Manuale dell'attacco (in preparazione)

Vision ha detto:
Non so se sia interessante inserire anche alcune spiegazioni anche per ciò che riguarda il montaggio... ho visto alcuni topi che riportavano notizie non proprio corrette... magari se lo ritenete opportuno butto giù qualcosa appena rientro a casa e posso aggiungere un po di foto per spiegare meglio... :roll:

Certo ogni contributo è benvenuto, il tuo, poi, di più! :wink:
 
scusate la domanda che magari e' scontata pero' puo' essere utile a qualche inesperto :oops:

a parte le norme DIN sul peso che mi sembrano assodate mi lascia un po' perplesso la regolazione dell'attacco nel senso della "proporzione" che lo stesso deve avere sullo sci.....

facciamo dei numeri......SBAGLIANDO per semplicita' diciamo che su uno sci lungo 200cm(2m) la meta' e' ovviamente 100cm.....ora il centro dell'attacco uno potrebbe essere indotto a metterlo esattamente sul 100 in modo da avere una perfetta simmetria dello sci stesso.......presumo che questa cosa sia ovviamente errata perche' tutti gli sci mi pare(dico mi pare) abbiano gli attacchi montati sulla loro relativa piastra in posizione arretrata......gia!!! si ma arretrata di quanto??

quali sono i parametri per questa regolazione?? perche' qua casca l'asino,nel senso che avviene la relolazione dei pesi del complesso sistema persona +attacco+piastra+sci neve.......

ho detto una cazzata?? :think:ma e' una curiosita' che mi sono posto guardando lo sci.......ora,mi sembra che non sia un parametro facilmente regolabile......nel senso che una volta che s'imposta il numero di scarpone simmetrico davanti/dietro abbiamo gia lo sci bello che regolato......ma...volendo dico,se fosse necessessario,se un soggetto non guarda la scala graduata dell'attacco stesso relativa ai mm di scarpone ma sposta tutto piu' avanti cosa combina??? un casino??

esempio numerico....

scarpone da 320mm......regolazione 320/320 davanti dietro,regoli il peso e il gioco e' fatto......ma se io sfalzo....e mi sposto con gli anteriori a 310(verso la punta) e posteriore 330(sempre verso la punta) in teoria dovrei portare il baricentro del corpo 1 cm piu' avanzato mantenendo la stessa lunghezza relativa di 320 di scarpone.....cosa succederebbe con una regolazione del genere??



p.s.
me li sono fatti regolare ieri ma chi lo faceva ,pur essendo davanti a me,non mi cacava manco di striscio.....gli ho detto "guardi che con quell'attacco non serve smollare la vite,basta tirare su la linguetta e l'anteriore e il posteriore si spostano"
non ci ha nemmeno provato e ha smollato la vite..... :wall:
 
Mi sembra di ricordare che il centro dello sci si calcolasse in questo modo:

Misura dello sci da spatola a coda diviso 2. Si individua un punto. Ci si abbassa di esso di metà scarpone + 4 cm.

Esempio: sci lungo 170 cm. Metà: 85 cm. Se la suola dello scarpone è 300 mm =30 cm la metà è 15 cm. Dunque, ci si allontana dalla spatola di altri 15 cm (totale 85+15 cm = 100 cm), ma a questi 15 cm se ne sottraggono 4 (quindi 100-6 = 94 cm).

Quindi, il centro sci si trova a 94 cm dalla spatola. Ovvero, a 76 cm dalla coda.

E' una regoletta di cui però non so dirti altro.

Per il secondo quesito, spostare in avanti l'attacco, e quindi il baricentro in avanti, rende lo sci più facile da manovrare, più adatto a chi vuol fare poco sforzo e ai principianti, che tendono a stare arretrati e a sciare più sulle code, cosa che rende l'indirizzamento dello sci più faticoso. Al tempo stesso, spostarlo indietro rende lo sci più "cattivo", migliora la tenuta sul veloce, ma per poterlo sfruttare al meglio è assolutamente necessario stare sempre centrali. Più adatto quindi a sciatori di alto livello tecnico.

Per lo skiman a cui ti sei rivolto, beh francamente ti consiglio vivamente di cambiarlo. Un bravo skiman dovrebbe spiegarti ogni cosa su richiesta, e saper bene ciò che sta facendo.
 
Non è mia intenzione contraddire drey, ma riporto la mia personale esperienza, un tempo gli sci da gara (verso metà degli anni '90) arrivavano senza alcun segno e spesso gli atleti non avevano tutte le mascherine nuove e si doveva procedere con il cosidetto montaggio ad occhio... :shock:

Come prima cosa si misurava lo sci dalla punta alla coda, si lasciava perdere la misura della casa, prendevo il metro e anche senza farlo aderire perfettamente alla forma della punta trovavo la metà dello sci, qui si faceva un segno, il passo successivo era individuare il tipo di sci (es.:gs,sl) e cercare di capire le caratteristiche dell'atleta (fortunatamente quasi tutti sciavano con me e li conoscevo bene... :D se lo sci era da gingante di solito si avanzava di 1-2cm e li doveva cadere la punta dello scarpone.. se invece lo sic era da speciale si poteva avanzare di 2-3 cm naturalmente sempre teneno conto della persona e della sciata...

devo essere sincere e dire che una grossa mano con il proseguire degli anni me la ha data la ESS-VAR (azienda poi acquistata da atomic) che fu la prima ad introdurre la possibilitù di avanzare o indietreggiare l'attacco a piacimento... davvero una grande invensione, anche per la concezione di fissare l'attacco solo nel puntale e tramite una lamina di acciaio fissare al puntale stesso la talloniera... una rivoluzione per l'epoca.


