Sciare la musica classica: partiamo con le piste blu

Wagner, secondo me, va approcciato tardi. Ecco lui è una nera. Ma anche i pezzi di Schoenberg e Berg indicati non scherzano quanto a impegno nell'ascolto.

Verdi non fu mai un prodigio giovanile, anzi, crebbe nel corso della vita. Il Nabucco è eseguito soprattutto per il valore risorgimentale attribuitogli, ma musicalmente mi sembra un mappazzone. Ma appunto, Verdi non si ferma lì. Quello che io considero il suo primo vero capolavoro è il Rigoletto, poi da lì è un crescendo artistico che culmina con Otello e Falstaff, due capolavori assoluti. Certa cattiva musicologa le considera opere wagneriane, grandissima stupidaggine, sono qualcosa di nuovo che allo stesso tempo è una sintesi della musica vocale scritta fino ad allora, dai madrigali, fino a Wagner appunto. Falstaff è l'unica opera che dell'Ottocento che può dirsi attuale nel Novecento. Nel Wozzeck, nella Lulu, nel Moses und Aron, e anche nel Grand Macabre di Ligeti, c'è pochissimo Wagner, anzi non ce n'è proprio, ma c'è la grande, enorme eredità del Falstaff..
Di Verdi sono degne di nota anche la musica sacra, e il quartetto in mi minore.

Se poi uno vuole scoprire il mondo dell'opera un ottimo inizio è Cavalleria Rusticana di Mascagni, un vero capolavoro, poi Puccini, Mozart, Rossini, Donizetti (solo poche opere sue sono veri capolavori), e appunto, Verdi.

Di Rossini un pezzo veramente straordinario è la Petit Messe Solennelle, nella versione originale per coro, soli, due pianoforti e harmonium. La versione orchestrale non è ugualmente affascinante. Tuttavia trovare belle esecuzioni nella forma originale è un impresa. Io ebbi la fortuna di sentirla dal vivo alla Primavera di Baggio, l'anno scorso.

Visto che avete introdotto il terreno impervio delle avanguardie del Novecento, non posso non suggerire G. Ligeti, uno dei più grandi geni del secondo Novecento. Di lui degli ascolti da consigliare sono: Musica Ricercata, gli Studi per Pianoforte, il Concerto per Pianoforte e Orchestra, Atmosphere, Lux Aeterna, il Requiem.
 
Per quella che è stata la mia esperienza io ho sempre ascoltato musica classica fin da bambino. Ma molti autori mi sono rimasti a lungo incomprensibili o non particolarmente emozionanti. Poi in ogni epoca della mia vita o dipendendo dalle mie preoccupazioni ho sempre avuto intercalarsi di autori favoriti o più ascoltati. Ma spesso quello che per me è stato un fattore per riuscire ad apprezzare meglio e vivere in modo diverso la musica di un certo autore è stato sentirla dal vivo ad un concerto.

L'ultimo per esempio mentre ero a Leno nel bresciano per uno scavo archeologico. Un concerto di Ravel con alcuni altri compositori impressionisti. Ecco fino ad oggi non ero mai riuscito a farmi piacere particolamere la musica impressionista invece ora me ne sono interessato maggiormente. Non è cge la capisca di più (sono un tronco per la musica) ma l'ascolto con maggiore emozione e piacere.
 
Qualcuno che ascolta musica gregoriana, medievale (per medievale intendo musica medievale, non gruppi moderni che ci mettono una cornamusa e pensano sia automaticamente medievale), polifonica e rinascimentale?
 
Ecco vedi, per me è il contrario. Premesso che nessuno degli esecutori che avrei la possibilità - io - di vedere dal vivo (beh, una volta ho sentito Schiff - Bach e Schumann - ma è stato un unicum) eguaglierebbe quelli dei cd, ai concerti non riesco a concentrarmi: una volta a quello seduto a fianco ho chiesto di togliersi l'orologio perchè nelle pause sentivo il meccanismo...insomma non fa per me. In caso di grandi volumi orchestrali va un po' meglio, ma solisti e camera non riesco. Poi sono timido e in mezzo alla gente non ho la tranquillità necessaria.
 
