Mountain Bike su sentieri escursionistici: sì o no?

fla5

(Super) Skifoso!
Negli ultimi tempi, complice l'esplosione della MTB, si parla in più parti d'Italia dell'utilizzo promiscuo dei sentieri (spesso tracciati dal CAI) tra MTB e escursionisti.
Se da un lato ha ragione chi afferma che le MTB su tracciati stretti e affollati sono fastidiose è anche vero che ad oggi la diffusione di questo sport (parlo del settore Freeride-All Moutain-Enduro, tralasciando il DH che ha percorsi a sè) non va di pari passo con la creazione di tracciati appositi, dunque ci si trova spesso a percorrere percorsi nati per il trekking ma bellissimi da fare in MTB.

Ad esempio leggevo questo articolo in cui si afferma che il veneto ha un regolamento per cui le bici possono andare su sentieri promiscui solo se larghi almeno 1,2 m... che significa una mulattieria, magari ottima per il Cross Country ma lontana dallo spirito Enduro-All Mountain, come avere un paio di sci GS da 20 metri e utilizzarli su una pista stretta.


Voi come la pensate?

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Io la penso che con un po' di buon senso e rispetto si potrebbe convivere: mtb che evitano sentieri risaputamente molto frequentati in orari o giornate risaputamente di grande afflusso, o quantomeno adeguano la velocità. Ed escursionisti del cai che non scassano la min...ia se devono farsi da parte per lasciar strada a un biker che si comporta bene; biker che si comportano bene rallentano e non sclerano se su una mulattiera o sterrata incrociano una comitiva di cai che ostruiscono
 
Io sono favorevole all'utilizzo promiscuo, e lo dico sia da trekker che da mountain biker. Il problema semmai è nella testa e nei comportamenti delle persone sia che siano escursionisti piuttosto che ciclisti. Ormai l'approccio alla montagna si è ampliato (fortunatamente) anche ad altre categorie di persone e trovo anacronistico voler vietare a qualcuno che non sia motorizzato i sentieri di montagna. Piuttosto vieterei l'uso dei mezzi motorizzati se non per uso civico, a chi non è residente in quei luoghi...
 
Dividere i sentieri tra pedoni e ciclisti vale come l'idea di dividere le piste tra sci e snowboard, follia.
Però mi pare che la regola della larghezza sia trentina, in Veneto hanno il divieto oltre i 1000 metri di quota
 
Se esiste in Trentino la regola della larghezza (che ritengo intelligiente) non viene sempre rispettata... L anno scorso nel bordello del Viel del Pan in val di Fassa (che per chi non lo sapesse è un sentiero abbastanza in piano largo non più di due scarpe su pendio molto scosceso) ho visto diversi biker di cui uno è ruzzolato per 50 60 metri nella scarpata. Buon per lui che non si è fatto niente. In sentieri stretti su crinale scosceso ai biker dovrebbero dare delle belle multe così ci ripensano la prossima volta a rischiare la pelle propria o altrui. Su mulattiere o stradine ben venga l approccio promisquo
 

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Ultima modifica:
quindi sei anche per il divieto dello sci ripido e fuori pista in generale?
per le piste "molto" nere ghiacciate hai preclusioni o possiamo continuare a farle? :TTTT
 
Si ripete la diatriba esistente sulle sterrate militari d'alta quota tra ciclisti e pedoni da una parte e motorizzati (moto quad fuoristrada) dall'altra.
Così come non concepisco l'uso delle militari da parte dei mezzi motorizzati perché invasivi e deturpanti su strade non progettate per un uso intensivo di tali mezzi, allo stesso modo non concepisco i sentieri creati per essere percorsi a piedi quando questi vengono usati dalle MTB.
Anche dando per scontata la ragionevolezza e la buona educazione da parte di tutti, molti sentieri mal sopportano il logorio prodotto dalle ruote e dalle derapate.
Potrebbe essere utile un censimento da parte della forestale con la valutazione dell'impatto e distinguere tra quelli adatti ad un uso promiscuo e quelli che viceversa non lo sono.
C'è anche da dire che il più delle volte i peggiori disastri li combinano le mandrie al pascolo lasciate libere e non controllate dai pastori: ho visto diversi sentieri devastati dagli zoccoli degli animali.
 
