Miglior(i) giornalista contemporaneo, in vita, scrivente

Sebastiano Barisoni , Radio24...
Gli affiderei al presidenza del consiglio domaniHIHIHI
Bravo, PREPARATO, competente, non schierato
 
I motivi: sommo direttore e fondista, intelligente e coltissimo, anche molto coraggioso, Vittorio Feltri.

Altri nomi di valore assoluto:
Gianni Clerici
Quirino Principe
Paolo Isotta
 
Concordo sulla capacità di Barisoni nel proporre l'house più trendy del momento e nel far appassionare l'ascoltatore ai complicati temi della "giornata economica finanziaria". Ecco mi piace il suo approccio, mi piace che si sbilancia, che esprime opinioni personali e appunto da l'informazione dopo essere stata digerita da lui (è importante riconoscere questo per filtrarlo ma poi mi piace un sacco).

 
Concordo sulla capacità di Barisoni nel proporre l'house più trendy del momento e nel far appassionare l'ascoltatore ai complicati temi della "giornata economica finanziaria". Ecco mi piace il suo approccio, mi piace che si sbilancia, che esprime opinioni personali e appunto da l'informazione dopo essere stata digerita da lui (è importante riconoscere questo per filtrarlo ma poi mi piace un sacco).

Qui non posso darti lo skife, quindi ti quoto.
Un normale essere umano non capisco come non possa essere d'accordo nel 99% dei casi con Barisoni ...
 
E quando fa le interviste mi piace anche il Fabio Fazio. Bilancio sottolineando che Feltri mi piace proprio, a volte non concordo ma almeno è dirompente in modo strutturato.

E dimenticavo il mito, ho preso anche i suoi libri, cosa tiene accese le stelle è superlativo: :ad: Mario Calabresi! :ad: ora l'ho perso di vista.
 
Gian Antonio Stella lo reputo un buon giornalista editorialista.
Poi ragazzi molti di quelli citati fin ora lo sono, è la loro valutazione è comunque soggettiva.

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I giornalisti devono dare la notizia, e possono commentarla esprimendo anche l'opinione loro o altrui: in tal caso, pero', devono separare sempre ed in modo molto chiaro la notizia dalle opinioni.

Per chi fosse interessato, segnalo che la casa editrice Mondadori all'inizio di questo secolo ha pubblicato tre bellissimi tomi nella collana I Meridiani, dove ha raccolto una selezione degli articoli e fondi piu' belli e/o importanti che sono stati pubblicati sui giornali e periodici italiani a partire dall'anno 1901 e fino al 2001.

Leggendoli risulta evidente quanto nel tempo sia cambiato il mestiere del giornalista, soprattutto dopo la comparsa della radio, della televisione e poi anche degli altri media (i giornalisti, che presto soppiantarono gli strilloni, un tempo scrivevano solo sui giornali: da qui l'etimologia del nome della loro professione).

Ritengo che i giornalisti contemporanei svolgano una professione molto diversa da quella dei grandi 'maestri' del secolo scorso (tra cui qui mi piace ricordare Luigi Barzini, Leo Longanesi, Dino Buzzati, Orio Vergani, Paolo Monelli, Indro Montanelli, Oriana Fallaci, Tiziano Terzani, Enzo Biagi, Giorgio Bocca e lo stesso Eugenio Scalfari), e sia difficile esprimere un giudizio generale su di loro, dal momento che sono diversi gli argomenti che affrontano ed i media sui quali lavorano.

Tra i telegiornalisti, salvo solo (e molto) Milena Gabanelli.

Tra i giornalisti della 'vecchia scuola', prediligo Eugenio Scalfari (si puo' non essere d'accordo su quello che dice, ma spiega sempre molto bene il contesto della situazione e va subito al punto) e Paolo Mieli.

Tra gli altri, mi piacciono molto Angelo Panebianco e Mario Sechi.

I vari Travaglio, Feltri e Ferrara li trovo faziosi, e troppo spesso confondono notizie ed opinioni.
 
Non so se rientrano nella categoria di giornalista vera e propria, ma i loro racconti sono cronaca, di vita e di sport

Marco Paolini, Federico Boffa,
 
I giornalisti devono dare la notizia, e possono commentarla esprimendo anche l'opinione loro o altrui: in tal caso, pero', devono separare sempre ed in modo molto chiaro la notizia dalle opinioni.

Per chi fosse interessato, segnalo che la casa editrice Mondadori all'inizio di questo secolo ha pubblicato tre bellissimi tomi nella collana I Meridiani, dove ha raccolto una selezione degli articoli e fondi piu' belli e/o importanti che sono stati pubblicati sui giornali e periodici italiani a partire dall'anno 1901 e fino al 2001.

Leggendoli risulta evidente quanto nel tempo sia cambiato il mestiere del giornalista, soprattutto dopo la comparsa della radio, della televisione e poi anche degli altri media (i giornalisti, che presto soppiantarono gli strilloni, un tempo scrivevano solo sui giornali: da qui l'etimologia del nome della loro professione).

Ritengo che i giornalisti contemporanei svolgano una professione molto diversa da quella dei grandi 'maestri' del secolo scorso (tra cui qui mi piace ricordare Luigi Barzini, Leo Longanesi, Dino Buzzati, Orio Vergani, Paolo Monelli, Indro Montanelli, Oriana Fallaci, Tiziano Terzani, Enzo Biagi, Giorgio Bocca e lo stesso Eugenio Scalfari), e sia difficile esprimere un giudizio generale su di loro, dal momento che sono diversi gli argomenti che affrontano ed i media sui quali lavorano.

Tra i telegiornalisti, salvo solo (e molto) Milena Gabanelli.

Tra i giornalisti della 'vecchia scuola', prediligo Eugenio Scalfari (si puo' non essere d'accordo su quello che dice, ma spiega sempre molto bene il contesto della situazione e va subito al punto) e Paolo Mieli.

Tra gli altri, mi piacciono molto Angelo Panebianco e Mario Sechi.

I vari Travaglio, Feltri e Ferrara li trovo faziosi, e troppo spesso confondono notizie ed opinioni.

Che belli i tempi in cui Scalfari e Della Loggia si beccavano sui giornali, i famosi "liberali alle vongole"....e Giorgio Bocca, non se lo ricorda più nessuno ? Gli ultimi anni d'oro del giornalismo sono stati gli '80 e i '90, poi i maestri sono morti o sono invecchiati ed è arrivato il cosiddetto "web". Adesso solo mediocrità. Totale mediocrità. E un travaso da giornali a tv e viceversa. Non sa scrivere più nessuno.
 
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