Premessa: faccio questo report consapevole di non svelare nessun segreto, anzi per invogliare qualcuno ad andare a tracciare oltreconfine, lasciando meno concorrenza qui
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Tutto è nato a Dicembre a causa di @camosci che mi ha svelato l’esistenza di un pendio perfetto di nome Laub da lui percorso anni prima.
Poi ho scoperto che Engelberg non è poi cosí distante da Milano (2h30-2h45) e che le guide alpine del posto organizzano dei gruppi aperti a prezzi umani.
Verso metá Gennaio arriva il Powder Alert su whatsapp, con indicazione di un manto stabile e polvere in arrivo.
Mi organizzo e la data buona è un venerdí, con ultima nevicata il mercoledi.
Durante il viaggio mi rendo conto che fin dal fondovalle le temperature sono polari e la neve fresca.
Engelberg è un paese situato a 1000 metri slm, con impianti veloci e moderni che arrivano ai 3000m del Titlis.
L’esposizione è nord: il sole non sorgerà mai dalle montagne (motivo per cui le foto risultano tutte un po’ blu), ma è garanzia di buon mantenimento della neve.
L’ufficio del turismo di Engelberg sponsorizza sul sito l’esistenza di 5 fuoripista imperdibili, chiamati BIG 5 in onore delle battute di caccia grossa in Africa: Laub, Galtiberg, Sulz, Steintali, Steinberg. Fatmap e internet vi daranno un’idea dello sviluppo dei tracciati.
1.Laub
Il Laub è un pendio larghissimo con infinite scelte di linee, lungo piu di 1km (da 2500 a 1200m) e dalla pendenza perfetta e continua di 30-35 gradi. Gli ingredienti perfetti per i freerider, ma anche per le valanghe. Non a caso “Laub” in svizzero antico vuol dire valanga. Particolarmente rischioso a inizio stagione (fondo erba, arbusti), anche se il fatto che venga tracciato anche sotto le nevicate ne riduce il rischio. Noi abbiamo sciato la spalla tutta a sx scendendo, vicina alle rocce. Neve di gran qualitá, per chi ha le gambe c’è la possibilità di farsi il pendio a fuoco! Arrivati in fondo si arriva a un altipiano da cui si prende un pulmino al costo di 2 CHF per ritornare agli impianti in basso.
Laub dall'alto
Laub dal basso
2.Galtiberg
Una discesa completa da 3000m a 1000m, spettacolare, panoramica, lontano dagli impianti, mai estrema, con possibilità di trovare la propria linea anche alcuni giorni dopo l’ultima nevicata. Visto l’arrivo in basso, va in condizione solo alcuni giorni/settimane l’anno. Si parte da un vallone ampio, poi arrivati contro la barra rocciosa bisogna fare un traverso verso destra tenendosi alti, evitando di finire nel canale sulla sinistra soggetto a scariche. Nota bene: l’esistenza di tracce non è indicazione di sciabilità perché la zona è frequentata anche dagli speedrider.
Finito il traverso ci si ritrova su altri pendii godibilissimi prima della ravanata finale nel bosco. Una volta in basso c’è un bus di linea gratuito che passa ogni mezzora e riporta alla base degli impianti.
Primo vallone con vista sul paese
Qui bisogna fare il traverso verso destra
Di nuovo bei pendii
Boschetto in uscita
3.Sulz
Questo è il paradiso dei cliff e dei canalini. All’ufficio delle guide hanno fatto una mappa piuttosto dettagliata delle possibilità.
Noi abbiamo optato per l’S-couloir, un canalino tecnico che poi si apre su un bel pendio.
4.Steintalli
Il piú nascosto, panorama molto bello con la vista verso il lago, ma sciisticamente si riduce a un lungo traverso e alcune buone curve in contro-pendenza.
5.Steinberg
E’ la discesa “sotto la funivia” dal Titlis 3000m fino al Trubsee. E’ un itinerario su ghiacciaio, quindi necessario fare attenzione ai crepacci a inizio stagione.
Non so descrivere la discesa perché non l’ho fatta: la guida ha detto che la neve era “brutta e ventata” (avrebbe ampiamente superato i miei standard di qualità italici) e abbiamo optato per un secondo giro al Galtiberg con uscita alternativa da un canale laterale date le condizioni eccezionali fino in basso.
In generale Engelberg difende la sua nomea di mecca del Freeride come quantitá/qualitá della neve, sviluppo e accessibilità dei fuoripista. Lo svantaggio è l’enorme competizione e il fatto che c’è gente che traccia sotto la nevicata con visibilitá zero (non ci sono boschi).
Ci sono peró molti itinerari con pelli o impianti+pelli che conservano la loro intonsitá piú a lungo. Bonus: c’è anche un mini comprensorio esposto a Sud (Brunni).
