Valanghe: conoscerle per evitarle

LiveLeak.com - Skier has a very lucky escape from an avalanche.

insultatelo assieme a me
pazzesco
direi che a contrariis è molto educativo, quindi spero di averlo messo giusto qui

che c***!...almeno pari a questo tirolese di ieri:

"E’ il caso di definire “miracolato” un 53enne atoatesino che ieri, tentando una salita solitaria con gli sci d’alpinismo nella regione del Voralberg per rendere omaggio ad un conoscente, è scampato a due valanghe: la prima lo ha travolto seppellendolo fino al collo. Riuscito a liberarsi da solo, nel tentativo di mettersi in salvo è poi caduto in un crepaccio e travolto da una nuova valanga che lo ha trascinato per circa 200 metri. E’ stato recuperato dai soccorritori ma è illeso."
 
Intanto posto anche questo link dove c'è una ricerca fatta in altoadige sui numeri di scialpinisti e ciaspolatori (niente freeride). Interessante vedere che nonostante ci fosse livello pericolo 3, si sono mossi in 6.000.....
http://www.cai-svi.it/j15/images/stories/ARTICOLI/NOTIZIE/astatskialp2010.pdf


scusa Vitt aggiungo il mio piccolo contributo:

sulla interpretazione delle statistiche interessante la lettura pubblicata nell'ultimo testo che mi ha fornito il CAI , nel capitolo dedicato agli incidenti con causa valanga vi si analizzano e confrontano i dati statistici riportati da te e da altri fonte aineva, le conclusioni estrapolate sono le seguenti:

il maggior numero di incidenti
, non tutti per fortuna con esiti letali (per cui non interessano alla cronache giornalistiche in cerca di numeri di morti), si concentrano con pericolo valanghe 2 e 3, il maggior numero di incidenti è avvenuto in inverni con poco innevamento > il che significa:

viene sottovalutato il grado di pericolo!
non vengono ben valutati i percorsi!
non vengono osservate le misure di sicurezza di attraversamento!
poca neve all'inizio dell'inverno non garantisce una buona stabilità nel corso della stagione;


quello che mi rammarica ascoltando gli operatori del soccorso alpino abbruzzese è che sono stati tolti i fondi per finanziare il lavoro di mappatura dei fenomeni valanghivi a cui stavano lavorando.(leggo poi in giro su internet che ne era prevista l'uscita a breve...)

sicuramente il progetto è stato portato a termine da altre Provincie italiane e sotto la voce "catasto valanghe"

vengono forniti dati con le dovute avvertenze tipo quelle del VDA , ma da consultare con le dovute conoscenze e con le dovute precauzioni come da AVVERTIMENTO:

Il lavoro di informatizzazione del Catasto valanghe è attualmente ancora in corso, in caso di dubbi sulla lettura o sulla completezza dei dati contattate l’Ufficio neve e valanghe (0165-776854 – u-valanghe@regione.vda.it).

I limiti valanghivi riportati dal Catasto non devono essere intesi come separazione netta tra zona interessata da valanga e zona non interessata da valanga, in quanto non forniscono il preciso confine tra un’area a rischio e una esente da rischio valanghivo.

La mancanza di indicazioni sulla presenza di fenomeni valanghivi, del Catasto valanghe in una determinata area, non implica che sia effettivamente un’area esente da valanghe. Questo avviene per tre principali motivi:
  • i fenomeni valanghivi possono avere tempi di ritorno molto lunghi, per questo motivo spesso la memoria storica della valanga viene persa;
  • uno stesso fenomeno valanghivo noto, di cui si possiede un numero considerevole di dati, può presentare durante le varie stagioni invernali confini, forme e dimensioni molto diverse a seconda delle condizioni nivometeorologiche in cui la valanga si verifica;
  • il progressivo aumento dell’utilizzo del territorio durante la stagione invernale da parte di escursionisti porta a percorrere pendii che in passato non sono stati oggetto di segnalazione e di cui si conosce poco o non si conosce proprio l’attività valanghiva spontanea e la propensione al distacco provocato.
Per una corretta lettura ed interpretazione dei dati rappresentati nel Catasto valanghe è indispensabile conoscerne la natura. Risulta molto importante non impiegare il Catasto e le informazioni che in esso vengono riportate per scopi diversi da quelli per cui è stato originariamente sviluppato. Se questi vengono utilizzati in modo improprio l’Ufficio neve e valanghe declina ogni responsabilità. I dati non potranno essere commercializzati, né forniti a terzi, e nel caso divenissero oggetto di elaborazioni e pubblicazioni, di qualsiasi natura, vi è l’obbligo conseguente di citarne la fonte secondo la dizione “Fonte: Ufficio Neve e Valanghe - RAVDA”, nonché di inviare all’Amministrazione regionale copia della medesima in formato digitale.

Non visualizzare più questo messaggio

aggiungo un link di un mio video sui possibili test, che ci permettono di capire le dinamiche che attivano il fenomeno, eseguito sotto la guida degli istruttori CAI della sezione a cui sono iscritta.http://www.skiforum.it/forum/freesk...-manto-nevoso-esempi-di-test.html#post1322955
un altro link molto interessante relativo al progetto di Massimo Pecci, (glaciologo esperto) che sta curando per l'appennino il tentativo di un monitoraggio capillare, spero che il 3d aperto da Courmayer, possa fornire altrettante capillari osservazioni.
Schede della neve

e questo è un programma opensouce per la creazione di profili stratigrafici:
Snow Pilot Home Page
 
ritengo SCANDALOSO che in giornate cariche di neve come queste, il bollettino valanghe piemonte non sia aggiornato. :evil:
Ci potrebbe essere rischio 4-5 (come in Lombardia) ma loro ritardano l'uscita.

E mi dispiace dirlo perché quello del Piemonte è sempre molto dettagliato, ma non può uscire ogni 4 giorni. :PAAU

http://www.arpa.piemonte.it/bollettini/bollettino_valanghe.pdf

Stai a casa che ti becchi (almeno nel VCO, ma penso un po' ovunque) una neve con peso specifico maggiore di Galeazzi HIHIHI

Comunque strano che non abbiano aggiornato: in genere aggiornano ogni 3 gg (aggiornamento previsto infatti 19/01/2014 ore 14:00).
 

.

avranno sbagliato a scrivere aggiornamento allora. Aggiornano il lunedì.
Questo cmq non cambia che ogni 3 giorni è poco, soprattutto in concomitanza di precipitazioni così consistenti e prolungate.
 
Anche in Lombardia era così fino allo scorso anno, anche se in caso di eventi clamorosi lo aggiornavano, ora i nuovo è molto più bello
 
interessante questo dato :
Nell’inverno 2012-2013 sono stati 81 gli incidenti in montagna in Italia causati da valanghe, che hanno travolto 168 persone, uccidendone 28. Nell’attuale stagione, secondo i dati dell’Associazione interregionale neve e valanghe (Aineva), fino al 16 marzo gli incidenti sono stati 42 che hanno provocato 19 morti e 21 feriti, considerato quest'anno a neve record per alcune regioni.
 
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