Cervinia Regna.


Anche se quei cartelli sulle piante.. spero i chiodi fossero vegan ok.

A parte che sta Valle Maira viene sempre propagandata come emblema unico del turismo lento, sempre questa benedetta valle, mai altre eh!

Vedendo il video, che mi pare molto ben fatto relativamente al turismo lento, mi pare che oltre che lento sarebbe piuttosto elitario. È vero che oggi la gente non vuole più fare fatica e quindi "pretende" gli impianti di risalita, però al netto della fatica per salire, quanti sarebbero veramente in grado di scendere su neve fresca come questi del video?
Non la ritengo una cosa impossibile tipo heliski dove fanno discese quasi verticali, ma il fuoripista così non è assolutamente alla portata di tutti a livello tecnico; e poi se già oggi ci sono un sacco di imbranati sulle piste figurarsi se tutti si lanciassero in questo fuoripista da turismo lento, siamo seri dai... Sarebbe una sequela unica di infortunati, ed evitiamo fregnacce tipo "la selezione naturale gnè gnè" perchè tanto poi i soccorsi li paga tutta la comunità.

Piuttosto diciamo le cose come stanno: gli sciatori sono pochi per tutte le stazioni sciistiche presenti, e quindi vengono contesi a suon di collegamenti sciistici e impianti sempre più impattanti per l'ambiente. Da una parte c'è sicuramente il capitalismo fine a sè stesso che non è mai sazio di denaro, dall'altra però sono convinto che molti sciatori preferirebbero spendere meno piuttosto che l'ennesimo collegamento intervallivo che fa schizzare in alto il prezzo dello skipass.
 
Io ne faccio un discorso diverso e molto personale: mi piace macinare dislivello in discesa. Ciò cozza con le pelli (che comunque vado praticando).

Elitario dici? Verissimo. Considera che qualche anno fa fu creato un gruppo FB per convegno utopico su impianti sciistici sui monti della laga qui nella mia zona: a parte la shitstorm dei social, il titolo era “La Laga per tutti”… per dire che l’accesso a motore umano è per forza di cose elitario.

perchè tanto poi i soccorsi li paga tutta la comunità.
Solita tiritera: mettiamoli a pagamento. (E di nuovo élite)

A parte che sta Valle Maira viene sempre propagandata come emblema unico del turismo lento, sempre questa benedetta valle, mai altre eh!
Questa non l’ho capita: che intendi?
 
si può iniziare a puntare su un turismo diverso, come ad esempio in Valle Maira
turismo lento e più rispettoso della natura, senza volere ad ogni costo il lunapark dello sci, senza distruzione dell'ecosistema.
senza bisogno di dover per forza sciare al 25 novembre, puntare sulla stagione estiva sempre di più e meno sull'inverno che richiede sacrifici ed sforzi economici pubblici per accontare solo una parte.
Si a Cervinia......🤣🤣🤣🤣🤣🤣 Hai scritto la buffonata del secolo
 
Però non è propriamente esatto: da quel che ho capito non si tratta di impianti dismessi, ma di un’area dove hanno ricavato dei tracciati tra i boschi, non serviti meccanicamente.

Sì ... ma personalmente non mi piace il tono diretto a snobbare chi predilige altre attività tradizionali e più strutturate. Magari commercialmente funziona, non discuto.

Però mi sembrava denigratorio: ma mi sono basato sui soli sottotitoli, per cui qualcosa potrebbe essere lost in traslation .
 

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Anche se quei cartelli sulle piante.. spero i chiodi fossero vegan ok.
Grazie al ciufolo, in BC. Patria dell'Heliski.
Il tutto gestito da una no-profit. Qua parliamo di numeri che da noi li fa la più scrausa delle stazioncine con 1 skilift. In un ambiente in cui nevica un giorno sì e l'altro pure.
 
Anni e anni per farsi un nome e poi gettare tutto nella tazza del c… che tristezza.
Poi magari alla maggior parte di voi piacerà pure, vuoi mettere dire vado a Cervinia e invece vado a Le Breuil, nn fa anche una certa puntina di nn etero?
Ora andate tutti e in coda, io vi guardo dalla web😂😝
 
Io ne faccio un discorso diverso e molto personale: mi piace macinare dislivello in discesa. Ciò cozza con le pelli (che comunque vado praticando).

Elitario dici? Verissimo. Considera che qualche anno fa fu creato un gruppo FB per convegno utopico su impianti sciistici sui monti della laga qui nella mia zona: a parte la shitstorm dei social, il titolo era “La Laga per tutti”… per dire che l’accesso a motore umano è per forza di cose elitario.


Solita tiritera: mettiamoli a pagamento. (E di nuovo élite)


Questa non l’ho capita: che intendi?

Se usare il motore umano è elitario (non tutti hanno energie da vendere, molti fanno un paio di blu facili e per loro la giornata è terminata), allora non si può dire che questo modello di turismo lento sia per tutti. Mi si potrà obiettare che il turismo invernale non è solo sci ma anche ciaspole e altro, però i gestori seguono le esigenze del modello di business, se andassero in questa direzione "lenta" rimarrebbero senza clienti o con molti di meno. Quanti gestori rinuncerebbero volontariamente a una fetta di giro d'affari?

La val di Maira viene sempre portata come esempio unico d'eccellenza del turismo lento. Io non ne so nulla ma la sento sempre citare. Il fatto che venga sbandierato un unico nome, mi fa pensare che probabilmente da sola riesce a coprire tutto il fabbisogno del turismo lento italiano, proprio perchè di nicchia. Se entrassero in concorrenza altre valli con lo stesso modello di business, probabilmente il giocattolo si romperebbe quasi subito perchè i pochi clienti verrebbero dispersi fra più valli. Come fanno ad attrarre altri clienti viste le attuali aspettative di chi pratica sci alpino? Non siamo in una dittatura dove puoi "rieducarli".
 
