Crespeina
❄️
Anteprima
Unavolta, tanto tempo fa, un cacciatore partì per Monteneve, a caccia di camosci. Mentre a Seemoos scrutava le creste tutt’intorno per spiare la selvaggina, scorse, seduta sulla riva del lago una fata, Salige.(ndr: Salige – Figura femminile che impersona lo spirito della natura) Ella fece cenno al cacciatore di avvicinarsi e gli mostrò una luccicante pietra preziosa. Avrebbe donato quel tesoro al cacciatore, se egli le avesse promesso di smettere di cacciare selvaggina. Il cacciatore fece la promessa e Salige gli mostrò delle fenditure nella roccia piene di argento puro.
Ben presto, salirono sulla montagna inospitale anche dei minatori. Vennero scavate gallerie e dovunque trovavano ricchi minerali, che venivano poi trasportati a valle in grandi quantità.
Il cacciatore diventò molto ricco e soddisfò ogni suo desiderio, ma arrivato ai giorni della vecchiaia, sentì dentro di sé di nuovo la passione per la caccia e, dimenticando la promessa fatta, abbatté un bellissimo camoscio.
La punizione arrivò immediatamente. Un blocco di roccia si stacc òdalla parete e lo uccise. Quando i minatori arrivarono alla miniera, non trovarono più l’argento puro, bensì soltanto una roccia mista senza valore.
A presto ...
- - - Updated - - -
Questa è un'escursione alle vecchie miniere di Monteneve, nella Val Passiria.
Si parte dal Ponte di Monteneve (strada per passo Rombo) a circa 1670m slm.
La prima volta che fu menzionata la miniera di Monteneve fu nel 1237. Si trattava di "Argentum bonum de Sneberch" - l'argento buono di Monteneve (Schneeberg) serviva per battere moneta. Il principe del Tirolo aveva bisogno di argento per la zecca di Merano, allora capitale del suo territorio. L'argentite veniva trasportata a valle in sacchi di cuoio.
Nel 1486 viene raggiunto il massimo numero di dipendenti nella Miniera di Monteneve - mille minatori.
- - - Updated - - -
Siamo a Seemoos, vicino al laghetto della Fata Salige, inizia l'esplorazione del complesso minerario.
La centrale elettrica
La rotaia dell'elevatore a secchi d'acqua
Unavolta, tanto tempo fa, un cacciatore partì per Monteneve, a caccia di camosci. Mentre a Seemoos scrutava le creste tutt’intorno per spiare la selvaggina, scorse, seduta sulla riva del lago una fata, Salige.(ndr: Salige – Figura femminile che impersona lo spirito della natura) Ella fece cenno al cacciatore di avvicinarsi e gli mostrò una luccicante pietra preziosa. Avrebbe donato quel tesoro al cacciatore, se egli le avesse promesso di smettere di cacciare selvaggina. Il cacciatore fece la promessa e Salige gli mostrò delle fenditure nella roccia piene di argento puro.
Ben presto, salirono sulla montagna inospitale anche dei minatori. Vennero scavate gallerie e dovunque trovavano ricchi minerali, che venivano poi trasportati a valle in grandi quantità.
Il cacciatore diventò molto ricco e soddisfò ogni suo desiderio, ma arrivato ai giorni della vecchiaia, sentì dentro di sé di nuovo la passione per la caccia e, dimenticando la promessa fatta, abbatté un bellissimo camoscio.
La punizione arrivò immediatamente. Un blocco di roccia si stacc òdalla parete e lo uccise. Quando i minatori arrivarono alla miniera, non trovarono più l’argento puro, bensì soltanto una roccia mista senza valore.
A presto ...
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Questa è un'escursione alle vecchie miniere di Monteneve, nella Val Passiria.
Si parte dal Ponte di Monteneve (strada per passo Rombo) a circa 1670m slm.
La prima volta che fu menzionata la miniera di Monteneve fu nel 1237. Si trattava di "Argentum bonum de Sneberch" - l'argento buono di Monteneve (Schneeberg) serviva per battere moneta. Il principe del Tirolo aveva bisogno di argento per la zecca di Merano, allora capitale del suo territorio. L'argentite veniva trasportata a valle in sacchi di cuoio.
Nel 1486 viene raggiunto il massimo numero di dipendenti nella Miniera di Monteneve - mille minatori.
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Siamo a Seemoos, vicino al laghetto della Fata Salige, inizia l'esplorazione del complesso minerario.
La centrale elettrica
La rotaia dell'elevatore a secchi d'acqua