Lo scialpinismo è quasi una filosofia e racchiude in sè alcuni punti fondamentali che lo differenziano dalla pista ed il freeride:
1)
Avventura, per quanto si debba cercare di praticarlo il più possibile in sicurezza, rimane sempre un fattore di rischio parecchio più elevato dello sci praticato in pista.
http://www.aineva.it/incidenti/apatit2001 italiano.htm
Molte volte ci sono situazioni difficili da superare, come traversi esposti, accumuli di neve instabile, pendenze molto forti ecc...
In alcune giornate si verificano situazioni climatiche localizzate molto severe come venti oltre i 70 km/h, piccole bufere di neve, visibilità ridottissime, temperature molto rigide per effetto windchill dove non c'è un rifugio caldo a portata di mano e le mani perdono sensibilità in pochi secondi senza guanti (magari per allacciare lo scarpone).
Io sono algi inizi con una trentina di uscite alle spalle e pur girando con gente eperta e prudente mi sono già imbattuto in tutte queste situazioni...
2)
Ambiente, pur avendo piste da sci dislocate nei più bei posti delle dolomiti non è paragonabile all' attraversamento di una valle, una forcella, il salire in vetta ad una cima dove regna il silenzio o il solo rumoreggiare del vento (a volte più prosaicamente anche del nostro intestino :lol: )
3)
Niente folla, schiamazzi, grida, confusione, gente prepotente, code agli impianti, sfilate di moda anche se negli itinerari più facili e frequentati non è raro contare 30 - 40 scialpinisti che salgono (escludendo ovviamente le prime marmolade in dolomiti dove siamo in centinaia) mentre altre volte si è in compagnia nel raggio di alcuni km dei soli nostri compagni.
4)
Fatica, agli inizi se non si è già nell' ottica alpinistica la si soffre parecchio, poi diviene sistematicamente allenamento per le uscite successive e dopo un po' fidatevi, si apprezzano anche le salite e le soste ammirando il panorama sudati e affaticati.
(ricordo la mia prima ascesa fatta con un amico ben 2 anni prima del corso,un calvario, provenivo dal solito contesto di sci da pista, bevute con gli amici, sigarette e 10 kg di troppo, erano solo 800 m di dislivello e negli ultimi metri facevo tre passi e una lunga pausa, tipo gli scalatori degli 8000 :shock: )
5)
Soddisfazione, la sera rientrati a casa al calduccio si è soddisfatti della cima ragginta e delle fatiche compiute (non è sempre così... a volte si cannano le gite o si è costretti a rientrare per il maltempo).
6)
Sciata, si trovano molte più tipologie di neve che non nel fuoripista leggero tra una pista e l' altra e con il tempo bisogna cercare di affrontarle tutte, anche la crosta più rognosa!
7)
Sicurezza, soccorso, almeno una volta all' anno è doveroso, utile e anche piacevole passare alcune ore a simulare un operazione di autosoccorso e ricerca arva. Molte volte vengono organizzate dal CAI di appartenenza. Vi assicuro che a distanza di 2 anni dall' ultima simulazione ho visto scialpinisti "in carriera" impiegarci uno sproposito di tempo per effettuare la ricerca ed il tempo utile per estrarre una persona ancora viva sepolta da valanga varia da 10 a 15 minuti.
Sicuramente ho tralasciato qualcosa e spero comunque di non aver dato l' idea di colui che la sà lunga...in realtà sono ancora agli inizi e sopra i 35° e nevi difficili ho ancora molto da imparare anche a livello tecnico di sciata!!! :wink:
Inserisco un passaggio tratto da "Dolomiti d' inverno" di G. Sani:
COS'E' LO SCIALPINISMO ?
Camminare, correre, scoprire, andare più in là , più in su è l' avventura umana. Lo sci ti accompagna sulla neve, luogo di fascino e di scoperta. Impari a reggerti e poi vai, corri, svettie guardi lontano, inventi le tue avventure.
I silenzi, le distese immacolate, il fruscio dell' uomo che si fà animale montano, la tua ombra che ti tiene compagnia, il palcoscenico della natura in continua mutazione, monti che ti guardan sbadati, più intenti al sole che a te, e una voglia che cresce di arrivare oltre la forcella, oltre la cresta, per vedere, per sentire, per provare e trovare qualcosa che ti ha già trovato.
Il qualcosa non è solo una discesa, ma uno stare bene, un poco esaltati da tanto bello, un poco meravigliati di essere là, un poco privilegiati, senza merito.
un dono che ti si schiude.
E la fatica si stempera con una sola curva, e la meraviglia scolora negli occhi e si accende nel cuore quando tocchi il fondo valle. Soddisfatto di esserci stato. Nient' altro.