I rancorosi e i rosiconi

Vi prego, attenti alle dinamiche della "vita vera", dei "rapporti veri" che si trovano "solo" nei luoghi piccoli ecc.

Sono le stesse storture idealizzanti che poi col tempo evolvono e degradano in frustrazioni che i vari trapiantati (come Cognetti) portano su in montagna e che non servono a nessuno.

La "genuinità" che molti evocano nei rapporti interpersonali nei paesi piccoli ha a che vedere con essenzialmente il fatto che tutti conoscono tutti e c'è meno margine per sovrastrutture/salamelecchi. Ma l'essere umano è fallace per natura e vi assicuro che tra persone ce lo si mette in quel posto nelle verdi valli, in riva al mare come nei dormitori padani. Chi viene quassù pensando di lasciarsi alle spalle tutto questo e quindi si butta dentro alle relazioni con un entusiasmo (francamente ridicolo, quasi bambinesco, comunque rispettabilmente "umano" perché risponde ad un'esigenza normalissima) ne esce sempre mazzolato e deluso. Proprio perché dietro questi rapporti idealizzati c'è sì un sentore "comunitario" che però è legato, anzi saldato, ad un'identità tribale che taglia subito fuori chi non è del luogo.

Non volevo intervenire ma a sto punto offro la mia di esperienza: io lavoro e vivo da anni in prov. BL (sempre aziende grandi,ora enorme) e l'armonia che c'è tra gli abitanti delle comunita non è per nulla legata al luogo di lavoro. L'indotto è pur sempre l'indotto quindi ho gli stessi piacevoli rapporti col panettiere come li ho con colleghi/altra gente che lavora nel settore. I rapporti da NPC e tra NPC possono esserci ovunque e non esulano dal contesto geo-morfologico.

Negli ultimi anni (appena post COVID) c'è stato un massiccio afflusso di poregrami senza arte né parte che son saliti su dalla pianura Padana e da vari angoli d'Italia sia cittadini che non. Molti abitano in Valcellina perché costa un po' meno e così possono fare la posta fuori dallo studio del loro Idolo per farsi mandare a cagare/farsi offrire un'ombra. Alcuni hanno provato a lavorare con/da me e da altri amici e fanno schifo a tutti. Hanno una professionalità discutibile (se erano un minimo bravi bravi probabilmente trovavano impiego dalle loro parti) e un'ansia insopportabile di piacere ai "locali" ma non come fareste voi in un posto di lavoro nuovo (presentarsi, rapportarsi ecc. con pazienza e lungimiranza) ma con la cringissima voglia di integrarsi tipo quei documentaristi che vanno a vivere coi Bonobo o i gorilla: stanno là, li studiano, ogni tanto provano a studiare e riprodurre i suoni (bestemmie a caso) e via.

Beppe Fenoglio (forse il mio scrittore preferito) una volta disse a sua sorella Marisa che "la felicità non fa romanzo". Non ho letto le 8m ma mi viene da dire che certe frustrazioni magari fanno anche romanzo però non fanno persone felice,serene e/o lucide. Ma ci sta.
Certo sono assolutamente d'accordo per vita vera, intendevo vera nel bene o nel male.
Entrambi i miei genitori vengono da paesini di Langhe e Roero, vivo ad Alba che ha 30.000 abitanti.. o poco più.
Ricordo che da bambino d'estate al paese di mia madre c'erano 4/5 borgate, frazioni e i bambini di una non giocavano con quelli dell'altra..
Per altro le migliori relazioni che ho instaurato nella vita sono sempre state legate a passioni ed esperienze comuni, costruendole poco per volta, poi a volte c'è anche qualche colpo di fulmine, oppure ci sono quegli amici d'infanzia con cui sei cresciuto e che ormai anche se si fanno vite completamente diverse, rimangono comunque cari.
Vedo però nella realtà più globalizzata che conosco cioè la multinazionale in cui lavoro, che vuoi per lo sradicamento dal territorio e la omologazione dei bisogni, delle ambizioni, delle passioni, c'è il periodo, in cui tutti, nuotano, poi corrono, poi ll Padel.. Poi il concertino, l'apertivo, anche le mete delle vacanze sono le stesse...
Inevitabilmente una contaminazione avviene, anche perchè la provincia ha sempre un po' di complessi verso le grandi Città e spesso per rendersi più interessante e meno goffa, si banalizza.
Quando vado in montagna in un paesino dove ci saranno 5/6 famiglie in tutto (che ovviamente non vanno d'accordo tra di loro), di cui sono amico solo con alcuni, cerco di avere il miglior rapporto possibile con chi ci vive, cercando di non dare fastidio, ma gli spazi sono così grandi che se voglio fare i fatti miei e perdermi per le montagne c'è il rischio di non essere ritrovato e questa è la cosa più bella, ma poi io non sono nessuno quindi se anche volessi lamentarmi di cosa non mi piace chi mi ascolterebbe?
Ad ogni modo dal positivo o dal negativo delle piccole comunità, si traggono storie anche bizzarre a volte folli che sono quelle cose belle da raccontarsi davanti ad una birra ed un bicchiere di vino, quelle appunto di cui scrivono Rigoni Stern, Mauro Corona, ma anche Fenoglio o Pavese anche se in situazioni più difficili per il contesto storico ed anche geografico, le Langhe ed il Roero non sono le Alpi o le Dolomiti.
 
