Matrimonio tra omosessuali, adozioni, etc. Cosa ne pensate?

Su base di etica comune sarebbe un diritto sacrosanto.
Su base di etica individuale, ognuno ha le sue idee, ma per definizione in queste cose non si può avere l'unanimità o anche grandi maggioranze.
Per questo non ha nemmeno senso fare un referendum su robe del genere... l'etica comune moderna dovrebbe convincere lo Stato a intervenire, badate bene non senza importanti riflessioni, su ciò che è meglio in termini di diritti dei cittadini.


Per me è roba da terzo mondo vietare il matrimonio a qualunque tipo di coppia.

E per me uno sarà conseguenza dell'altro (non solo in termini burocratici): una volta che sarà permesso alle coppie omosessuali di sposarsi, una volta che sarà entrato nella cultura di un paese, sarà ancora più facile accettare l'adozione.

Fintanto che si demonizza il primo, non c'è modo di aspettarsi tanto di meglio per il secondo.


Cosa ne penso? Andrebbero permessi entrambi?

1) Sì
2) Sì
 
Notare che non mi hanno chiesto il mio parere tramite referendum. Bell'esempio di democrazia...
Da quando c'è bisogno del tuo parere per salvaguardare i diritti delle minoranze?

Tutti i figli crescono con dei traumi a causa dei genitori. In fondo, nessuno nasce genitore.
Di certo, il trauma peggiore è crescere senza una famiglia.

Siccome io non voglio essere discriminato e demonizzato (e magari pure bannato) sulla base di questa "caccia" (che probabilmente fra qualche decennio sarà vista come un'altro paradosso dei tempi che viviamo...) me ne starò a leggere senza scrivere nulla.
Questo tuo non esporti-esponendoti ti è appena valsa l'etichetta di "cagasotto", perché non hai il coraggio delle tue idee e ti nascondi dietro ad un dito. Hai visto? Sei stato etichettato lo stesso.
Se devi dire qualcosa dillo, altrimenti evita di postare 5 righe di nulla. Grazie.
 
in Italia ci sono parecchie idiozie nel diritto di famiglia che andrebbero regolamentate. Per questo sono assolutamente d'accordo sui Pacs e di tutelare tutti i tipi di accordi privati diversi dal matrimonio.

Sapevate ad esempio che se Tizio e Caio sono fratelli di stessa madre e stesso padre, ma uno è nato fuori dal matrimonio, non hanno gli stessi diritti di eredità a esclusione di quelli che riguarda la linea diretta (genitori, nonni, fratelli)? Se lo zio muore senza eredi e una fetta va a questa famiglia, il figlio nato fuori dal matrimonio non ha diritto alla quota di eredità, se ho capito bene.

Per quanto riguarda le coppie omosessuali, l'unico limite che personalmente porrei è sull'adozione dei figli. Comunque anche sull'adozione in generale ci sono troppe contraddizioni.

Prima o poi finiremo con coppie gay con figli nati con l'aiuto di qualche amica lesbica. E sinceramente non li biasimerei. Le donne già lo fanno (vedi Gianna Nannini).


In generale mi viene l'orticaria ogni qual volta una legge impedisce a qualcuno di fare quel che vuole nella propria vita, se non limita il medesimo diritto degli altri.
 
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Sapevate ad esempio che se Tizio e Caio sono fratelli di stessa madre e stesso padre, ma uno è nato fuori dal matrimonio, non hanno gli stessi diritti di eredità a esclusione di quelli che riguarda la linea diretta (genitori, nonni, fratelli)? Se lo zio muore senza eredi e una fetta va a questa famiglia, il figlio nato fuori dal matrimonio non ha diritto alla quota di eredità, se ho capito bene.
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OT
E' vero che i i diritti successori tra fratelli naturali (riconosciuti) sono diversi (e "inferiori") rispetto a quelli tra fratelli legittimi . . .
. . . il caso, però, non è quello che hai fatto tu . . .
. . . discorso tecnico e complesso e, quindi, noioso . . . mi fermo qua.
Fine OT
 
La questione "adozione" è complessa e delicata.

A mio avviso l'errore più frequente è quello di mettere in diretta relazione i presupposti richiesti in via predeterminata dalla legge con le situazioni di fatto che, sul piano concreto, possono di volta in volta verificarsi, perchè un ragionamento di questo tipo rischia di essere fuorviante.
Cerco di spiegarmi meglio.

E' ovvio che, una volta accertata la sussistenza delle condizioni imposte preventivamente e in astratto dalla legge per l'adozione, questo accertamento non può dare la garanzia certa, assoluta e concreta, in fatto, del migliore ambiente familiare possibile per il minore.
Ed è altrettanto ovvio, quindi, che un single o una coppia di fatto o una coppia gay possano avere, in concreto, un'amorevolezza, uno spirito genitoriale ed un'attitudine educativa infinitamente superiori a quelli di una coppia regolarmente sposata, che potrebbe anche esserne priva del tutto o quasi, pur avendo i requisiti di legge per procedere all'adozione.
Ma il pericolo di questa "mancanza", da un lato, sul piano concreto sussiste anche per i singles, le coppie di fatto e le coppie gay; e, dall'altro lato, non può impedire la necessità che la legge imponga delle maglie, anche piuttosto severe, in tema di adozione: maglie che, dobbiamo ricordare, sono cmq rivolte alla tutela dei minori, e devono essere predeterminate in astratto.
La legge, insomma, è per forza di cose destinata:
1) a porre delle regole;
2) a porre regole dirette a disciplinare casi generali ed astratti.
E' su questo piano, quindi, che secondo me va mantenuta la discussione.

