Questa foto di Anja Paerson mostra un particolare che mi interessa moltissimo. In tanti ti dicono di sciare a gambe larghe. Ovviamente entro limiti ragionevoli. Pero' non ti dicono come misurare la distanza per dire se sei "largo" o meno.
Secondo me, la foto esibisce una separazione verticale e non orizzontale. La distanza tra gli sci sembra enorme, ma in realta' le gambe praticamente si toccano.
La separazione esiste, ma e' di tipo verticale: una gamba flessa e una estesa. Alcuni dicono che uno non puo' carvare, anzi fare la superconduzione, se le gambe non sono "larghe", eppure...
La capacita' di stare sugli spigoli e' spesso una conseguenza di essere capaci di creare angoli sufficienti e controbilanciare con il corpo. La posizione della parte superiore e' la vera ragione per la capacita' di viaggiare sugli spigoli esibita dall'atleta. Se si limitasse a piegarsi con il corpo all'interno della curva non viaggerebbe a queste velocita' e con simili risultati.
Inoltre a gambe meno larghe e' piu' facile trasferire l'equilibrio da una gamba all'altra. Gambe "larghe" sono solo adatte per un equilibrio di tipo statico e occorrono movimenti di gruppi di muscoli grossi per mantenere l'equilibrio se questo viene, diciamo "sfidato". Gambe meno "larghe" favorisce un equilibrio dinamico. In fondo parliamo di sciare e non di giocare a football americano, dove anche atleti come Herman Maier, sarebbero dei moscerini.
La foto piu' sotto mostra una posizione piu' larga di base...
Ma questa di Miller sembra l'esatto opposto:
Allora, io non capisco e non credo esista nessun studio biomeccanico, che dica che a gambe "larghe" e' meglio.
Ora, non equivochiamo: non stiamo dicendo di sciare a gambe unite e bloccate insieme. Ma, sto' discutendo sul fatto che certe posizioni vengono assunte come se fossero dei teoremi quando in realta' se uno scava a fondo, si accorge che sono solo delle pratiche e nulla piu'. Io non so se ho ragione o torto, ma sarei curioso di ascoltare il parere di altri.
Secondo me, la foto esibisce una separazione verticale e non orizzontale. La distanza tra gli sci sembra enorme, ma in realta' le gambe praticamente si toccano.
La separazione esiste, ma e' di tipo verticale: una gamba flessa e una estesa. Alcuni dicono che uno non puo' carvare, anzi fare la superconduzione, se le gambe non sono "larghe", eppure...
La capacita' di stare sugli spigoli e' spesso una conseguenza di essere capaci di creare angoli sufficienti e controbilanciare con il corpo. La posizione della parte superiore e' la vera ragione per la capacita' di viaggiare sugli spigoli esibita dall'atleta. Se si limitasse a piegarsi con il corpo all'interno della curva non viaggerebbe a queste velocita' e con simili risultati.
Inoltre a gambe meno larghe e' piu' facile trasferire l'equilibrio da una gamba all'altra. Gambe "larghe" sono solo adatte per un equilibrio di tipo statico e occorrono movimenti di gruppi di muscoli grossi per mantenere l'equilibrio se questo viene, diciamo "sfidato". Gambe meno "larghe" favorisce un equilibrio dinamico. In fondo parliamo di sciare e non di giocare a football americano, dove anche atleti come Herman Maier, sarebbero dei moscerini.
La foto piu' sotto mostra una posizione piu' larga di base...
Ma questa di Miller sembra l'esatto opposto:
Allora, io non capisco e non credo esista nessun studio biomeccanico, che dica che a gambe "larghe" e' meglio.
Ora, non equivochiamo: non stiamo dicendo di sciare a gambe unite e bloccate insieme. Ma, sto' discutendo sul fatto che certe posizioni vengono assunte come se fossero dei teoremi quando in realta' se uno scava a fondo, si accorge che sono solo delle pratiche e nulla piu'. Io non so se ho ragione o torto, ma sarei curioso di ascoltare il parere di altri.