Ci riprovo...oggi fatto report..terminato di scrivere mentre inserivo le foto ...ho perso il lavoro
Finalmemte dopo tre settimane son riuscito a tornare in sella per un bel giro, complici altri impegni, sabato pomeriggio riesco a partire per un giro domenicale in Engadina, o meglio internazionale.
Arrivo nel tardo pomeriggio per riuscire a far dei lavoretti alle mtb, dato che il Pierr doveva far pratica per cambiare i copertoni alla sua ed io cambiare la guaina del cambio, per privacy non metto le foto dei tentativi del cambio gomme.
Finiti i lavori ci siam meritati un bel giro a Livigno alla ricerca della carne alla brace, cosi testiamo il Toilasor, che ci avevan consigliato scegliendo un’ottima “tomahawk “per due”, dopo la passeggiata in centro a 10 gradi torniamo in Engadina, fermandoci nel piazzale del Lagalb ad ammirare la volta celeste comprensiva di cometa..
L’indomani sveglia abbastanza soft e dopo la colazione si decide di prendere il trenino delle 11, per evitare di salire in mtb fino al passo del Bernina ( giro fatto anno scorso con discesa poi a Poschiavo) , cercando di risparmiare energia in vista dellaparte più dura sarà verso la fine della giornata.
Usciti a ritmo fin troppo elevato per raggiungere la stazione di Pontresina, ahimé arriviamo con 3minuti di ritardo così ci consigliano in biglietteria di prendere poco più avanti il Postale che ci avrebbe portato ugualmente al Passo.
Caricate le bici e salendo sul bus con mascherina, obbligatorie solo sui mezzi di trasporto in Switzerland, ci accorgiamo che il servizio é di “ gran classe” con presa Usb ad ogni fila e wi-fi libero, meglio non far confronti con il bel paese.
Arrivati al passo in posizione ancor migliore, rispetto alla staziine del trenino 50 metri piu in basso, per iniziare il vero giro puntare verso Livigno salendo su una carrareccia che ci porta fino al bivio dove si può scendere al Lagalb dalla val Minor
( fatta anno scorso tornando da Poschiavo) oppure puntare verso il passo della Forcola e poi Livigno, percorrendo un bel singletrail e poi un lungo traverso.
Giunti alla Forcola attaverisamo la strada proprio alla dogana e troviamo un altro bel flow carino che nella,parte finale sfocia in una carrareccia fino ad un bellissimo punto a lato del fiume caratterizzato da una mini diga e da un’acqua dai colori stupendi, infine l’ultimo tratto lo percorriamo sul bitume fino agli impianti del Carosello.
Arrivati in cassa verso le 14 optiamo egualmente per un pomeridiano a 29 € visto l’esigua differenza con una singola corsa, così ci facciamo un paio di flow e una pausa tecnica per la regolazione del cambio e birra e per poi, dopo le 16, iniziare la discesa verso la val Federia, dato che un amico local ( maestro di sci e guida mtb) ci aveva preannunciato una lunga salita a spinta....
L’inizio della val Fderia si percorre un bel tracciato a curve, ma molto scavato centralmente, per proseguire in un lunghissimo e ripido traverso fino al rifugio dell’Alpe Federia, dove appena poco più avanti inizia la salita da circa 2100 sml, verso il passo Caschauna, percorrendo prima un sentiero per poi incrociare una carrareccia molto ripida che ci costringerá a spingere e/o spallare praticamente per tutta la salita.
