riferimento ai problemi che dicono tutti i giorni in televisione o sui giornali . Ripeto "anche"
 
questo puo' accadere anche adesso. la sfiducia costruttiva non e' quel sistema per cui non si puo' sfiduciare un governo se non c'e' n'e' gia' pronto un altro come alternativa?

E dimmi tu a cosa serve un governo in carica che di fatto non può operare perché il parlamento non approva ogni sua decisione ma allo stesso tempo non si riesce a trovare un altro governo che abbia la piena fiducia del parlamento?
 
Non capisco come mai chi ottiene il maggior numero di voti non riesce mai a portare avanti con tranquillità il
progemma elettorale per cui sono stati votati. Questo secondo me è un problema.
 
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