Riserva Bianca (Limone Piemonte)

Ho delle contromarche da sfruttare e pensavo quindi di fare una sciata a Limone questa settimana. Mi confermate che le condizioni, grazie all'ultima nevicata, sono attualmente buone? Le piste sono quasi tutte aperte? Si rientra anche in paese?
 
Incontro in regione questa settimana con rappresentanti della lift e del comune, sul piatto proposta della società di gestione degli impianti che con apporto di capitali propri porterebbe in pratica al raddoppio dei fondi destinati al completamento dell'innevamento programmato.

In sostanza 10 mln di euro da spendere nelle prossime due stagioni in bacini di accumulo, linee potenziate e copertura al 90% del comprensorio; da indiscrezioni dovrebbe essere compreso nel pacchetto il rimodellamento completo dell'Olimpica...
avremmo una pista 'addomesticata' ma un rientro in paese sci ai piedi garantito anche in anni di magra come questo.


Ottime notizie direi.
 
Da Stampa-Cuneo.it

...Certo, far neve costa tantissimo: in media 5 euro a metro cubo. Ma non si può fare altrimenti. Tutti lo dicono.

Nicola Dalmasso, vicepresidente Lift di Limone: «Com’è andata la stagione? In linea con l’anno scorso. Impensabile, però, un inverno come questo senza neve artificiale. Ci stiamo attrezzando per arrivare al 100% di copertura dei cannoni. Il 25 marzo verrà siglato un protocollo d’Intesa con la Regione per potenziare l’innevamento e che rientra nel pacchetto dei famosi 15 milioni per il comparto cuneese»...


Mancano tre w-e alla fine della stagione dello sci in basso piemonte e si fanno i primi bilanci, a parte Prato che è andata alla grande (le 'disfunzioni' di Artesina e la stagione corta di F. Soprana hanno 'aiutato') e Limone che ha bissato la buona stagione dell'anno scorso lo scenario ha tinte cupe...
Lurisia morta (forse per sempre), Garessio e Argentera hanno un gestore ma girano al minimo con metà degli impianti chiusi (la seconda non ne risente tanto ma è un caso a se), St. Gree e Pontechianale aperti per meno di un mese, San Giacomo, Crissolo, Pian Munè e Sampeyre forse per due mesi (a Crissolo poi la tegola della decadenza della gestione); a mio parere un mezzo disastro.

Se le due grandi hanno un programma di investimenti che ne garantiranno il futuro (a mio parere meglio Limone che ha impianti tutto sommato adeguati e con i fondi disponibili può puntare con decisione ad un impianto di innevamento super), per le altre si naviga a vista...

A mio parere la regione deve smettere di dare soldi a pioggia per far contenti i 'sindaci', deve investire solo dove lo sci ha un futuro... Argentera, Crissolo e STOP (Crissolo in funzione anche dell'uso estivo degli impianti per la salita al Monviso, di grande richiamo), le uniche due che per quota hanno un futuro...
agli altri aiuti limitati al solo innevamento per poche piste per poca spesa, giusto per non far morire altre stazioni, la via alternativa c'è e Pian Munè ne è l'esempio lampante, funziona alla grande anche se lo sci da discesa è soltanto un tassello secondario, Pontechianale sarebbe in quota ma l'esposizione pessima la condanna, buono l'uso estivo della seggiovia.

Tornando alla Riserva Bianca sono ottimista, nonostante la quota non eccezionale le caratteristiche del luogo fanno sì che la neve 'prodotta' si conservi bene e a lungo, certo se riuscissero a migliorare un paio di impianti zona 1400/Limonetto e recuperare il Cros potrebbe tornare al top... ma dovrebbero ragionare come a Prato, immobiliare e rinnovo impianti come strategia vincente ed in più con l'aggiunta dello sci notturno/snowpark/bike park come si deve... vivere sugli 'allori' non mi sembra mai una buona strategia.
 
Mancano tre w-e alla fine della stagione dello sci in basso piemonte e si fanno i primi bilanci, a parte Prato che è andata alla grande (le 'disfunzioni' di Artesina e la stagione corta di F. Soprana hanno 'aiutato') e Limone che ha bissato la buona stagione dell'anno scorso lo scenario ha tinte cupe...
Lurisia morta (forse per sempre), Garessio e Argentera hanno un gestore ma girano al minimo con metà degli impianti chiusi (la seconda non ne risente tanto ma è un caso a se), St. Gree e Pontechianale aperti per meno di un mese, San Giacomo, Crissolo, Pian Munè e Sampeyre forse per due mesi (a Crissolo poi la tegola della decadenza della gestione); a mio parere un mezzo disastro.

Se le due grandi hanno un programma di investimenti che ne garantiranno il futuro (a mio parere meglio Limone che ha impianti tutto sommato adeguati e con i fondi disponibili può puntare con decisione ad un impianto di innevamento super), per le altre si naviga a vista...

