Ci sono diverse ferrate in Piccole Dolomiti. La più famosa è il Vajo Scuro, poi abbiamo di molto bella e facile le 5 Cime in Pasubio e poi alcune belle toste come quella del Gramolon oppure la Campalani.
Ce n'è un'altra di molto-molto-molto difficile che si trova di fronte al rifugio Pertica. Ferrata Biasin: difficile e verticale ma il senso del perchè sia stata fatta così mi sfugge! Probabilmente hanno voluto "cambrare" una via aperta dall'alpinista a cui è dedicata (Giancarlo Biasin appunto).
Il risultato è alquanto strano: sono una serie di scalette verticali piantate nella roccia che passano in uno stretto camino. Prima della revisione penso fosse davvero difficile passare con lo zaino, ma forse anche senza non era facile.
Durata: dai 20 minuti all'ora di salita verticale ascoltando il vociare della gente che dal rifugio ti guarda. Per fortuna la ferrata si può anche fare senza che sia fine a se stessa ma bensì concatenando il sentiero delle creste che soprattutto nella sua parte alta è di una bellezza panoramica straordinaria!
Ecco alcune foto della gita in cui ho messo dentro anche la Ferrata Biasin. Penso che le prossime volte scelgo di tornare in vetta al Carega per il bellissimo sentiero attrezzato Pojesi.
La ferrata è quel breve tratto in viola acceso. Breve sulla mappa perchè è verticale ma occhio che stanca.
Partenza dal Cesare Battisti alla Gazza e via per il modo più diretto e selvaggio di salire in Carega, il Vajo Pelegatta.
Attenzione a metà a non muovere sassi.
Ecco il rifugio Pompeo Scalorbi.
L'Alpe di Campobrun con l'omonima Malga. Probabilmente fa anche da mangiare in alta stagione.
La lunga strada che porta al Passo Pertica. Piuttosto noiosa.
Ed eccoci alla partenza della via ferrata. Dalla foto non si notano i cavi ma la via sale per quel camini che si trova circa in centro della foto. Da cima a fondo: nulla di più e nulla di meno.
Adesso si vedono le scalette ed il cavo: dritto per dritto. Poiché è stata fatta in onore di un amico va bene altrimenti avrebbe avuto gran poco senso.
Targa commemorativa.
Ed eccoci "dentro" la ferrata. L'esposizione è massimo, beh è una scala verticale è normale lo sia.
Da sotto verso l'alto la situazione è la stessa: scalette e verticalità.
E mentre si fatica al rifugio si fanno le "ombrete" di rosso.
Difficile passare per quel crepaccio se si hanno 2 kg di troppo.
Si vede il vecchio tracciato: cose si riuscisse a passare dentro il crepo per me è un mistero.
Molto bella quella montagna, dovrebbe chiamarsi Trappola.
Si giunge alla fine delle scalette e le opzioni sono 2: o si torna al rifugio per una variante o si fa il bellissimo sentiero della Creste.
Chiedo a chi conosce bene la zona: è possibile dalla fine della ferrata Biasin entrare nel giro del sentiero Pojesi?
Panorama sulla lunga e noiosa strada che dallo Scalorbi porta al Pertica.
Il sentiero delle creste è per la prima parte tutto in semipiano, in costa, immerso nei mughi. Poi improvvisamente c'è questa rampa "spakkagambe".
Resti di costruzioni che non so per cosa fossero.
Finalmente si arriva in Cresta: da Cima Tibet fino al Fraccaroli l'ambiente è superlativo.
Immaginate com'è passeggiare per questo sentiero.
Salve oh Regina. Sullo sfondo dovrebbe essere l'Adamello.
Meteo: siamo nelle PD è non può quasi mai essere bello per più di 4 ore di fila
Rifugio Fraccaroli e cima del Carega.
La classica foto del Carega con il granchio di nuvole dietro
Per chi volesse sia fare trekking che "santificare le feste" ecco la soluzione.
Il meteo in Carega non è imparziale! Lato veneto sempre umido, lato trentino sempre soleggiato.
Ce n'è un'altra di molto-molto-molto difficile che si trova di fronte al rifugio Pertica. Ferrata Biasin: difficile e verticale ma il senso del perchè sia stata fatta così mi sfugge! Probabilmente hanno voluto "cambrare" una via aperta dall'alpinista a cui è dedicata (Giancarlo Biasin appunto).
Il risultato è alquanto strano: sono una serie di scalette verticali piantate nella roccia che passano in uno stretto camino. Prima della revisione penso fosse davvero difficile passare con lo zaino, ma forse anche senza non era facile.
Durata: dai 20 minuti all'ora di salita verticale ascoltando il vociare della gente che dal rifugio ti guarda. Per fortuna la ferrata si può anche fare senza che sia fine a se stessa ma bensì concatenando il sentiero delle creste che soprattutto nella sua parte alta è di una bellezza panoramica straordinaria!
Ecco alcune foto della gita in cui ho messo dentro anche la Ferrata Biasin. Penso che le prossime volte scelgo di tornare in vetta al Carega per il bellissimo sentiero attrezzato Pojesi.
La ferrata è quel breve tratto in viola acceso. Breve sulla mappa perchè è verticale ma occhio che stanca.

