Ciao a tutti!
Ieri pomeriggio sono andato a fare una bella escursione, non troppo lunga ma che merita! Un'escursione un po insolita, con costruzioni che non si trovano semplicemente in un bosco qualsiasi
Da Pegli son partito verso l'ora di pranzo alle volte Ovada, per poi tirare verso Molare ed infine su dalla Val D'Orba, valle in cui scorre omonimo torrente e che collega Molare con Tiglieto.
Da qui, ho fatto una bella passeggiata, molto semplice e quasi tutta pianeggiante verso la vecchia Diga Di Molare, costruzione fatiscente ma ancora bella robusta e davvero imponente. Consiglio a chiunque volesse farci un salto di leggersi prima la storia e poi di andarci.. La gita in tal caso la si vive davvero in un modo diverso.. Non so come spiegare.. Di seguito qualche info inerente ad essa:
la diga venne costruita nei primi anni del '900, per esser precisi nel 1925; aveva un invaso chiuso da una diga principale (la attuale ancora presente) ed una diga secondaria, nominata come Sella Zerbino; quest'ultima bloccava l'alveo principale del torrente Orba. Gli sbarramenti diedero vita ad un lago artificiale a forma di C, detto di Ortiglieto, lungo 5 chilometri e largo 400 metri, che bagnava i comuni di Molare e Rossiglione. Di seguito una foto per far capire meglio:
Assieme alla diga era stato costruito un impianto idroelettrico privo di stazioni pluviometriche. La principale centrale elettrica era quella di Molare, in frazione Madonna delle Rocche. Vi erano due scaricatori principali che riversavano l'acqua nell'Orba; uno con valvola a campana, l'altro sul fondo. Quest'ultimo provocava alla struttura vibrazioni, e il suo utilizzo fu presto limitato e poi completamente evitato.
Passiamo al dunque, al giorno d'oggi questa diga si trova in stato di totale abbandono a causa del disastro che accadde nel 1935.
L'estate del 1935 era stata particolarmente siccitosa; l'OEG programmò dunque un taglio della produzione elettrica e il blocco degli scarichi della diga.
All'alba di martedì 13 agosto straordinarie precipitazioni iniziarono ad abbattersi improvvisamente sulle valli di Orba e Stura: in meno di otto ore caddero sulla zona oltre 40 cm di pioggia, e il livello dell'Ortiglieto salì molto velocemente. Gli addetti ai lavori attivarono tardivamente l'unico scaricatore dei due principali utilizzabile, che si bloccò dopo poco tempo poiché intasato dalla melma; ebbero ancora il tempo di avvertire telefonicamente del pericolo le centrali elettriche delle vicinanze e le autorità locali. Verso le 13.15 il bacino non fu più in grado di contenere l'acqua.
Nonostante l'esondazione, la diga maggiore, che preoccupava di più i tecnici e gli operai di Ortiglieto, evitò il crollo: resse per la robustezza del terreno sottostante, pur inumidito dall'acqua. Lo stesso non successe con lo sbarramento secondario, quello della sella Zerbino, che cadde riversando nell'Orba già in piena un fronte d'acqua fangosa largo due chilometri e alto venti metri, della portata di oltre 30 milioni di metri cubi.Purtroppo questa tragedia causò 111 vittime.
Per ulteriori informazioni sulla vecchia diga e per alcuni dati tecnici, vi allego il link qui sotto, per chi volesse darci una letta:
http://www.molare.net/il_disastro/il_disastro_diga_principale.html
Allego ua vecchia foto del vecchio lago prima del disastro:
Dopo un po di info, passiamo al percorso fatto ieri; il percorso non presenta grandi punti panoramici però è molto suggestiva come camminata.
Prestare inizialmente attenzione poichè il sentiero non è ben segnalato; tuttavia è molto facile ed intuitivo raggiungere la diga.
