Cortinairport

Ma Zaia di che droga si fa???
Network di aereoporti da diporto Asiago-Cortina-Venezia......bah........
Mi sembra alla disperata ricerca di gente che ci mette il cash......ma a quanto pare, chi il cash ce l'ha davvero (e non ha bisogno di farsi pubblicità/propaganda) non corre a finanziare sta put*anata......

Cmq anche io gli inoltrerei il progetto di Matsci......magari è così folle da pensare che sia una cosa fattibile..... HIHIHIHIHIHI
 
Ma Zaia di che droga si fa???
Network di aereoporti da diporto Asiago-Cortina-Venezia......bah........
Mi sembra alla disperata ricerca di gente che ci mette il cash......ma a quanto pare, chi il cash ce l'ha davvero (e non ha bisogno di farsi pubblicità/propaganda) non corre a finanziare sta put*anata......

Cmq anche io gli inoltrerei il progetto di Matsci......magari è così folle da pensare che sia una cosa fattibile..... HIHIHIHIHIHI

Un Presidente di Regione che fa un appello in radio per avere fondi da privati per rifondere dei danni i poveri cittadini vittime del tornado di luglio....non può avere un intelligenza ed una capacità per risolvere i problemi attuali ed enormi del Veneto....mai visto uno peggiore di lui.......ah...si il suo predecessore....
 
Che chicca, stupendo!
Dopo fascisti su marte, fascisti a cortina! Stesso stile! Azz ci vorrebbe guzzanti col pellicciotto alla zampetti!

saluti
A me non sembra... siamo in pieni anni 60 e lo stile è quello.... c'è spensieratezza e leggiadria, mentre nei documentari LUCE degli anni 30, c'è un maggior senso del rigore, dell'onore. Avrebbero esaltato Cortina e avrebbero fatto una prosopopea dell'uomo che domina e vince le montagne. E Guzzanti si ispira a quei documentari e non certo a quelli ottimistici e positivisti degli anni 60...
 

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Pro e contro...

Un saluto a tutti. Mi inserisco in questa vecchia e interessante discussione con qualche considerazione. Premetto che sono un pilota amatoriale (ultraleggeri).

Chiaro che opere come un piccolo aeroporto in un'area di montagna, sono sempre da considerare con la massima attenzione perché il rischio di rovinare un delicato equilibrio (non solo ambientale) c'è.

Un piccolo aeroporto commerciale a Cortina ha pro e contro che devono essere valutati. Occorre considerare che l'aeroporto di Fiames c'è già e ha funzionato, come aeroporto e sia pure fra alti e bassi, dal 1962 al 1968 senza alcun incidente commerciale.

Purtroppo il rapporto dei cortinesi con l'aeroporto è stato rovinato dall'incidente mortale occorso nel 1976 (era già stato declassato ad Aviosuperficie) quando il gestore della struttura, per invogliare il Comune al rinnovo della gestione e con molta "faciloneria", portò in volo degli amministratori locali in un giorno di forte vento con un piccolo Cessna monomotore. Se così non fosse stato, avremmo ancora un impianto attivo e aggiornato agli standard attuali a servire Cortina, esattamente come succede a Samedan per S. Moritz e in decine di altre località di montagna in Francia, Canada, USA ecc.

Premesso ciò, Cortina deve decidere cosa vuole essere. Oggi non è né carne né pesce e vive addormentata nel suo passato.

Vuole essere località turistica di altissimo livello? Un piccolo scalo ben gestito può essere una risorsa importante (sul "ben gestito" possiamo approfondire). Oltre ai voli privati (saranno la minoranza e concentrati in particolari occasioni), potranno operare aerei per circa 35 passeggeri.

I fondi (disponibili in questo momento sono 10 milioni di euro) sono totalmente privati, quindi non peserà sulla collettività. Fra l'altro provengono da un industriale che ha già dimostrato le sue capacità nel campo, rilevando l'aeroporto di Asiago e facendolo diventare un ottimo approdo turistico con piazzale sempre pieno di piccoli aerei (almeno nei WE).

L'impatto locale sarà molto contenuto perché si tratta di allungare di 400 metri la pista e aggiungere poche infrastrutture a ciò che già esiste, oltretutto in stato di completo abbandono. Non sono pensabili più di cinque voli commerciali al giorno, niente che l'ambiente non possa sostenere (anche considerando le auto e la viabilità odierna).

Tutte la altre infrastrutture di cui Cortina ha bisogno (linee di alimentazione elettrica, strade, ferrovia ecc.) per emergere dall'isolamento dorato, non sono opere che possono essere ideate e costruite da privati con fondi privati e occorrono tempi lunghissimi, sempre che ci sia la volontà di ottenerli.

Per contro occorre tener conto di alcune cose importanti: la sostenibilità economica e la sicurezza.
Purtroppo il nostro paese ha una lunga storia di gestioni aeroportuali costosissime portate avanti da carrozzoni insostenibili. La speranza è che, essendo una gestione privata, le cose vadano diversamente, altrimenti il privato ci perde una montagna di soldi. Gli esempi di buona e snella gestione privata ci sono, basterebbe copiare dall'estero.
La valle è stretta e in quota, questo significa che chi intende operarvi deve avere una preparazione adeguata. Niente che non si possa fare, esistono aeroporti ben peggiori già aperti al traffico commerciale, ma sarà importante avere la corretta e attuale strumentazione (di bordo e di terra) e preparazione per operarvi.

Una cosa è certa: non immaginiamoci uno scalo dove atterra Ryanair con frotte di turisti...

Lascio la parola a chi avrà voglia, intanto buone scivolate a tutti

Stefano
 
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