Io, sebbene bazzichi il posto dove dopo il covid ho deciso di vivere sin da piccolo, quindi non sia considerato uno "straniero" ma un "adottato", posso dire che le cose che di norma fanno odiare qualcuno sono:
Venire a fare lo sborone e pensare di fare il fenomeno che "io sono di città quindi ne so"
Venire ad aprire attività commerciali in zona, magari pure in concorrenza
Queste due cose, ti rendono in breve un emarginato
Per il resto, se vai su, lavori, che sia in attività di zona o in smart con aziende esterne, TI FAI I FATTI TUOI (evitando per esempio di infilarti nei gossip paesani) e non trombi mogli o fidanzate di locals... è facile che ti integri molto bene...
Se poi si fa anche girare l'economia, dal benzinaio del paese all'alimentari o simili, riesci anche a farti voler bene.
Sia io che la mia compagna siamo "adottati", lei lavora in ufficio turistico del comune, io faccio altro, ma in pochi anni mi sono creato un giro di amici, in paese ci salutiamo tutti, e mi sento ben accetato nel posto dove vivo...
Sarà anche che per tutti io sono "che c'al vend al vin bon" (quello che ha il vino buono) e quindi tra gli alcolisti di zona godo di una certa fama!:cool:
 
concordo con la parte in grassetto, non con il discorso delle Apuane che vale quanto quello delle piste da sci. sono di parte è Vero in quanto vivo a Carrara città del Marmo e vivo Di marmo.
le cave esistono dalla notte dei tempi, i romani le escavavano a suo tempo e tutte le opere delle quali
ci sciacquiamo la bocca ( dal David alla pietà) sono fatte di marmo (non di cartapesta).
Le cave sono miniere e come tali sono regolamentate (e ultimamente molto più che in passato)
ma rispetto alle miniere che non vediamo (Metalli, carbone etc. )
impattano infinitesimamente meno. oggi le vette non vengono più abbattute come in passato
ma si lavora in galleria. Purtroppo ciò che è stato fatto resta come cicatrice
ma è la stessa cicatrice degli impianti o delle strade o dei resort in montagna.
Se poi vogliamo parlare dell'impatto economico bè in un modo o nell'altro si fa mangiare un'intera provincia e qualche zona limitrofa e non solo con l'escavazione ma anche con gli smaltimenti
e il controllo delle acque e dei fanghi di lavorazione.
E poi quale attività moderna non è nata per fare soldi? (dio denaro da tua citazione)
le aziende alimentari, piuttosto che farmaceutiche elettroniche etc. sono Onlus ad impatto zero?
Questo giustizialismo mi sembra un po' giudicare un libro dalla copertina visto che vediamo un cucuzzolo tagliato allora è scempio poi aziende chimiche petrolifere che inquinano a manetta non le contestiamo perché non ne vediamo l'impatto visivo. Vorrei ricordare che la terra dove vivo ha ancora uno dei tassi di tumori più alto del paese e ciò non è dovuto a un paio di millenni di escavazione del marmo, con residuo di solo carbonato di calcio ma a qualche decennio di industrie chimiche e non (produzione di amianto, prodotti chimici, fertilizzanti, ammoniaca etc.) che hanno devastato la zona e poi sono state chiuse con referendum. per cui cerchiamo di non demonizzare cose che non conosciamo fino in fondo anche se capisco che l'impatto visivo fa più presa di quello invisibile.
P.S. la mia non vuole essere una difesa di parte (anche se può sembrarlo) ma una visione reale dei fatti perchè se vogliamo una vita ad impatto zero dobbiamo tornare alle caverne e prima del fuoco.
direi che ci vuole equilibrio.
I miei 2 cents
Guarda, capisco il tuo punto, ma il paragone con altre realtà industriali (che certamente sono private e a fini di lucro) non lo vedo pertinente.
Non ho detto che le cave di marmo inquinano piu' di altre realtà, ho lavorato nel petrolchimico prima di passare al farmaceutico, e so benissimo che ci sono mondi che inquinano più del marmo.