A mio parere la regione deve smettere di dare soldi a pioggia per far contenti i 'sindaci', deve investire solo dove lo sci ha un futuro... Argentera, Crissolo e STOP (Crissolo in funzione anche dell'uso estivo degli impianti per la salita al Monviso, di grande richiamo), le uniche due che per quota hanno un futuro...
agli altri aiuti limitati al solo innevamento per poche piste per poca spesa, giusto per non far morire altre stazioni, la via alternativa c'è e Pian Munè ne è l'esempio lampante, funziona alla grande anche se lo sci da discesa è soltanto un tassello secondario, Pontechianale sarebbe in quota ma l'esposizione pessima la condanna, buono l'uso estivo della seggiovia.


che l`annata sia stata particolarmente ``disgraziata`` non e` certo merito dei sindaci,e se anche in carenza quasi assoluta di neve alcuni sono riusciti ad aprire un paio di mesi lo si deve all`abnegazione e alla passione di chi le gestisce,avessero avuto anche un solo piccolo impianto per l`artificiale i mesi sarebbero stati 3 o 4.

Cuneo e i sindaci della sua provincia hanno tutto il diritto di avanzare le richieste che meglio credono,naturalmente cio` che ottengono lo devono spendere con oculatezza
 

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Vabbè, ci sta avere opinioni diverse (ho ribadito con ripetitività che era 'parere mio'), ma ci sono anche fattualità oggettive:
- inverni con temperature 'limite' e precipitazioni scarse saranno la norma in futuro (l'eccezione caso mai inverni come 17/18)
- Il costo di innevare una stazione da zero insostenibile per località che aprono pochi w-e e 20 giorni in periodo carnevalesco
- investimenti per stazioni anche solo medie come Lurisia e S. Giacomo nell'ordine di svariati milioni per dotarle integralmente di impianto di innevamento artificiale, molto di più che la revisione di una seggiovia e/o skilift
- Le disponibilità della regione per investimenti nel settore non sono illimitate e trovo giusto selezionare le località da privilegiare in base alle potenzialità ed il ritorno in termini di presenze turistiche 'qualificate'

Poi i 'sindaci' facciano il loro lavoro e richiedano pure fondi per le loro località (ma ripensino anche un futuro turistico sostenibile...) ma la regione faccia il suo dovere privilegiando investimenti che presentino un ritorno in termini di sviluppo turistico 'serio'.
 
Dipende anche molto dalle aspettative, non facciamo morire le piccole realtà.
Quest'anno è andata cosi per molte piccole stazioni basse e marevicine e purtroppo la tendenza climatica non fa sperare bene ma anche loro hanno dignità di esistere e nessuno chiede investimenti pazzeschi per avere neve programmata in ogni dove.
A me personalmente va bene avere meno mesi di sci nella mio giardinetto, apprezzando la possibilità di poter sciare fino alla fine su neve naturale, avere uno stagionale a 100€, mangiare un panetto a 3 € e poter sciare anche con i bimbi senza patemi per me lo sci è anche questo.
Le piccole stazioncine offrono anche continuità e sopravvivenza ai paesini intorno per ristoranti, alberghi, alimentari, bar etc dando anche possibilità di lavoro in loco per qualche giovane, questa è sostenibilità.
Se poi voglio continuare la stagione mi adeguo e vado in altri posti.
 
le piccoline hanno bisogno di un campetto scuola servito da skilift e una biposto con 2/3 piste (di cui una innevata) e che possa portare la gente in quota d'estate e relativo percorso mtb. Non spendi tanto, fai respirare il paese, offri servizi. Oltre questa dimensione diventa davvero difficile sopravvivere
 
Ultima modifica:
Infatti proprio questo intendevo, inutile innevare piste che scendono a 800/900 mt. (Anche sul rientro di Limone paese ho dei dubbi come la stessa Lift), tranne che si tratti di un campetto scuola, invece dove è presente una seggiovia di arroccamento meglio (se la conformazione del luogo lo consente) prevedere qualche cannone su un paio di piste in alto per un campo scuola serio ed i genitori che accompagnano, mentre i rientri lasciarli per il free ride o se ne viene tanta si può battere magari un pistone... ma il lavoro serio va fatto sull'offerta ci sono tante alternative allo sci da discesa, esempio migliore di Pian Munè non c'è (azz pure la rima t'ho fatto), che guadagnava di più quando gli impianti erano fermi (ben due stagioni se non ricordo male), il problema è che alcune di queste stazioncine sono state il modo per cattivi amministratori e gestori per intrallazzare (Garessio, Argentera, Crissolo, Lurisia e forse ne dimentico anche qualcuna).
Inutile chiedere milioni al 'signor Pantalone' per costruire grandi bacini di accumulo (manca anche l'acqua in molte stazioni), mega stazioni di pompaggio e decine di cannoni se poi non riescono a coprirne le spese (o deve pagare Pantalone anche quelle... col cax*o).
IMHO meglio concentrare i fondi pubblici dove ci sono prospettive ed aiutare le piccole a riconvertirsi ad un turismo invernale sostenibile.
Io la vedo così, poi ogni opinione ha un valore, almeno di confronto.
 
