Una “coperta” proteggerà la Marmolada
In estate il ghiacciaio sarà difeso con i teloni. Tutti i dettagli del “patto” tra Mountain Wilderness e la società Funivie
ROCCA PIETORE. E’ un fascicolo di 14 pagine il documento alla base dell’accordo tra Mountain Wilderness e Società Funivie Marmolada. Una pubblicazione agile, scandita da una serie di punti che disegnano il futuro per la “Regina delle Dolomiti”. Un progetto che ha richiesto un lungo cammino. C’è voluto tempo e senso di responsabilità perché due nemici - Luigi Casanova e Mario Vascellari - reduci da ruvidi confronti anche nelle aule giudiziarie, arrivassero a una stretta di mano per disegnare insieme il futuro della Marmolada. Ora palla alla politica. Riusciranno la Regione Veneto, con Belluno e Trento a chiudere il cerchio?
Dopo le anticipazioni dei giorni scorsi oggi è possibile pubblicare tutti i dettagli del progetto sottoscritto la settimana scorsa a Pedavena (Belluno) e consegnato agli enti locali bellunesi e trentini, che dovranno disegnare il futuro della Marmolada.
Parcheggi. Non è qualificante - secondo Mountain Wilderness e gli impiantisti di Malga Ciapela - presentare sul mercato turistico l’immagine della Marmolada con parcheggi insufficienti e disordinati. Va realizzato un progetto di sosta auto paesaggisticamente compatibile con l’ambiente di alta montagna.
Patrimonio edilizio. I rifugi e gli impianti funiviari sul versante trentino sono vecchi e inadeguati. E’ necessario pianificare un diffuso intervento di riqualificazione estetica degli edifici ricettivi, anche con soluzioni rivolte al risparmio energetico. La Regione Veneto e la Provincia Autonoma di Trento, devono promuovere un sostegno convinto nei confronti dei proprietari con agevolazioni mirate. Il versante trentino va ripulito da tutti i plinti in cemento ancora presenti e va migliorato l’inserimento del canale di gronda dell’Enel. Nell’accordo viene confermata la necessità di offrire, specialmente sul versante di Rocca Pietore, servizi diversi e complementari allo sci come piscina, area fitness, centro negozi e recupero del patrimonio delle baite nel pieno rispetto della identità e della storia locale. Questo non significa aumentare la disponibilità di seconde case ma l’accordo è orientato al sostegno della attività alberghiera e degli affitta camere.
Attività sciistica. «La funivia Malga Ciapela — Punta Rocca oggi rappresenta, per il patto sottoscritto, il punto di riferimento principale per arrivare in vetta alla Marmolada. Dalla parte bellunese, in località Serauta, è possibile intervenire con una semplificazione delle strutture sciistiche. Quindi viene proposta l’eliminazione dell’attuale seggiovia e lo smantellamento del tunnel in acciaio. Consigliata invece la realizzazione dell’impianto Sass del Mul — Serauta con portata ridotta. In pratica una funivia monovettura con capacità di trasporto inclusa fra i 500 e 600 posti/ora. Con questa realizzazione si prevedono ricadute ambientali positive (riduzione di energia e di acqua) ma anche un vantaggio socioeconomico con l’apertura anticipata e prolungata della stagione alberghiera sia in Fassa che in Val Pettorina. Smantellamento poi della vecchia bidonvia del Graffer e realizzazione di un impianto leggero (500—700 posti ora) che da passo Fedaia trentino raggiunge Pian dei Fiacconi, e da lì un impianto che colleghi i due versanti, trentino e bellunese senza arrivare ad intaccare nuovamente Punta Rocca con un’ulteriore funivia.
Teloni di copertura e battitura piste. Il progetto suggerisce la copertura estiva di alcuni tratti dell’area sciabile di alta e media quota, probabilmente tre spezzoni, con attente valutazioni che permettano alla società e quindi ai dipendenti di lavorare in piena sicurezza anche, e specialmente, al momento della loro rimozione. L’intervento dei battipista permette, specialmente nelle zone più esposte, un netto contrasto all’erosione eolica e termica del ghiacciaio, ma va riconsiderato il lavoro dei gatti per ridurre il fabbisogno di energia e di acqua.
Intanto Daniele Dezulian, presidente impianti a fune della Valle di Fassa e Carezza, non ha dubbi: «La Marmolada è una montagna importante nell’economia turistica delle Dolomiti. Non va quindi dimenticata ma valorizzata in tutti i suoi aspetti. Non sarà però la Sitc di Canazei a guidare la rinascita della “Regina”. Avrà quindi avrà un futuro. «Certamente. Ci troviamo davanti a una montagna che racchiude in sé molti aspetti. Non è solo interessante dal punto di vista sciistico ma ha potenzialità in ambito storico, geologico, alpinistico e ambientale. Con un progetto di sviluppo adeguato, rispettoso e soprattutto con un piano economico sostenibile, la Marmolada può tornare al centro dell’attenzione».