Quello che non mi torna è che il marmo è in parte (non so dirti quanto) un bene voluttuario e non di prima necessità. I farmaci, perdonami, un po' meno.
Usare il David a giustificare l'abbattimento delle Apuane da millenni mi pare un po' forzato, anche il fatto che già lo estraessero i romani non giustifica qualcosa che potremmo finalmente fare in altro modo.
Abbiamo abbandonato usi, costumi, pratiche, ideologie e materiali che sono stati comuni per millenni, ma ora sono stati ritenuti dannosi, o non sostenibili.
E, se mi dici che ora si estrae in modo diverso, tanto meglio, io per lo piu' vedo e visito il versante meno martoriato.
Ma certo non puoi dirmi che l'impatto è quello di una pista da sci, che rimane comunque un prato verde in estate. Quando nessuno scierà piu' gli alberi ci rinasceranno.
Quando nessuno vorrà piu' il marmo, le montagne li' non ci ricresceranno.
 

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Guarda, capisco il tuo punto, ma il paragone con altre realtà industriali (che certamente sono private e a fini di lucro) non lo vedo pertinente.
Non ho detto che le cave di marmo inquinano piu' di altre realtà, ho lavorato nel petrolchimico prima di passare al farmaceutico, e so benissimo che ci sono mondi che inquinano più del marmo.

Quello che non mi torna è che il marmo è in parte (non so dirti quanto) un bene voluttuario e non di prima necessità. I farmaci, perdonami, un po' meno.
Usare il David a giustificare l'abbattimento delle Apuane da millenni mi pare un po' forzato, anche il fatto che già lo estraessero i romani non giustifica qualcosa che potremmo finalmente fare in altro modo.
Abbiamo abbandonato usi, costumi, pratiche, ideologie e materiali che sono stati comuni per millenni, ma ora sono stati ritenuti dannosi, o non sostenibili.
E, se mi dici che ora si estrae in modo diverso, tanto meglio, io per lo piu' vedo e visito il versante meno martoriato.
Ma certo non puoi dirmi che l'impatto è quello di una pista da sci, che rimane comunque un prato verde in estate. Quando nessuno scierà piu' gli alberi ci rinasceranno.
Quando nessuno vorrà piu' il marmo, le montagne li' non ci ricresceranno.
diciamo NI ma lo sai che circa il 75% del marmo di carrara è scarto e viene trasformato in carbonato di calcio, carbonato che viene usato per la maggior parte nelle industrie farmaceutiche e cosmetiche?
noi abbiamo un impatto molto grande proprio dovuto al trasporto che appunto per quel 75% è dovuto ai mezzi che trasportano scari per il carbonato di calcio.
il marmo non è solo bene di lusso per far piacere a qualcuno ma un materiale da costruzione pure ecologico come lo è il legno. o forse è meglio usare la plastica? derivata dal petrolio per la cui estrazione si devastano ecosistemi marini e terrestri?
(se ha lavorato nel chimico lo sa meglio di me) dai diciamocelo che è facile criticare dalla copertina perché è quello che si vede senza poi andare a fondo nelle cose. capisco che vedere delle strisce bianche sui pendii delle apuane fa strano oppure vette tagliate, ma ti assicuro sono scempi degli anni del dopoguerra che sono stati fatti in tutti i campi, oggi tutto ciò per fortuna non è più possibile.
E ti faccio notare che le cave in montagna non sono solo a carrara ma sono sul rosa dalla parte piemontese e valdostana, sull'altopiano di asiago, nelle montagne vicentine e veronesi in colline che scendono al mare in Sicilia o in puglia e molte specie al sud sono veramente paesaggi da inorridire.
questo è quanto
 
E ti faccio notare che le cave in montagna non sono solo a carrara ma sono sul rosa dalla parte piemontese e valdostana, sull'altopiano di asiago, nelle montagne vicentine e veronesi in colline che scendono al mare in Sicilia o in puglia e molte specie al sud sono veramente paesaggi da inorridire.
questo è quanto

... e a Tivoli lo estraggono ancora, oppure fanno finta e in realtà si riforniscono altrove (ammuìna napoletana) ?
 