Il turismo lento non può sostanzialmente funzionare, non è economicamente sostenibile.
Ci può stare la località di nicchia, che magari ti propone hotel di alto livello con SPA (ovviamente a prezzi stratosferici); ma non ci fai vivere una valle.
Un resort con impianti servito ora da 100 hotel, 10 noleggi, 20 ristornati e bar, portarlo nell'ambito del turismo lento significa ridurlo a 10 hotel (se si è fortunati), forse 1 noleggio ed un paio di trattorie. Agli altri esercenti che raccontiamo? Che devono cercarsi un altro lavoro perchè il turismo lento è bello?
Poi magari andiamo a rompere le scatole a questi, perché dopo avergli chiuso le attività si sono dovuti reinventare in altre attività che consumano risorse ed inquinano?
 
La rpima volta che andai a Cervinia, non vi dico che anno per non sentirmi vecchio, incontrai su una seggiovia un giovane giapponese. Nel risalire avrà fatto forse una 50ina di foto, e nel mentre ripeteva: " Non posso credere di essere qui, i miei amici impazziscono dall' invidia". Chissà che dovrà pensare quando leggerà che a Cervinia hanno cambiato il nome, chissà se se ne accorgerà che leggendo Le Breuil si tratta di Cervinia. Il genio che ha deciso sta cosa andrebbe preso con un palo di acciaio, ma non nelle gambe, nei denti.
 
Il turismo lento non può sostanzialmente funzionare, non è economicamente sostenibile.
Ci può stare la località di nicchia, che magari ti propone hotel di alto livello con SPA (ovviamente a prezzi stratosferici); ma non ci fai vivere una valle.
Un resort con impianti servito ora da 100 hotel, 10 noleggi, 20 ristornati e bar, portarlo nell'ambito del turismo lento significa ridurlo a 10 hotel (se si è fortunati), forse 1 noleggio ed un paio di trattorie. Agli altri esercenti che raccontiamo? Che devono cercarsi un altro lavoro perchè il turismo lento è bello?
Poi magari andiamo a rompere le scatole a questi, perché dopo avergli chiuso le attività si sono dovuti reinventare in altre attività che consumano risorse ed inquinano?

Ma infatti il "turismo lento" si accompagna alla "decrescita felice", dove alla fine tutti siamo meno ingordi ma sicuramente più poveri, e questo va a favore dell'ambiente ma a "sfavore nostro".
Estremizzando è come se proibissimo i voli aerei per fini non ricreativi, ti diminuisco l'inquinamento ma azzoppo il business a un bel po' di gente. Poi va da sè che da qualche parte la gente dovrà pur andare, e quindi si tornerebbe a un turismo più locale e commisurato alle capacità di spese locali. Ma in paesi tipo l'Egitto non potrebbero sopravvivere solo con i turisti locali.
 
Ma non solo l'Egitto.
Anche qua in TN-AA ci sono diversi che martellano con sta decrescita, ma probabilmente si son dimenticati che i nostri nonni/bisnonni dalle nostre valli alpine scappavano con la rogna e quattro stracci per andare in Belgio, Francia, Svizzera ed altrove. Non a cercar fortuna, ma a cercare di sopravvivere.
Se non fosse per questi "turisti cattivoni" che si riversano sulle nostre montagne (lasciandoci pure na valanga di soldi) staremmo ancora tutti ad allevare capre ed a combattere con scorbuto e pellagra.
 
Ma infatti il "turismo lento" si accompagna alla "decrescita felice", dove alla fine tutti siamo meno ingordi ma sicuramente più poveri, e questo va a favore dell'ambiente ma a "sfavore nostro".
Estremizzando è come se proibissimo i voli aerei per fini non ricreativi, ti diminuisco l'inquinamento ma azzoppo il business a un bel po' di gente. Poi va da sè che da qualche parte la gente dovrà pur andare, e quindi si tornerebbe a un turismo più locale e commisurato alle capacità di spese locali. Ma in paesi tipo l'Egitto non potrebbero sopravvivere solo con i turisti locali.
porca paletta, che depressione mi fate venire.
Il tuo post mi fa quasi piangere🤣
L‘intervento sopra di te si preoccupa del jap sulla 50 ina e chi scrive si definisce vecchietto.. avrò anche la 5 media ma 2 conti li so fare, se 1+1 fa 2 probabilmente quel sig jap sarà passato a miglior o vita, o se ancora fra di noi e glielo auguro, nn credo avrà tutta sta voglia di venir a Le breuil
E si che una volta un personaggio famoso amante di Cervinia diceva “Allegria”, si vede proprio che ora è Le Breuil
 
Se non fosse per questi "turisti cattivoni" che si riversano sulle nostre montagne (lasciandoci pure na valanga di soldi) staremmo ancora tutti ad allevare capre ed a combattere con scorbuto e pellagra.
Io parto ancora piu “in basso”: da quasi meridionale, le storie dei paesi di montagna locale son sempre storie di migrazione, ma migrazione di massa (ci sono diverse frazioni scomparse in pochi mesi perché si trasferivano famiglie e comunità intere in Canada, Australia, Venezuela …) per ricerca di maggiore fortuna.

Un modello di decrescita radicale che vira come detto sopra facilmente all’elitarismo, mina quel poco che resta a partire dell’aspetto che io considero di base, sempre: le infrastrutture. Chi ha interesse a buttare dei soldi ad esempio in manutenzione strade dove i soldi non girano?

Basta un giro nel cratere sismico.
 
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