Oggi il meteo è stato clemente: le previsioni davano giornata "bonbadacqua"-free e abbiamo deciso di fare un giretto più lungo, nello specifico i tre laghi sopra a val maggiore.
Partiti da ziano in auto abbiamo velocemente raggiunto la malga valmaggiore tramite una strada ripida, inizialmente asfaltata e poi in terra battuta, partente da Predazzo.
Messi scarponi e presi gli zaini il giro comincia servendosi di una larga strada dietro la malga per poi svoltare sulla destra e seguire una antica mulattiera: il sentiero si divincola nella sua interezza nel fitto bosco, salvo un piccolo spiazzo di un paio di centinaia di metri. I sassi che compongono il percorso sono umidi sia per la pioggia di ieri, sia perché un torrentello interseca i tornanti in diversi punti (al rientro l'umidità era quasi ovunque scomparsa).
Dopo un'oretta di cammino raggiungiamo malga e lago di Moregna, deviamo leggermente dal sentiero per un paio di foto in riva al lago: complice il bel sole era impossibile negarsi la gioia di uno specchio naturale quasi perfetto!
Il percorso continua riprendendo la mulattiera che sale, ora più dolcemente, fino ad un bivio. Prendiamo inizialmente per il lago delle trote (più basso e fuori dall'anello): in pochi minuti scorgiamo questo bel lago ed un gruppo di cavalli ed asini che brucano l'erba del prato della conca. Ci riferiamo per qualche veloce foto per poi ripercorrere in senso opposto il sentiero appena calpestato.
Tornati al bivio precedente prendiamo invece per il lago brutto, in questo caso il sentiero sale con maggiore decisione (ma sempre tranquillamente) costeggiando un piccolo ma impressionante canyon scavato dal ruscello che mette in comunicazione i due laghi.
Il lago brutto è tutto fuorché brutto: incastonato in una conca sotto cima Moregna ha poco da invidiare a laghi più noti. Ci fermiamo nuovamente per foto e pranzare con i panini preparati al mattino
Col passare dei minuti il cielo inizia un po' a riempirsi di nuvole, dopo un po' di dubbi decidiamo comunque di salire alla forcella che ci permetterà di scendere l'altro versante della cima e quindi chiudere l'anello.
Il sentiero, dopo aver costeggiato il lago, inizia a salire rapidamente con una serie di tornanti su sassi semimobili e ghiaia: sembrano le apuane [emoji14]
In meno di yna mezz'ora siamo alla forcella e, sollevati, ci si apre la vista sotto un cielo meno minaccioso. Continuiamo comunque la discesa e scorgiamo una vecchia trincea!
Nel vallone che abbiamo appena sceso si apre un bivio col sentiero che riporta a cima cece, imponente e sotto la cui ombra notiamo un timido nevaio.
Il sentiero (349b) che costeggia cima Moregna continua in Costa con un po' di sali e scendi e, sopratutto, con uno stretto passaggio tra dirupo e vegetazione un po' troppo "nature": siamo in apuane davvero?
Chiuso l'anello scendiamo lungo la mulattiera e ci fermiamo per una merenda con un inspiegabile mix di canzoni italiane e tirolesi suonato da un trio di locals con chitarra e fisarmonica.
Il giro ci è piaciuto molto e soddisfatto, peccato per la chiusura dell'anello che è risultato un po' sporco o almeno non curato
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