Ma gli Scialpinisti sono davvero… Schifosi?

Mio nonno era un assiduo cacciatore, per lui la caccia era come per me lo sci. A leggere quello che questo direttore ha scritto mi sembra di risentirlo. I parchi praticamente come riserva di caccia.
Una visione che non condivido e parecchio distorta.

Peccato per il sig. Perco che la caccia e' vietata espressamente nei parchi nazionali da una legge dello Stato (394/91).
Mi viene da pensare che forse il senso del libro è di cambiare l'opinione generale che la gente ha in merito alla caccia nei parchi.
Mostrare le altre pratiche come ugualmente dannose e quindi alla fine la caccia come una pratica poi non così deplorevole in un ambiente protetto.
Forse punta a un allentamento della norma e cercare di ottenere una delega per la gestione della caccia a livello di direzione parco.
 
Ultima modifica:
alla faccia del conflitto di interessi.....

per il mio punto di vista, uno che fa proclami del genere, a suo dire per tutela e salvaguardia della natura, e si permette di innalzare i cacciatori a "stirpe elitaria" di portatori di conoscenza e saggezza, oltretutto screditando intere categorie di frequentatori della montagna, è solo un ciarlatano.

il problema è che questo è direttore di un ente Parco... :shock: ed è pure molto ammanicato con politici e associazioni... guarda caso! :SHH
 
In deroga della legge si possono fare abbattimenti mirati, quando una specie diventa troppo invasiva e presente dell'ecosistema. Essendoci pochi predatori rispetto alle necessità dell'ecosistema, è possibile che un abbattimento ultra selettivo sia consentito per contenere il numero degli animali. Ciò non toglie che abbia detto un sacco di cavolate. In una ipotetica piramide di importanza degli abitanti delle montagne, contadini di montagna e pastori stanno ai primi posti!
 
Per dovere di cronaca va detto che non fa mai accenno ad eventuali possibilità di caccia nei parchi. In generale afferma che gli sportivi sono dei lavativi, superficiali, bighelloni, per cui più stanno lontani dalla natura meglio è e, a maggior ragione, lontanissimi dalle aree protette. I cacciatori sono invece giustificati, poiché la caccia risale alle origini dell'uomo, ma la caccia va fatta per solo autoconsumo, limitandosi, non per vendere, i cacciatori sono interessatissimi al fatto che le prede non finiscano mai, pertanto accettano di buon grado le regolamentazioni ed i contingenti. Si stressa spesso il concetto che fondamentale è una legislazione venatoria severa e fatta in maniera professionale.
Per citare altre posizioni, vengono ridicolizzati i vegetariani, non sopporta le pecore, non può vedere i cani, nemmeno quelli da caccia, ma soprattutto quelli da compagnia, per non parlare di quelli da difesa...
In pratica ce l'ha con tutti, una sorta di misantropia.
 
È pazzo! Servono altre conferme? I montanari hanno vissuto per secoli grazie a pecore e capre! Solo in pochissime zone, i più ricchi, avevano le vacche. La selvaggina era poca, e non bastava per tutti, tant'è che la pressione venatoria, motivata da necessità, aveva comunque ridotto fortemente le popolazioni di molte specie. Immagina una montagna isolata, riserva di caccia personale. È vergognoso tanto quanto il sindaco di Lodi.
 

.

Gente così è' parassita sociale. Campa con i soldi dei contribuenti, ma fa di tutto affinché i contribuenti intorno a lui si impoveriscano, ma continua ad incassare il suo stipendio.
In Nord America gli stipendi si pagano grazie agli incassi dei visitatori. Ed i parchi sono lì per essere visitati, non per essere una riserva chiusa.
 
Per citare altre posizioni, vengono ridicolizzati i vegetariani, non sopporta le pecore, non può vedere i cani, nemmeno quelli da caccia, ma soprattutto quelli da compagnia, per non parlare di quelli da difesa...
In pratica ce l'ha con tutti, una sorta di misantropia.

