Le valanghe (cenni)

Fabio

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Staff Forum
La montagna invernale è un mondo meravigliosa tutto da scoprire: basta sapere come affrontarla. Quella bianca, impalpabile, luminosa materia, che rinnova a ogni inverno la sua meraviglia nasconde infatti rischi che dovrebbero essere conosciuti. Muoversi nella montagna innevata non equivale a penetrare in una trappola mortale. Significa solo fare i conti con le leggi fisiche: la temperatura, la modificazione del manto nevoso, la forza di gravità. Per avventurarsi nella neve profonda esistono norme precise, che dovrebbero essere tenute ben presenti da tutti.

Informarsi.
Le slavine non scendono a caso, La consultazione dei bollettini valanghe deve diventare un'abitudine per chiunque ami i paradisi bianchi. In Italia ne vengono emessi in ogni regione alpina e in Abruzzo e sono normalmente accessibili su Internet o al telefono. Indicano il grado di pericolosità secondo una scala di cinque livelli: 1 debole, 2 moderato, 3 marcato, 4 forte, 5 molto forte.

Guide.
Se poi non siete riusciti a procurarvi il bollettino, chiedete notizie agli uffici guide o agli impianti di risalita. E non dimenticate di comunicare la meta della vostra escursione.

Farsi accompagnare.
Naturalmente la soluzione migliore è ricorrere a una guida alpina o a un maestro di sci. Il Club Alpino Italiano organizza appositi corsi di sci-alpinismo, che forniscono le nozioni elementari per muoversi nella montagna invernale.

La forma fisica.
Occorre sempre un buon livello di preparazione e di allenamento.

Equipaggiamento.
Avere sempre l'attrezzatura necessaria per affrontare la montagna.

Portare l'Arva.
Prima di partire, occorre controllare lo stato delle batterie, che soffrono delle basse temperature, testare l'apparato in ricezione e trasmissione e, ovviamente, ricordarsi di accenderlo.

Sonde e pale.
Se l'Arva indica l'area in cui si trova la vittima, occorre però disporre di sonde per identificarla e di pale per disseppellirla. Senza questi due attrezzi l'Arva perde gran parte della sua efficacia. Provate a scavare nella neve con le mani.

Termometro.
Se la temperatura sale, evitate il fuori pista, perché il disgelo favorisce le valanghe.

Neve fresca.
Sempre meglio chiedersi quanta neve fresca è caduta. Dopo grosse nevicate, che hanno accumulato masse di neve non consolidata, è preferibile restare in pista.

Pendii.
Non tagliare mai pendii ripidi, perché, qui la neve è solo appoggiata. Quanto più sono ripidi, tanto più aumentano i rischi di distacco. Dovendo per forza tagliarne uno, meglio farlo in alto: avrete meno neve che potrebbe cadervi addosso. E occhio anche ai punti in cui muta la pendenza.

Cosa fare.
Nel caso si venga travoltibisogna cercare di liberarsi da sci e bastoncini e ripararsi le vie respiratorie, bocca e naso.

Sopravvivenza.
Il 92% delle persone sono ancora vive dopo 15 minuti passati sooto la neve, ma solo il 27% sopravvive se i minuti diventano 90.
 
....esatto!

1)il tempo di recupero è fondamentale!
2)la stragrande maggioranza dei decessi avviene per soffocamento dopo i 15 minuti
3)pala+arva=1 kg di sicurezza
 
su pendii sospetti bisogna:
-scendere scendere uno alla volta...stessa cosa in salita...meglio mantenere una distanza di alleggerimento di +o- 10 metri...
-togliere i laccetti dei bastoncini dalle mani a meno che stiate facendo ripido dove perdere un bastoncino è più pericoloso della percentuale di un ipotetico distacco...(anche se sul ripido con questo genere di condizioni non ci dovreste essere)
-se non si hanno gli skistopper non mettere i laccetti(con tutte le eccezioni del caso...)
-non cadere....il pendio viene caricato molto di più con una caduta che scendendo normalmente...
ciao
lorenzo
 
e poi un corso di scialpinismo con il cai è ottimo!fatelo!
costa poco è bello divertente e da molte nozioni importanti!
 

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