Partenza dal Cesare Battisti alla Gazza e via per il modo più diretto e selvaggio di salire in Carega, il Vajo Pelegatta.

Attenzione a metà a non muovere sassi.

Ecco il rifugio Pompeo Scalorbi.

L'Alpe di Campobrun con l'omonima Malga. Probabilmente fa anche da mangiare in alta stagione.

La lunga strada che porta al Passo Pertica. Piuttosto noiosa.

Ed eccoci alla partenza della via ferrata. Dalla foto non si notano i cavi ma la via sale per quel camini che si trova circa in centro della foto. Da cima a fondo: nulla di più e nulla di meno.

Adesso si vedono le scalette ed il cavo: dritto per dritto. Poiché è stata fatta in onore di un amico va bene altrimenti avrebbe avuto gran poco senso.

Targa commemorativa.

Ed eccoci "dentro" la ferrata. L'esposizione è massimo, beh è una scala verticale è normale lo sia.

Da sotto verso l'alto la situazione è la stessa: scalette e verticalità.

E mentre si fatica al rifugio si fanno le "ombrete" di rosso.

Difficile passare per quel crepaccio se si hanno 2 kg di troppo.

Si vede il vecchio tracciato: cose si riuscisse a passare dentro il crepo per me è un mistero.

Molto bella quella montagna, dovrebbe chiamarsi Trappola.

Si giunge alla fine delle scalette e le opzioni sono 2: o si torna al rifugio per una variante o si fa il bellissimo sentiero della Creste.
Chiedo a chi conosce bene la zona: è possibile dalla fine della ferrata Biasin entrare nel giro del sentiero Pojesi?

Panorama sulla lunga e noiosa strada che dallo Scalorbi porta al Pertica.

Il sentiero delle creste è per la prima parte tutto in semipiano, in costa, immerso nei mughi. Poi improvvisamente c'è questa rampa "spakkagambe".

Resti di costruzioni che non so per cosa fossero.

Finalmente si arriva in Cresta: da Cima Tibet fino al Fraccaroli l'ambiente è superlativo.

Immaginate com'è passeggiare per questo sentiero.

Salve oh Regina. Sullo sfondo dovrebbe essere l'Adamello.

Meteo: siamo nelle PD è non può quasi mai essere bello per più di 4 ore di fila

Rifugio Fraccaroli e cima del Carega.

La classica foto del Carega con il granchio di nuvole dietro

Per chi volesse sia fare trekking che "santificare le feste" ecco la soluzione.

Il meteo in Carega non è imparziale! Lato veneto sempre umido, lato trentino sempre soleggiato.
