mauropd
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Venerdi 23 febbraio, io ed il mio amico Giacomo, trevigiano ma ormai parigino d'adozione, abbiamo deciso di farci una due giorni di sci, zainetto in spalla, con pernottamento in rifugio.
A dispetto delle fosche previsioni sul Burian, abbiamo trovato (prima di fatto che l'ondata artico-siberiana raggiungesse l'Italia) due giornate soleggiate e calde.
Siamo partiti da Pozza di Fassa, Buffaure, alle 10.30 circa; saliti con la cabinovia da valle, prendiamo la quadriposto Col De Valvacin e ci accorgiamo che durante la notte c'era stata una spolverata di neve fresca!
Questo il panorama sulle piste alte del Buffaure-Col De Valvacin (sullo sfondo si vede Cima Uomo, dal "retro"
Iniziamo a vedere anche goduriose tracce in neve fresca sotto la seggiovia che i fortunati sciatori mattinieri avevano tracciato.
Arrivati in cima al col De Valvacin, ci apprestiamo a scendere verso Alba (passando per la Val Giumellina), ma prima diamo un'occhiata al panorama che ci si presenta davanti! Una Vista completa di tutto il gruppo del Catinaccio e del Larsec (non per niente lo
skitour della Val Di Fassa si chiama "Panorama")
Ma non è finita qui, si vedono infatti, proprio vicine a noi, le cime Undici e Dodici del gruppo dei Monzoni, e, in lontananza, sopra il Passo Carezza, il Latemar!
Scendiamo la pista rossa Pala Del Jagher, non così banale quando rovinata (a volte si formano dei bei gobboni)ma noi la troviamo ancora in buone condizioni (non sono ancora le 11, in fondo).
Stiamo per prendere la seggiovia Orsa Maggiore verso Sella Brunech
Ma ci giriamo un'altra volta verso la pista appena fatta che ci regala una bella foto controsole con il mio compagno d'avventura
saliti in seggiovia ci mangiamo un po' le mani, visto che siamo di fretta, nel vedere le belle tracce lasciate da sciatori mazzingoni (qualcuno no, in verità) che si avventurano nei facili fuoripista della Val Giumellina.
Raggiunta Sella Brunech scendiamo verso Alba e guardando verso il pendio appena affrontato (quale delle varianti avremo scelto? )
Il Collac, che fa parte della catena della Marmolada, sovrasta la zona Ciampac
Sempre perchè il Panorama con la P maiuscola la fa da padrone, in val di Fassa, vista verso il Sella dal Ciampac
Scendiamo per la famosa pista conosciuta da tutti come "Nera di Alba", che in realtà si chiama "pista Del Bosco" servita dalla nuovissima (12 2017) cabinovia a 10 posti che ha sostituito la vecchia funivia e che vi permetterà di rifare questa gloriosa pista.
La pista è stata rinnovata però tre anni fa, con allargamenti importanti, per permettere entusiasmanti curve in conduzione anche se la pendenza a tratti è forte. Pendenza definibile severa, però, solo in corrispondenza del primo muro (vedi foto, sulla sinistra)
Risaliamo con la funivia (funifor) Doleda, impianto alla sua terza stagione, che ci permette il collegamento con il Belvedere superando un balzo di 900 mt di dislivello in 4,5 minuti.
Ci si apre un panorama fantastico, sulla val di Fassa, sul Sassolungo, sul Sella e sulla Marmolada.
iniziamo con la pista nera Diego di cui percorriamo però solo la prima metà.
Arrivati al centro della piana del Belvedere, vedendo alcune nubi basse vicino al Sass Becè, risalire da Arabba, decidiamo che percorreremo il Sellaronda Orario fino a Corvara, quindi ci dirigiamo verso la località Lupo Bianco per poi andare verso il Passo Sella e Selva Di Val Gardena.
Scattiamo prima di scendere questa classica veduta sul Sella con il Sass Pordoi in primo piano.
Scesi per la pista "Del Bosco" (anche questa? Ma come? Ebbene si, si chiama anche questa così...), la strada a tornanti e ponticelli che molti conoscono a menadito e che noi abbiamo trovato ancora molto buona, arriviamo in vista del Lupo Bianco e di fronte a noi si staglia la "3Tre", la pista forse più bella della zona Belvedere-Rodella, con i suoi muretti alternati a falsopiani, che però non possiamo fare, vista la strada che ci manca e il forte affollamento alla cabinovia Pradel-Salei che non ci permetterebbe di lasciare la Val Di Fassa rapidamente.