Ecco vedi, per me è il contrario. Premesso che nessuno degli esecutori che avrei la possibilità - io - di vedere dal vivo (beh, una volta ho sentito Schiff, ma è stato un unicum) eguaglierebbe quelli dei cd, ai concerti non riesco a concentrarmi: una volta a quello seduto a fianco ho chiesto di togliersi l'orologio perchè nelle pause sentivo il meccanismo...insomma non fa per me. In caso di grandi volumi orchestrali va un po' meglio, ma solisti e camera non riesco.
Beh se sei così sensibile capisco. Io forse ho un orecchio più profano. E mi accontenterei di una sinfonia di Bethoveen suonata in una chiesa anzichè in una sala concerti (purchè l'acustica sia buona). Ma per me sentirla dal vivo è un elemento importante. Per esempio certe composizioni estratte da una "messa" o certe composizioni come il succitato "ave verum" preferisco ascoltarlo nel luogo e nelle circostanze per il quale è stato composto. Non sono credente ma alle volte vado a messa solo per la musica. E sentirle durante il rito comprendendone le parole mi da l'idea non di ascoltarla. Ma di viverla.
 

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Beh, certo...ad esempio sentire l'organo nel buio di una cattedrale in un concerto serale è un'esperienza da provare....
 
Ecco vedi, per me è il contrario. Premesso che nessuno degli esecutori che avrei la possibilità - io - di vedere dal vivo (beh, una volta ho sentito Schiff - Bach e Schumann - ma è stato un unicum) eguaglierebbe quelli dei cd, ai concerti non riesco a concentrarmi: una volta a quello seduto a fianco ho chiesto di togliersi l'orologio perchè nelle pause sentivo il meccanismo...insomma non fa per me. In caso di grandi volumi orchestrali va un po' meglio, ma solisti e camera non riesco. Poi sono timido e in mezzo alla gente non ho la tranquillità necessaria.
Ma perché fondamentalmente la musica da camera va ascoltata in casa. Poche sale sono progettate per questa musica (una è il nuovo auditorium Arvedi a Cremona). Invece al contrario penso che la musica sinfonica o operistica in CD sia veramente limitata rispetto a quella eseguita dal vivo. Così come la polifonia sacra, nelle acustiche secche dei teatri, è terribile.
 
Qualcuno che ascolta musica gregoriana, medievale (per medievale intendo musica medievale, non gruppi moderni che ci mettono una cornamusa e pensano sia automaticamente medievale), polifonica e rinascimentale?
Il gregoriano lo ascolto solo quando ho la fortuna di trovare celebrazioni liturgiche come si deve, ma ormai la schitarrata e le canzoncine della chicco imperano...
Ascolto la polifonia sacra medievale (Perotinus, Maschaut), meno la Lirica Trobadorica. Dall'Ars Nova diventa un po' più interessante. Ma non sono patito di musica medievale (buffo che la gente creda che quelle musichette ritmate che si sentono alle rievocazioni medievali, abbiano veramente qualcosa a che fare con la musica che si faceva veramente nel Medioevo), invece amo molto quella rinascimentale: madrigali, Gesualdo da Venosa, Palestrina.
 
anche Dvorak è un compositore che subito dovrebbe piacere. Consiglio la celeberrima sinfonia 9, la 8 e il concerto per violino
 
Grazie.
Piano piano sto assorbendo.

Ma fatemi un #spiegonedamilano di questo tizio.
Una campanella ai livelli della "Vale".

 
Ma per carità. Torniamo alla musica classica.


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Questa è una bella blu:


Qui siamo già su una rossa, ma se arrivi alla fine son soddisfazioni:

 
A me piace particolarmente la musica classica con solo piano: amo particolarmente le Goldberg suonate da Gould, un po' meno le sonate di Beethoven (mi annoiano parecchio).
Cosa potreste consigliare per un profano che ama sentire il piano?

In macchina alla sera, fisso su Radio Marconi Classica, è molto piacevole, ma essendo un gran mischione, alla fine è difficile che ti rimanga qualcosa.
 
Se ti piace il piano solo non perderti i grandi album jazz di Keith Jarrett.

Dopo il celeberrimo, fondamentale e essenziale 'Koln Concert', suggerirei i concerti di Paris, La Scala (la fuga al termine del primo movimento mi fa ogni volta accapponare la pelle), e infine i vecchi concerti giapponesi e bremen/Lausanne. L'unico che non ho mai amato è Vienna, un buon motivo per riascoltarlo dopo tanti anni.
 
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