In molto di quello che viene enfatizzato nei video ritrovo quello che insegnavano le guide alpine anni fa. Non è cambiato molto direi, anzi.....
In particolare l'insistenza nel movimento dinamico, la fase di compressione in neve fresca a ricercare una piattaforma da cui "rimbalzare" fuori, il tenere gli sci uniti a formare una superficie unica con cui sfruttare quel rimbalzo e per evitare che si allontanino e si perdano. E poi ancora la centralità, evitare l'istinto ad arretrare per tentare di far uscire quelle spatole dalla neve. E poi ancora contrastare la tendenza a ruotare la parte superiore del corpo per forzare la curva in neve fresca o in neve difficile. Infine quello che ti dicevano e che sento ripetere nel video: tutti i movimenti devono essere a posto, in fuoripista ogni minimo errore si paga, non si fanno sconti. E quindi sciare bene fuori era la prova definitiva che eri a posto anche in pista, sennò qualcosa non andava.....
Tutto questo riguarda naturalmente la
old school, questi movimenti, che si chiedevano fortemente dinamici, erano quelli di piegamento-distensione principalmente. Ma non mi pare che sia cambiato granché. Ed è abbastanza logico: a meno di condizioni perfette, di powder omogenea e fredda o di firn da urlo, caricare l'esterno a inizio curva diventa una strategia perdente in mezzo al crostone primaverile, anche se l'interno taglia a dovere prima o poi te lo perdi sotto 20 cm di neve o se ne va per conto suo, in risposta alle sollecitazioni degli starti nevosi.
In tutte le condizioni meno che perfette la tecnica old school è ancora quella che ti fa portare a casa una curva decente e si vede dai video: è ancora, più o meno, quella roba lì.