Il CAI è favorevole alla promiscuità, direi che è un po' la conclusione di tutti i pensieri. È peggio che le mountain bike vadano in campo aperto, per esempio, danneggiando la cotica erbosa.
 
Il CAI è favorevole alla promiscuità, direi che è un po' la conclusione di tutti i pensieri. È peggio che le mountain bike vadano in campo aperto, per esempio, danneggiando la cotica erbosa.

Se è favorevole alla promiscuità per quale motivo su molti sentieri "suoi" è vietato l'uso della MTB?
In realtà credo che il CAI sia favorevole a seconda della tipologia del sentiero. Devo documentarmi.
 
Il CAI è favorevole alla promiscuità, direi che è un po' la conclusione di tutti i pensieri. È peggio che le mountain bike vadano in campo aperto, per esempio, danneggiando la cotica erbosa.

Questo essere favorevole non deve far dimenticare ai biker che la tracciatura e la cura dei sentieri viene fatta dal Club Alpino nella stragrande maggioranza dei casi, da una minoranza di iscritti che si rendono disponibili in apposite giornate tolte al "ludus" e messe a disposizione della comunità.

E - casomai a qualcuno sfuggisse - la mountain bike NON è tra le attività promosse e divulgate dal CAI. Quindi se il rispetto deve essere naturalmente reciproco e la promiscuità (forse) auspicabile, ci si potrebbe aspettare un particolare occhio di riguardo dei biker verso l'utente escursionista e verso i tracciati (anche perché appositamente studiati per essere percorsi a piedi) mantenuti da un'associazione di cui non fanno parte.
 
E - casomai a qualcuno sfuggisse - la mountain bike NON è tra le attività promosse e divulgate dal CAI.....

In realtà non è del tutto vero, ad esempio esiste una sottosezione del CAI Torino (quella di Chieri) che organizza corsi di "ciclo escursionismo" ovvero proprio di MTB.... ma non penso siano in linea con lo spirito che anima l'enduro (e difficilmente potrebbe essere diversamente)
 
Se è favorevole alla promiscuità per quale motivo su molti sentieri "suoi" è vietato l'uso della MTB?
In realtà credo che il CAI sia favorevole a seconda della tipologia del sentiero. Devo documentarmi.
Non so bene. Ma tieni conto che il CAI non è proprietario dei sentieri, e nemmeno n'è l'ente "legiferante". La legislazione sui sentieri è competenza di Regioni, e comuni. Il CAI si limita a tracciarli e a sistemarli.
Questo essere favorevole non deve far dimenticare ai biker che la tracciatura e la cura dei sentieri viene fatta dal Club Alpino nella stragrande maggioranza dei casi, da una minoranza di iscritti che si rendono disponibili in apposite giornate tolte al "ludus" e messe a disposizione della comunità.

E - casomai a qualcuno sfuggisse - la mountain bike NON è tra le attività promosse e divulgate dal CAI. Quindi se il rispetto deve essere naturalmente reciproco e la promiscuità (forse) auspicabile, ci si potrebbe aspettare un particolare occhio di riguardo dei biker verso l'utente escursionista e verso i tracciati (anche perché appositamente studiati per essere percorsi a piedi) mantenuti da un'associazione di cui non fanno parte.
Sei sicuro? Ormai esiste la figura dell'accompagnatore di ciclo escursionismo, con appositi corsi di formazione. Esiste la commissione per il ciclo escursionismo, e le uscite in MTB sono entrate nei calendari delle gite sociali.
 
Per quanto lo ignorassi (forse dalle vostre parti sono più "avanti") effettivamente è prevista questa figura di Accompagnatore Cicloescursionistico, ma dovrebbero fare chiarezza perchè nelle pagine più importanti del sito quella cicloescursionistica non è indicata tra le attività del CAI. Scusate per l'errore, immagino che quindi ci siano anche discorsi legati alla copertura assicurativa del CAI, peccato che proprio una settimana fa con il CNSAS si diceva il contrario.
Ripeto, urge chiarezza allora.