Spero di essermi spiegato, cmq sto preparando una piccola crono storia dell'attacco con foto e dettagli.. abbiate solo un po di pazienza... non è facile trovare il tempo in questo periodo.. :( :oops: :wink:
 

.

Ciao Vision, precisiamo una cosa...

La mia conoscenza in fatto di materiali è molto recente, è solo a partire da 2 annetti e mezzo che ho iniziato ad interessarmi di sci, e tu hai molta più esperienza di me per cui non devi aver paura a contraddirmi :wink:

La regoletta che ho descritto prima a quanto pare funziona sui moderni sci carving, giusto ieri ho fatto la prova sul mio sci da slalom e la cosa corrisponde...

Ciao e continua a scrivere, ti prego... i tuoi interventi sono interessantissimi! :CC
 
beh,allora.........propio adesso mi son messo a guardare il mio personale......ha l'attacco di serie sul supershape chip e tale attacco e' regolabile,direi semplicemente ,tramite una vite e un paio di slitte....ora,cosa permette di fare??

dunque.....alzando il coperchio che contiene il "nonio" per la misura dello scarpone si regolare semplicemnete e precisamente la lunghezza dello scarpone,in millimetri,come indicato sullo scarpone stesso.....esempio numerico il mio e' 323mm (come segnato sullo scarpone stesso) e tramite questi noni si regolare il 320 dell'attacco anetorire e il 320 dell'attacco posteriore.....

con la vite centrale invece si puo' spostare il centro dello sci di serie(che ovviamente ha una tacca di riferimento calcolata dalla head stessa) di 15mm inn avanti o all'indietro......svitando completamente la vite l'attacco scorre sulla slitta che forma la "piastra" e ci sono gia i "filetti" per riavvitarla nelle tre posizioni permesse(centro +15 -15).....il mio skiman muto che non risponde alle domande non mi ha chiesto nulla e me l'ha messo sulla tacca centrale di serie.......mi sono permesso,visto che domenica vado a sciare,di svitare e di avanzare nella posizione +15mm in avanti per facilitarmi il feedback col mezzo.....vedremo.... :wink:
 
Navigando mi sono reso conto che quando si parla di attacchi nessuno cita la larghezza dello ski stopper: parametro fondamentale per chi si appresta ad acquistare un attacco. A parte il fatto che esistono attacchi appositi per frreride/freestile(quindi con ski stopper piu largo), si possono montare diverse larghezze di ski stopper su uno stesso attacco?
 
F4ago ha detto:
beh,allora.........propio adesso mi son messo a guardare il mio personale......ha l'attacco di serie sul supershape chip e tale attacco e' regolabile,direi semplicemente ,tramite una vite e un paio di slitte....ora,cosa permette di fare??

dunque.....alzando il coperchio che contiene il "nonio" per la misura dello scarpone si regolare semplicemnete e precisamente la lunghezza dello scarpone,in millimetri,come indicato sullo scarpone stesso.....esempio numerico il mio e' 323mm (come segnato sullo scarpone stesso) e tramite questi noni si regolare il 320 dell'attacco anetorire e il 320 dell'attacco posteriore.....

con la vite centrale invece si puo' spostare il centro dello sci di serie(che ovviamente ha una tacca di riferimento calcolata dalla head stessa) di 15mm inn avanti o all'indietro......svitando completamente la vite l'attacco scorre sulla slitta che forma la "piastra" e ci sono gia i "filetti" per riavvitarla nelle tre posizioni permesse(centro +15 -15).....il mio skiman muto che non risponde alle domande non mi ha chiesto nulla e me l'ha messo sulla tacca centrale di serie.......mi sono permesso,visto che domenica vado a sciare,di svitare e di avanzare nella posizione +15mm in avanti per facilitarmi il feedback col mezzo.....vedremo.... :wink:

Esatto, il Chip Supershape monta la piastra di tipo Railflex...

Secondo me se sei già un discreto sciatore, mettilo al più centrale... messo in avanti va bene per le donne (che tendono a stare più arretrate per via della costituzione fisica), per i principianti (che tendono a stare arretrati per carenza tecnica) e i malati (che tendono a stare arretrati perchè in precarie condizioni fisiche)....

:wink:
 
Ivan_c'è ha detto:
Navigando mi sono reso conto che quando si parla di attacchi nessuno cita la larghezza dello ski stopper: parametro fondamentale per chi si appresta ad acquistare un attacco. A parte il fatto che esistono attacchi appositi per frreride/freestile(quindi con ski stopper piu largo), si possono montare diverse larghezze di ski stopper su uno stesso attacco?

