Travignolo? Sì, va bene!
Di nuovo Travignolo. Un canale ripido, molto ripido, tanto che per anni grazie a Lachiliuc si è chiamato "Verticale? Semplice: Travignolo".
A Passo Rolle ci fanno un regalo, per questi ultimi 4 giorni di tarda primavera aprono la seggiovia Castellazzo che ci permette di risparmiare tutta la poco interessante salita dal Passo Rolle fino a Baita Segantini.
Altri reportage sul travignolo: ghiacciaio travignolo.
Pizz sul primo tapis roulant. C'è ancora un mezzo metro di neve moinimo sulle piste.
Anzi sulle piste della seggiovia Castellazzo ci sarà ancora un metro di neve.
Seggivia "col sole in fronte beatamente" e poi via di corsa verso il ghiacciaio del Travignolo.
Prima parte un po' da trekking ma poi si fa tutta su neve.
Anche se non saliamo nei classici orari da "CAI" la neve è ancora troppo dura almeno per i miei gusti e le nuvole che coprono il sole di certo non aiutano a "spapparla". Risultato: senza rampant mi sono dovuto mettere gli scietti in spalla già dalla base del ghiacciaio.
Attraversiamo i prati tra Baita Segantini e ghiacciaio un po' a caso cercando di rimanere il più alti possibili. Qui la neve è già sfatta anche di prima mattina.
In poche decine di minuti siamo dentro alla bocca del Travignolo.
La neve è "non ottima": ondine gelate. Molto poco amichevole (scivolo diverse volte).
Panorama sulle bellissime Cima Valles e Caladora, Cima Bocche e Cima Iuribrutto zona superlativa per lo scialpinismo invernale.
Il Pizz mette i rampant e sale senza problema
L'ambiente non necessita presentazioni. Siamo in uno dei posti più selvaggi e aspri di una delle zone più intatte e belle delle Dolomiti.
Infatti alcuni pezzi anche non ripidi sono da "sci in spalla" per chi non ha rampant.
Si incontrano vecchie valanghe.
Pizz riesce a salire fino alla base del canale con gli sci.
Mentre ci avviciniamo vediamo scendere dal canale 3 persone a piedi. Scendono molto lentamente, con mooolta attenzione. Ci diranno poi che hanno trovato il canale completamente ghiacciato
Mentre Pizz si toglie gli sci e mette i ramponi arrivo anche io.
E proseguo.
La neve diventa molto impegnativa, i primi 100 m sono pessimi, si fa una fatica bestiale.
Portiamo gli sci fino a poco sotto al sasso incastrato.
Inizia la famigerata verticalità del Travignolo.
Lasciamo gli sci al primo sassone sulla destra non appena intuiamo che si riesce a fare una "piazzola di sosta". Niente Travignolo con gli sci visto che le premesse per una bella sciata non ci sono ma anzi ci sono quelle per una pessima sciata. Preferiamo salire al Passo del Travignolo leggeri e goderci la méta in modalità alpinistica. Il Canale infatti è masacrato dai tanti passaggi di gente a piedi (brutta moda sta nascendo).
Bene, ri-partiamo.
Pizz tra le gambe.
I tre tipi visti mentre salivamo solo solo una parte della lunga lista di persone che si sono fatte il Travignolo a piedi, forse una decina :shock:
Eccone altri due.
La strettoia si avvicina.
E si supera.
Ed altri 2 li incrociamo proprio alla "strettoia".
Il sasso incastrato si passa senza problemi è ancora coperto da un bel po' di neve.
E da qui parte una lunghissima e ripidissima salita fino ai quasi 3000 m del Passo Travignolo.
Ci ho preso gusto con questa inquadratura: è ad effetto e vista la pendenza anche molto agevole da scattare.
Noi siamo molto fortunati nella salita. La neve smolla al punto giusto e ce la godiamo appieno senza pericolo.
Fabio quasi arrivato.
Pizz poco prima del Passo Travignolo.
Una meritata sosta al sole (al poco sole) prima della discesa.
Poco prima di partire sentiamo dei rumori. Ci giriamo e vediamo un sasso grande come un pallone da calcio rotolare dritto-dritto in canale. Assolutamente non uno spettacolo. Ci mettiamo a gridare "sasso" sperando non ci sia nessuno in canale.
L'euforia viene messa in pausa. Alziamo l'attenzione ai massimi livelli e, orecchie tese a sentire se qualcosa si muove, facciamo la discesa in tempo record.
Discesa poco prima del sasso incastrato. Qui iniziava ad apparire un po' di ghiaccio.
La strattoia vista da sotto.
Finalmente in zona "sicura" (tra virgolette) dalla caduta sassi.
Rimettiamo gli sci dalla piazzola di sosta che ci eravamo creati (le pendenze sono moooolto alte lungo tutto il canale) e sciamo su neve morbida un po' troppo collosa fino ai prati della Val Venegia.
Tocca a Fabio
Fabio in Travignolo.
Ultima fatica dopo le tante fatte: bisogna ripellare per tornare a Baita Segantini.
Certo, c'è la soddisfazione dalla gita che aiuta, ma la fatica si sente
Pizz e il Cimon della Pala
Panorama del Canale Travignolo da Baita Segnatini: eravamo là dentro poco fa.
Davvero una gita completa, molto bella ma anche molto impegnativa. Per sciare il canale servono ottime condizioni altrimenti è più piacevole farselo "alpinistico".
Per chi volesse farselo secondo me c'è un altro mesetto di tempo
Buona sciate.










