Ma gli Scialpinisti sono davvero… Schifosi?

Mi pare di capire che i "fastidiosi" ciaspolatori, o peggio ancora gli "odiosi" skialper lo disturbino principalmente perché gli fanno scappare i camosci ... Che magari fuggono proprio mentre costui cerca di abbatterne "empaticamente" qualcuno...

Poliempaticamente, l'unico commento che mi viene da fare è: ma andasse a cagher....😝
 
secondo l' autore mi merito praticamente ognuno di quei simpatici appellativi...ho anche cacciatori in famiglia e conosco l' ambiente.


la caccia di oggi mi fa schifo: mirini superpotenti, laser, tracce GPS della bestia caricate su chiave usb,,,una miriade di meraviglie high tech che fanno intendere come di "naturale" in questa pratica sia rimasto ben poco (oltre all' ovvia considerazione sulla deriva sportiva-ovvero nessuno caccia più per procurarsi il mangiare). Un tempo invece si poteva parlare di arte venatoria, senza alcun dubbio. In certe zone (come la mia) ogni forma di alpinismo è figlia della caccia nobilissima (ma misera) che si praticava un tempo

Avrei davvero mille robe da dire ma mi limito al discorso dei tetraonidi

La Pernice Bianca (Lagopus Mutus) e il Gallo Forcello (Tetrao Tetrix) sono i due uccelli per i quali varrebbe la critica mossa dall' autore.Sono anche gli uccelli più apprezzati dai cacciatori (guarda caso..)
Il cedrone ,il francolino e la coturnice vivono/svernano in ambienti che secondo me non sono così frequentati dagli scialpinisti.
In generale è vero che negli anni tutti quese specie sono praticamente sparite sulle Alpi ma per me i motivi sono altri.

Sarebbe arrivato il momento di riflettere non solo sull' animale ma anche sull' habitat: l' uso che ne fa l' uomo di qusti habitat influisce molto di più sulla vita dell' animale rispetto al transito di un singolo (con le eccezioni riguardanti pernice bianca e forcello) .
Quante radure poco ripide oltre circa 1500 m con piceo-faggete/larici/ abetaie incontaminate sono rimaste sulle Alpi? Molto poche, e in questo ambiente certi animali basano la propria vita. Criticare chi ci transita in questi ambienti senza pensare al perchè ci ritroviamo ad avere così pochi esemplari concentrati in ambienti così ristretti è una visione abbastanza approssimativa.

La vera "sfiga" di questi animali che "noi" disturberemmo è la loro predilezione per un certo tipo di ambiente che sta svanendo alla velocità della luce e che rende difficoltosa ogni ipotesi di spostamento da parte loro: un ungulato (per esempio il camoscio) puo' spostarsi rapidamente in montagna: in questo modo egli si adatta alle stagion trasferendosi su versanti/ambienti diversi.
I tetraonidi si muovono diversamente e sono indissolubilmente legati all' habitat specifico in cui vivono.

Gi altri spunti offeri da Vettore2480 sul rapporto parchi-sportivi- locali sono molto interessanti.


P.S: Secondo me nominare un individuo ,così "invischiato" nella pratica venatoria , capo di un ente Parco (o comunque naturalistico) costituisce di per sè una forzatura...ma sarò io che penso male.
E l' essere contro ogni tipo di intervento su pascoli/boschi mi sembra una gran ca22ata...
 
Anche agricoltura e pastorizia vengono ripetutamente ed acerrimamente condannate, tutto ciò che sottrae bosco a favore di coltivazione o pascolo è male.

Direi che con questa storia dei boschi (invettiva generica e non indirizzata a qualcuno in particolare) è anche ora di finirla!

Tra corpo forestale, comunità montane, agenzie forestali e (peggio del peggio) soprintendenze, quando si tocca una pianta sembra che si stia uccidendo un essere umano ....

Andatevi (andiamoci) a verificare l'atlante forestale nazionale; negli ultimi 30 anni i boschi si sono espansi del 35%. Tra un po' sostituiranno gli esseri umani. Chi scrive certe cose è in palese malafede e cerca solo facile consenso tra l'ambientalismo d'accatto e ignorante (che in Italia impera).
 
Direi che con questa storia dei boschi (invettiva generica e non indirizzata a qualcuno in particolare) è anche ora di finirla!