Con il giusto ritmo saliamo e addirittura in una pausa mentre sgranocchiavamo uno snack, abbiamo fatto amicizia con una mucca impertinente che voleva giocare ad 1.2.3.stellaaaa!!!! Forse attratta dal profumo del cibo si avvicinava con nonchalance e si fermava se la fissavamo per poi annusarci ed approvare i nostri zaini, caschi e bike..., infone si è scoperto che aveva un debole per il socio, documntato dal tenero saluto che si sono scambiati
Arrivati quasi in cima si passa dal Rifugio privato e chiuso dei cugini Galli ( nome assai comuni tra i livignaschi) dove si gode un’ottimo panorama sulla sottostante val Federia, tutta la cresta e lato B del Carosello, una parte del passo Eira, il mottolino con i suoi tracciati ed in lontanaza i ghiacci della zona dell’Ortles ( cosi dice il tecnico Pierr)
Ne approfittiamo anche per coprirci visto l’aumento del vento ed il calar delle temperature, e prepararci nell’ultimo strappo moooooolto ripido che ci accompagna verso i 2694m del passo Caschauna, che addirittura raggiungiamo in sella pedalando, dato che finalmente la salita era umana per le nostre capacita e non solo ( sul marrone proprio oggi é uscito un 3d di epictrail sul carosello e su questa salita fatta tutta a spinta anche da loro)
Arrivati al passo il marmottone del Pierr ne approfitta per imbragarsi con le protezioni e fumarsi una sigaretta, facendoci raffreddare parecchio visto che c’erano 11 gradi con un vento molto forte
Dal colle si scorge una bellissima e lunghissima valle che ci riporterá in Engadina, sovrastata da imponenti montagne non riconosciute dal tecnico, nonostante le avesse visitate il we precedente.
Da qui scorgiamo anche un’ otttima sorpresa il flow era appena stato rifatto tutto molto pulito, inizialmente con un traverso per poi concatenare diverse curve e sali scendi alla rollercoaster, il percorso dall’alto si presenta molto interessante, appena tracciato visto i netti segni e molto pulito senza sassi etc, (così come ho trovato i flow del Carosello rispetto a settembre scorso) anche se abbastanza stretto e soprattutto senza nessun altra traccia che salga in alternativa, rendendo gli incroci non così semplici, fortunatamente noi iniziando la discesa dopo le 19, abbiamo incontraro solo due coppie non elettrizzati che facevano il nostro giro in senso inverso ( con salita dal flow e discesa da carrareccia ripida)
Altra caratteristica anomala della tracciatura, son alcune curve non abbastanza larghe da percorrerle in velocità con sponde ne troppo strette per tentare dei nose-press, semplicemente ti obbligavano a rallentare e diminuire il ritmo, poi verso la fine del percorso dove la valle inizia a spianare il flow diventa molto più scorrevole e con dei bei passaggi costruiti con dei roccioni tipo guado ma molto fluidi da superare, per poi finire tutto improvvisamente, con due paletti ed un ponticello di ferro e trovarsi nel nulla di un prato e continuare su una carrareccia, voltandosi indietro ad ammirare il “percorso appena percorso”, fino ad una farm all’ombra delle vette imponenti quasi dolomitiche.
Da li in poi la discesa verso Zuoz prosegue su una carrareccia molto scorrevole fino ad arrivare alle pendici del Parco nazionale Svizzero (l’ unico )e poi finire su una strada asfaltata con una 50 di metri di risalita fino all’abitato di Zuoz, dove costante della fiornata perdiamo il trenino per pochi minuti ( probabilmente causata dagli strani ritardi Dolosi del Pierr), così decidiamo di ammazzare l’attesa per il prossimo trenino di fermarci a mangiare una pizza e calzone sfizzero in un bellissimo architettonicamente parlando palazzo di cementolegnopietrevetro con all’interno una palestra di arrampicata, un mini bowling, biliardo ed una bella sala triangolare tutta vetrata per cenare.
Al calar delle tenebre riusciamo a salire sul trenino rosso e verificare la perfezione delle coincidenze svizzere.
Concludiamo la splendida giornata sul divano di casa gustandoci un’ottima Guinness.
Il giro così completo da Celerina a celerina conta circa 100 km..ma noi ne abbiam tagliato la metá grazie all’aiutino dei traspoti camtonali
La traccia del Suunto da Celerina, comprensiva di postale, giro al Carosello, salita al passo Caschauna fino alla pizzeria misurava circa 74 km per 2700 d+ e 3945 kcal ai quali andrebbe aggiunto il tratto fino a Celerina in leggera salita
Considerando i dati reali larlerei di circa 45/50 km e oltre 900d+
Finalmemte dopo tre settimane son riuscito a tornare in sella per un bel giro, complici altri impegni, sabato pomeriggio riesco a partire per un giro domenicale in Engadina, o meglio internazionale.
