Stop alla vendita di auto benzina e diesel dal 2035, ok dall'Europarlamento

È sempre una questione di necessità. Se partissi da Cremona, andassi a parcheggiare ai Forni di Santa Caterina, dopo essermi sparato tutta la Val Camonica, un Gavia e una salita da 1700 a 2175, avrei abbastanza energia e rifare il Gavia e tornare a casa?
La eccellente fornitura elettrica consiste in una serie di pali di legno che portano elettricità ai Forni, al Pizzini e al Casati. Il parcheggio è uno spiazzo di terra battuta. Dubito che ci siano le condizioni per portare grandi capacità elettriche in quel parcheggio.
Ma anche Cremona - Cervinia e ritorno, oggi, sono improponibili. Un domani, forse, almeno nei parcheggi delle stazioni sciistiche, ci potranno essere colonnine in ogni stallo.
Ma per il trekking che parte da inculati parcheggi, o passi di montagna, dubito.
 
Un domani, forse, almeno nei parcheggi delle stazioni sciistiche
Si ma sai anche nelle stazioni sciistiche dove sono parcheggiate le macchine all'infuori dei parcheggi "ufficiali" (e magari a pagamento).

Poi c'è anche il problema dell'efficienza delle batterie con il freddo. Quando a volte fa fatica a partire un'automobile a gasolio, non la vedo poi così bene per la Tesla (o piuttosto, per una sua cugina molto più economica come potrebbe essere una Renault Zoe).....
 
In realtà con l'elettrico sarà molto più semplice creare una linea di rifornimento più capillare rispetto ai carburanti.

Con l'elettrico, una volta che hai creato l'impianto non devi fare più nulla (salvo ovviamente manutenerla), perché l'elettricità arriva sempre. La stazione di benzina, invece, deve essere rifornita e ci sono le problematiche legate all'incendiabilità dei carburanti. Inoltre anche gli spazi, i costi, le autorizzazioni e le problematiche necessari per costruire una colonnina di ricarica sono di gran lunga inferiori a quelli di una pompa di benzina.

Una volta creata la rete, vedrete che con l'elettrico potrete veramente fare il pieno addirittura nel parcheggio disperso alla partenza del sentiero (dove adesso non trovereste mai un distributore di benzina).

Infine, le prestazioni e l'affidabilità delle auto elettriche in montagna è già buona adesso ed andrà migliorando. Il diesel, ad esempio, crea più problemi, perché ha bisogno di essere trattato per evitare che congeli.

Come avviene di solito con le nuove tecnologie, quello che adesso vedete come un problema, perché incognito, in futuro sarà l'abitudine e vi sembrerà strano che in passato si facesse diversamente.
 
Anche il fabbisogno energetico non sarà un gran problema. Terna ha stimato che quando tutti avremo un'auto elettrica (indicativamente nel 2050), il fabbisogno italiano di energia necessaria a far funzionare tutte le auto sarà di 10 TWh all'anno, che corrisponde solo al 3% del fabbisogno nazionale attuale (che è di 320 TWh).

Inoltre avremo il vantaggio di poterci creare noi l'energia elettrica, mentre i carburanti dobbiamo comprarli a caro prezzo all'estero. Un effetto sarà anche quello di trattenere i soli in Europa, anziché arricchire i paesi arabi.
 

.

Ma non farmi ridere.
Tra l'altro, come se tutte le automobili e soprattutto in montagna fossero parcheggiate in apposita area di sosta......
Di solito parcheggi al distributore di benzina?

Guarda quanto è più capillare la rete di distribuzione elettrica (tutte le case), rispetto a quella dei distributori di benzina ed hai già la risposta.
 
Che riposta idiota.

La mia automobile può percorrere oltre 800 chilometri con un pieno di benzina.

Quando un "pieno" di energia permetterà di percorrere questa distanza ne potremo riparlare (rimarrebbe sempre da capire come poterla ricaricare in breve tempo).
Sono d'accordo.

L'obiettivo è infatti quello di raggiungere man mano autonomie sempre maggiori e, visti i progressi tecnologici, gli interessi economici, gli investimenti e i player in gioco, le previsioni sono che si possa raggiungere quel risultato nel giro di un decennio.

Nel 2035 non avremo la tecnologia attuale, quindi bisogna guardare il discorso in prospettiva.

Tieni anche conto che la maggiore capillarità dei punti di ricarica (che saranno probabilmente anche nelle case) andrà a sopperire anche un'eventuale minore autonomia.

Poi, qualora l'obiettivo non venisse raggiunto entro il 2035 (cosa che, comunque, non credo avvenga), si può sempre prorogare la scadenza. Però non ha senso partire sconfitti adesso.
 
Ultima modifica:
Anche il fabbisogno energetico non sarà un gran problema. Terna ha stimato che quando tutti avremo un'auto elettrica (indicativamente nel 2050), il fabbisogno italiano di energia necessaria a far funzionare tutte le auto sarà di 10 TWh all'anno, che corrisponde solo al 3% del fabbisogno nazionale attuale (che è di 320 TWh).

Inoltre avremo il vantaggio di poterci creare noi l'energia elettrica, mentre i carburanti dobbiamo comprarli a caro prezzo all'estero. Un effetto sarà anche quello di trattenere i soli in Europa, anziché arricchire i paesi arabi.
Francamente questo dato lo trovo stranissimo. Sei sicuro solo il 3%?????
 
Top