In genere gli sci da pista hanno larghezze al centro tra 63 e 71; gli Allmountain, larghezze tra 70 e 78; freeride/freestyle fino a circa 90; fat tra 90 e 100/105, superfat oltre 105....

Per quel che riguarda gli sci da pista, in genere lo skistopper ha larghezze standard, senza contare il fatto che ormai praticamente quasi tutti gli sci hanno l'attacco abbinato (e quindi skistopper adatto); per quanto riguarda gli sci da freeride, la scelta è solitamente libera, e si adottano degli attacchi con skistopper larghi in varie misure. Abbiamo ad esempio i Marker "free", i Look "wide brake", e via dicendo... Poi è possibile anche acquistare separatamente skistopper larghi, ma non è facile trovarli e a volte hanno costi esagerati (anche 50 € per due pezzi di ferro!).

Tant'è che alcuni preferiscono far da sè allungando in qualche modo gli skistopper.... ad esempio segnalo questo link:

http://www.skiforum.it/skiforum/viewtopic.php?t=3546

(declino però ogni responsabilità se decidete a fare da voi... è un'operazione che può compromettere l'affidabilità degli skistopper! :roll: )
 
In sintesi:

Una volta era possibile scegliere da sè gli accoppiamenti sci - piastra - attacco.

Adesso solo in pochi casi è possibile farlo.

La connessione scarpone/attacco/piastra/sci è solitamente un punto "critico", perchè in questa zona, a causa della rigidità complessiva, si ha una deformazione non omogenea rispetto al resto della struttura.

Questa problematica è resa attuale dalla moderna tecnica carving, in quanto è proprio grazie alla deformazione della struttura, combinata alla sciancratura dello sci, che si ottengono delle curve "tonde" sul manto nevoso, che approssimano curve di raggio maggiore o minore (dipendenti sia dalla sciancratura sia dalla deformazione e dall'inclinazione dello sci).

In secondo luogo, lo sci deve poter trasformare l'energia accumulata nella deformazione acquisita in curva (energia potenziale elastica), in energia propulsiva durante il rilascio della deformazione in uscita di curva (energia cinetica), ottenendo così quell'effetto spinta o effetto fionda che porta lo sci ad accelerare a fine curva (mentre con la vecchia sciata ad assi diritti la curva era più "spazzolata" ed aveva un'azione frenante).

Il controllo di queste deformazioni e quindi del comportamento elastico della struttura dello sci, è diventato oggetto di studio sempre più approfondito e raffinato, assieme all'ottimizzazione delle strutture e delle sciancrature degli sci.

Per questo motivo ormai su gran parte della produzione, abbiamo piastre integrate, se non annegate nella struttura, per omogeneizzare l'insieme e ridurre gli stati di coazione nella connessione sci/piastra.

Abbiamo poi dei sistemi che fanno sì che gli attacchi possano scorrere sulla piastra (Nordica XBi, Fischer Flowflex, Head Freeflex, giusto per citarne alcune), mentre questa segue la deformazione dello sci, migliorando così il comportamento della struttura.

Inoltre, si stanno diffondendo sempre di più le piastre con sistema di aggancio degli attacchi "a slitta", che consentono tramite un semplice meccanismo di regolazione di spostare in avanti o in indietro l'attacco, per rendere la sciata più facile o più aggressiva, a seconda delle condizioni del manto nevoso, dell'abilità tecnica e della freschezza atletica dello sciatore. Citiamo all'uopo il sistema Railflex di Fischer ed Head, il sistema Twinpulsion di Rossignol.

Spero di esser stato chiaro. Ho adottato alcuni termini propri della fisica e della scienza delle costruzioni per spiegare le problematiche e le innovazioni tecnologiche nei moderni sci.

chiarissimo
:clap: :clap: :clap:
 
ciao sono nuovo anche io e anch'io volevo sapere a quanto devo regolare l'attacco essendo capricorno ascendente sagittario :))) no, ovvio, si fa per "sdrammatizzare" volevo solo dire che di questi tempi sarebbe utile chiarire un po le idee sulla compatibilita' tra attacchi da sci alpinismo e freeride e scarponi tradizionali, sapete, prima di spendere 7 milioni di euro per un fighissimo marker duke o simili!!
 
ciao sono nuovo anche io e anch'io volevo sapere a quanto devo regolare l'attacco essendo capricorno ascendente sagittario :))) no, ovvio, si fa per "sdrammatizzare" volevo solo dire che di questi tempi sarebbe utile chiarire un po le idee sulla compatibilita' tra attacchi da sci alpinismo e freeride e scarponi tradizionali, sapete, prima di spendere 7 milioni di euro per un fighissimo marker duke o simili!!

Non ci sono problemi di compatibilità tra scarpe normali e attacchi del tipo Diamir Freeride, Marker Duke o Silvretta da sci alpinismo. Devono essere solo regolati da personale esperto. Altrimenti ci si deve arrangiare con le istruzioni contenute negli imballaggi degli attacchi.
 
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