Di nuovo Travignolo. Un canale ripido, molto ripido, tanto che per anni grazie a Lachiliuc si è chiamato "Verticale? Semplice: Travignolo".
A Passo Rolle ci fanno un regalo, per questi ultimi 4 giorni di tarda primavera aprono la seggiovia Castellazzo che ci permette di risparmiare tutta la poco interessante salita dal Passo Rolle fino a Baita Segantini.
Altri reportage sul travignolo: ghiacciaio travignolo.
Pizz sul primo tapis roulant. C'è ancora un mezzo metro di neve moinimo sulle piste.

Anzi sulle piste della seggiovia Castellazzo ci sarà ancora un metro di neve.

Seggivia "col sole in fronte beatamente" e poi via di corsa verso il ghiacciaio del Travignolo.

Prima parte un po' da trekking ma poi si fa tutta su neve.

Anche se non saliamo nei classici orari da "CAI" la neve è ancora troppo dura almeno per i miei gusti e le nuvole che coprono il sole di certo non aiutano a "spapparla". Risultato: senza rampant mi sono dovuto mettere gli scietti in spalla già dalla base del ghiacciaio.
Attraversiamo i prati tra Baita Segantini e ghiacciaio un po' a caso cercando di rimanere il più alti possibili. Qui la neve è già sfatta anche di prima mattina.
In poche decine di minuti siamo dentro alla bocca del Travignolo.

La neve è "non ottima": ondine gelate. Molto poco amichevole (scivolo diverse volte).

Panorama sulle bellissime Cima Valles e Caladora, Cima Bocche e Cima Iuribrutto zona superlativa per lo scialpinismo invernale.

Il Pizz mette i rampant e sale senza problema

L'ambiente non necessita presentazioni. Siamo in uno dei posti più selvaggi e aspri di una delle zone più intatte e belle delle Dolomiti.

Infatti alcuni pezzi anche non ripidi sono da "sci in spalla" per chi non ha rampant.

Si incontrano vecchie valanghe.

Pizz riesce a salire fino alla base del canale con gli sci.

Mentre ci avviciniamo vediamo scendere dal canale 3 persone a piedi. Scendono molto lentamente, con mooolta attenzione. Ci diranno poi che hanno trovato il canale completamente ghiacciato


Mentre Pizz si toglie gli sci e mette i ramponi arrivo anche io.

E proseguo.
La neve diventa molto impegnativa, i primi 100 m sono pessimi, si fa una fatica bestiale.

Portiamo gli sci fino a poco sotto al sasso incastrato.
Inizia la famigerata verticalità del Travignolo.



Lasciamo gli sci al primo sassone sulla destra non appena intuiamo che si riesce a fare una "piazzola di sosta". Niente Travignolo con gli sci visto che le premesse per una bella sciata non ci sono ma anzi ci sono quelle per una pessima sciata. Preferiamo salire al Passo del Travignolo leggeri e goderci la méta in modalità alpinistica. Il Canale infatti è masacrato dai tanti passaggi di gente a piedi (brutta moda sta nascendo).
Bene, ri-partiamo.

Pizz tra le gambe.

I tre tipi visti mentre salivamo solo solo una parte della lunga lista di persone che si sono fatte il Travignolo a piedi, forse una decina :shock:
Eccone altri due.

La strettoia si avvicina.

E si supera.

Ed altri 2 li incrociamo proprio alla "strettoia".


Il sasso incastrato si passa senza problemi è ancora coperto da un bel po' di neve.
E da qui parte una lunghissima e ripidissima salita fino ai quasi 3000 m del Passo Travignolo.



Ci ho preso gusto con questa inquadratura: è ad effetto e vista la pendenza anche molto agevole da scattare.

Noi siamo molto fortunati nella salita. La neve smolla al punto giusto e ce la godiamo appieno senza pericolo.

Fabio quasi arrivato.

Pizz poco prima del Passo Travignolo.

Una meritata sosta al sole (al poco sole) prima della discesa.

Poco prima di partire sentiamo dei rumori. Ci giriamo e vediamo un sasso grande come un pallone da calcio rotolare dritto-dritto in canale. Assolutamente non uno spettacolo. Ci mettiamo a gridare "sasso" sperando non ci sia nessuno in canale.
L'euforia viene messa in pausa. Alziamo l'attenzione ai massimi livelli e, orecchie tese a sentire se qualcosa si muove, facciamo la discesa in tempo record.

Discesa poco prima del sasso incastrato. Qui iniziava ad apparire un po' di ghiaccio.

La strattoia vista da sotto.

Finalmente in zona "sicura" (tra virgolette) dalla caduta sassi.

Rimettiamo gli sci dalla piazzola di sosta che ci eravamo creati (le pendenze sono moooolto alte lungo tutto il canale) e sciamo su neve morbida un po' troppo collosa fino ai prati della Val Venegia.



Tocca a Fabio

Fabio in Travignolo.


Ultima fatica dopo le tante fatte: bisogna ripellare per tornare a Baita Segantini.
Certo, c'è la soddisfazione dalla gita che aiuta, ma la fatica si sente

Pizz e il Cimon della Pala

Panorama del Canale Travignolo da Baita Segnatini: eravamo là dentro poco fa.

Davvero una gita completa, molto bella ma anche molto impegnativa. Per sciare il canale servono ottime condizioni altrimenti è più piacevole farselo "alpinistico".
Per chi volesse farselo secondo me c'è un altro mesetto di tempo
Buona sciate.