Tra corpo forestale, comunità montane, agenzie forestali e (peggio del peggio) soprintendenze, quando si tocca una pianta sembra che si stia uccidendo un essere umano ....

Andatevi (andiamoci) a verificare l'atlante forestale nazionale; negli ultimi 30 anni i boschi si sono espansi del 35%. Tra un po' sostituiranno gli esseri umani. Chi scrive certe cose è in palese malafede e cerca solo facile consenso tra l'ambientalismo d'accatto e ignorante (che in Italia impera).


verissimo sottoscrivo in pieno.

Anche perchè è facile predicare il "rimboschimento" selvaggio fregandosene magari dellle esigenze (di "pulizia" per esempio) di un patrimonio boschivo del genere.
 
non sono skialper,faccio freeride solo se mi portano su (impianto di risalita,motoslitta, elicottero e ,se ci sarà in futuro e io sarò ancora vivo , teletrasporto), amo il trekking tra i boschi e odio situazioni tipo il rifugio balma di prato a ferragosto dove tutti arrivano sfoggiando i loro 4x4 e dimenticando quando parcheggiano di tirare il freno a mano.
quindi anche se non appartengo all'ultima categoria da me descritta per l'esimio professore della minchia biturzolata sono la categoria peggiore di questo mondo a cui appartengono anche i nobili (ed enfatizzo nobili perchè non ho mai avuto il coraggio di farmi 2000 mt di dislivello in salita per godere 40 minuti di discesa) pellatori fuoripistaioli che odiano la ressa e i rifugi con la dancemiusik ma amano arrivare in cima ad un bricco ed essere in pace con se stressi e la natura.
il professorino pretende che intorno a lui sia vietato tutto poi magari perchè deve farsi bello con qualche politico (i minorati cerebrali ragionano così) vieta qualsiasi attività di trekking (pellate comprese) per non infastidire il gallo forcello ma anche il permesso in estate piena del passaggio di vetture private sulla strada bianca che passa in vicinanza a quei terreni (vedi il caso monesi - strada dei forti di limone) le quali allegramente scoreggiano dai loro turbodieselconfiltrofap facendo godere il suddetto forcello .
ora sel il signor direttore dell'ente parco monti sibillini vuol mettere cartelli dove è vietato entrare,ammirare,stupirsi e perfino respirare talmente è drastico nello sparare castronerie, inizi prima a sigillare il cesso di casa sua visto che la nuvola di metano che emette rischia di far aumentare la temperatura globale di 6 gradi di minima.
inoltre la smetta di sprecare carta a scrivere libri che nessuno comprerà ed i monti sibillini,pollino,gran sasso e via e via fino ad arrivare al bianco gli ne saranno grati.
il sapere che tal soggetto è stato fatto direttore di un parco dai nostri enti statali mi faa venir voglia di prendere il prossimo 740 e scriverci sopra " se devo dare soldi ad uno stato di pirla preferisco che fallisca ".

scusate lo sfogo ma quando ce vò...ce vò :buuu::buuu::buuu::vaffa::vaffa::vaffa::vaffa::vaffa::vaffa:
 

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Finchè la Natura sarà in mano a "presunti" ambientalisti assolutisti, naturalmente politicizzati, non ci sarà futuro ... per loro Parco o riserva naturale significa solo salvaguardia totale ...salvo poi le cooperative che gestiscono i vari servizi.
Quest'estate una guida mi diceva che addirittura è vietato andare fuori sentiero ...a parte cani o scialpinismo o mountain bike ...(io presente in tutto tra l'altro :D).

Siamo tutti amanti della Natura ... non è una prerogativa loro.
 
un testo leggermente autoreferenziale...come già scritto, gli escursionisti gli faranno scappare le bestie dalla sua zona di caccia
 
Il motivo per cui ho voluto leggere questo libro è che non riuscivo assolutamente a comprendere il senso di alcuni divieti esistenti nelle aree protette, ero pertanto alla ricerca dei loro principi ispiratori. Senza voler entrare nel merito della loro condivisibilità o meno, le risposte le ho trovate tutte!

Mentre alcuni divieti, più o meno discutibili, hanno finalità comprensibili ai più, esempio non staccare nemenno un filo d'erba, non rincorrela la farfalla, non portare via il fossile manco se è già staccato, non chiappare la cavalletta, non scalare le pareti dove nidifica l'aquila, etc...

...altri divieti (o comunque pratiche disincentivate) non li ho mai caipiti.