La macchina l'ho lasciata in uno slargo lungo la strada e mi sono diretto verso la stradina che porta all'attuale lago di Ortiglieto:
Proseguendo per questa stradina si arriva al lago dove bisogna girare subito prima a sinistra e poi proseguendo dritto fino in fondo:
Arrivati a questo punto bisogna scendere a destra, fino ad arrivare al torrente dove bisognerà guadarlo:
Una volta attraversato il torrente, il sentiero continua in leggera salita, addentrandosi nel bosco:
Ad un certo punto sarà presente un bivio, andando dritti (segnavia x) si giungerà ai piedi della diga, ove non sono andato; per arrivare in cima alla diga invece bisognerà svolatre a sinistra (segnavia pallino vuoto):
Una volta presa la svolta, si arriverà ad un piccolissimo ruscello molto semplice da guadare; oltre di esso sarà presente l'unica indicazione per giungere alla diga.
A questo punto il sentiero comincerà a salire per poche centinaia di metri, fino a giungere alla vecchia casa del custode della diga:
Arrivati alla casa del custode, mancano 50 metri nemmeno alla diga:
Ed ora qualche foto della diga abbandonata, soggetto principale di questa escursione; appare imponente in mezzo ai monti:
La diga è alta 47 metri e da essa si può osservare un bel panorama, anche se ovviamente ce ne sono di migliori essendo in una gola:
C'è anche la possibilità di addentrarvi al proprio interno; data la mia passione per i luoghi abbandonato ho deciso di addentrarmi munito però solamente di torcia. Dopo una lunga discesa di molti scalini (ad occhio e croce direi un centinaio), purtroppo non sono riuscito a proseguire poichè era presenta molta acqua in terra e non avendo di attrezzatura adatta e di stivali son dovuto ritornare indietro:
Dopo tutto ciò son tornato indietro seguendo lo stesso percordo dell'andata, tranne una piccola deviazione per andare a vedere l'alveo principale dell'Orba presso la diga secondaria Sella Zerbino che crollò, ma di quest'ultima non ne rimane più nulla:
Si è conclusa così il mio pomerggio. Molto soddisfatto e contento. Questa escursione aveva anche lo scopo di trovare un bel po di castagne e qualche funghetto.. Ahimè son stato accontentano solo sui primi... Qualche bel fungo c'era, forse mazze di tamburo, ma non essendo esperto ho preferito lasciarli in mezzo alla natura e limitarmi a fotografarlo:
Spero di non avervi annoiato
Ieri pomeriggio sono andato a fare una bella escursione, non troppo lunga ma che merita! Un'escursione un po insolita, con costruzioni che non si trovano semplicemente in un bosco qualsiasi
Da Pegli son partito verso l'ora di pranzo alle volte Ovada, per poi tirare verso Molare ed infine su dalla Val D'Orba, valle in cui scorre omonimo torrente e che collega Molare con Tiglieto.
Da qui, ho fatto una bella passeggiata, molto semplice e quasi tutta pianeggiante verso la vecchia Diga Di Molare, costruzione fatiscente ma ancora bella robusta e davvero imponente. Consiglio a chiunque volesse farci un salto di leggersi prima la storia e poi di andarci.. La gita in tal caso la si vive davvero in un modo diverso.. Non so come spiegare.. Di seguito qualche info inerente ad essa:
la diga venne costruita nei primi anni del '900, per esser precisi nel 1925; aveva un invaso chiuso da una diga principale (la attuale ancora presente) ed una diga secondaria, nominata come Sella Zerbino; quest'ultima bloccava l'alveo principale del torrente Orba. Gli sbarramenti diedero vita ad un lago artificiale a forma di C, detto di Ortiglieto, lungo 5 chilometri e largo 400 metri, che bagnava i comuni di Molare e Rossiglione. Di seguito una foto per far capire meglio:
Assieme alla diga era stato costruito un impianto idroelettrico privo di stazioni pluviometriche. La principale centrale elettrica era quella di Molare, in frazione Madonna delle Rocche. Vi erano due scaricatori principali che riversavano l'acqua nell'Orba; uno con valvola a campana, l'altro sul fondo. Quest'ultimo provocava alla struttura vibrazioni, e il suo utilizzo fu presto limitato e poi completamente evitato.
Passiamo al dunque, al giorno d'oggi questa diga si trova in stato di totale abbandono a causa del disastro che accadde nel 1935.
L'estate del 1935 era stata particolarmente siccitosa; l'OEG programmò dunque un taglio della produzione elettrica e il blocco degli scarichi della diga.