Arrivo nel tardo pomeriggio per riuscire a far dei lavoretti alle mtb, dato che il Pierr doveva far pratica per cambiare i copertoni alla sua ed io cambiare la guaina del cambio, per privacy non metto le foto dei tentativi del cambio gomme.
Finiti i lavori ci siam meritati un bel giro a Livigno alla ricerca della carne alla brace, cosi testiamo il Toilasor, che ci avevan consigliato scegliendo un’ottima “tomahawk “per due”, dopo la passeggiata in centro a 10 gradi torniamo in Engadina, fermandoci nel piazzale del Lagalb ad ammirare la volta celeste comprensiva di cometa..
L’indomani sveglia abbastanza soft e dopo la colazione si decide di prendere il trenino delle 11, per evitare di salire in mtb fino al passo del Bernina ( giro fatto anno scorso con discesa poi a Poschiavo) , cercando di risparmiare energia in vista dellaparte più dura sarà verso la fine della giornata.
Usciti a ritmo fin troppo elevato per raggiungere la stazione di Pontresina, ahimé arriviamo con 3minuti di ritardo così ci consigliano in biglietteria di prendere poco più avanti il Postale che ci avrebbe portato ugualmente al Passo.
Caricate le bici e salendo sul bus con mascherina, obbligatorie solo sui mezzi di trasporto in Switzerland, ci accorgiamo che il servizio é di “ gran classe” con presa Usb ad ogni fila e wi-fi libero, meglio non far confronti con il bel paese.
Arrivati al passo in posizione ancor migliore, rispetto alla staziine del trenino 50 metri piu in basso, per iniziare il vero giro puntare verso Livigno salendo su una carrareccia che ci porta fino al bivio dove si può scendere al Lagalb dalla val Minor
( fatta anno scorso tornando da Poschiavo) oppure puntare verso il passo della Forcola e poi Livigno, percorrendo un bel singletrail e poi un lungo traverso.
Giunti alla Forcola attaverisamo la strada proprio alla dogana e troviamo un altro bel flow carino che nella,parte finale sfocia in una carrareccia fino ad un bellissimo punto a lato del fiume caratterizzato da una mini diga e da un’acqua dai colori stupendi, infine l’ultimo tratto lo percorriamo sul bitume fino agli impianti del Carosello.
Arrivati in cassa verso le 14 optiamo egualmente per un pomeridiano a 29 € visto l’esigua differenza con una singola corsa, così ci facciamo un paio di flow e una pausa tecnica per la regolazione del cambio e birra e per poi, dopo le 16, iniziare la discesa verso la val Federia, dato che un amico local ( maestro di sci e guida mtb) ci aveva preannunciato una lunga salita a spinta....
L’inizio della val Fderia si percorre un bel tracciato a curve, ma molto scavato centralmente, per proseguire in un lunghissimo e ripido traverso fino al rifugio dell’Alpe Federia, dove appena poco più avanti inizia la salita da circa 2100 sml, verso il passo Caschauna, percorrendo prima un sentiero per poi incrociare una carrareccia molto ripida che ci costringerá a spingere e/o spallare praticamente per tutta la salita.