Insomma, un gran bel posto e ora che lo conosco, l’anno prossimo contavo di tornarci. Se qualcuno del forum è interessato si può organizzare insieme…
Ciao e buona primavera a tutti
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Tutto è nato a Dicembre a causa di @camosci che mi ha svelato l’esistenza di un pendio perfetto di nome Laub da lui percorso anni prima.
Poi ho scoperto che Engelberg non è poi cosí distante da Milano (2h30-2h45) e che le guide alpine del posto organizzano dei gruppi aperti a prezzi umani.
Verso metá Gennaio arriva il Powder Alert su whatsapp, con indicazione di un manto stabile e polvere in arrivo.
Mi organizzo e la data buona è un venerdí, con ultima nevicata il mercoledi.
Durante il viaggio mi rendo conto che fin dal fondovalle le temperature sono polari e la neve fresca.
Engelberg è un paese situato a 1000 metri slm, con impianti veloci e moderni che arrivano ai 3000m del Titlis.
L’esposizione è nord: il sole non sorgerà mai dalle montagne (motivo per cui le foto risultano tutte un po’ blu), ma è garanzia di buon mantenimento della neve.
L’ufficio del turismo di Engelberg sponsorizza sul sito l’esistenza di 5 fuoripista imperdibili, chiamati BIG 5 in onore delle battute di caccia grossa in Africa: Laub, Galtiberg, Sulz, Steintali, Steinberg. Fatmap e internet vi daranno un’idea dello sviluppo dei tracciati.
1.Laub
Il Laub è un pendio larghissimo con infinite scelte di linee, lungo piu di 1km (da 2500 a 1200m) e dalla pendenza perfetta e continua di 30-35 gradi. Gli ingredienti perfetti per i freerider, ma anche per le valanghe. Non a caso “Laub” in svizzero antico vuol dire valanga. Particolarmente rischioso a inizio stagione (fondo erba, arbusti), anche se il fatto che venga tracciato anche sotto le nevicate ne riduce il rischio. Noi abbiamo sciato la spalla tutta a sx scendendo, vicina alle rocce. Neve di gran qualitá, per chi ha le gambe c’è la possibilità di farsi il pendio a fuoco! Arrivati in fondo si arriva a un altipiano da cui si prende un pulmino al costo di 2 CHF per ritornare agli impianti in basso.
Laub dall'alto
Laub dal basso
2.Galtiberg
Una discesa completa da 3000m a 1000m, spettacolare, panoramica, lontano dagli impianti, mai estrema, con possibilità di trovare la propria linea anche alcuni giorni dopo l’ultima nevicata. Visto l’arrivo in basso, va in condizione solo alcuni giorni/settimane l’anno. Si parte da un vallone ampio, poi arrivati contro la barra rocciosa bisogna fare un traverso verso destra tenendosi alti, evitando di finire nel canale sulla sinistra soggetto a scariche. Nota bene: l’esistenza di tracce non è indicazione di sciabilità perché la zona è frequentata anche dagli speedrider.
Finito il traverso ci si ritrova su altri pendii godibilissimi prima della ravanata finale nel bosco. Una volta in basso c’è un bus di linea gratuito che passa ogni mezzora e riporta alla base degli impianti.
Primo vallone con vista sul paese
Qui bisogna fare il traverso verso destra
Di nuovo bei pendii
Boschetto in uscita
3.Sulz
Questo è il paradiso dei cliff e dei canalini. All’ufficio delle guide hanno fatto una mappa piuttosto dettagliata delle possibilità.
Noi abbiamo optato per l’S-couloir, un canalino tecnico che poi si apre su un bel pendio.
4.Steintalli
Il piú nascosto, panorama molto bello con la vista verso il lago, ma sciisticamente si riduce a un lungo traverso e alcune buone curve in contro-pendenza.
5.Steinberg
E’ la discesa “sotto la funivia” dal Titlis 3000m fino al Trubsee. E’ un itinerario su ghiacciaio, quindi necessario fare attenzione ai crepacci a inizio stagione.
Non so descrivere la discesa perché non l’ho fatta: la guida ha detto che la neve era “brutta e ventata” (avrebbe ampiamente superato i miei standard di qualità italici) e abbiamo optato per un secondo giro al Galtiberg con uscita alternativa da un canale laterale date le condizioni eccezionali fino in basso.
In generale Engelberg difende la sua nomea di mecca del Freeride come quantitá/qualitá della neve, sviluppo e accessibilità dei fuoripista. Lo svantaggio è l’enorme competizione e il fatto che c’è gente che traccia sotto la nevicata con visibilitá zero (non ci sono boschi).
Ci sono peró molti itinerari con pelli o impianti+pelli che conservano la loro intonsitá piú a lungo. Bonus: c’è anche un mini comprensorio esposto a Sud (Brunni).
Insomma, un gran bel posto e ora che lo conosco, l’anno prossimo contavo di tornarci. Se qualcuno del forum è interessato si può organizzare insieme…
Ciao e buona primavera a tutti