C'è questo documento
http://www.cai.it/fileadmin/documen...escursionismo_entra_ufficialmente_nel_CAI.pdf
che sancisce l'ingresso da quasi 8 anni ma poi a conti fatti sono quasi inesistenti riferimenti ad attività e promozione della stessa.

Chi ne sa di più si faccia avanti perchè secondo me questo aspetto è centrale anche nella discussione di questo topic.
 
Basta che non sia e-bike :HIP:HIP:HIP

Beh, allora abituati, perchè tra 10 anni di mtb senza motore ce ne saranno poche...
Premesso che non mi sembra ne il posto ne la sezione giusta per parlarne, siamo alle solite italianate, in quanto il resto del mondo ha già preso posizioni chiare e condivise... ma come al solito non abbiamo le lobby e un'intolleranza di base che ci complica sempre la vita...

Ci sono sentieri percorribili con le mtb, e sentieri non percorribili, è semplice individuarli ed è ancor più semplice regolamentarli, ma come tutte le cose, ci vuole rispetto reciproco.
Da pedone e biker, uso lo stesso sistema da anni, se sono in bici e incontro un pedone rallento e saluto, se sono a piedi e incontro un biker mi faccio leggermente da parte e saluto...

Poi ci sono sentieri spiccatamente pedonali, stretti e tortuosi, dove non ha senso andare in bici, non ti diverti e sei comunque un pericolo per chi sale a piedi, così come ci sono tracce da DH che percorrere a piedi vorrebbe dire andare incontro alla morte.
Sta alle aziende, enti e associazioni coinvolte nella tracciatura e nel mantenimento dei sentieri segnalarli, ed è qui che "casca l'asino", il CAI tira acqua al suo mulino, pensando di avere una sorta di "diritto" sui sentieri... invece di collaborare e coinvolgere, spesso preme per vietare, dall'altra parte manca un sodalizio altrettanto organizzato e potente, e questo crea non pochi problemi, perchè in primis, se si usano i sentieri si deve contribuire al loro mantenimento, e fino a quando la tracciatura verrà fatta da volontari, spesso abusivamente, non si raggiungerà mai la soglia di rispetto minima per essere considerati.

Infine le e-bike, forse la più geniale invenzione dopo la bicicletta, in europa è già una realtà consolidata sopratutto per la mobilità, ti permette di fare quel che fai con uno scooter, a costo zero e impatto ambientale bassissimo, oltre al non trascurabile risparmio, mercato ancora un po' acerbo e viziato dalla moda, entro pochi anni vedrà il boom, perchè checchè se ne dica, se uno mette il culo su una e-bike, la vorrebbe comprare.
Personalmente sono davvero contento della diffusione di questi mezzi, ho due amici over 50 che avevano smesso di pedalare a seguito di problemi cardiaci e ora sono tornati a scorrazzare sui sentieri con il sorriso a 72mila denti, conosco personalmente persone sovrappeso e sfaticate che grazie ad una e-bike ora pedalano più di me, io stesso, dopo aver collaborato con diverse aziende che le producono e commercializzano, ho deciso di prendermene una per il lavoro, perchè se in primavera e autunno vado agevolmente a lavoro su due ruote senza problemi, farmi 15 km 4 volte al gg in luglio e agosto è impossibile, dovrei arrivare in ufficio e farmi una doccia, mentre con una e-bike arrivi più fresco di quanto sei partito.

Mi ha sempre fatto ridere il discorso di "guardagnarsi la discesa" mi fa ridere sugli sci, figuriamoci in bici, il divertimento non si deve guadagnare, si deve goderne e basta, per tutto il resto c'è palestra, rulli, e qualsiasi altro modo di fare fatica, ma la gioia di un giro in bici, per il semplice gusto di farlo, è un diritto sacrosanto che spetta a tutti, che si fatichi o meno!
 
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