E` un assiduo sostenitore della teoria "Paleolitica". In pratica si basa sul concetto che tutto quello che e` stato introdotto negli ultimi mille anni e` male. L`uomo e` cacciatore e raccoglie quel che trova senza coltivarlo. Tutto quello che abbiamo introdotto (allevamenti, agricoltura, lavorazione di cibi e bevande) non e` cio` per cui l`ambiente e il nostro corpo si e` evoluto. Stiamo solamente imponendo un adattamento forzato all` ambiente che ci circonda, ma soprattutto al nostro copro. Di conseguenza anche tutte le patologie che si sono "create" possono essere causate da questo alterato stile di vita (non commentate quest`ultima frase please, si rischia un OT di mille pagine).

La teoria ha dei fondi di verita` a mio modo di vedere, ma non tiene assolutamente conto della ragione e della creativita` che l`uomo ha acquisito e di tutte le conoscenze che sono state sviluppate nei secoli. Da biofisico mi vien da dire che un sistema biologico statico e non in grado di evolvere ha vita breve (ma questo e` un mio pensiero).
 
Credo anche che siamo troppi per poter vivere di caccia, raccolta e pesca.
E comunque non tiene conto che quell'ambiente paleolitico ed incontaminato in Europa non esiste più. Men che meno in Italia! Ciò che consideriamo l'essenza della natura sulle Alpi (praterie alpine, boschi ben definiti in base alle quote nei loro confini e nella loro composizione) e sugli Appennini, è frutto di secoli di trasformazione umana. Gli uomini hanno creato i pascoli di media quota tagliando parti di bosco, hanno creato quelli d'alta quota accumulando il pietrisco in punti singoli, ed estirpando gli arbusti. Hanno tagliato alcune specie, privilegiandone altre (ad esempio castagni a media quota, e gli abeti o i larici più in alto), hanno terrazzato il territorio. Insomma quella che vediamo non è natura incontaminata, ma natura trasformata da attività agricole e di pastorizia di sussistenza protrattesi per secoli!
 
E` un assiduo sostenitore della teoria "Paleolitica". In pratica si basa sul concetto che tutto quello che e` stato introdotto negli ultimi mille anni e` male. L`uomo e` cacciatore e raccoglie quel che trova senza coltivarlo.

Immagino che l'attività venatoria del signore si svolga solo tramite arco o alpiù balestra, e che si cibi solo di ciò che caccia e raccoglie. Se così fosse, sarebbe un punto di vista magari discutibile, ma legittimo e coerente.
 
Immagino che l'attività venatoria del signore si svolga solo tramite arco o alpiù balestra, e che si cibi solo di ciò che caccia e raccoglie. Se così fosse, sarebbe un punto di vista magari discutibile, ma legittimo e coerente.

Penso che si possa stilare una mail da mandare al signore, chiedendo fino a che punto e` coerente con i suoi ragionamenti.
Come ogni teoria ha dei fondi di verita` (un esempio sui due piedi ma anche qui non completamente verificato e` quello dell`incremento di allergie alimentari, segno che l`organismo umano ancora non si e` adattato completamente al cambiamento di alimentazione), cosi come delle incongruenze e dei punti controversi.

Tuttavia lascerei stare le teorie, penso che come forum di sciatori/ciaspolatori/trekker, si potrebbe scrivere una sorta di decalogo di norme coportamentali che minimizzino l`impatto sulle aree protette (so che molti di noi non ne hanno bisogno), chiedendo al signore quali sono i punti che andrebbero modificati secondo la sua luminare teoria.
In fin dei conti e` un autorita` ed e` sempre meglio dialogarci con certe persone piuttosto che fare la guerra.
 
Allontanare le persone è creare ignoranza, portare le persone in un luogo naturale è consapevolezzare.
Poi è la solita terra dei cachi...
 
Top