Limone Piemonte - Work in Progress

Come si sa da queste parti ci si muove con cautela... ma sono previste novità anche per la prossima stagione, intanto in estate (a ferragosto) si terrà un importante evento per la visibilità che porta con se ed il grande richiamo di pubblico (10/15k spettatori nelle ultime 2 edizioni) e vista la facilità di accedere alla location di Limonetto ed alla grande disponibilità di parcheggio è facile prevedere un bel record.
Mi dicono che anche la rassegna al lago all'arrivo della cabinovia sotto la cima Alpetta quest'anno sarà d'eccezione.
Per le novità sul comprensorio oltre ai lavori d'innevamento sul rientro in paese che potrebbero svolgersi già questa estate dopo la firma della convenzione in regione (4,5 mln in arrivo) e il lavoro svolto dalla commissione incaricata di scegliere la tipologia dei 15 generatori da acquistare per questa nuova linea.
Da un forum locale leggo che a breve partiranno i lavori di riqualificazione ed ammodernamento del più importante albergo di quota 1400, hotel 3amis che diventerebbe Sky Palace Hotel.

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Sul fronte Lift non si sa nulla, ma avendo già pronto un progetto per l'innevamento di tutto il resto del comprensorio non penso si farà surclassare dal comune e metterà in campo interventi sostanziali, stay tuned.
 
I forti diventano resort di lusso?!

In attesa che si sblocchino i lavori per l'estensione dell'innevamento programmato a tutto il comprensorio (10 mln da investire, 50% fondi regionali 50% fondi propri Lift, ma per quest'anno è già tanto se vedremo qualche ventola), si fanno importanti gli investimenti immobiliari, oltre al restauro dell'hotel tre amis a quota 1.400 ed oltre al nuovo complesso immobiliare in area maneggio che dovrebbe comprendere anche un nuovo albergo ci sono finalmente (pare, incrociamo le dita) novità sul recupero del Forte Centrale per trasformarlo in resort a cinque stelle.
Da Stampa.It di oggi:

LIMONE È da quasi trent’anni che se ne parla: il 2020 potrebbe essere l’anno dei fatti. Si tratta del progetto di recupero del forte del colle di Tenda e della sua trasformazione in albergo a 5 stelle. Il complesso militare si trova in territorio francese, alla sommità della Valle Roya, e di conseguenza la competenza spetta al Comune di Tenda. Il sindaco, Jean Pierre Vassallo, conferma che le trattative per far decollare il progetto sono in corso. «Siamo in una fase delicata - spiega -: per questo motivo preferisco non sbilanciami sui particolari. Sul tavolo ci sono delle proposte avanzate da imprenditori per la trasformazione del forte in albergo, ed essere utilizzato sia d’inverno, sia d’estate. Contiamo all’inizio del prossimo anno di poter dare notizie più dettagliate e fissare un cronoprogramma di recupero». «Per quanto riguarda le strade d’accesso - conclude Vassallo -, sono allo studio diverse ipotesi sia dal versante italiano, sia dal territorio francese».

Questo fatto se si concretizzasse aprirebbe una nuova stagione per l'area di Limonetto, ci potrebbe stare un telemix che salga fin in prossimità del Forte per garantire l'accesso dei turisti soggiornanti con riposizionamento dell'attuale biposto fin su in alto ai prati di San Lorenzo, ci ho fatto un giro dopo il concerto di ferragosto, si potrebbe tranquillamente salire di 70/80 mt. di quota con un 700/800 mt. di pista guadagnata.
Per l'accesso dalla Francia, imho, l'unica soluzione una cabinovia con parcheggio nei pressi dei tornanti in val Roya, troppo dispendioso realizzare una strada e la vecchia colle di tenda è un delirio di tornanti, con un arroccamento si aprirebbe il 4 accesso alla Riserva Bianca in territorio francese e con l'ipotesi di un tunnel di Tenda bis a pagamento (ultime voci senza una conferma, chiaramente, mancano ancora almeno 3 anni al completamento) sarebbe utile anche per i liguri.
Interessanti prospettive.
 
se c’é una cosa che limone dovrebbe imparare da prato nevoso é il modello di business... se la società impianti é anche un’immobiliare, allora i progetti vanno avanti, se la società impianti si occupa solo di impianti e chi costruisce è un’altra società, allora muore tutto.
se prato in questi anni é riuscita ad investire e crescere come stazione, é solo grazie al ritorno economico del borgo, che ha messo soldi in tasca a chi poi li ha reinvestiti in innevamento e impianti, logicamente i contributi sono importanti, amsenza un capitale di base non si va da nessuna parte, e i soldi li guadagni con le case, non vendendo skipass!
 
Si però Teo ma anche a costruire case ad un certo punto c'è un limite, perchè se poi costruisci troppo e non vendi sappiamo come va a finire....
 
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