All'alba di martedì 13 agosto straordinarie precipitazioni iniziarono ad abbattersi improvvisamente sulle valli di Orba e Stura: in meno di otto ore caddero sulla zona oltre 40 cm di pioggia, e il livello dell'Ortiglieto salì molto velocemente. Gli addetti ai lavori attivarono tardivamente l'unico scaricatore dei due principali utilizzabile, che si bloccò dopo poco tempo poiché intasato dalla melma; ebbero ancora il tempo di avvertire telefonicamente del pericolo le centrali elettriche delle vicinanze e le autorità locali. Verso le 13.15 il bacino non fu più in grado di contenere l'acqua.
Nonostante l'esondazione, la diga maggiore, che preoccupava di più i tecnici e gli operai di Ortiglieto, evitò il crollo: resse per la robustezza del terreno sottostante, pur inumidito dall'acqua. Lo stesso non successe con lo sbarramento secondario, quello della sella Zerbino, che cadde riversando nell'Orba già in piena un fronte d'acqua fangosa largo due chilometri e alto venti metri, della portata di oltre 30 milioni di metri cubi.Purtroppo questa tragedia causò 111 vittime.
Per ulteriori informazioni sulla vecchia diga e per alcuni dati tecnici, vi allego il link qui sotto, per chi volesse darci una letta:
http://www.molare.net/il_disastro/il_disastro_diga_principale.html
Allego ua vecchia foto del vecchio lago prima del disastro:
Dopo un po di info, passiamo al percorso fatto ieri; il percorso non presenta grandi punti panoramici però è molto suggestiva come camminata.
Prestare inizialmente attenzione poichè il sentiero non è ben segnalato; tuttavia è molto facile ed intuitivo raggiungere la diga.
La macchina l'ho lasciata in uno slargo lungo la strada e mi sono diretto verso la stradina che porta all'attuale lago di Ortiglieto:
Proseguendo per questa stradina si arriva al lago dove bisogna girare subito prima a sinistra e poi proseguendo dritto fino in fondo:
Arrivati a questo punto bisogna scendere a destra, fino ad arrivare al torrente dove bisognerà guadarlo:
Una volta attraversato il torrente, il sentiero continua in leggera salita, addentrandosi nel bosco:
Ad un certo punto sarà presente un bivio, andando dritti (segnavia x) si giungerà ai piedi della diga, ove non sono andato; per arrivare in cima alla diga invece bisognerà svolatre a sinistra (segnavia pallino vuoto):
Una volta presa la svolta, si arriverà ad un piccolissimo ruscello molto semplice da guadare; oltre di esso sarà presente l'unica indicazione per giungere alla diga.
A questo punto il sentiero comincerà a salire per poche centinaia di metri, fino a giungere alla vecchia casa del custode della diga:
Arrivati alla casa del custode, mancano 50 metri nemmeno alla diga:
Ed ora qualche foto della diga abbandonata, soggetto principale di questa escursione; appare imponente in mezzo ai monti:
La diga è alta 47 metri e da essa si può osservare un bel panorama, anche se ovviamente ce ne sono di migliori essendo in una gola:
C'è anche la possibilità di addentrarvi al proprio interno; data la mia passione per i luoghi abbandonato ho deciso di addentrarmi munito però solamente di torcia. Dopo una lunga discesa di molti scalini (ad occhio e croce direi un centinaio), purtroppo non sono riuscito a proseguire poichè era presenta molta acqua in terra e non avendo di attrezzatura adatta e di stivali son dovuto ritornare indietro:
Dopo tutto ciò son tornato indietro seguendo lo stesso percordo dell'andata, tranne una piccola deviazione per andare a vedere l'alveo principale dell'Orba presso la diga secondaria Sella Zerbino che crollò, ma di quest'ultima non ne rimane più nulla:
Si è conclusa così il mio pomerggio. Molto soddisfatto e contento. Questa escursione aveva anche lo scopo di trovare un bel po di castagne e qualche funghetto.. Ahimè son stato accontentano solo sui primi... Qualche bel fungo c'era, forse mazze di tamburo, ma non essendo esperto ho preferito lasciarli in mezzo alla natura e limitarmi a fotografarlo:
Spero di non avervi annoiato