Premesso questo, nell'individuazione e nella valutazione di queste regole tutte le opinioni sono legittime ma, secondo me, si possono fare alcune considerazioni di carattere "oggettivo", direi quasi delle constatazioni:
a) la legge attuale non discrimina, in via diretta, le coppie gay, perchè pone rigidi paletti molto più "a monte", con limitazioni che coinvolgono anche singles e coppie di fatto etero;
b) paradossalmente, alcune di queste limitazioni "a monte" sono condivise anche da chi sarebbe favorevole ad un'adozione da parte di coppie gay . . .
. . .
Non mi interessa nemmeno abrogare la legge sull'adozione che dice che bisogna essere sposati. Chi vuole adottare un figlio è giusto che prima crei una famiglia.
. . . il che testimonia (non che si tratti necessariamente di limiti "giusti", ma) che queste regole, pur essendo opinabili, hanno cmq una loro logica e sono rivolte alla tutela dell'interesse dei minori . . .
c) la disciplina vigente, in definitiva, cerca di assicurare un ambiente astrattamente "ideale" per il minore e, nella valutazione "astratta" di questo carattere "ideale", include la necessità di una coppia etero regolarmente sposata che, in teoria, dovrebbe essere dotata con maggiore probabilità delle condizioni utili ad una serena crescita, formazione ed educazione dell'adottando.
Poi, lo sappiamo tutti . . .
ci sono coppie sposate "degeneri e scapestrate" e ci sono coppie di fatto che si massacrano quotidianamente per dare amore ai figli . . .
ci sono singles - genitori naturali, separati, divorziati o addirittura vedovi - che allevano bambini e li fanno diventare uomini e donne con una dedizione e con dei risultati inarrivabili per molte coppie . . .
Questo, però, non può evitare che la legge cerchi di mettere il minore nelle migliori condizioni possibili.

In questa logica, si cerca di dare al bambino un papà e una mamma . . .
. . . e, può piacere o meno, ma con tutto il rispetto e senza per questo dover temere di essere tacciati di spirito discriminatorio, il papà è maschio e la mamma è femmina . . . non sono due uomini o due donne!
Non discriminare non significa per forza trattare ogni situazione in modo uguale . . . ma rispettare anche le differenze che intercorrono tra situazioni diverse . . .
 
In generale mi viene l'orticaria ogni qual volta una legge impedisce a qualcuno di fare quel che vuole nella propria vita, se non limita il medesimo diritto degli altri.

Questa è la cosa che meno capisco di chi osteggia il matrimonio tra gay... a te (generico, non Pierr) cosa cambia se la legge lo riconosce? Quale diritto degli etero viene leso?


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Io sinceramente sono favorevole ai matrimonio gay, contrario al riconoscimento delle coppie di fatto perché esiste un istituto come il matrimonio civile ...per quanto riguarda le adozioni non ho una opinione precisa, l'unica cosa che mi sento di dire e' che risulterebbe incompatibile con il sistema di adozione oggi vigente che ha come base tra gli altri requisiti la riproduzione della situazione genitoriale naturale, motivo per cui tra gli altri requisiti ci sono limiti di età
 
in Italia ci sono parecchie idiozie nel diritto di famiglia che andrebbero regolamentate. Per questo sono assolutamente d'accordo sui Pacs e di tutelare tutti i tipi di accordi privati diversi dal matrimonio.

Sapevate ad esempio che se Tizio e Caio sono fratelli di stessa madre e stesso padre, ma uno è nato fuori dal matrimonio, non hanno gli stessi diritti di eredità a esclusione di quelli che riguarda la linea diretta (genitori, nonni, fratelli)? Se lo zio muore senza eredi e una fetta va a questa famiglia, il figlio nato fuori dal matrimonio non ha diritto alla quota di eredità, se ho capito bene.

Per quanto riguarda le coppie omosessuali, l'unico limite che personalmente porrei è sull'adozione dei figli. Comunque anche sull'adozione in generale ci sono troppe contraddizioni.

Prima o poi finiremo con coppie gay con figli nati con l'aiuto di qualche amica lesbica. E sinceramente non li biasimerei. Le donne già lo fanno (vedi Gianna Nannini).


In generale mi viene l'orticaria ogni qual volta una legge impedisce a qualcuno di fare quel che vuole nella propria vita, se non limita il medesimo diritto degli altri.
Cmq per la cronaca le differenze tra figli legittimi e cd naturali sono state di fatto abrogate ed in ogni caso prima il matrimonio "sanava " la condizione di figlio nato fuori dal matrimonio, cd figlio naturale
 
Cmq per la cronaca le differenze tra figli legittimi e cd naturali sono state di fatto abrogate . . .

Rispetto ai genitori, ma non relativamente ai diritti successori tra fratelli naturali che sono diversi rispetto a quelli spettanti ai fratelli legittimi tra loro . . .
 
Giò Pa, sono d'accordo. Procediamo con un'analisi sommaria di cosa è bene per il figlio adottato.

Io penso che prima di educazione e amore, per un bambino sia necessario avere un futuro garantito. Cioè, una certa disponibilità economica che gli permetta di studiare almeno fino alla scuola dell'obbligo e che non lo lasci in mezzo ad una strada se succede qualcosa ad uno degli adottanti.

Mi spiego meglio: la possibilità che uno dei due genitori perda il lavoro, muoia in un incidente, si ammali di una patologia cronica invalidante o qualche altro inconveniente, non è poi così remota.
Quindi se dovessi pensare, qual'è la prima necessità di un figlio? Avere una coppia accanto, due persone che vivono assieme e lo faranno per sempre.

Che siano sposate o coppie di fatto cambia qualcosa?
Dal punto di vista legale il minore sarebbe meno tutelato in caso di separazione o morte di uno dei due genitori? Questo matrimonio è necessario?
 
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