Esempi:

Divieto assuluto di accesso ai cani, anche se al guinzaglio e mantenuti sul sentiero, all'interno di estesissime aree di alta quota di particolare pregio naturalistico.

Disincentivo alla pulizia dei sentieri in abbandono (semplice rimozione pigne, sassi etc)

Divieto riapertura vecchi sentieri in abbandono medante taglio degli arbusti

Divieto assoluto di aggiungere segnaletica, anche se si tratta di una tabella dotata di proprio palo che quindi non chioda alberi e non vernicia pietre. Sui Sibillini è una continua lotta tra valligiani che riaprono gli antichi sentieri, e forestali che li seguono a ruota estirpando la segnaletica faticosamente installata....
 
Anche agricoltura e pastorizia vengono ripetutamente ed acerrimamente condannate, tutto ciò che sottrae bosco a favore di coltivazione o pascolo è male, e anche la mandria che interferisce con la selvaggina.
Sopra dimenticavo di dire che, tra le pesanti limitazioni in duscussione, ci sono anche enormi restrizioni al pascolo in quota.

Se le sue prese di posizione rispetto ai frequentatori della montagna può fare pensare a snobismo e caccia alle streghe, questo passaggio denota ignoranza totale sull'argomento.
E' un soggetto pericoloso, per la posizione che ricopre.
 
A me certi personaggi viene voglia di vestirli di pelli, armarli di arco e frecce alla Otzi, e che facciano la stessa fine.
 
Divieto assoluto di aggiungere segnaletica, anche se si tratta di una tabella dotata di proprio palo che quindi non chioda alberi e non vernicia pietre. Sui Sibillini è una continua lotta tra valligiani che riaprono gli antichi sentieri, e forestali che li seguono a ruota estirpando la segnaletica faticosamente installata....

Questo poi, il divieto della segnaletica, è quanto di più ottuso, insensato, idiota, io abbia mai sentito. Ma anche l'abbandono dei sentieri denota un'ignoranza senza limiti. Come dare una cattedra di lettere, storia e geografia, ad un analfabeta che non si ricorda l'anno in cui è nato e il nome del suo comune.
 
Questo poi, il divieto della segnaletica, è quanto di più ottuso, insensato, idiota, io abbia mai sentito. Ma anche l'abbandono dei sentieri denota un'ignoranza senza limiti. Come dare una cattedra di lettere, storia e geografia, ad un analfabeta che non si ricorda l'anno in cui è nato e il nome del suo comune.
Lo spirito, almeno da quanto ho capito io, dovrebbe esser questo: nelle aree di massima protezione vanno manutenuti pochi sentieri cardinali che consentono di raggiungere più o meno tutte le zone di interesse turistico escursionistico, devono essere solo quelli, inseriti in carta e ben manutenuti.
Il fatto che esistano tanti sentieri che in antichità che venivano utilizzati da pastori e valligiani, non significa che questi possano essere riaperti senza una pianificazione approvata. Se vengono aperti va fatto dopo autotizzazione e poi vanno segnati a cura degli enti preposti, con la segnaletica ufficiale.
Questo discorso in termini puramente teorici non è sbagliato, nella pratica però il parco e i vari enti preposti non glie la fanno a stargli dietro, quindi ci sono iniziative dei singoli, che fanno lavori stupendi, ma vengono amaramente caziati e biocottati, questione di prepotenza, gelosie, ripicche, etc...

Inoltre, dal libro emerge con buona chiarezza che, la "marmaglia", deve percorrere i sentieri ufficiali e farsi i c**zi propri, senza andare a stuzzicare vecchi percorsi che si stanno richiudendo, poiché lì la natura sta restituendo al bosco selvaggio la sua meritata inviolabilità.
 
Ultima modifica:
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se è vero che ognuno mostra ciò che ha (frase da tenere a mente la prossima volta che qualcuno vi fa le corna in auto...)

o' professore tiene i 'cccuorna......:TTTT
 
disegno perfetto

Vettore2480, hai disegnato perfettamente il personaggio,
e soprattutto la mentalità in cui si muovono gli Enti Parco.
In effetti la visione che ne avevamo era completamente diversa, organismi di tutela, non di discriminazione.