... e a Tivoli lo estraggono ancora, oppure fanno finta e in realtà si riforniscono altrove (ammuìna napoletana) ?
a Tivoli lo estraggono eccome scendo giù ogni mese in quanto sto seguendo un
grosso lavoro e negli ultimi 5 anni sono sceso una marea di Volte,
è il materiale del momento anche se in fase di esaurimento.
In effetti un tempo compravano quello turco e lo spacciavano per romano
poi il giochino ha avuto vita breve, adesso solo made in Italy.
Ma secondo qualcuno questi Romani avrebbero devastato una località termale
per fare il colosseo e tutta Roma. (ricordando che la conformazione del travertino
è data dallo scorrere dell'acqua e in Italia le cave sono spesso in zone termali
come Tivoli appunto o Rapolano in toscana)
Magari usando la plastica l'impatto ambientale sarebbe stato minore?
che poi a Tivoli le cave esaurite sono obbligati a bonificarle riempiendo i buchi con la pietra stessa
e rendere i terreni utilizzabili. naturalmente non per seminare carote ma per fare capannoni:unsure:
 
Parliamo di una montagna domenticata da Dio, dove fino a due anni fa trovavi un parcheggio scrostato pieno di buche manco un albero, qualche rottame di skilift e tanta desolazione, tanta tristezza e molta melanconia,. Al limite (raramente) trovavi due auto di Camminatori burberi brontoloni che, nella tristissima nebbia, mettevano in auto gli zaini per andare poi a farsi il naso paonazzo nella fischetteria del primo paese.
Bene, in questo luogo hanno deciso di rinnovare le piccole strutture e riaprire allo sci, con due impianti ed un ristoro. Sono certo che il posto non verrà devastato, e non mai diventerà come les Portes du Soleil.
I giornali che pubblicano le news sbagliano a dare voce ai commenti dei lettori, se i contenuti di questi commenti non aggiungono nulla di interessante.

Appena appresa la news, prima di scorrere sotto, mi sono prefigurato il primo comment che avrei trovato e, senza alcuno stupore, andando a leggerlo ho riscontrato che non avevo indovinato per filo e per segno solamente il conetnuto, ma anche la cotruzione, gli aggettivi, per preposizioni, le congiunzioni etc... in pratica nella mia testa lo avevo recitato precioso ancor prima di leggerlo, ancor prima di sapere se sotto ci sarebbero stati commenti o meno.
Adesso ditemi voi, un commento del genere, del quale il creatore sarà stato certamente fiero e si sarà sentito un opinionista di elevatissimo calibro, cosa aggiunge in termini di originalità dei contenuti?
Oramai la poesia della nebbia agli irti colli è molto più "fresca e croccante" di "sta roba qua" che sembra un rosario da ripetere a pappagallo parola per parola, due palle che non hanno eguali in alcuna attività umana.
Io sono dell'avviso che chi ama commentare in Internet, o nei social, debba farlo solo se porta contenuti interessanti ed originali, se al contrario si tratta pappagallare "il nulla" dovrebbe astenersi onde evitare che i super computer che digeriscono le sue "cag*te" producano invano CO2.

Siete pronti per lo scoop? Eccoci qua! 🤢

"Ancora soldi pubblici buttati! Ancora inutili passerelle di politici!Come si fa ad investire ingenti risorse per il turismo invernale quando di neve non se ne vede e non se ne vedrà più sui nostri Appennini e sempre meno anche sulle Alpi!Sprechi si aggiungono a sprechi, vengono rifatti impianti di risalita che dopo pochi anni, senza aver mai funzionato, vengono di nuovo sostituiti .Senza pensare all'impatto ambientale che produce questo pseudo sport della neve, che prevede la distruzione di boschi e la costruzione di piloni d'acciaio in luoghi che dovrebbero essere salvaguardati!Non si investe, invece, su un turismo molto più naturale e sostenibile fatto di percorsi a piedi alla scoperta dei nostri xx..."
 
Notizia di questi giorni della chiusura del rifugio mezzi litri: non c’è alcun interesse a ricostruire qualcosa nella zona Picena del vettore. Hanno resistito finché hanno potuto.
 
Il mio commento non voleva infatti entrare nel merito della bontà o meno del progetto, quella sarà stata valutata dalla comunità locale in primis, e a suguire dal senatore che ha trovato i soldi... e che comunque ci crede parecchio nel non far morire questi paesini, e non mi sembra esser animato dal solo desiderio di ricevere consensi, anche perché in questi paesi tra poco rimarranno solo 4 vecchi rincoglioniti, quale base elettorae ci potrà mai essere...
Questi interventi non sono dei "rilanci", solo un idiota potrebbe pensare che la riapertura di due skilift possa generare una corsa immobiliare ai grattaceli tipo Tenerife, questi sono tanti piccoli tasselli di un puzzle di varie "attrazioni" turistiche. E' oramai appurato che queste località, o vivacchiano di turismo, o vengono abbandonate del tutto, per la gioia di qualche sparuto brontolone, ma per la disperazione di chi si trova costretto ad "auto-deportarsi" dalla terra che ama.

Detto questo, tornando in tema, ciò che mi fa cadere le braccia è l'indottrinamento che genera i fiumi di vaccate pappagallate che invadono il mondo, del quale la citazione che ho riportato sopra è un monumento,
 
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