Risaliamo con la seggiovia 5 Dita e scendiamo per la pista Sasso Levante, guardando la Val Gardena e ai piedi del gruppo del Sassolungo (Sasso Levante, 5 Dita e Sassolungo)
Siamo scesi dal Sella verso Plan De Gralba con la pista Sass Betit con vista sul Sassolungo.
Si vede la Val Gardena con il Seceda e le Odle sullo sfondo.
Vista sul Sassolungo che si staglia meraviglioso.
Arrivati a Plan De Gralba, evitando la seggiovia Sole(che sale al Rifugio Piz Seteur), abbiamo preso lo skilift che ci permette poi di scendere verso Selva. Risaliamo con seggiovia Costabella e cabinovia Dantercepies.
Vista verso la Val Badia dal Passo Gardena
Vista sul gruppo del Sella con la spaccatura della Val De Mezdì dalla pista che scende a Colfosco.
Da Colfosco a Corvara prendiamo la cabinovia Borest, e arrivati ci si staglia di fronte il Sassongher.
Attraversata Corvara con la seggiovia Costes da l'Ega, prendiamo la cabinovia Col Alt, e la seggiovia Braia Fraida
Altra seggiovia biposto e siamo arrivati in cima al Piz La Ila...Dobbiamo scegliere quale delle due piste scegliere per andare a La Villa, ovviamente ci fiondiamo per la ... Gran Risa!!!
Però prima di arrivarci scattiamo questa foto verso il passo Gardena.
Purtroppo la Gran Risa mi ha come sempre "costretto" a farla tutta d'un fiato, quindi non ho foto durante la discesa, né alla sua base.
Però arrivati giù, racchettando per raggiungere la seggiovietta alla base dell'Alting (la "rossa" che scende dal Piz La Ila in alternativa alla Gran Risa) ci si è parato davanti questo spettacolo
Prendiamo l'altra piccola seggiovia che attraversa la strada (mi rifiuto di impararne i nomi) e scatto questa bella foto.
A seguire evitiamo la terza seggiovietta di fila (parliamo a volte della Val Setus, ma qui hanno rotto gli zebedei con gli impianti sciocchi) racchettando alla sua base, e prendiamo così la seggiovia Gardenazza.
Da questa vediamo la bella pista, che però non percorreremo, continuando verso Pedraces.
Scendiamo per la pista Sponata, belle pendenze da fare in conduzione, interrotte da un traverso un po' stretto a metà della pista, fino al rifugio Paraciora, dove abbiamo 30 minuti per un piatto di pasta e una birra prima di prendere il bus per Piccolino, che ci aprirà le porte del Plan De Corones.
Saliamo con la cabinovia e ci spariamo subito una pista nera Erta, che vola sopra san Vigilio di Marebbe, da due anni sede di un gigante femminile di Coppa Del Mondo.
Notate come la pista scompaia, per il cambio di pendenza molto pronunciato.
Uno scatto all'indietro per riguardare la pendenza appena percorsa.
Il paese di San Vigilio di Marebbe, veramente il borgo incantato più bello tra i tre che sono ai piedi del Plan.
Risaliamo la sequenza delle cabinovia Miara-Col toron-Seggiovia Costa-Ruis e arriviamo finalmente in cima al Plan De Corones.
Foto verso Brunico (e la Valle Aurina sullo sfondo) prima di tuffarci nell'emozionante discesa, per me da fare tutta d'un fiato, della Hernegg...ce l'ho fatta, ma non chiedetemi delle foto. Non le ho!!! 1300mt di dislivello ininterrotti valevano bene la mancanza di foto!!!Muri su Muri, a tratti un po' ghiacciati.
Arrivato alla base ho fatto la foto, però!!
Risaliamo e percorriamo la pista Ried, fino a Perca, molto più "normale" della Hernegg, una rossa con tratti azzurri, ma senza grandi spunti. Forse solo i due muretti "nero" e "rosso" finali risvegliano in me qualche sensazione.
Alle 16.36 (ultima salita alle 16.40) riprendiamo la cabinovia Ried/Gipfel per la cima
E scendiamo al rifugio Graziani che ci aspetta per la notte, con vista sulla famosa pista Pre Da Peres, al Passo Furcia, sulla quale si allenò varie volte Ingmar Stenmark.
Vediamo il favoloso panorama sul gruppo di Fanes Sennes Braies
e su San Vigilio
La sera trascorre tra una sauna, una buona cena, e una partita a Burraco, davanti al camino
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