La cosa che mi chiedo è: anche al Nord le cose stanno così?
Perché non mi pare proprio che ci sia questo atteggiamento nei Parchi Alpini.
Non ne sono un frequentatore assiduo, ma mi è capitato spesso di andarci, e mi pare che limitazioni, dove ci sono, sono più che altro per ragioni di sicurezza che di tutela di flora e fauna (e queste contenute in ragionevolissime regole da rispettare). Passeggiatori (anche con gli infradito, e qui ha ragione il nostro amico che non si possono vedere) ne vedi a iosa ovunque, di scialpinisti e ciaspolatori idem. Bikers pure, non sui sentieri di alta quota (che senso avrebbe), ma sulle carrarecce a voglia se ne vedi.

Concordo col tuo pensiero: loro "gongolano" se i politici locali li accusano di condannare il turismo, perché è esattamente ciò che vogliono.
La cosa però è antieconomica, e in un mondo come il nostro è questo il limite di chi la pensa come questo signore: provvedimenti troppo restrittivi creano dei danni "economici": mancate entrate dal turismo, turismo che si sposta altrove, paesi che si spopolano, case che si svalutano, ristoranti che non lavorano, ecc.
Questo fa felici i poliempatici, ma questi sottovalutano una conseguenza fondamentale che riguarda loro, o almeno chi vive col Parco.

Parchi troppo severi significa si Parchi meno frequentati, ma anche meno interesse a che siano erogati fondi per quei parchi.

Se una bellezza viene riservata a pochi, lasciandola fruire solo ai "poliempatici", le "masse ignoranti" non vengono (e questi "signori" ne godranno), se ne vanno altrove (ben venga ...), non parlano delle bellezza dei Sibillini (meglio così, rimangono meta di pochi onorati), ma parlano di quelle delle Dolomiti (e che gli importa al poliempatico). L'effetto però è che il Ministero non ha interesse a far vedere di aver erogato fondi per questi Parchi "elitari", perché li ci sono "ben pochi voti da raccattare". Risultato? I soldi vanno tutti ai parchi Alpini (cavolo, a questo non ci avevate pensato?), viene ridotto il personale della Forestale marchigiana (tanto a cosa servono tutte quelle guardie, non ci va più nessuno su quei monti, salvo i poliempatici che si controllano da soli), vengono tagliati i fondi per il ripopolamento faunistico (ce n'è più bisogno al nord, dove c'è più gente che disturba e fa fuggire gli ungulati), si tagliano quelli per la pulitura del sottobosco (non c'è più nessuno che possa farla, visto che i giovani delle località montane se ne sono andati tutti a lavorare al nord, e gli anziani hanno la schiena piegata per farlo).

Dici che la lotta a certe "arroganze" si fa sul piano del diritto? Hai ragione, concordo, ma non basta:
tale lotta si fa anche sul piano "economico", perché chi vuole restare su quelle "poltrone", avere amici (o meno) da "fare entrare dentro l'ente", ricevere "fondi per il ripopolamento" e via dicendo, alla fine deve fare i conti con i soldi. Se i flussi cessano, perché l'interesse del Ministero si sposta altrove (dove ci sono più elettori da accontentare), coloro che hanno voluto certe "restrizioni" finiscono per essere le "vittime di loro stessi". E gli sta bene.

Se questi "poliempatici" sono superiori al discorso economico (il vile denaro è roba da plebaglia), non possono esserlo coloro che vivono con i soldi erogati al Parco, perché se scontentano troppo la gente del luogo, i soldi erogati per quel Parco "non comprano voti", e dunque - per come ragionano i politici - "sono soldi buttati via".

Il mio suggerimento ai politici locali, oltre che fare opposizione sui giornali a certe decisioni "irragionevoli" prese dagli organi preposti ai Parchi, è quella di far sentire la propria voce in Ministero, non solo quello dell'ambiente, ma anche (e forse ancora di più) quello delle Finanze, facendo presente che certe decisioni prese dagli Enti Parco hanno conseguenze economiche importanti che si traducono in meno redditi alle popolazioni locali (quindi meno entrate erariali), spopolamento delle stesse (quindi meno contribuenti da tassare), molte persone scontente (quindi voti che se ne vanno) e pochi interessati a trarne beneficio (i poliempatici illuminati che sono quattro gatti e votano come prima).
 
leggendo il tutto velocemente, mi viene in mente questo:
cacciatore (o pescatore) : attività sportiva a pagamento, tra licenza e permessi
skialper/ciaspolatore: attività sportiva gratuita...

I primi sono definiti sportivi, i secondi sono denigrati....
 
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