Con il giusto ritmo saliamo e addirittura in una pausa mentre sgranocchiavamo uno snack, abbiamo fatto amicizia con una mucca impertinente che voleva giocare ad 1.2.3.stellaaaa!!!! Forse attratta dal profumo del cibo si avvicinava con nonchalance e si fermava se la fissavamo per poi annusarci ed approvare i nostri zaini, caschi e bike..., infone si è scoperto che aveva un debole per il socio, documntato dal tenero saluto che si sono scambiati
Arrivati quasi in cima si passa dal Rifugio privato e chiuso dei cugini Galli ( nome assai comuni tra i livignaschi) dove si gode un’ottimo panorama sulla sottostante val Federia, tutta la cresta e lato B del Carosello, una parte del passo Eira, il mottolino con i suoi tracciati ed in lontanaza i ghiacci della zona dell’Ortles ( cosi dice il tecnico Pierr)
Ne approfittiamo anche per coprirci visto l’aumento del vento ed il calar delle temperature, e prepararci nell’ultimo strappo moooooolto ripido che ci accompagna verso i 2694m del passo Caschauna, che addirittura raggiungiamo in sella pedalando, dato che finalmente la salita era umana per le nostre capacita e non solo ( sul marrone proprio oggi é uscito un 3d di epictrail sul carosello e su questa salita fatta tutta a spinta anche da loro)
Arrivati al passo il marmottone del Pierr ne approfitta per imbragarsi con le protezioni e fumarsi una sigaretta, facendoci raffreddare parecchio visto che c’erano 11 gradi con un vento molto forte
Dal colle si scorge una bellissima e lunghissima valle che ci riporterá in Engadina, sovrastata da imponenti montagne non riconosciute dal tecnico, nonostante le avesse visitate il we precedente.
Da qui scorgiamo anche un’ otttima sorpresa il flow era appena stato rifatto tutto molto pulito, inizialmente con un traverso per poi concatenare diverse curve e sali scendi alla rollercoaster, il percorso dall’alto si presenta molto interessante, appena tracciato visto i netti segni e molto pulito senza sassi etc, (così come ho trovato i flow del Carosello rispetto a settembre scorso) anche se abbastanza stretto e soprattutto senza nessun altra traccia che salga in alternativa, rendendo gli incroci non così semplici, fortunatamente noi iniziando la discesa dopo le 19, abbiamo incontraro solo due coppie non elettrizzati che facevano il nostro giro in senso inverso ( con salita dal flow e discesa da carrareccia ripida)
Altra caratteristica anomala della tracciatura, son alcune curve non abbastanza larghe da percorrerle in velocità con sponde ne troppo strette per tentare dei nose-press, semplicemente ti obbligavano a rallentare e diminuire il ritmo, poi verso la fine del percorso dove la valle inizia a spianare il flow diventa molto più scorrevole e con dei bei passaggi costruiti con dei roccioni tipo guado ma molto fluidi da superare, per poi finire tutto improvvisamente, con due paletti ed un ponticello di ferro e trovarsi nel nulla di un prato e continuare su una carrareccia, voltandosi indietro ad ammirare il “percorso appena percorso”, fino ad una farm all’ombra delle vette imponenti quasi dolomitiche.
Da li in poi la discesa verso Zuoz prosegue su una carrareccia molto scorrevole fino ad arrivare alle pendici del Parco nazionale Svizzero (l’ unico )e poi finire su una strada asfaltata con una 50 di metri di risalita fino all’abitato di Zuoz, dove costante della fiornata perdiamo il trenino per pochi minuti ( probabilmente causata dagli strani ritardi Dolosi del Pierr), così decidiamo di ammazzare l’attesa per il prossimo trenino di fermarci a mangiare una pizza e calzone sfizzero in un bellissimo architettonicamente parlando palazzo di cementolegnopietrevetro con all’interno una palestra di arrampicata, un mini bowling, biliardo ed una bella sala triangolare tutta vetrata per cenare.
Al calar delle tenebre riusciamo a salire sul trenino rosso e verificare la perfezione delle coincidenze svizzere.
Concludiamo la splendida giornata sul divano di casa gustandoci un’ottima Guinness.
Il giro così completo da Celerina a celerina conta circa 100 km..ma noi ne abbiam tagliato la metá grazie all’aiutino dei traspoti camtonali
La traccia del Suunto da Celerina, comprensiva di postale, giro al Carosello, salita al passo Caschauna fino alla pizzeria misurava circa 74 km per 2700 d+ e 3945 kcal ai quali andrebbe aggiunto il tratto fino a Celerina in leggera salita
Considerando i dati reali larlerei di circa 45/50 km e oltre 900d+
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