camosci
JO CONDOR
Cari skifosi,vicini e lontani,(bannati e non),dopo aver seguito x mesi anzi anni le infinite polemiche nella sezione dedicata,ho incautamente deciso di toccare con lamina lo sterminato parco giochi della val Susa.
La giornata ha avuto inizio nel peggiore dei modi,una nebbia fitta e persistente ha impedito alla mia supercar di raggiungere Chivasso ovest in un tempo ragionevole con la naturale conseguenza di dovermi ciucciare una buona mezz'ora di odiosi rallentamenti in tangenziale.
Come se non bastasse a rallentare il tratto in salita verso Pragelato ci si è messa un'auto con targa E.I. e all'arrivo nel parcheggio di Pattemouche l'orologio segnava desolatamente le ore 9.
Spalancato lo sportello dell'auto ho scoperto che la superficie del parcheggio era completamente ricoperta da uno strato di ghiaccio vivo e di conseguenza l`operazione di vestizione scarponi compresi è stata quanta mai complicata per non parlare di quali estreme problematiche abbia dovuto affrontare per raggiungere la stazione di partenza della funivia deambulando su quella lastra scintillante.
A Pattemouche le casse sono chiuse e mentre la funivia mi saluta riesco ad impietosire un'addetta all'impianto che provvede con la sua carta di credito a procurarmi un biglietto giornaliero dandomi pure il resto in contanti.
Finalmente alle 9.45 riesco a decollare con la funivia non senza prima essermi rassegnato che la giornata la dovrò trascorrere in mezzo a sciatori dell'Est che notoriamente hanno un tasso alcolico ben oltre i limiti di legge.
In cielo svetta la nostra stella ma non c'è nulla da fare,inspiegabilmente non riesce a scaldare tanto che rimarrò con piedi e mani gelate x quasi l'intera giornata per non parlare dei numerosi impianti di risalita che altrettanto inspiegabilmente risultano chiusi.
Ed ora qualche veloce scatto senza pretese,rischiavo di perdere l'uso delle dita ogni volta che mi toglieva i guanti.
Lato Sestriere
Versante Sauze
lato San Sicario
ore 15 si rientra verso Sestriere
rientro verso Pragelato
Alle 16,30 si riparte per quella landa tetra e desolata che di nome fa Padania,nel frattempo l'operosa Torino decide di farmi un ulteriore sgarbo e di intasare di nuovo la tangenziale,come se non bastasse da Trino fino a casa un muro di nebbia renderà gli ultimi 80 km un vero e proprio girone dantesco.
La giornata ha avuto inizio nel peggiore dei modi,una nebbia fitta e persistente ha impedito alla mia supercar di raggiungere Chivasso ovest in un tempo ragionevole con la naturale conseguenza di dovermi ciucciare una buona mezz'ora di odiosi rallentamenti in tangenziale.
Come se non bastasse a rallentare il tratto in salita verso Pragelato ci si è messa un'auto con targa E.I. e all'arrivo nel parcheggio di Pattemouche l'orologio segnava desolatamente le ore 9.
Spalancato lo sportello dell'auto ho scoperto che la superficie del parcheggio era completamente ricoperta da uno strato di ghiaccio vivo e di conseguenza l`operazione di vestizione scarponi compresi è stata quanta mai complicata per non parlare di quali estreme problematiche abbia dovuto affrontare per raggiungere la stazione di partenza della funivia deambulando su quella lastra scintillante.
A Pattemouche le casse sono chiuse e mentre la funivia mi saluta riesco ad impietosire un'addetta all'impianto che provvede con la sua carta di credito a procurarmi un biglietto giornaliero dandomi pure il resto in contanti.
Finalmente alle 9.45 riesco a decollare con la funivia non senza prima essermi rassegnato che la giornata la dovrò trascorrere in mezzo a sciatori dell'Est che notoriamente hanno un tasso alcolico ben oltre i limiti di legge.
In cielo svetta la nostra stella ma non c'è nulla da fare,inspiegabilmente non riesce a scaldare tanto che rimarrò con piedi e mani gelate x quasi l'intera giornata per non parlare dei numerosi impianti di risalita che altrettanto inspiegabilmente risultano chiusi.
Ed ora qualche veloce scatto senza pretese,rischiavo di perdere l'uso delle dita ogni volta che mi toglieva i guanti.
Lato Sestriere
Versante Sauze
lato San Sicario
ore 15 si rientra verso Sestriere
rientro verso Pragelato
Alle 16,30 si riparte per quella landa tetra e desolata che di nome fa Padania,nel frattempo l'operosa Torino decide di farmi un ulteriore sgarbo e di intasare di nuovo la tangenziale,come se non bastasse da Trino fino a casa un muro di nebbia renderà gli ultimi 80 km un vero e proprio girone dantesco.